Opposizione unita contro la cabinovia: “Serve un vero trasporto pubblico, non un’attrazione turistica”

Opposizione unita contro la cabinovia: “Serve un vero trasporto pubblico, non un’attrazione turistica”

L’opposizione consiliare di Trieste si compatta con forza sul tema della cabinovia. In una nota congiunta diffusa dai gruppi di Partito Democratico, Adesso Trieste, Lista Russo Punto Franco e Movimento 5 Stelle, viene ribadito chiaramente il no al progetto dell’ovovia, definito senza mezzi termini come «opera impattante, inutile e insostenibile». Una contrarietà netta, sostenuta da solide ragioni e accompagnata dalla proposta di soluzioni alternative per la mobilità cittadina.

Secondo i gruppi di opposizione, Trieste necessita infatti di un sistema moderno ed efficiente di trasporto pubblico di massa a guida vincolata, che risponda alle reali esigenze quotidiane di chi vive la città. La proposta condivisa prevede lo sviluppo di una rete strutturata lungo le principali direttrici strategiche: dalla linea di costa all’asse Carducci-D’Annunzio-Istria-Flavia.

In questa direzione va anche la critica verso l’attuale amministrazione comunale, accusata di aver perso una preziosa occasione offerta dai fondi del PNRR. Risorse che, a detta delle forze di minoranza, avrebbero potuto essere utilizzate per realizzare una moderna rete tranviaria. Una scelta mancata che, secondo l’opposizione, dimostra l’incapacità dell’attuale amministrazione di comprendere i veri bisogni di mobilità dei triestini.

L’unità espressa da tutte le forze politiche di opposizione rappresenta un fatto politico significativo, che rafforza l’appello al ritiro immediato della variante urbanistica legata al progetto cabinovia. Le ragioni sono espresse chiaramente: la città ha bisogno di progetti sostenibili, realmente utili e capaci di incidere positivamente sulla qualità della vita quotidiana dei cittadini, evitando di disperdere risorse pubbliche in iniziative puramente turistiche o di facciata.

La sfida lanciata all’amministrazione comunale è chiara: ripensare le scelte sulla mobilità urbana, orientandole verso modelli integrati e coerenti con le reali necessità della città e dei suoi abitanti. L’opposizione, compatta e determinata, si prepara a proseguire con forza il dibattito politico su questo tema cruciale per il futuro di Trieste.

 

Barbo (PD): “La destra smentisce sé stessa. La cabinovia è un progetto senza senso: fermatevi”

Barbo (PD): “La destra smentisce sé stessa. La cabinovia è un progetto senza senso: fermatevi”

Con la mozione sottoscritta da tutta la maggioranza che propone di estendere la cabinovia fino a Monte Grisa, percorrendo l’intero ciglione carsico, il centrodestra ha gettato la maschera: l’attuale progetto non è sostenibile, e loro lo sanno benissimo. Ma invece di fermarsi, rilanciano con un’ipotesi ancora più devastante per il territorio, scollegata da ogni logica di trasporto pubblico e orientata esclusivamente a fini turistici.

È gravissimo che la maggioranza abbia impedito di discutere subito una mozione che di fatto stravolge completamente il progetto, ma intanto continua a portare avanti l’iter urbanistico per approvare l’opera nella sua versione originaria. È un insulto all’intelligenza dei cittadini e una palese violazione di ogni buon senso istituzionale.»

A dichiararlo è Giovanni Barbo, capogruppo del Partito Democratico, che denuncia il cortocircuito politico e amministrativo andato in scena in questi giorni in Consiglio comunale.

L’eventuale estensione fino al Santuario di Monte Grisa non solo cancella ogni residua pretesa di reale pubblica utilità, ma dimostra che il progetto si configura come un costoso luna park per turisti, totalmente sganciato dalle reali esigenze di mobilità della città. Con l’aggravante di aumentare il rischio di stop per Bora e di cancellare ulteriori porzioni di territorio carsico, che verrebbero irreversibilmente compromesse.

