Cabinovia: un progetto in caduta libera

Cabinovia: un progetto in caduta libera

24 Settembre ore 18:00 20:00

Incontro pubblico a distanza per approfondire assieme l’esito dei ricorsi contro la realizzazione della cabinovia Trieste-Barcola-Opicina, con un focus sulle sentenze che hanno annullato VINCA e VAS. Ragioneremo anche su come potrebbe evolvere la situazione.

L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza interessata ai temi della mobilità sostenibile, all’ambiente e al futuro di Trieste.

Intervengono:

William Starc, presidente del Comitato No Ovovia
Sergio Persoglia, coordinatore del Forum Ambiente e Scienza del PD
Francesco Russo, vicepresidente del Consiglio regionale
Giovanni Barbo, capogruppo Pd in Consiglio comunale

Modera l’incontro:

Manuela Mandler, coordinatrice dei Forum PD Trieste

Intervento di saluto:

Maria Luisa Paglia, segretaria provinciale del PD.

L’evento si tiene online sulla piattaforma Zoom. Poiché i posti sono limitati è richiesta la preiscrizione, al termine della procedura di registrazione riceverai un messaggio email con il link di accesso alla riunione.

Evento Zoom Cabinovia

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Trieste,34132Italy
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Acquario: cinque anni di stop e due milioni già spesi. Giunta imbarazzante, arriva un’interrogazione

Acquario: cinque anni di stop e due milioni già spesi. Giunta imbarazzante, arriva un’interrogazione

L’Acquario di Trieste resta chiuso dal 2020, nonostante gli investimenti e le promesse della Giunta. Il Partito Democratico in Consiglio comunale incalza Dipiazza e chiede risposte concrete su tempi e fondi.

Acquario comunale chiuso da cinque anni: interrogazione del Pd

L’estate ha dato una mano alla Giunta Dipiazza a nascondere le magagne dell’Acquario comunale, ma la struttura resta sprangata e la riapertura sempre rimandata. Una situazione imbarazzante su cui, assieme al capogruppo Barbo, abbiamo chiesto alla Giunta di render conto. Ricordiamo le ottimistiche dichiarazioni del sindaco, sopralluoghi, annunci e rassicurazioni sulla soluzione dei problemi dell’Acquario, dunque vorremmo finalmente sapere come si intende intervenire e con che tempi”.

Il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Giovanni Barbo e il consigliere dem Luca Salvati hanno presentato un’interrogazione in Aula per chiedere chiarimenti sull’Acquario di Trieste, chiuso al pubblico dal marzo 2020. Prima le normative Covid, poi il cantiere di ristrutturazione e infine i problemi di filtraggio dell’acqua marina hanno lasciato sprangata la struttura, un tempo attrattiva turistica di rilievo.

Costi lievitati e tempi incerti

Quando era aperto, l’Acquario comunale attirava oltre 60 mila visitatori l’anno. Oggi il Pd chiede con quali fondi si intenda coprire le spese residue, stimate in circa un milione di euro, dopo che per la riqualificazione della struttura sono già stati spesi due milioni e mezzo.

Responsabilità tecniche e progetto difettoso

Barbo e Salvati chiedono inoltre se rimanga viva l’intenzione, annunciata dalla Giunta, di rivalersi sui tecnici della società che aveva fornito il progetto di impianto poi rivelatosi non funzionante. Lo studio della società Ingegneri Associati srl di Genova evidenzia infatti come il Comune sia parte lesa: il progetto della società Simm srl risulterebbe imperfetto in alcune parti, dalla pressione dell’acqua fino ai filtri della pompa di aspirazione che lasciano passare scorie.

Il Pd chiede risposte chiare sulla riapertura

Barbo e Salvati sollecitano la Giunta Dipiazza a chiarire pubblicamente quali azioni intende intraprendere, con che tempistiche e quali garanzie concrete possano essere date alla città di Trieste.

Il Pd chiede verità e impegni concreti sull’Acquario di Trieste

Il Partito Democratico ribadisce la necessità di dare certezze alla cittadinanza su una struttura simbolo della città, evitando ulteriori rinvii e promesse mancate.

Il Partito Democratico continuerà a vigilare e a incalzare la Giunta affinché l’Acquario comunale torni presto a disposizione di cittadini e turisti.

Riqualificazione Piazza Sant’Antonio: ritardi, confusione progettuale e risorse sprecate

Riqualificazione Piazza Sant’Antonio: ritardi, confusione progettuale e risorse sprecate

Il Partito Democratico di Trieste, con i consiglieri comunali Laura Famulari e Giovanni Barbo, critica duramente la gestione della riqualificazione di Piazza Sant’Antonio. Tra ritardi, scelte progettuali incoerenti e risorse pubbliche sprecate, il progetto continua a sollevare dubbi e perplessità.

Meglio tardi che mai. O forse no”. Con queste parole i consiglieri comunali Laura Famulari e Giovanni Barbo commentano l’annuncio della partenza dei lavori di riqualificazione di Piazza Sant’Antonio.

 

Un progetto annunciato nel 2019 e mai completato

Correva l’anno 2019 quando in fretta e furia venne inserita nel piano delle opere la riqualificazione di Piazza Sant’Antonio, che doveva assolutamente essere pronta nella primavera del 2020.

 

Cinque anni di ritardi e scelte incoerenti

Che siano passati cinque anni senza che poco o nulla accadesse è lo standard di questa Giunta, molte parole e pochi fatti, e anche su questi ultimi abbiamo delle perplessità: sono da poco terminati i lavori sulle vie laterali alla chiesa, e non si può non notare come le soluzioni scelte poco ci azzecchino (per usare un eufemismo) con il resto delle pedonalizzazioni del centro.

