Sporting Training Center di Montedoro: opera faraonica senza certezze

Sporting Training Center di Montedoro: opera faraonica senza certezze

Finanziamento pubblico regionale da 6 milioni, ma il futuro della cittadella sportiva è ancora incerto. Il PD chiede chiarezza sul progetto, la sostenibilità ambientale e le vere ricadute per la comunità.

Il Partito Democratico torna a puntare i riflettori sul progetto dello Sporting Training Center di Montedoro, una “cittadella del calcio” pensata per rilanciare la Triestina ma che, secondo i dem, solleva più interrogativi che certezze.

In una nota diffusa nelle ultime ore, il PD esprime perplessità sul futuro dell’opera, che viene presentata come un investimento strategico per lo sport e il territorio, ma che appare ad oggi priva di copertura finanziaria completa e di una chiara finalità pubblica per la cittadinanza muggesana.

Finanziato per 6 milioni di euro dalla Regione Friuli Venezia Giulia, il progetto prevede la realizzazione di sei campi da gioco, foresterie e ambulatori: un intervento massiccio in un’area boschiva che desta già preoccupazioni ambientali. Ma per completare l’opera servirebbero altri 7,5 milioni di euro, che dovrebbero arrivare da un non meglio precisato partner privato, il cui coinvolgimento è oggi tutto fuorché scontato, soprattutto alla luce delle condizioni economiche della Triestina.

“Manca liquidità pesantemente”, ha ammesso lo stesso sindaco Polidori, nel tentativo di tranquillizzare i dubbi sullo stato della società. Ma la distinzione tra difficoltà finanziarie “non drammatiche” e mancanza di liquidità sembra più semantica che sostanziale, sottolineano i dem.

E una volta completato, chi gestirà l’impianto? Stando agli atti, la gestione sarebbe affidata proprio alla Triestina per un periodo che potrebbe arrivare a 30 anni. Un’ipotesi che alimenta il sospetto di una privatizzazione di fatto di un’opera pubblica, a fronte di benefici limitati per la comunità: “Che il Muggia Calcio possa usare un paio di campi ogni tanto non può bastare”, osservano dal PD, ricordando che il Comune di Muggia dispone già di due campi regolamentari.

Il consigliere comunale Lorenzo Fogar aveva già sollevato in aula – nella seduta del 30 settembre 2024 – il rischio di una speculazione immobiliare dietro l’operazione. Accuse mai smentite, che alimentano il bisogno di chiarezza, trasparenza e partecipazione su un progetto che sta assumendo connotati sempre più opachi.

In gioco non c’è solo il futuro sportivo della Triestina, ma anche il modello di gestione delle risorse pubbliche e il rispetto del territorio. Il Partito Democratico chiede al sindaco e alla Regione di aprire un confronto vero con la cittadinanza, rispondere ai dubbi e rendere conto delle scelte urbanistiche e finanziarie che coinvolgono direttamente l’interesse pubblico.

Maggiori dettagli nella registrazione dei lavori del Consiglio Comunale di Muggia al punto 05:03:44

 

 

 

Sporting Training Center – Montedoro, DS: dvomi o izvedljivosti objekta

Ponovno nam je žal, da župan dobiva zaskrbljujoče znake od tistih, ki delijo njegovo strast do nogometa in iskreno upajo, da se bo Triestina spet postavila na noge, vendar gojijo zdrav skepticizem glede veličastnih načrtov bodočega centra za športno usposabljanje na Montedoru, javnega projekta, ki ga Dežela financira s 6 milijoni evrov, to športno naselje v gozdu, sestavljeno iz 6 nogometnih igrišč, gostišč in ambulant (ali niso to zgradbe?). Za preostalih 7,5 milijona pa je potreben poslovni partner, investicijska družba, ki je razumljivo zadržana glede na dejstvo, kot pravi župan,da »dolžniško stanje ni dramatično, ampak je zelo hudo pomanjkanje likvidnosti« (v čem je razlika?). Nato bi objekt za določeno število let (30?) ostal v upravljanju kluba Triestine. Kakšen je javni namen, zlasti za prebivalce Milj? Ali naj bi športnemu društvu Muggia občasno dodelili nekaj igrišč? Dva že imajo. Ali župan dopušča, da gojimo dvome o namembnosti, ekološkem vidiku in celo prihodnosti igrišč spričo dosedanjemu neravno uspešnemu gospodarjenju Triestine s premoženjem? Ali nam župan dopušča dvome o sumu nepremičninskih špekulacij, na katerega se je svetnik Fogar skliceval na seji miljskega občinskega sveta dne 30. septembra 2024 in ni bil nikoli zanikan?

