Ospedale di Cattinara: Famulari, Lega è contro comitato di cittadini

Ospedale di Cattinara: Famulari, Lega è contro comitato di cittadini

"Fedriga e Polidori capiscano che non si vive per sempre di scaricabarile"

“La protesta per l’abbattimento del piccolo bosco di Cattinara è nata da un movimento spontaneo di cittadini. Noi c’eravamo, ma la Lega sbaglia bersaglio: non si scaglia contro il Pd ma contro il comitato che ha promosso il flash mob e abbracciato gli alberi. I seguaci di Fedriga e Polidori capiscano che non si vive per sempre di rendita e di scaricabarile: da quattro anni tengono il Comune, la Regione da quasi tre e hanno la faccia tosta di dare la colpa all’eredità del passato, di cose del 2014! Non abbiamo difficoltà a dire che ci saremmo mossi per salvare la pineta anche con la Regione di centrosinistra. La Lega poteva e può rivedere le scelte fatte precedentemente, fermare l’abbattimento, pensare a una variante, insomma agire. Prendiamo atto che, invece di darsi da fare, preferiscono attaccare il Pd. E tanto peggio per i cittadini”. Lo afferma la segretaria provinciale del Pd di Trieste Laura Famulari, replicando ai consiglieri comunali della Lega che hanno accusato i dem di fare “sceneggiate” in merito al progetto di riqualificazione dell’Ospedale di Cattinara, che prevede la realizzazione di parcheggi al posto di una pineta.

 

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Consiglio Comunale del 20 luglio 2020

Consiglio Comunale del 20 luglio 2020

È stata quasi interamente dedicata all’assestamento di bilancio la seduta del Consiglio comunale che si è svolta lunedì 20 luglio nell’Aula del Consiglio regionale. La discussione e la votazione sulla delibera è stata preceduta dalla ratifica di tre variazioni: alla prima, che riguardava i fondi provenienti dal Ministero dell’Interno per far fronte alle spese per gli interventi di sanificazione, e alla seconda, concernente il milione e mezzo stanziato per l’organizzazione di Ricrestate e centri estivi, abbiamo dato voto favorevole, mentre sulla terza, relativa ai lavori eseguiti sul tetto del Rossetti, ci siamo astenuti. Sull’assestamento abbiamo espresso voto contrario innanzitutto perché è mancata una vera e propria condivisione, così come era stata promessa dalla maggioranza, che si è limitata ad anticipare quanto era già stato deciso; in secondo luogo sono mancati a nostro avviso coraggio e immaginazione: gli interventi messi in campo hanno riguardato prevalentemente gli esercenti, mentre poco o niente si è visto sulla cultura e su temi come la mobilità sostenibile. Inoltre non è stato sfruttato questo momento per promuovere delle sperimentazioni che sicuramente sarebbero state utili tra qualche mese quando si auspica che molte attività saranno riprese in presenza. Infine abbiamo affrontato la delibera TARI: anche in questo caso il nostro voto è stato negativo, non solo per il sensibile aumento ma anche per il lavoro che non è stato fatto sulla raccolta differenziata. La seduta era stata aperta dalle domande di attualità: due presentate dal consigliere Toncelli (una sulla consultazione elettorale di settembre e una sul Parco del Mare) e due dalla consigliera Martini (una sulla possibilità di celebrare matrimoni civili all’aperto e una sulle code che si formano per entrare al Pedocin).

Non abbattere alberi della Pineta di Cattinara, non serve un altro parcheggio

Non abbattere alberi della Pineta di Cattinara, non serve un altro parcheggio

Il Partito Democratico si batterà per impedire alla giunta Dipiazza di abbattere gli alberi della Pineta dell’ospedale di Cattinara. In questa battaglia siamo accanto ad associazioni e cittadini attenti alla difesa del verde.