Ci chiediamo se qualcuno, tra i banchi della maggioranza, abbia davvero letto le opposizioni dei cittadini, le osservazioni sul dissesto idrogeologico, sull’impatto acustico e visivo, sulla svalutazione degli immobili, sulla violazione della privacy. La città ha bisogno di trasporto pubblico efficiente e sostenibile, non di scommesse  sospese nel vuoto.

Infine, Barbo stigmatizza i toni offensivi utilizzati dal Sindaco Dipiazza sui social, che ha definito “bugiardi” i consiglieri Russo e Sclip per aver riportato dati di sondaggio sgraditi.

Un primo cittadino che reagisce con insulti invece di confrontarsi nel merito dimostra di essere a corto di argomenti. Questo stile aggressivo e divisivo è inaccettabile, e conferma il nervosismo di chi non riesce più a difendere il proprio stesso progetto.»

Il PD e la città chiedono di fermarsi prima che sia troppo tardi: prima che questo progetto, già ampiamente bocciato dai cittadini, trascini con sé risorse pubbliche, patrimonio ambientale e credibilità istituzionale. Il Partito Democratico continuerà a battersi per una Trieste che guarda avanti, non per una città ostaggio dell’ostinazione di pochi e del delirio di taluni.

Ovovia: variante 12 al PRG,  cronaca di un sopruso annunciato

Ovovia: variante 12 al PRG, cronaca di un sopruso annunciato

Il dibattito sulla variante 12 al Piano Regolatore Generale, anticamera della cabinovia, prosegue in un clima profondamente antidemocratico. Stiamo cercando di evidenziare le tante criticità dell’opera e del procedimento che si sta seguendo, approfondendo i temi che non ci è stato consentito di approfondire in commissione.”

Lo afferma il capogruppo Giovanni Barbo in una nota del gruppo consiliare del PD.

Va ricordato che nel 2015 per il piano regolatore ci furono meno di 900 osservazioni, che vennero esaminate in 27 sedute di Commissione e poi in 14 sedute di Consiglio, mentre per questa variante, che ha più di 3000 osservazioni regolarmente presentate dai cittadini, il centrodestra non ha consentito di fare più di una commissione e prosegue nella sua censura: 18 emendamenti non sono stati ammessi alla discussione, con un semplice voto della maggioranza, che ha stabilito delle regole ad hoc il giorno dopo la scadenza degli emendamenti!

Per non parlare del fatto che oltre 350 emendamenti sui 385 presentati hanno avuto un parere tecnico contrario…tutti dell’opposizione, mentre i 22 presentati dal centrodestra hanno avuto tutti parere favorevole.

Nonostante questo continuiamo la battaglia, contro la realizzazione di un’opera inutile e per ribadire i valori di trasparenza e democrazia che vengono ripetutamente calpestati e messi in discussione.”

Conclude Barbo.

Servizio h24 della Polizia Locale: scoppia il malcontento tra gli over 55. Si rispetti regolamento.

Servizio h24 della Polizia Locale: scoppia il malcontento tra gli over 55. Si rispetti regolamento.

A pochi giorni dall’inaugurazione del nuovo servizio h24 della Polizia Locale, emergono già le prime criticità, che riguardano soprattutto le ricadute sulle condizioni lavorative dei sottufficiali, in particolare quelli con più di 55 anni, poiché il riassetto delle turnazioni ha trasformato l’ormai consolidato turno notturno h20-2 in un turno serale h18-24.

Una modifica dei termini e, in parte, degli orari, che comporta sostanziali conseguenze per gli over 55.

Infatti, per l’art. 31 del Regolamento speciale del corpo di polizia locale del 2022, avrebbero diritto all’esonero dal turno notturno, qualora lo richiedessero, ma ora, mascherato in turno serale, si ritrovano a dover operare obbligatoriamente fino a mezzanotte, ben due ore dopo le 22, ora indicata nell’art. 3 del titolo II del CCRL del 15.10.2018, come iniziale del servizio notturno.

Ho depositato una mozione in cui invito la giunta di centrodestra a garantire la tutela lavorativa del personale over 55.”

Informa la consigliera comunale PD Rosanna Pucci dopo aver dato seguito formale alle segnalazioni ricevute.