 

Melara: Salvati (PD), annunciata manifestazione inquilini Ater

Melara: Salvati (PD), annunciata manifestazione inquilini Ater

Gli inquilini esasperati di Rozzol Melara faranno una manifestazione, insieme a quelli delle altre Ater, sotto la sede dell’Ater in piazza Foraggi. È la decisione presa giovedì sera nel corso di una riunione con i residenti del comprensorio, che hanno denunciato una situazione sempre più insostenibile sotto il profilo della sicurezza e delle manutenzioni.

Lo annuncia il consigliere comunale Luca Salvati (PD), che giovedì sera ha partecipato all’incontro con i cittadini organizzato nella sala del circolo Auser in via Pasteur, assieme al segretario del Sunia di Trieste Renato Kneipp, al rappresentante del Siulp Marcello Bergamini e al rappresentante sindacale del Siulp della Polizia di Stato Jonathan Scaglione.

Il presidente dell’Ater e i suoi uffici erano invitati ma non si sono presentati, negli ultimi venti anni non era mai accaduto che si negassero a un incontro con i residenti di Melara”.

Lo denuncia Salvati.

Eppure negli ultimi mesi è successo di tutto: episodi di delinquenza, atti vandalici come le piastrelle lanciate dalle terrazze o il materasso bruciato nel portone. Questo atteggiamento è lo stesso di Comune e Regione dove purtroppo governano forze che non ascoltano gli appelli a dei cittadini specie quelli che risiedono nelle case popolari.

Partirà una nuova richiesta all’Ater di Trieste per effettuare le dovute e necessarie manutenzioni, come la sostituzione degli infissi, l’installazione e il potenziamento di sistemi di videosorveglianza, le migliorie nel servizio di pulizia negli stabili”.

Il rende noto Salvati.

Con un avanzo di bilancio superiore al miliardo la Regione può spendere qualcosa affinché l’Ater dia un segno a cittadini che si sentono abbandonati”.

Conclude il consigliere comunale.

Marketing della paura: la destra non vuole vera sicurezza e punta sulla propaganda

Marketing della paura: la destra non vuole vera sicurezza e punta sulla propaganda

Il centrosinistra in IV Circoscrizione ha votato contro la mozione presentata da Fratelli d’Italia che propone un semplice passaggio serale, dalle 21:00 alle 23:00, di guardie giurate in tre giardini pubblici: Piazzale Rosmini, Piazza Carlo Alberto e Viale Romolo Gessi. 

Si tratta dell’ennesima misura di facciata: un intervento minimo e simbolico, pensato per modificare la percezione della sicurezza, non per migliorarla.

Il centrodestra propone la presenza di soggetti privati che non possono intervenire in situazioni critiche e che nulla hanno a che vedere con un presidio reale del territorio. Non si tratta di un servizio strutturato, ma di una risposta inefficace e superficiale a una questione seria e urgente.

E non è una novità: già con la proposta sul controllo di vicinato si era tentato di trasferire la responsabilità della sicurezza pubblica sui cittadini, senza neanche chiedere un rafforzamento delle Forze dell’Ordine. Oggi si ripete lo stesso schema, peggiorato dalla totale assenza di visione. 