Lo ha detto ieri il capogruppo Dem nella Sesta Circoscrizione Luca Salvati, partecipando alla manifestazione promossa dal Comitato di Cattinara per chiedere che la Pineta di Cattinara non sia sacrificata per far spazio a un parcheggio.
Nel corso della manifestazione, culminata nel flash mob “abbracciamo un albero”, è stato ricordato dagli organizzatori che “attualmente esistono già due parcheggi, uno dei quali posto dinanzi alla Pineta e fortemente sottoutilizzato”.
I manifestanti, tra cui anche rappresentanti di varie associazioni quali ‘Triestebella’ e ‘Legambiente’, hanno spiegato il valore storico, simbolico e funzionale di quegli alberi e sottolineato che la Pineta rappresenta una delle poche aree verdi di vicinato ancora presenti a Trieste, accessibili da parte di persone a bassa mobilità come anziani, bambini, disabili, cioè chi più frequenta le aree verdi.
E’ stata inoltre ricordata la funzione terapeutica che svolge il verde attorno alle strutture di cura, aumentando la velocità di recupero dei pazienti.

 

Dipiazza mantenga parola su centro di aggregazione San Giovanni

Dipiazza mantenga parola su centro di aggregazione San Giovanni

Migliaia di firme, una mozione della Sesta circoscrizione e la parola del sindaco Dipiazza: vedremo se tanto basterà a ottenere per il rione di San Giovanni uno spazio d’incontro e socializzazione all’interno del nuovo impianto polisportivo e a ricavare un’area verde per bambini, anziani e persone con disabilità. Per ora sembra che la Giunta si muova in direzione opposta sulla testa dei cittadini, e per questo è stata depositata un’interrogazione in Consiglio comunale.

Così la consigliera comunale Valentina Repini (Pd), assieme ai consiglieri dem della sesta circoscrizione Luca Salvati e Gentian Metani.

Il 4 aprile 2019 davanti al Consiglio della sesta circoscrizione – ricordano Salvati e Metani – Dipiazza aveva promesso alle rappresentanze di associazioni e realtà culturali del rione un confronto entro un anno per dettagliare come sarebbero stati utilizzati gli spazi interni ed esterni del Polisportivo. Dipiazza aveva anche assicurato che la gestione del Polisportivo sarebbe stata condivisa con la popolazione di San Giovanni e non sarebbe stata una gestione esterna.
Ora invece – evidenzia Repini – veniamo a sapere che il progetto è stato già presentato alla Giunta dall’assessore Lodi e che il Comune intende affidare il complesso ad un unico gestore. E per questo chiediamo che sia il sindaco a convocare un tavolo di concertazione con il Consiglio circoscrizionale e le realtà territoriali del rione che da anni esprimono l’esigenza di un centro di aggregazione a beneficio delle associazioni e dei cittadini. In ogni caso – aggiunge la consigliera dem – si deve vincolare il soggetto gestore a recepire le richieste delle realtà territoriali affinché siano destinati spazi adeguati alle attività associative rionali.

Famulari, Regione rassicuri lavoratori somministrati

Famulari, Regione rassicuri lavoratori somministrati

“Confidiamo che stia arrivando in queste ore una chiara rassicurazione della Regione ai lavoratori in somministrazione in esubero del Gruppo Arvedi, che sono tra i più deboli nella trattativa che ha portato alla chiusura dell’Accordo di programma. In questo documento la Regione si è impegnata a fornire ‘le più ampie assicurazioni al fine di supportare organizzativamente e finanziariamente, nell’ambito delle disposizioni di legge esistenti, l’attività formativa necessaria a sostenere l’impegnativa modificazione dell’area a caldo di Servola’. A prescindere da qualunque posizione espressa da questo o quel sindacato, crediamo che quell’impegno vada mantenuto e che veramente nessuno debba rimanere per strada. Se sono state fatte le verifiche annunciate dall’assessore al Lavoro sulla possibilità di partecipare ai corsi di formazione senza essere disoccupati, siano comunicati gli esiti, oppure si valuti un supporto diretto della Regione per coloro che dovranno licenziarsi delle Agenzie interinali”. Così la segretaria del Pd provinciale di Trieste Laura Famulari in merito alla situazione del personale somministrato in esubero del Gruppo Arvedi, che dovrebbe iniziare i percorsi formativi predisposti tramite il centro per l’impiego.
Italia-Slovenia: giornata sia pietra di paragone per futuro