Inoltre, per avere un quadro dettagliato del servizio erogato mediante, ho anche chiesto chiarimenti sulle modalità di uscita del sottufficiale chiesto come ausilio in luogo di agente, sull’aggiornamento della documentazione sanitaria degli operatori e sulla formazione, in particolare di chi è dotato di arma.  Spero vivamente che la giunta comunale non pretenda il servizio dopo le 22 dei sottufficiali over 55. Bisogna salvaguardare il loro benessere e la nostra sicurezza.”

Conclude Rosanna Pucci.

Chiusura sottopasso piazza Libertà: Repini (PD) deposita un’interrogazione al Sindaco e all’Assessore competente

Chiusura sottopasso piazza Libertà: Repini (PD) deposita un’interrogazione al Sindaco e all’Assessore competente

La consigliera comunale Valentina Repini (Partito Democratico – Demokratska stranka) ha depositato un’interrogazione rivolta al Sindaco Roberto Dipiazza e all’Assessore Massimo Tognolli in merito alla rinnovata chiusura del sottopasso situato davanti alla stazione ferroviaria di Trieste, in piazza Libertà.

Nel testo dell’interrogazione, si esprimono forti perplessità rispetto a una misura che, già in passato, ha dimostrato tutta la sua inefficacia e inadeguatezza nel fronteggiare la complessità delle situazioni di marginalità che interessano l’area. La chiusura del sottopasso, infatti, colpisce le persone più fragili – senza fissa dimora e richiedenti asilo – senza offrire soluzioni alternative, limitandosi a nascondere il disagio anziché affrontarlo con politiche strutturali e solidali.

La risposta al disagio sociale non può essere la chiusura degli occhi o delle vie di passaggio. È inaccettabile che si continui ad agire senza una visione complessiva, e soprattutto senza garantire condizioni minime di dignità e accoglienza. Servono interventi concreti e risorse dedicate per affrontare la questione con umanità e responsabilità istituzionale.”

Lo dichiara Valentina Repini.

L’interrogazione chiede all’Amministrazione comunale quali siano le motivazioni della chiusura, quali interventi di supporto siano stati attivati in alternativa, e quali risorse economiche siano state impiegate per l’operazione. Inoltre, si sollecita un impegno politico per affrontare il tema in modo strutturale, chiedendo se vi sia l’intenzione di attivarsi presso per lo stanziamento di fondi specifici destinati a contrastare il disagio nella zona della stazione.

Restare umani significa, prima di tutto, non voltarsi dall’altra parte. È nostro dovere porre la questione al centro del dibattito cittadino, chiedendo trasparenza, risposte e, soprattutto, una svolta culturale nella gestione del disagio sociale a Trieste.”

Conclude la consigliera Repini. 

 

 

Il golpe dell’ovovia: cittadini ignorati, regole calpestate

Il golpe dell’ovovia: cittadini ignorati, regole calpestate

Ennesima porcheria – non ci sono parole più neutre per descrivere quello che è accaduto ieri in commissione».

Con questo affondo, il consigliere comunale Giovanni Barbo (PD) apre il sipario su una seduta che, invece di garantire trasparenza, ha cancellato in poche ore più di 3000 osservazioni di associazioni e cittadini. Per la precisione tremilacentotrentasei in quattro ore!

La voce dei triestini? Silenziata.

Terminato lo sfogo iniziale, Barbo ricostruisce in modo circostanziato la mattinata in VI Commissione: il Regolamento prevedeva un’analisi per temi o in ordine cronologico, ma la maggioranza di destra ha chiuso i lavori mentre diversi consiglieri attendevano di parlare. Un blitz che trasforma il diritto a intervenire in un privilegio revocabile a piacere. Il risultato? I cittadini, venuti con dossier dettagliati e speranze di ascolto, sono stati liquidati con un «abbiamo parlato abbastanza».

Un abuso istituzionale senza precedenti

Nel 2015, per analizzare 800 osservazioni al Piano Regolatore, si lavorò per mesi. Ora, con oltre il triplo dei contributi da parte dei cittadini, la Giunta ha scelto di asfaltare tutto in una sola mattina. Questo non è solo malgoverno. È abuso di potere, è umiliazione della cittadinanza attiva, è tradimento dello spirito democratico che dovrebbe animare ogni amministrazione pubblica.