Trieste è scivolata al 19° posto nella classifica sulla Qualità della Vita del Sole 24 Ore, perdendo 18 posizioni in tre anni, a causa soprattutto di un forte peggioramento nell’indicatore “Giustizia e sicurezza”. 

Gli episodi di “spaccate” – anche in pieno centro – sono ormai quotidiani. Alcuni esercizi commerciali hanno subito tre furti in un breve periodo. E mentre la situazione peggiora, chi governa Comune, Regione e Stato ignora il tema degli investimenti veri nella sicurezza pubblica. Va inoltre sottolineato che i danneggiamenti nei giardini pubblici, che hanno motivato la proposta del passaggio delle guardie giurate, si sono verificati a notte fonda, ben oltre l’orario previsto dal servizio (21:00– 23:00), rendendo la misura ancora più inefficace. 

È paradossale che si proponga un servizio privato notturno quando è stata proprio la destra a volere armare la Polizia Locale per garantirne l’operatività nelle ore serali e notturne. 

Serve coerenza: non si può pretendere di rappresentare le Forze dell’Ordine e poi non metterle in condizione di operare, investendo risorse che dovrebbero essere a loro destinate in soggetti privati. Ogni euro sottratto alle Forze dell’Ordine è un euro tolto alla sicurezza vera. Le destre governano a tutti i livelli istituzionali – in Comune dal 2016, in Regione dal 2018 e a livello nazionale dal 2023 – e si sono sempre dette a favore del rafforzamento delle forze di sicurezza. Ma ora che hanno la responsabilità di governare, non investono su di loro, ma destinano risorse ad altri soggetti.» 

Lo sottolinea Luca Bressan, capogruppo PD in IV Circoscrizione.

Per garantire la sicurezza nei parchi pubblici serve ben altro: lavorare sulla prevenzione sociale, con il coinvolgimento delle comunità locali e un coordinamento efficace con le forze dell’ordine pubbliche. Prevedere l’impiego di guardie giurate significa semplicemente spendere soldi pubblici per un’operazione di immagine, senza alcuna ricaduta concreta. È il solito marketing elettorale a uso e consumo delle destre.» 

Continua Tommaso Vaccarezza, capogruppo di AT in Quarta Circoscrizione

Abbiamo espresso voto contrario alla proposta di Fratelli d’Italia perché riteniamo che la sicurezza non vada demandata ai soggetti privati. È invece fondamentale intensificare i passaggi della polizia locale nelle zone a bordo strada, per garantire interventi più immediati e diretti. Queste iniziative sono pura propaganda e non offrono soluzioni concrete. È sorprendente che sia il centrodestra, che ha fatto della sicurezza il suo baluardo in campagna elettorale, a proporle, dimostrando di non saperla gestire. Se vogliamo davvero lavorare sulla sicurezza e sul decoro urbano, servono politiche serie e lungimiranti. Il centrosinistra continuerà a battersi per una sicurezza vera, pubblica e garantita dallo Stato e dalle istituzioni. Basta slogan: servono responsabilità e investimenti concreti.»

Lo dichiara Martina Machnich, capogruppo di Lista Russo Punto Franco.

Casa di riposo Muggia, PD: chiarimenti richiesti con una mozione ma mai arrivati

Casa di riposo Muggia, PD: chiarimenti richiesti con una mozione ma mai arrivati

Dispiace constatare la reazione nervosa del sindaco Polidori che accusa la CGIL in combutta col PD di terrorismo sulla casa di riposo, ma la sua maggioranza ha respinto la mozione del consigliere Bussani, presentata nella seduta del Consiglio comunale in data 25 giugno, in cui si chiedeva ai punti 2 e 3 di impegnare sindaco e giunta “a promuovere un’assemblea pubblica aperta alla cittadinanza, ai familiari degli ospiti e al personale dipendente per discutere la proposta e le sue implicazioni e a predisporre una relazione tecnico-economica sull’attuale stato della struttura e sulle possibili prospettive di miglioramento della gestione pubblica”

I chiarimenti, dunque, sono stati chiesti, ma non sono arrivati.