Italia-Slovenia: giornata sia pietra di paragone per futuro

Pd ha sempre sostenuto processi di pacifica convivenza

"Abbiamo vissuto una giornata così bella, forte e densa di significati che resterà nella storia e speriamo sia pietra di paragone per le scelte e i comportamenti futuri, nemmeno le strumentalizzazioni riescono a scalfirne il significato. Il riconoscimento reciproco dei drammi della storia contestualizzati nel ‘900 per guardare all’Europa e soprattutto a un futuro di rispetto e collaborazione: questa la lezione di Mattarella e Pahor che serve da antidoto contro il veleno di chi ancora oggi sa solo lucrare sulle divisioni". Commentando gli atti dei due Capi di Stato, lo ha detto oggi a Trieste il segretario del Pd Fvg Cristiano Shaurli, che ha partecipato nel pomeriggio a una manifestazione davanti al Narodni Dom, dove sono state deposte corone d’alloro dalle associazioni rappresentative della comunità slovena e da forze politiche.
Per il Partito democratico sono intervenute la senatrice Tatjana Rojc, la segretaria provinciale Laura Famulari con la coordinatrice della componente slovena Maja Tenze, oltre a consiglieri comunali dem di Trieste e alle sindache dei comuni carsici di Sgonico e Monrupino, Monika Hrovatin e Tanja Kosmina. Nel suo intervento Famulari ha ricordato che "il Pd ha sempre sostenuto i processi di pacifica convivenza fra le diverse anime della città e del territorio. Ricordare serenamente ciò che è avvenuto senza alimentare nuovi conflitti è presupposto per costruire assieme il futuro".

 

 

 

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Manifesti contro Mattarella: condanna netta

Manifesti contro Mattarella: condanna netta

"Grazie presidente per storico atto pacificazione
"Condanna netta e durissima per gli eredi del fascismo di frontiera che si sono manifestati con la solita viltà, di nascosto nella notte. Grazie al presidente Mattarella per aver voluto imprimere il suo sigillo a uno storico atto di pacificazione nelle terre sul confine orientale, dove ancora qualcuno tenta di rinfocolare antichi rancori". Lo dichiara la segretaria provinciale del Pd di Trieste Laura Famulari intervenendo a proposito dei manifesti che sono stati affissi sulla porta della sede del V Circolo del Pd di Trieste e in altri punti della città, recanti anche in sloveno la scritta "Mattarella / come Pertini / titini oggi / titini ieri". L’atto si colloca a due giorni dalla visita a Trieste dei presidenti d’Italia e Slovenia Mattarella e Pahor, per la restituzione del Narodni dom alla comunità slovena. 
"Questi manifesti sono medaglie per noi – aggiunge Famulari – perché riconoscono il lavoro che stiamo facendo da anni per costruire una nuova storia, e smettere di vivere con la testa tuffata nel passato. Trieste è stufa di portarsi dietro questa zavorra, andiamo avanti. Di questi disperati attacchini nostalgici dell’epoca più buia – conclude – si occuperanno le forze dell’ordine".