Un progetto che pesa sul bilancio e sul paesaggio

La corsa a testa bassa verso l’ovovia ignora i nodi più delicati: l’assenza di coperture dopo la perdita dei fondi PNRR, il continuo rialzo dei costi e l’impatto sull’area Natura 2000 di Bosco Bovedo. Secondo le stime, il conto finale ricadrebbe sulle casse comunali, sottraendo risorse ad altre priorità e lasciando in eredità un’infrastruttura scenografica ma poco utile alla mobilità. Un macabro monumento alla vanità di Dipiazza.

Lunedì ci sarà uno scatto di orgoglio civico

Di fronte all’arroganza istituzionale, l’appuntamento è per lunedì 19 maggio alle 19 sotto le finestre del Consiglio comunale.

L’obiettivo è trasformare in piazza ogni voce ignorata in aula: far capire che Trieste non è terra di conquista, ma comunità consapevole dei propri diritti. Partecipare significa difendere non solo il bosco o il bilancio, ma un principio essenziale: le regole democratiche non si sospendono quando risultano scomode”.

Lo afferma la segretaria PD, Maria Luisa Paglia.

La voce dei triestini è stata silenziata su un progetto che pesa sul bilancio e sul paesaggio. Un abuso istituzionale senza precedenti. Lunedì ci sarà uno scatto di orgoglio civico.”

Conclude Paglia.

Democrazia o scempio del territorio: la scelta è adesso

La Variante 12 non è un semplice tratto di cavo tra Bovedo e Opicina; è il termometro di un metodo di governo che preferisce la forzatura al confronto. Restare a guardare equivale ad accettare che il futuro della città venga deciso in una stanza chiusa, a microfoni spenti. Lunedì, dunque, non sarà solo una manifestazione contro l’ovovia, ma una prova di resistenza democratica: Trieste merita un’amministrazione che ascolti, non che imponga.

Porto Vecchio, Famulari: concessioni di 50 anni incompatibili con la legge?

Porto Vecchio, Famulari: concessioni di 50 anni incompatibili con la legge?

Alla luce delle recenti notizie sull’affidamento al Comune della gestione delle concessioni lungo la fascia costiera di Porto Vecchio da parte dell’Autorità di Sistema Portuale, la consigliera comunale del Partito Democratico Famulari interviene per segnalare una possibile criticità normativa rilevante nel piano di project financing legato al recupero dell’area.

Il Decreto Legge 131/24, convertito nella Legge 166/24, stabilisce che le concessioni marittime a finalità turistico-ricreativa o sportiva – come stabilimenti balneari, centri wellness o marine – non possano superare i 20 anni di durata. Una previsione molto diversa dai 50 anni richiesti dal gruppo Costim, che sono alla base dell’attuale piano economico approvato dalla maggioranza in Consiglio Comunale.

Già nell’ottobre scorso, insieme al collega Laterza, avevamo chiesto delucidazioni sull’applicazione di questo vincolo normativo al caso di specie e in caso positivo se si rendesse necessario rimodulare. Nessuna risposta è mai arrivata. Ciò solleva dubbi legittimi sulla sostenibilità giuridica e finanziaria dell’intera operazione”,

Precisa Laura Famulari consigliera PD e vicepresidente del Consiglio Comunale

Il rischio è che questa evidente discrepanza venga sollevata in sede di Conferenza dei Servizi, mettendo in crisi la validità del Piano Economico Finanziario. Per questo riteniamo indispensabile che, nel caso in cui si renda necessario rimodulare il progetto per renderlo conforme alla normativa, lo stesso venga nuovamente sottoposto al Consiglio Comunale, con un percorso trasparente e partecipato, aperto al confronto con tutte le componenti sociali, economiche e culturali della città.