Ciò di cui disponiamo è la sua dichiarazione del 7 maggio, testo e filmato facilmente reperibile in rete, in cui si dichiara che “da almeno 3 anni il sindaco Paolo Polidori sta pensando di spostare la struttura dandola in mano a gestori privati. La novità è appena stata presentata dall’assessore Riccardo Riccardi a comuni e aziende pubbliche dei servizi alla persona. Utilizzare il PPP – partenariato pubblico privato – previsto dal codice degli appalti – per garantire la sostenibilità delle strutture pubbliche. Il privato investe, rinnovando gli edifici o costruendo ex novo ma poi anche gestisce per un tot di anni in modo da rientrare dall’investimento fatto”.

Se fosse stato presente all’incontro mercoledì 2 luglio nel giardino del bar Verdi, avrebbe sentito tutti i risvolti, positivi e negativi della “partnerizzazione”, alla luce di esempi già esistenti, ma avrebbe anche appreso di domiciliarità alternativa, già presente nel comune di Trieste, che meriterebbe di essere presa in considerazione.

Avrebbe anche sentito che il partner gestisce per almeno trent’anni la casa di riposo (rispetto ai due delle cooperative ora presenti), che le tariffe vengono effettivamente stabilite dal comune, che il personale delle cooperative viene reintegrato, ma è il disciplinare di gara a stabilire le condizioni sulla “qualità” del servizio e il trattamento del personale, su cui si gioca il vero profitto del partner che, se investe, deve trarne un utile.

Non è solo questione di rette, su cui siamo sicuri il Comune vigilerà, ma il vero timore è che sul resto non potrà avere voce in capitolo, a meno di non predisporre condizioni di gestione così stringenti, da indurre il partner privato a rinunciare perché il rischio d’impresa è troppo alto. E siamo al punto di partenza.

 

Dom za ostarele v Miljah; DS s svetniško interpelacijo vprašal za pojasnila, a niso dospela

Žal beležimo živčno reakcijo župana Polodorija, ki sindikat  CGIL v povezavi s DS obtožuje terorizma na račun Doma za ostarele, vendar je njegova večina zavrnila predlog, ki ga je  občinski svetnik Bussani iz vrste DS predstavil  na seji občinskega  sveta 25. junija. 

V njem je med drugim zahteval, naj se  župan in odbor zavzemata za javno srečanje, odprto za občane, družine gostov Doma za ostarele in zaposlene, kjer naj bi se  razpravljalo o predlogu partnerstva  in njegovih posledicah. Nadalje je Bussani predlagal, naj Občina izda tehnično-ekonomsko poročilo o obstoječem stanju objekta in o možnostih izboljšanja javnega upravljanja.

Za pojasnila smo torej prosili, a nismo bili uspešni. Edino kar imamo, je županova izjava z dne 7. maja (besedilo in videoposnetek  sta  lahko dostopna na spletu), iz katerih izvemo, da je “župan Paolo Polidori vsaj 3 leta razmišljal o tem, da bi zgradbo preselil in jo predal zasebnim upravljalcem. Novico je svetnik Riccardo Riccardi pravkar predstavil občinam in javnim podjetjem za osebne storitve: posluževati se javno-zasebnega partnerstva, predvidenega s kodeksom javnih naročil, da se zagotavlja trajnost javnih objektov. Privatnik  prenavlja stavbe ali  jih zgradi na novo, nato pa jih tudi upravlja določeno število let, da se naložba izplača.”

Če bi bil prisoten na srečanju v sredo, 2. julija, na vrtu bara Verdi, bi po analizi nekaterih obstoječih primerovslišal vse pozitivne in negativne vidike »partnerstva«, izvedel pa bi tudi za alternativno domačo oskrbo, ki je že prisotna v občini Trst in bi jo bilo vredno upoštevati. Slišal bi tudi, da partner upravlja dom upokojencev vsaj trideset let (v primerjavi z dvema letoma sedanjih zadrug), da tarife sicer določa občina in  da privatno podjetje zaposli že prisoten kader iz zadruge, vendar pa razpis določa pogoje o “kakovosti” storitve in ravnanja z osebjem.

