Manufatto del Giardino di via San Michele, Bressan (PD): il Comune ne chiarisca il futuro

Manufatto del Giardino di via San Michele, Bressan (PD): il Comune ne chiarisca il futuro

A quasi un anno dall’avvio degli interventi straordinari, il Giardino di via San Michele mostra segni di miglioramento, ma resta irrisolta una questione fondamentale: il destino del manufatto storico, cuore pulsante di quell’area per decenni.”

Con queste parole Luca Bressan, capogruppo del Partito Democratico in IV Circoscrizione, commenta il deposito di una nuova interrogazione, sottoscritta anche dai consiglieri Marina Coricciati, Andrea Abrami e Alberto Fileti (PD), che torna a puntare l’attenzione sulla gestione e manutenzione del Giardino di via San Michele, con particolare riferimento all’edificio un tempo affidato all’associazione AnDanDes.

Nel 2023 avevamo chiesto alla giunta un intervento urgente per contrastare il degrado. Dopo mesi di silenzi, qualcosa si è mosso: sono stati avviati lavori di manutenzione straordinaria e installato un nuovo gioco per bambini. Ma resta ancora senza risposta un nodo centrale: che futuro avrà il manufatto all’interno del giardino?

Secondo quanto emerso in audizione pubblica l’8 aprile, la struttura non è di competenza dell’assessorato al verde, ma del patrimonio immobiliare comunale. Questa distinzione burocratica non può giustificare ulteriori ritardi. Vogliamo sapere se il Comune intende rinnovare l’affidamento ad AnDanDes, se ci sono altri soggetti interessati, e soprattutto se sono previsti lavori di messa in sicurezza e adeguamento.

Bressan ribadisce inoltre l’importanza di una gestione continua e strutturata del verde pubblico.

Chiediamo un calendario chiaro per lo sfalcio del prato, la potatura delle siepi, la manutenzione dei terrazzamenti e della fontana. La qualità della vita si misura anche nella cura degli spazi comuni.”

La IV Circoscrizione è disponibile a definire insieme all’amministrazione un piano di interventi periodici da monitorare. Il Giardino di Via San Michele è una risorsa preziosa per il rione e per tutta la città: merita risposte concrete, non promesse a metà.

Il Comune disattende gli impegni: le famiglie del Comprensivo Weiss pagano il prezzo dell’approssimazione

Il Comune disattende gli impegni: le famiglie del Comprensivo Weiss pagano il prezzo dell’approssimazione

I lavori pubblici a Trieste: tra promesse mancate e disagi per le famiglie

Ancora una volta, un cantiere mal pianificato si trasforma in un problema per le famiglie triestine. Questa volta tocca ai genitori degli alunni dell’Istituto Comprensivo Tiziana Weiss, che si trovano a fare i conti con una situazione ben diversa da quella che il Comune aveva loro garantito appena un anno fa. Nessun disagio, nessun trasloco, una riqualificazione ordinata e senza impatti sulla vita quotidiana degli studenti: queste erano le promesse del 2023. Promesse che oggi si rivelano, purtroppo, parole al vento.

Come ha denunciato il consigliere comunale del Partito Democratico Luca Salvati, primo firmatario della richiesta di convocazione della Commissione V, la realtà è un’altra: i ragazzi della scuola media “Stuparich” dovranno trasferirsi al Molo IV, attraversando quotidianamente la città per poter frequentare le lezioni. E tutto questo, senza certezze su un servizio di trasporto adeguato.

Questionari al posto di soluzioni

Invece di affrontare seriamente il problema, l’amministrazione ha pensato bene di proporre un questionario ai genitori, invitandoli a scegliere tra abbonamenti gratuiti per i mezzi pubblici o un servizio di bus dedicato solo per l’andata. Per il ritorno, ognuno si arrangi. Una non-soluzione che ha comprensibilmente fatto infuriare le famiglie.

“Un brutto errore”, ha detto Salvati in Commissione, rilanciando con una proposta concreta: utilizzare la Caserma di via Rossetti, una sede molto più vicina, già discussa in passato, che rappresenterebbe un’alternativa logica ed efficace.

L’emergenza edilizia scolastica e il nodo trasporti

Il caso dell’Istituto Weiss si inserisce in un quadro più ampio di difficoltà e criticità nella gestione degli interventi edilizi scolastici da parte dell’amministrazione comunale. Troppe volte si è assistito a lavori mal pianificati, comunicazioni tardive, disagi evidenti per le famiglie che devono riorganizzare le proprie giornate tra lavoro e scuola. Il Comune, ancora una volta, non ha previsto alcun sostegno concreto alle famiglie coinvolte, scaricando su di loro l’onere di gestire gli effetti di una cattiva programmazione.