Narodni dom, una straordinaria opportunità per gli Sloveni di Trieste, una straordinaria opportunità per tutta Trieste

Narodni dom, una straordinaria opportunità per gli Sloveni di Trieste, una straordinaria opportunità per tutta Trieste

Documento consegnato dalla delegazione PD al sindaco Roberto Dipiazza, 30 giugno 2020

 

Il 13 luglio 2020 rappresenterà un momento di grande importanza per la storia di Trieste: l’arrivo dei due Presidenti di Italia e Slovenia, in occasione del centesimo anniversario dell’incendio del Narodni dom, dato alle fiamme dal nascente fascismo di confine il 13 luglio 1920, avrà un impatto significativo sul modo in cui i cittadini di Trieste vivono il rapporto con il passato, le diverse memorie, il vicino, che sia inteso come concittadino appartenente a una diversa comunità o lo Stato confinante. La scelta dei due Presidenti di recarsi, lo stesso giorno, in un altro luogo fortemente simbolico, Basovizza-Bazovica, un nome che nelle due lingue in cui viene pronunciato rappresenta anche un riferimento a due diverse memorie, ha ulteriormente accresciuto l’importanza di questo giorno.

Il Partito Democratico – Demokratska stranka di questa città ha sempre sostenuto, proseguendo la tradizione delle forze e delle culture politiche da cui è nato, i processi di pacifica convivenza fra le diverse anime della nostra città e del territorio più vasto, nella convinzione che ciò rappresentasse un tassello fondamentale non solo per il passato ma per il futuro: ricordare serenamente ciò che è avvenuto, senza alimentare nuovi conflitti, come presupposto per costruire insieme ciò che ancora deve avvenire. Lo ha fatto sia quando al governo sia quando all’opposizione, cercando di creare un dialogo fra le diverse memorie del passato.

È con questo spirito che abbiamo richiesto un incontro al Sindaco, ritenendo che sia nostro compito quello di portare al Comune un contributo di idee e di elaborazione su temi di tale portata. Tale convinzione è rafforzata peraltro dalla constatazione di quanto il dialogo fra le diverse comunità e in particolare la tutela delle comunità minoritarie rappresentino elementi fondanti della cornice europea in cui oggi Trieste, l’Italia e la Slovenia si trovano e siano altresì caratteristiche irrinunciabili del carattere democratico stesso di uno Stato, investendo perciò tutte le forze politiche, economiche e culturali.

 

1. Il Narodni dom, una straordinaria opportunità per gli Sloveni di Trieste, una straordinaria opportunità per tutta Trieste

Se i due Presidenti saranno a Trieste il 13 luglio è innanzitutto a causa di un tragico anniversario e dei coraggiosi passi messi in atto dai due Paesi per giungere a questo anniversario con un gesto concreto di grandissima portata: la restituzione del Narodni dom agli eredi di chi lo aveva costruito, ovvero alla comunità slovena di Trieste, a partire dalle sue istituzioni culturali e scientifiche.

Tale passaggio, che si sta concretizzando nella cessione della proprietà dell’immobile a una Fondazione costituita ad hoc, è il culmine di un processo lungo ma non ancora concluso, che richiederà nei prossimi anni gli sforzi congiunti di tutti i soggetti interessati. Il 13 luglio i due Presidenti firmeranno il protocollo d’intesa che determina la restituzione dell’immobile alla comunità. Si tratta quindi dell’avvio di un processo, che dalla definizione della struttura della Fondazione alla futura definizione delle attività che vi avranno luogo richiederà un impegno lungo e costante negli anni di tutti i soggetti coinvolti.

Ciò che ci preme sottolineare in questa fase è la necessità che anche le istituzioni che rappresentano questo territorio, e quindi le amministrazioni comunale e regionale in primis, vivano in maniera positiva, partecipe e propositiva questo passaggio, vedendo in esso non solo un’opportunità di rilancio per la comunità slovena triestina ma anche un’importante vetrina per quella Trieste europea e plurale che è stata al centro del rilancio, anche turistico e quindi economico, della città negli ultimi anni. Un Narodni dom plurale quindi, che nello spirito della legge di tutela sia innanzitutto e soprattutto un luogo di incontro di lingue e di culture; un luogo che diventi centrale per la comunità slovena, che non può non svolgervi un ruolo di assoluta protagonista; ma un luogo che diventi attrattivo per le altre comunità cittadine, a partire da quelle, come i croati e i serbi, storicamente collegate all’edificio.