Na teh pogojih se igra pravi dobiček družbenika, ki, če investira, mora seveda iz tega imeti korist. Ne gre samo za mesečni prispevek na račun vsakega gosta v domu, za katere smo prepričani, da ga  občina ne  bo  spremenila, ampak nas skrbi, da za vse ostalo ne bo mogla imeti besede, če ne bo postavila tako strogih pogojev za kakovost upravljanja, da jih zasebni partner zaradi previsokega poslovnega tveganja ne  bo sprejel. In spet smo pri začetku.

 

Sicurezza: Salvati (Pd), Valmaura non sia terra di nessuno

Sicurezza: Salvati (Pd), Valmaura non sia terra di nessuno

Valmaura non sia terra di nessuno. La maggioranza ha testa e tempo solo per la cabinovia ma si dimentica di pezzi di città dove aumentano degrado e violenza. Il Consiglio comunale straordinario sulla sicurezza tenutosi alcuni mesi fa su richiesta del PD è finito nel dimenticatoio, le Forze dell’ordine sono ancora tenute sui confini.

Ora ci si mette anche l’Ater che ignora l’appello dei residenti impauriti da episodi ripetuti e preoccupanti. Porteremo in Consiglio comunale la richiesta di installazione di telecamere e altri interventi da parte delle istituzioni, a partire dalle forze dell’ordine, ma la prima a muoversi – trattandosi di Ater – dovrebbe essere la Regione. Fedriga e Dipiazza hanno il dovere di ascoltare le richieste dei cittadini e intervenire.”

Lo dichiara il consigliere comunale Luca Salvati (Pd), dopo gli ultimi fatti criminali che si sono verificati nel rione di Valmaura a Trieste.

Come vediamo anche in questa manovra estiva la Regione registra ogni anno enormi disponibilità finanziarie che vengono impegnate per ogni tipo di intervento ma le primarie necessità di sicurezza dei cittadini sono trascurate. Serve una decisa operazione di risanamento di alloggi e comprensori che includa gli aspetti legati alla sicurezza”.

Conclude Salvati.

Crisi dei servizi educativi, Pucci (PD): il centrodestra fugge dal confronto

Crisi dei servizi educativi, Pucci (PD): il centrodestra fugge dal confronto

Si registra una grave crisi dei servizi educativi comunali, lo dimostra il fatto che non vengono convocate né svolte le V Commissioni relative. La prima richiesta di commissione risale ai primi di marzo e riguardava la necessità di affrontare il tema della carenza di personale negli asili nido e nelle scuole materne comunali. Tale commissione è stata revocata per ben due volte nel mese di maggio e mai più riconvocata.

Un’ulteriore richiesta di convocazione della V Commissione è stata presentata a fine maggio, questa volta per discutere della gestione futura del polo scolastico di San Giovanni, dove saranno attivati ben due asili nido. Una richiesta, quest’ultima, che non può rimanere inascoltata, dopo le preoccupanti dichiarazioni del sindaco Dipiazza, che intende dare in gestione ai privati i servizi degli asili nido.

A tutto ciò, si aggiunge anche una grave crisi dei centri estivi, dove emergono serie criticità segnalate dai sindacati, che hanno dichiarato lo stato di agitazione del personale.

È evidente che tutto il settore educativo del Comune è in grave sofferenza. Gli assessori preposti, Di Blasio e Avian, entrambi di Fdl, anziché avere un comportamento responsabile, non si rendono disponibili a confrontarsi nelle commissioni competenti, mancando di fatto alle loro funzioni di mandato”.

Lo afferma la consigliera comunale dem, Rosanna Pucci, che ha dato seguito formale per la convocazione urgente delle due V Commissioni.