La consigliera dem Rosanna Pucci, già attiva sul tema con la denuncia dello stato dei bagni alla scuola Giotti, ha ribadito la necessità di un patto sul servizio di scuolabus che coinvolga in modo strutturato genitori, scuola e amministrazione. È l’unico modo per evitare nuove “storie ad ostacoli” come quella – già emblematica – delle scuole Sauro-Spaccini.

Una città che perde il controllo sui propri cantieri

La vicenda del Weiss è solo l’ultima tappa di una crisi più ampia: il Comune di Trieste mostra ormai gravi difficoltà nella gestione dei lavori pubblici, non solo in termini di tempi ma anche di qualità e capacità di ascolto del territorio. Da Porto Vecchio agli edifici scolastici, passando per le piazze e le strade, si moltiplicano i casi di ritardi, modifiche improvvisate e assenza di dialogo.

Serve una svolta vera, fatta di trasparenza, pianificazione e rispetto per i cittadini, a partire dai più piccoli e dalle loro famiglie. I genitori degli alunni del Weiss non stanno chiedendo favori: pretendono semplicemente che il Comune mantenga la parola data.

Studenti contro DL Sicurezza, Paglia: difendono il loro diritto a dissentire

Studenti contro DL Sicurezza, Paglia: difendono il loro diritto a dissentire

Il Partito Democratico provinciale presente alla manifestazione per esprimere pieno sostegno alla mobilitazione promossa dagli studenti universitari contro il cosiddetto DDL Sicurezza, una proposta che rappresenta un grave attacco ai principi fondamentali della democrazia e della partecipazione civica.

Gli studenti fanno bene a protestare. Difendere il diritto al dissenso è un dovere di ogni cittadino che crede nella democrazia”.

La ha affermato con forza Maria Luisa Paglia Segretaria Provinciale del PD, intervenendo nel corso della manifestazione.

Il DDL in discussione, sotto la retorica della sicurezza, introduce misure sanzionatorie e repressive che rischiano di trasformare la protesta in reato e l’impegno civico in colpa.

Non è questo lo Stato che vogliamo. La sicurezza non può essere usata come scusa per reprimere la partecipazione e l’espressione libera del pensiero. Al contrario, è proprio attraverso il confronto e l’ascolto che si costruisce una società più giusta e più forte.

Il PD conferma il proprio impegno a sostenere le istanze dei giovani, delle università, delle realtà associative e di tutti coloro che si battono per una democrazia viva, inclusiva e partecipata.

Restare umani, oggi, significa anche questo: difendere il diritto a dissentire.

Toponomastica, mozione PD per intitolazione strade al femminile

Toponomastica, mozione PD per intitolazione strade al femminile

La toponomastica può farsi parte attiva e responsabile nell’azione di recupero della memoria storica delle donne che hanno agito e prodotto cultura.”

Così Laura Famulari, consigliera Dem e vicepresidente del Consiglio comunale, di cui si è discussa la mozione depositata in occasione della campagna ANCI «8 marzo, tre donne, tre strade – Toponomastica femminile».

Riteniamo fondamentale mostrare a cittadine e cittadini il ruolo che le donne hanno avuto nell’evoluzione della storia, delle scienze e delle arti e offrire in tal modo alle giovani generazioni una pluralità di prospettive che permettano di superare gli stereotipi imposti in modo pervasivo nel nostro vissuto quotidiano.

Per questo motivo chiediamo al Sindaco di intitolare le prossime vie, aree verdi, rotonde, sentieri, piste ciclabili etc. a figure femminili, locali o nazionali, al fine di ridurre l’attuale divario nella memoria collettiva.

Durante la Commissione, la consigliera Rosanna Pucci ha portato all’attenzione la figura di Margherita Hack, già oggetto di varie sue mozioni precedenti per la titolazione di una via e la dedica di una statua. Il dott. Sicco presente in Commissione ha informato che la commissione toponomastica ha accolto la richiesta di intitolare una via a Margherita Hack.

Nella mozione, le richieste sono volte a far sì che all’interno delle Commissioni toponomastiche deputate alla selezione dei nomi a cui dare pubblico merito, sia paritaria la componente femminile proveniente dai diversi settori della cultura di genere; che i Comuni siano dotati di un Regolamento toponomastico che suggerisca criteri di equità; che venga favorito un confronto partecipato sulle scelte dei nomi, attivando progetti di ricerca per una cittadinanza attiva e consapevole.

