Con la mozione sottoscritta da tutta la maggioranza che propone di estendere la cabinovia fino a Monte Grisa, percorrendo l’intero ciglione carsico, il centrodestra ha gettato la maschera: l’attuale progetto non è sostenibile, e loro lo sanno benissimo. Ma invece di fermarsi, rilanciano con un’ipotesi ancora più devastante per il territorio, scollegata da ogni logica di trasporto pubblico e orientata esclusivamente a fini turistici.
È gravissimo che la maggioranza abbia impedito di discutere subito una mozione che di fatto stravolge completamente il progetto, ma intanto continua a portare avanti l’iter urbanistico per approvare l’opera nella sua versione originaria. È un insulto all’intelligenza dei cittadini e una palese violazione di ogni buon senso istituzionale.»
A dichiararlo è Giovanni Barbo, capogruppo del Partito Democratico, che denuncia il cortocircuito politico e amministrativo andato in scena in questi giorni in Consiglio comunale.
L’eventuale estensione fino al Santuario di Monte Grisa non solo cancella ogni residua pretesa di reale pubblica utilità, ma dimostra che il progetto si configura come un costoso luna park per turisti, totalmente sganciato dalle reali esigenze di mobilità della città. Con l’aggravante di aumentare il rischio di stop per Bora e di cancellare ulteriori porzioni di territorio carsico, che verrebbero irreversibilmente compromesse.
Ci chiediamo se qualcuno, tra i banchi della maggioranza, abbia davvero letto le opposizioni dei cittadini, le osservazioni sul dissesto idrogeologico, sull’impatto acustico e visivo, sulla svalutazione degli immobili, sulla violazione della privacy. La città ha bisogno di trasporto pubblico efficiente e sostenibile, non di scommesse sospese nel vuoto.
Infine, Barbo stigmatizza i toni offensivi utilizzati dal Sindaco Dipiazza sui social, che ha definito “bugiardi” i consiglieri Russo e Sclip per aver riportato dati di sondaggio sgraditi.
Un primo cittadino che reagisce con insulti invece di confrontarsi nel merito dimostra di essere a corto di argomenti. Questo stile aggressivo e divisivo è inaccettabile, e conferma il nervosismo di chi non riesce più a difendere il proprio stesso progetto.»
Il PD e la città chiedono di fermarsi prima che sia troppo tardi: prima che questo progetto, già ampiamente bocciato dai cittadini, trascini con sé risorse pubbliche, patrimonio ambientale e credibilità istituzionale. Il Partito Democratico continuerà a battersi per una Trieste che guarda avanti, non per una città ostaggio dell’ostinazione di pochi e del delirio di taluni.