La pazienza è finita le criticità sono ormai troppo gravi per essere ignorate e devono essere affrontate e risolte. Se il centrodestra continua a mettere la testa sotto la sabbia come uno struzzo, noi dell’opposizione chiediamo con forza che si affrontino i problemi, affinché si trovino soluzioni immediate ed efficaci per i nostri cittadini”

Conclude Pucci.

“Albatross”. La pellicola su Almerigo Grilz riscrive la storia con l’inchiostro della nostalgia ideologica

“Albatross”. La pellicola su Almerigo Grilz riscrive la storia con l’inchiostro della nostalgia ideologica

Fatti salvi i meriti artistici e le legittime scelte narrative del regista Giulio Base, Albatross si presenta come un film che, pur nel diritto alla narrazione, appare parte di una più ampia operazione di revisione della memoria storica.”

Lo dichiara Maria Luisa Paglia Segretaria provinciale del PD di Trieste.

In una democrazia, la libertà culturale e artistica deve sempre essere garantita. La creatività, il cinema, la letteratura hanno il diritto di esplorare anche le pagine più controverse della storia. Ma quando si entra nel campo della ricostruzione di figure pubbliche, con implicazioni civili e politiche, è doveroso interrogarsi anche sul messaggio che si veicola.

Raccontare la figura di Almerigo Grilz, militante neofascista, dirigente del Fronte della Gioventù, fotoreporter caduto in un conflitto africano, è lecito. Ma farlo rimuovendo gli aspetti più problematici della sua biografia politica, innestandovi un racconto che ne edulcora il profilo attraverso personaggi di fantasia, come il “militante e poi giornalista di sinistra” che lo riabilita pubblicamente, rischia di alimentare una narrazione a senso unico, lontana da ogni reale complessità storica.

E rispettare, com’è scontato, la morte di Almerigo Grilz non deve significare farne un modello tacendo sugli aspetti controversi della sua figura.

Non stupisce che il film sia stato salutato con entusiasmo dai vertici della destra, tra cui il senatore Ignazio La Russa, che ha parlato di “finalmente un ricordo bipartisan”. Ma non può esistere alcun “bipartisanismo” quando si omette deliberatamente la matrice ideologica di chi viene celebrato, o si rilegge il passato per farne un comodo strumento di consenso.

La memoria non può essere selettiva. Trieste, città segnata dalle ferite della storia del Novecento, merita racconti onesti e non operazioni ideologiche travestite da riconciliazione.”

Conclude la segretaria.

Crisi Triestina Calcio, Salvati (PD) presenta un esposto in Procura

Crisi Triestina Calcio, Salvati (PD) presenta un esposto in Procura

La Triestina merita rispetto. Ognuno di noi, nei limiti del proprio ruolo, ha il dovere di farsi carico della squadra simbolo del calcio cittadino. Per questo motivo, nella giornata di oggi mi sono recato in Procura, dove ho presentato un esposto formale all’Autorità giudiziaria affinché si valuti, alla luce della situazione attuale, se nella gestione economico-finanziaria della società ricorrano una o più ipotesi di reato.”

Così il consigliere comunale del Partito Democratico Luca Salvati, che interviene con un atto concreto sulla crisi dell’Unione.

Fare un riassunto delle puntate precedenti è quasi ridondante, la situazione della Triestina è sotto gli occhi di tutti: la società ha palesato criticità preoccupanti nella gestione contabile-amministrativa, prova ne sia che il mercato è bloccato in attesa del rientro nei parametri di bilancio stabiliti dagli organismi federali. Le incombenze retributive obbligatorie sono state nuovamente disattese, con il mancato versamento degli emolumenti dei tesserati federali e dei contributi con scadenza luglio, il che andrà ad acuire ulteriormente i punti di penalità.