Porto Vecchio, sopralluogo utile ma tardivo: sei mesi di rinvii confermano l’opacità della Giunta

Porto Vecchio, sopralluogo utile ma tardivo: sei mesi di rinvii confermano l’opacità della Giunta

Dopo sei mesi di attesa, finalmente la Commissione consiliare ha effettuato il tanto atteso sopralluogo nell’area di Porto Vecchio, richiesto il 2 ottobre 2024 dalla consigliera Rosanna Pucci del Partito Democratico e sottoscritto da tutte le forze di opposizione. Un ritardo che non può essere liquidato come una mera questione “organizzativa” o meteorologica.

Si tratta di una scelta politica precisa, con cui l’amministrazione Dipiazza ha tentato di svilire il ruolo del Consiglio comunale e indebolire la possibilità di compiere valutazioni consapevoli sulla trasformazione urbanistica più importante per il futuro di Trieste”.

Lo afferma a margine Rosanna Pucci.

Il sopralluogo, seppur tardivo, ha confermato l’utilità dell’iniziativa. La consigliera Pucci ha sottolineato come la visita sul posto abbia permesso di comprendere davvero le destinazioni d’uso degli edifici, la loro dimensione reale e la complessità del sito, cosa che nessuna planimetria avrebbe potuto restituire.

Abbiamo visto da vicino gli edifici vincolati, quelli oggetto del project financing e quelli destinati alla Regione – ha spiegato Pucci –. Solo così è stato possibile rendersi conto della portata della trasformazione e della necessità di monitorarla con la massima attenzione”.

Continua Pucci.

Eppure, questo accesso conoscitivo è stato concesso solo dopo che il Consiglio si era già espresso sulla proposta Costim, approvata a metà ottobre 2024. Una tempistica che lascia pochi dubbi sull’intento dell’amministrazione: limitare l’azione di controllo e informazione dei consiglieri. L’ennesima dimostrazione di un approccio opaco e arrogante da parte della Giunta, che non è nuova a forzature e ritardi nel percorso di confronto istituzionale.

Il sopralluogo è cominciato con un acceso scambio tra la consigliera Pucci e il presidente della Commissione, Cinquepalmi (FdI), proprio sul tema del ritardo. L’assessore Bertoli ha ribadito che le destinazioni d’uso previste dal Piano Regolatore 2021 sono vincolanti e garantite dal partenariato pubblico-privato. Ma questa rassicurazione non cancella il dubbio che il Consiglio sia stato posto, di fatto, davanti a un fatto compiuto.

Sul piano tecnico, le problematiche non mancano. Se da un lato l’Ingegnere Bernetti ha spiegato la funzione futura di ogni edificio, dall’altro sono emerse criticità concrete. In particolare, il cantiere del viale monumentale – una delle opere chiave del piano di rigenerazione– è afflitto da infiltrazioni d’acqua marina. Per fronteggiarle sono previste trincee profonde e pompe ausiliarie, soluzioni tecniche che lasciano intendere una fragilità di base nella progettazione del sito e un rischio elevato di ritardi.

Non è la prima volta che l’amministrazione Dipiazza inciampa nella gestione dei lavori pubblici. La storia recente della città è costellata di inaugurazioni rinviate, cantieri aperti a rilento, progetti annunciati e mai decollati.

Ecco perché il Partito Democratico continua a denunciare, con fermezza, la mancanza di trasparenza e pianificazione su Porto Vecchio. Non si tratta solo di una questione procedurale: è una visione di città che si gioca, un’idea di sviluppo che dovrebbe appartenere a tutti e non essere calata dall’alto sotto dettatura di singoli interessi.

Trieste ha davanti a sé un’opportunità storica. Ma se vogliamo che Porto Vecchio diventi davvero la leva per lo sviluppo sostenibile e inclusivo della città, bisogna restituire piena dignità al confronto democratico e al ruolo del Consiglio comunale. Per questo, il PD continuerà a vigilare, a proporre, a informare i cittadini.

Stop alla zone rosse: decisione opportuna. Ora sicurezza di prossimità e politiche sociali

Stop alla zone rosse: decisione opportuna. Ora sicurezza di prossimità e politiche sociali

Il Partito Democratico di Trieste accoglie con favore la decisione del Prefetto Pietro Signoriello di non rinnovare le cosiddette “zone rosse” sul territorio cittadino. Una scelta definita “opportuna” dalla segretaria dem Maria Luisa Paglia, maturata grazie all’analisi approfondita dei dati dalla quale emerge chiaramente una diminuzione complessiva dei reati a Trieste.