Un luogo quindi pieno di vita, di incontri, di feconde contaminazioni, un luogo che non sia solo di preservazione del passato e del presente ma di elaborazione del futuro, per questo motivo la presenza di istituti di ricerca e culturali, espressamente citata nella legge di tutela, continua a essere della massima importanza, pur nella nuova cornice formale nella quale la restituzione del Narodni dom avviene. Trieste del resto si è configurata, in questi anni, come centro di elaborazione scientifica nel più ampio senso della parola.

L’elevata concentrazione di enti di ricerca, sia pubblici che privati, la presenza di più Atenei a cavallo del confine, a partire dalla stessa Università degli Studi di Trieste la cui fattiva collaborazione è stata fondamentale allo svolgimento del processo di restituzione, rende lo sviluppo di questa vocazione del tutto naturale. La cultura e la scienza sono per loro stessa natura luoghi di incontro, di condivisione, di dialogo. Per questo la loro presenza, soprattutto nel fondamentale settore della ricerca umanistica, può e deve rappresentare uno dei punti qualificanti della nuova storia del Narodni dom, nell’interesse della comunità slovena e della città tutta.

 

2. Il 13 luglio 2020: un momento di svolta per la storia della città

Nelle ultime settimane alla già crescente attesa per il 13 luglio si è aggiunto il nuovo elemento relativo alla visita dei due Presidenti a Basovizza-Bazovica, al monumento ai quattro antifascisti condannati a morte dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato e fucilati il 6 settembre 1930 e al monumento nazionale della Foiba di Basovizza.

La decisione dei due presidenti ha suscitato diverse reazioni in città e può rappresentare l’inizio di un nuovo corso nella storia di Trieste e anche dei rapporti fra i due Stati: Basovizza-Bazovica, con il suo doppio significato simbolico, può essere un nome intorno al quale molte riflessioni possono essere fatte, se l’intento è quello di pacificare e dialogare, e al contempo molti danni possono essere fatti, se usata per rinfocolare invece di appianare i conflitti.

Le modalità con le quali la visita dei due presidenti avrà luogo sono ancora in fase di definizione. Al Sindaco, che rappresenta tutti i cittadini, chiediamo di rappresentare ai due presidenti la ferma necessità che all’opinione pubblica nazionale dei due Paesi, che guarda con crescente interesse al difficile passato delle nostre terre, venga rappresentato in maniera chiara il rapporto plurale che si ha con questo passato; la necessità di trattare la storia e le memorie con consapevolezza e rispetto; la necessità soprattutto di far capire alle opinioni pubbliche nazionali che parlare del XX secolo e dei traumi che ha passato non significa solo parlare di passato, ma significa anche condizionare i rapporti fra le comunità che oggi convivono in quest’area: il dialogo e la pacificazione a livello locale sono veramente perseguibili e praticabili se le comunità locali vengono sostenute in questo sforzo da un contesto il più ampio possibile.

Da questo punto di vista non si può non far presente che nel luglio di quest’anno ricorrono anche i 20 anni dalla fine dei lavori della Commissione mista di storici italo-slovena: non possiamo non sottolineare l’importanza della diffusione della relazione conclusiva di tale commissione, il cui lavoro non è da considerarsi come definitivo e conclusivo ma come un preziosissimo contributo da cui far ripartire, non tanto nella comunità degli storici dove non si è mai fermato, ma nella più larga opinione pubblica un rapporto plurale, e transnazionale, nei confronti del passato.

 

3. Trieste e il passato: un rapporto da ripensare e da rilanciare

Il Narodni dom è già stato, in occasione del novantesimo dell’incendio, protagonista di uno storico incontro, quello dei tre Presidenti di Italia, Slovenia e Croazia.