Commentano i due consiglieri che si auspicano che si colga l’occasione dei lavori sulla piazza per sistemare anche quelle, e in attesa di vedere il progetto specifico non possiamo non ricordare che sulla riqualificazione dell’area la Giunta abbia ignorato il vincitore di un concorso di idee come pure l’affidatario di un incarico diretto, entrambe spese pagate dal Comune.

 

Spese pubbliche senza una visione complessiva

Il risultato lo giudicheremo, ma l’iter conferma da un lato come la Giunta avanzi per tentativi senza un’idea complessiva, dall’altro lo faccia spendendo i soldi dei cittadini con grande nonchalance.”

 

PD: servono trasparenza e coerenza nei lavori pubblici

Il PD di Trieste continuerà a vigilare affinché i lavori procedano con trasparenza, coerenza e nell’interesse della città.

Turismo e vivibilità, PD: manca una visione chiara e una gestione attenta per il bene della città

Turismo e vivibilità, PD: manca una visione chiara e una gestione attenta per il bene della città

Quello che si sta verificando in questi giorni, tra ingorghi, mancanza di parcheggi e cantieri nel centro cittadino, è l’ennesimo esempio di come la Giunta Dipiazza dimostri la propria totale inadeguatezza nell’affrontare l’importante crescita del numero dei turisti in città.” 

Lo afferma Giovanni Barbo, capogruppo dem in Comune. 

Nessuno nega che il turismo sia una risorsa e che possa essere positivo per lo sviluppo economico di alcuni settori presenti in città, dalla ristorazione alle strutture ricettive, ma il fenomeno dev’essere governato. Assistiamo, invece, a un centrodestra che, anziché pianificare azioni volte a gestire i consistenti flussi turistici, si gingilla sulla cabinovia. I cantieri spuntati negli ultimi giorni, in piena stagione turistica, sono la punta dell’iceberg di una totale mancanza di visione e di approccio complessivo.

Lo stesso Assessore Rossi, mesi fa, aveva giustamente sottolineato come essere una città turistica abbia delle implicazioni che investono tanti aspetti, e che la Giunta intera dovrebbe farsene carico, ma così chiaramente non è: il risultato è che, oltre ai cantieri che saltano fuori con la tempistica peggiore, la disponibilità dei parcheggi continua a non essere segnalata e un numero consistente di stalli scompare tra cantieri e presenza delle navi da crociera, per non parlare della viabilità che si intasa anche in conseguenza a questi due fattori. 

Il turismo può essere una risorsa, ma solo se i benefici che porta sono sensibilmente maggiori dei disagi che porta ai residenti. Dipiazza si ricordi che è il Sindaco della città e dei cittadini, non dei turisti.”

Lo aggiunge la segretaria PD Maria Luisa Paglia.

Barbo (PD): “La destra smentisce sé stessa. La cabinovia è un progetto senza senso: fermatevi”

Barbo (PD): “La destra smentisce sé stessa. La cabinovia è un progetto senza senso: fermatevi”

Con la mozione sottoscritta da tutta la maggioranza che propone di estendere la cabinovia fino a Monte Grisa, percorrendo l’intero ciglione carsico, il centrodestra ha gettato la maschera: l’attuale progetto non è sostenibile, e loro lo sanno benissimo. Ma invece di fermarsi, rilanciano con un’ipotesi ancora più devastante per il territorio, scollegata da ogni logica di trasporto pubblico e orientata esclusivamente a fini turistici.

È gravissimo che la maggioranza abbia impedito di discutere subito una mozione che di fatto stravolge completamente il progetto, ma intanto continua a portare avanti l’iter urbanistico per approvare l’opera nella sua versione originaria. È un insulto all’intelligenza dei cittadini e una palese violazione di ogni buon senso istituzionale.»

A dichiararlo è Giovanni Barbo, capogruppo del Partito Democratico, che denuncia il cortocircuito politico e amministrativo andato in scena in questi giorni in Consiglio comunale.

L’eventuale estensione fino al Santuario di Monte Grisa non solo cancella ogni residua pretesa di reale pubblica utilità, ma dimostra che il progetto si configura come un costoso luna park per turisti, totalmente sganciato dalle reali esigenze di mobilità della città. Con l’aggravante di aumentare il rischio di stop per Bora e di cancellare ulteriori porzioni di territorio carsico, che verrebbero irreversibilmente compromesse.

Ci chiediamo se qualcuno, tra i banchi della maggioranza, abbia davvero letto le opposizioni dei cittadini, le osservazioni sul dissesto idrogeologico, sull’impatto acustico e visivo, sulla svalutazione degli immobili, sulla violazione della privacy. La città ha bisogno di trasporto pubblico efficiente e sostenibile, non di scommesse  sospese nel vuoto.

Infine, Barbo stigmatizza i toni offensivi utilizzati dal Sindaco Dipiazza sui social, che ha definito “bugiardi” i consiglieri Russo e Sclip per aver riportato dati di sondaggio sgraditi.

Un primo cittadino che reagisce con insulti invece di confrontarsi nel merito dimostra di essere a corto di argomenti. Questo stile aggressivo e divisivo è inaccettabile, e conferma il nervosismo di chi non riesce più a difendere il proprio stesso progetto.»

Il PD e la città chiedono di fermarsi prima che sia troppo tardi: prima che questo progetto, già ampiamente bocciato dai cittadini, trascini con sé risorse pubbliche, patrimonio ambientale e credibilità istituzionale. Il Partito Democratico continuerà a battersi per una Trieste che guarda avanti, non per una città ostaggio dell’ostinazione di pochi e del delirio di taluni.