Come illustrato dal Prefetto, negli ultimi undici anni il numero complessivo di delitti è calato del 23%. Non sono quindi giustificabili misure emergenziali. 

Nonostante questi dati positivi, la percezione di insicurezze resta elevata tra i cittadini. Secondo il PD, ciò è dovuto all’amplificazione mediatica degli episodi di criminalità, ma soprattutto a una precisa strategia politica della destra, che deliberatamente alimenta l’allarme sociale e stigmatizza alcuni gruppi, in particolare gli stranieri.

Pur riconoscendo che persistono episodi di microcriminalità, in particolare nelle periferie, riteniamo che questi non possano essere affrontati attraverso strumenti emergenziali come le zone rosse. Al contrario, serve un rafforzamento della sicurezza di prossimità, come ad esempio il ritorno dei poliziotti di quartiere: una presenza costante e vicina ai cittadini, capace di ricostruire fiducia, prevenire alcuni reati di strada e garantire un controllo rassicurante del territorio.”

Lo dichiara Maria Luisa Paglia.

Secondo il Partito Democratico, gli episodi di microcriminalità andrebbero affrontati innanzitutto combattendo la povertà economica, la povertà educativa e le condizioni di emarginazione in cui vivono alcuni settori della società, soprattutto minori e stranieri. La soluzione non risiede dunque nella militarizzazione della città, come chiaramente espresso anche dal Prefetto.

Le “zone rosse”, attive per poco più di due mesi, hanno portato a 38 ordini di allontanamento, circa uno ogni due giorni. Un risultato oggettivamente limitato rispetto agli ingenti costi sostenuti per le indennità di trasferta, le spese di vitto e di alloggio per svariate decine di agenti impegnati nei controlli.

“Continueremo a sostenere politiche di sicurezza efficaci, equilibrate e rispettose dei diritti di tutti. Sarebbe inoltre auspicabile un rinnovato impegno dell’amministrazione comunale nella promozione di politiche sociali rivolte soprattutto alle giovani generazioni e agli anziani.”

Conclude Paglia.

 

Il PD a fianco di CGIL e Coordinamento Salute in difesa della sanità pubblica

Il PD a fianco di CGIL e Coordinamento Salute in difesa della sanità pubblica

Il Partito Democratico presente alla manifestazione promossa dalla CGIL e dal Coordinamento della salute in difesa della sanità pubblica, per ribadire il proprio impegno a tutela di un sistema sanitario equo, accessibile e universalistico.

La sanità pubblica è un pilastro della nostra democrazia ed è nostro dovere difenderla da tagli, disuguaglianze e logiche di profitto. Siamo al fianco di chi ogni giorno lavora negli ospedali, nei presidi territoriali, nei servizi di prevenzione, e lottiamo affinché ogni cittadino possa avere accesso a cure tempestive e di qualità”.

Lo dichiara la segretaria Maria Luisa Paglia.

In Consiglio Comunale continueremo a sollevare la questione della sanità locale, chiedendo una programmazione seria dei servizi sul territorio. La salute non può essere sacrificata sull’altare dei bilanci o dell’inefficienza burocratica».

Lo aggiunge il capogruppo PD in Comune Giovanni Barbo. 

Difendere la sanità pubblica significa difendere i diritti fondamentali di tutte e tutti.

 

 

 

 

Visita al Campo di Visco e alla Casa dei Fratelli Cervi

Visita al Campo di Visco e alla Casa dei Fratelli Cervi

24 Maggio ore 7:30 21:30

In un momento storico in cui i valori dell’antifascismo e della democrazia sono sistematicamente attaccati e messi in discussione dalla destra, italiana ed internazionale, è fondamentale ritrovarsi e rinnovare il senso di appartenenza alla nostra comunità politica e culturale.

Per questo motivo, il PD di Trieste organizza una giornata di approfondimento e memoria, in occasione dell’80° anniversario della Liberazione dal Nazifascismo.

L’evento che si terrà sabato 24 maggio, prevede la visita al Campo di concentramento di Visco (UD), sito simbolico per ricordare i crimini del Fascismo nelle “terre di confine”, e la visita guidata alla Casa Museo dei Fratelli Cervi a Gattatico (RE), luogo emblematico per tutto l’antifascismo italiano.

Un “pranzo antifascista” ci permetterà di condividere momenti di riflessione e fraternità.