Il combinato disposto di penalizzazioni, blocco di mercato, incertezze sulla tenuta finanziaria segnano in partenza il prossimo campionato dell’Unione, predestinata a una retrocessione pressoché certa, ammesso e non concesso che la FIGC non intervenga prima, come fatto per esempio con il Taranto l’anno scorso, escluso a campionato in corso dopo aver schierato per mesi la squadra primavera e accumulato debiti e penalizzazioni.

Anche l’iscrizione last minute al campionato 2025/2026 aveva lasciato più di qualche perplessità, sia per le modalità che per il merito, preoccupazioni confermate dalla scadenza successiva (1° luglio), non onorata: com’è possibile che una società sportiva immetta liquidità per 3,5 milioni di euro a giugno, e poi non riesca ad onorare la scadenza successiva, apparentemente molto più contenuta? C’è un evidente problema di monte ingaggi, oggettivamente sproporzionato per la categoria, anche su questo aspetto andrebbe fatta chiarezza, alla luce poi dei risultati sul campo, che definire deludenti è riduttivo.

In tutto ciò, i dipendenti non federali non percepiscono lo stipendio da mesi, a queste persone, che hanno tenuto in piedi la baracca in questi mesi turbolenti, va tutto il nostro riconoscimento.

Di elementi da approfondire ce n’è in abbondanza, c’è bisogno della massima trasparenza su vicende dai contorni tutti da accertare, non solo sportive ma anche giuridiche”.

Il sindaco offende cittadini e professionisti: inaccettabili le parole contro il quotidiano locale

Il sindaco offende cittadini e professionisti: inaccettabili le parole contro il quotidiano locale

Quando un sindaco liquida con l’espressione “Quando si scrivono stupidaggini!!!!” un articolo firmato da un professionista qualificato, pubblicato da un quotidiano locale rispettato, non sta semplicemente esprimendo un’opinione. Sta svilendo il confronto democratico, sta offendendo la competenza, e sta mostrando disprezzo per il diritto di ogni cittadino a discutere le scelte urbanistiche che riguardano il futuro della città.”

Così Maria Luisa Paglia, segretaria del Partito Democratico di Trieste, commenta con sdegno il commento del sindaco di Trieste in risposta a un articolo apparso su Il Piccolo, a firma dell’architetto e consigliere dell’Ordine Marco Ragonese, che con rigore e spirito costruttivo ha affrontato il tema centrale dei parcheggi e della mobilità urbana a Trieste.

Siamo oltre la maleducazione istituzionale. Siamo alla negazione del confronto. Che un sindaco si permetta di bollare come “stupidaggini” riflessioni che molti cittadini condividono, e che peraltro sono supportate da dati oggettivi, è un segnale di chiusura grave e offensivo, soprattutto verso chi, con serietà, cerca di contribuire alla qualità del dibattito pubblico.

Il PD esprime anche solidarietà al quotidiano Il Piccolo, bersaglio implicito ma evidente del disprezzo del primo cittadino. Accusare un giornale di dare spazio alla menzogna è una dichiarazione grave, che delegittima uno dei principali strumenti democratici di informazione e discussione. Un sindaco che non tollera le critiche né la stampa libera non sta svolgendo il proprio ruolo con responsabilità.

Il problema vero è che questa amministrazione ha ormai smesso di ascoltare. Chiunque solleva temi concreti come la gestione dei posteggi, la vivibilità urbana, il traffico, riceve in cambio derisione e attacchi. Il sindaco preferisce difendere a oltranza progetti divisivi come quello della cabinovia, bloccando sistematicamente il dibattito democratico anche nelle sedi istituzionali. E nel frattempo, i veri problemi dei cittadini rimangono irrisolti.

Trieste merita di più. Merita rispetto, confronto, ascolto. E un’amministrazione che non risponda con arroganza a chi ha il coraggio di proporre idee e analisi. “

Conclude Maria Luisa Paglia.

Il Partito Democratico continuerà a raccogliere le voci dei cittadini, dei professionisti, degli operatori culturali e di chi vive la città ogni giorno, per costruire insieme un’alternativa seria e inclusiva.