Sicurezza: Salvati (Pd), confidiamo in lavoro procuratrice Castaldini

Sicurezza: Salvati (Pd), confidiamo in lavoro procuratrice Castaldini

Confidiamo nei propositi e nel lavoro della procuratrice Castaldini, affinché si cominci a dare una risposta alla situazione di grave disagio che affligge intere aree di Trieste, oltre che ovviamente su tutti i fronti che impegnano magistratura e forze dell’ordine”.

Il consigliere comunale Luca Salvati (Pd) interviene sulla situazione della sicurezza a Trieste alla luce delle priorità di azione per il capoluogo giuliano, esposte dalla nuova procuratrice Patrizia Castaldini.

Lucido e da condividere il richiamo all’attività di prevenzione e integrazione da fare per combattere la criminalità di strada e giovanile: auspichiamo sia finalmente ascoltato dall’amministrazione comunale e regionale. Rassicura l’intenzione della procuratrice di intervenire prontamente a tutela della popolazione. I comportamenti violenti, le risse, un clima di paura diffusa tra esercenti e cittadini, ad esempio sulla direttrice tra piazza Perugino e piazza Garibaldi, generano degrado civile e sono un danno economico”. 

UE: Čok, affermare l’importanza dei processi di integrazione europea per una città come Trieste

UE: Čok, affermare l’importanza dei processi di integrazione europea per una città come Trieste

Negli ultimi mesi, a seguito dell’evoluzione degli scenari internazionali, è ripreso un grande dibattito sul ruolo dell’Unione Europea, dibattito che si è tradotto in Italia soprattutto nella grande manifestazione a Roma del 15 marzo scorso. 

In tale occasione avevo presentato una mozione urgente per affermare l’importanza dei processi di integrazione europea per una città come Trieste e l’importanza quindi che la nostra città, a partire dal Comune, fosse partecipe a questi processi.”

Lo sottolinea Štefan Čok, consigliere comunale PD.

Benché alla mozione sia stata negata l’urgenza essa resta ancora attuale ed è per questo che dopo essere stata licenziata per l’aula dalla I commissione, sarà portata al dibattito del Consiglio comunale: se tanti comuni e sindaci italiani, di opposti schieramenti, hanno preso posizione sul tema negli ultimi mesi la nostra città non può, per il suo stesso interesse e per il suo ruolo nazionale e internazionale, essere da meno.

Accolgo la disponibilità espressa dall’amministrazione a poter dialogare sul tema in consiglio comunale, confidando che ciò porti a una chiara presa di posizione del Consiglio Comunale sul tema.”

Conclude Čok.

Salute mentale: Salvati, condivisa attenzione per psicologo gratuito

Salute mentale: Salvati, condivisa attenzione per psicologo gratuito

Positivo il confronto in commissione sul ‘progetto psicologo gratuito’ su cui si sono espressi con attenzione e interesse anche diversi esponenti della maggioranza che hanno condiviso il rilievo sociale del tema”.

Il consigliere comunale Luca Salvati (Pd), rende noto quanto emerso dal primo esame in commissione consiliare della mozione a sua prima firma recante “Attivazione psicologo gratuito”.

Sono purtroppo in aumento i casi di persone che necessitano di un supporto psicologico immediato ma si trovano in situazioni economiche che non consentono di rivolgersi a un professionista privato.

Il Comune può fare la sua parte per attivare un progetto che dia la possibilità di accedere a tutte e a tutti ai servizi di sostegno psicologico e di cura della salute mentale, come avviene da anni in diverse regioni d’Italia.

La mozione prevede che il sindaco e l’assessore competente si impegnino a riunire e coordinare un tavolo con l’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia, Asugi e i Consultori Familiari, per valutare la fattibilità e modi di attuazione del progetto.

Nel contesto di scelte obbligate generato dalle difficoltà in cui si trova il sistema sanitario regionale c’è chi si trova costretto a selezionare le visite mediche più urgenti da quelle meno urgenti ancorché necessarie. Ma la cura della salute mentale non è meno importante e sentita dalla popolazione rispetto a quella fisica, prova ne sia che i disturbi mentali rappresentano una delle principali fonti di sofferenza e invalidità in tutto il mondo”.

Conclude Salvati.