Il programma della giornata:

  • 07:30: Partenza da Piazza Oberdan, Trieste
  • 09:00: Visita al Campo di Visco (UD)
  • 10:00: Partenza per la Casa Museo dei Fratelli Cervi
  • 13:30: Arrivo a Gattatico (RE) e pranzo
  • 14:30: Visita guidata alla Casa Museo dei Fratelli Cervi
  • 17:00: Partenza per il rientro verso Trieste
  • 21:00: Arrivo in Piazza Oberdan, Trieste

La quota di partecipazione è di 70 Euro e comprende il viaggio, l’assicurazione, l’accesso alla Casa Museo e il pranzo.
Per partecipare, vi invitiamo a prenotare entro il 20 aprile, via email trieste@pd.fvg.it o contattandoci telefonicamente al numero 040-366833.

 

+39 040 366 833

Visualizza il sito dell'Organizzatore

Via Fratelli Cervi 9
Gattatico, RE 42043 Italy
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Europa: serve ripensarne il ruolo e le strategie

Europa: serve ripensarne il ruolo e le strategie

Ricchi di spunti e di riflessioni gli interventi dei relatori all’incontro organizzato dal PD di Trieste, tenutosi questa mattina, Il coraggio delle scelte in un’Europa che cambia, cui hanno preso parte Caterina Conti, Fabio Spitaleri e Gianni Cuperlo.

A introdurre, Maria Luisa Paglia, segretaria provinciale.

Viviamo un momento di grandi trasformazioni politiche e internazionali, che pongono l’Europa di fronte a scelte decisive per il proprio futuro. Trieste, per la sua storia e la sua posizione strategica, può essere un crocevia naturale delle trasformazioni che stanno interessando l’Europa. Il dibattito sul futuro dell’Europa e sulle nuove alleanze toccherà anche il ruolo del porto e Trieste dovrà cercare di cogliere i cambiamenti come opportunità di crescita.”

A seguire l’intervento della segretaria regionale Caterina Conti, che sottolinea quanto la politica internazionale in questo momento storico ci stia togliendo il sonno e che è il momento in cui, fatti gli europei, occorre fare l’Europa e portarla all’altezza della situazione in cui ci troviamo.

Quindi l’intervento di Fabio Spitaleri, Professore Diritto dell’Unione Europea, il quale ha innanzi tutto posto in evidenza la scomparsa dei tre pilastri su cui si sono fondate la stabilità e la crescita economica negli ultimi 30 anni: la difesa militare, affidata essenzialmente agli Stati Uniti nel contesto della NATO; il libero commercio, fondato su filiere internazionali, che per molti beni partono dalla Cina; l’approvvigionamento energetico, a basso costo, dalla Russia.

“Questo mondo non esiste più.” afferma il Professore. 

Conclude gli interventi il deputato dem Gianni Cuperlo che si auspica, in questo mondo che è in fiamme e in cui l’Europa è afona e la democrazia molto fragile, che torni una politica con tutta la sapienza e la saggezza che le tragedie del passato ci hanno lasciato in eredità.    

Molti e profondi gli interventi successivi da parte del pubblico.

 

 

 

Non sia solo un sogno una biblioteca adeguata a una città del ventunesimo secolo

Non sia solo un sogno una biblioteca adeguata a una città del ventunesimo secolo

Un pubblico coinvolto e interessato ha preso parte questa sera all’evento organizzato dal Forum cultura del PD, coordinato da Sabrina Morena, “Ci vediamo in biblioteca?”

L’iniziativa è nata per affrontare il tema della Biblioteca e della sua missione che non sia solo luogo di conservazione della conoscenza, ma anche luogo della condivisione e della socialità. 

“Abbiamo domandato al Comune quale sia il progetto di biblioteca che sta alla base della riqualificazione, se corrisponda alle necessità della popolazione, profondamente mutate in questi decenni, come profondamente mutata è la nostra società.”

Lo dichiara Maria Luisa Paglia, segretaria del PD e moderatrice dell’incontro.

Temiamo che i finanziamenti non siano sufficienti a terminare i lavori di riqualificazione della Hortis e di restauro di palazzo Biserini e così si protrarranno all’infinito, come accade per molte opere pubbliche che la Giunta Di Piazza non riesce a portare a termine. Le risposte dell’Assessore De Blasio sono state vaghe e poco convincenti.

All’incontro hanno partecipato: Maria Stella Rasetti, dirigente del Servizio Cultura e Tradizioni, Turismo e Informatica del Comune di Pistoia; Diego Marani, scrittore, ex funzionario europeo incaricato della diplomazia culturale dell’UE e già Direttore dell’istituto Italiano di Cultura di Parigi; Bianca Cuderi, già dirigente delle Biblioteche del Comune di Trieste