Svastiche sui muri a San Giovanni, PD: serve una risposta forte contro il ritorno dell’odio

Svastiche sui muri a San Giovanni, PD: serve una risposta forte contro il ritorno dell’odio

Il rione di San Giovanni, ancora una volta, è stato colpito da gravi episodi di matrice nazifascista che suscitano profonda preoccupazione e indignazione. Dopo la svastica tracciata nei giorni scorsi davanti alla scuola slovena di via Caravaggio, un nuovo simbolo dell’odio è apparso sul muro di un’abitazione civile in via Brandesia – un rione dove la comunità slovena è storicamente presente e radicata.

Non si tratta di episodi isolati, né di semplici atti vandalici. Si tratta di segnali inquietanti, che riaprono ferite profonde della nostra storia e rappresentano un’offesa alla convivenza civile, ai valori costituzionali e democratici.

Non possiamo restare in silenzio di fronte al riemergere di simboli dell’odio e dell’intolleranza, è necessaria una presa di posizione chiara, senza ambiguità. Trieste ha una vocazione interculturale che va difesa con coraggio, ogni giorno. E questi gesti ne rappresentano una violenta negazione.»

Lo dichiara Maria Luisa Paglia, segretaria provinciale del Partito Democratico di Trieste –.

La comparsa di scritte nazifasciste non sono “semplice vandalismo sono un allarme che riguarda tutti. Vanno riconosciute come espressioni di odio e intolleranza, da contrastare con determinazione, in stretta collaborazione con le autorità competenti. Non possiamo permettere che chi inneggia al nazifascismo agisca indisturbato.»

Aggiunge la consigliera comunale Valentina Repini.

Trieste deve continuare a essere una città di pace, di dialogo e di libertà. Serve una reazione immediata, concreta e ferma. È in gioco il tessuto democratico della nostra comunità. Difenderlo è una responsabilità collettiva.

 

Kljukasti križi na zidovih pri Sv. Ivanu: Potreben je jasen in odločen odziv proti vračanju sovraštva.

Sveti Ivan je bil znova prizorišče zaskrbljujočega izbruha sovražne simbolike z nacifašističnim ozadjem, ki vzbuja globoko ogorčenje in skrb. Potem ko se je pred dnevi kljukasti križ pojavil pred slovensko šolo v Ulici Caravaggio se je zdaj nov simbol sovraštva znašel tudi na zidu hiše v Ulici Brandesia – v četrti, kjer je slovenska narodna skupnost že dolgo trdno prisotna.

Ne gre za osamljena incidenta ali za preprosto mazaštvo. Gre za resna in nevarna sporočila, ki ponovno odpirajo boleče rane iz naše zgodovine in pomenijo neposreden napad na sobivanje, ustavne vrednote ter demokratična načela, na katerih temelji naša družba.

»Ne moremo in ne smemo ostati tiho,« poudarja Maria Luisa Paglia, pokrajinska tajnica Demokratske stranke v Trstu. »Ob ponovnem pojavljanju simbolov sovraštva in nestrpnosti je potreben odločen, enoten in nedvoumen odziv. Trst ima dolgo in ponosno tradicijo medkulturnega sobivanja, ki jo moramo braniti vsak dan. Takšna dejanja to identiteto grobo in nasilno zanikajo.«

»Pojav nacifašističnih napisov ni zgolj mazaška akcija – gre za resno opozorilo, ki nas vse zadeva,« dodaja občinska svetnica Valentina Repini. »To so jasni izrazi sovraštva in nestrpnosti, ki jih moramo prepoznati kot take in jih zatreti odločno ter v tesnem sodelovanju s pristojnimi organi. Ne smemo dovoliti, da tisti, ki slavijo nacifašizem, v naši skupnosti delujejo neovirano.«

Trst mora ostati mesto miru, dialoga in svobode. Potrebujemo takojšen, konkreten in odločen odziv. V igri je demokratična tkivnost naše družbe – njena obramba je odgovornost vseh nas.