Quell’incontro ha rappresentato per molti versi un punto di svolta simbolico, che non sempre ha però trovato effettiva concretizzazione negli anni successivi: alcune importanti ricorrenze nazionali hanno anzi visto negli ultimi anni un progressivo inasprirsi degli animi.

Il 13 luglio 2020 sarà la seconda volta in cui i massimi rappresentanti istituzionali dei due Stati verranno da noi a chiudere il XX secolo: sta poi, però, alla comunità locale, all’istituzione che maggiormente la rappresenta, il Comune, alla società civile, fare in modo che le tragiche pagine chiuse dai due Presidenti non si riaprano.

Al Comune chiediamo quindi di riconsiderare, e siamo disponibili a dare il nostro contributo, il modo in cui il passato viene approcciato, per farne un elemento di forza e coesione e non di divisione della comunità cittadina. Il PD è pronto a dare il suo contributo con proposte concrete, anche di immediata attuazione. Anche su queste proposte, e sulla disponibilità a confrontarsi delle diverse forze politiche, si misurerà la capacità della città di ricordare il passato, in tutta la sua complessità, e di guardare al futuro.

 

Famulari, bene unanimità su riconoscimento a personale sanitario.

Famulari, bene unanimità su riconoscimento a personale sanitario.

Il 9 luglio discussione della mozione in Consiglio comunale

“Il Consiglio comunale si è trovato unito intorno alla proposta del Partito democratico di dire ‘grazie’ al personale sanitario di Trieste per l’impegno profuso durante l’emergenza. L’approvazione dell’urgenza alla nostra mozione da parte di tutti i gruppi è un segnale molto significativo perché supera le usuali divisioni in nome di valori più alti e condivisi”. Lo afferma la segretaria del Pd provinciale di Trieste Laura Famulari, annunciando la prossima discussione in Consiglio comunale, il 9 luglio, della mozione a sua prima firma che invita il Sindaco a “esprimere la gratitudine della Città a tutto il personale sanitario, concedendo adeguata onorificenza ai vari Ordini professionali o individuando modalità analoghe in assenza di un organo di rappresentanza”.

“Con questo gesto significativo – spiega Famulari – si vuole premiare l’impegno, il sacrificio e il coraggio di quanti si sono esposti rischiando in prima persona per aiutare gli altri e salvare vite. Il personale sanitario è stato in prima linea nei giorni più drammatici, svolgendo un ruolo fondamentale nei servizi sul territorio, negli ospedali ma anche a domicilio, nel contatto stretto con le famiglie”.

 

 

Narodni: Famulari “Sindaco sia portavoce italiani e sloveni”

Narodni: Famulari “Sindaco sia portavoce italiani e sloveni”

Abbiamo condiviso con il sindaco Dipiazza il proposito che il ritorno del Narodni dom alla comunità slovena sia vissuto e percepito da tutta la città come un’occasione di crescita per la Trieste plurale, europea e che guarda al futuro. Così, il sindaco sia portavoce della necessità che i cittadini italiani e sloveni comprendano reciprocamente il passato e il presente di un’area in cui diverse comunità vivono insieme in pace. E il Comune si adoperi affinché la città costruisca un rapporto più sereno con le sue diverse memorie.
Sono i punti salienti di un incontro avuto da una delegazione del Pd guidata dalla segretaria Laura Famulari, ieri con il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, in vista del prossimo 13 luglio.
Già nel 2010 vi fu il Concerto dei Tre Presidenti – ha spiegato Famulari – e ciò nonostante non sono mancati negli anni successivi momenti in cui gli animi si sono inaspriti. Il PD continuerà a lavorare a favore del dialogo e del rispetto, sempre. Sta a tutte le forze politiche dimostrare la stessa disponibilità a confrontarsi sul futuro e non a inacerbire gli animi sul passato della città.