Giornata Internazionale per il Diritto all’Aborto Libero e Sicuro: Donne Dem e PD Trieste in difesa dei diritti delle donne

Giornata Internazionale per il Diritto all’Aborto Libero e Sicuro: Donne Dem e PD Trieste in difesa dei diritti delle donne

In occasione della Giornata Internazionale per il Diritto all’Aborto Libero e Sicuro, la Portavoce delle Donne Democratiche Monica Hrovatin e la Segretaria del Partito Democratico di Trieste, Maria Luisa Paglia, hanno partecipato alla manifestazione in Largo Barriera, riaffermando con forza la necessità di difendere un diritto fondamentale come quello all’interruzione di gravidanza, sancito dalla Legge 194.

Essere presenti oggi non è solo una testimonianza di solidarietà verso tutte le donne che vedono minacciato il loro diritto di scelta  ma un atto necessario per denunciare i tentativi di arretramento in tema di diritti riproduttivi, anche nella nostra città.”

Lo ha dichiarato la Portavoce delle Donne Democratiche. 

A Trieste, infatti, si assiste a un preoccupante passo indietro nella tutela dei diritti delle donne: la recente chiusura di due consultori è una grave violazione della legge, che prevede la presenza di un consultorio ogni 20.000 abitanti. Questa decisione non solo limita l’accesso ai servizi fondamentali per la salute sessuale e riproduttiva, ma costituisce un attacco diretto al diritto delle donne di ricevere assistenza qualificata e sicura.

Per la Segretaria del PD Trieste:

La nostra partecipazione a questa manifestazione vuole essere anche un segnale di allarme per Trieste dove il taglio ai consultori pubblici rappresenta una battuta d’arresto inaccettabile. Non possiamo tollerare che i diritti delle donne vengano messi a rischio da politiche che ignorano le necessità del territorio e delle cittadine.”

Il Partito Democratico e le Donne Democratiche continueranno a battersi per la piena applicazione della Legge 194 e per garantire che ogni donna possa esercitare il proprio diritto alla salute e alla libertà di scelta, in tutta Italia e, in particolare, a Trieste, dove i diritti delle donne sono sotto attacco.

International Safe Abortion Day, PD e Donne Democratiche di Trieste aderiscono alla manifestazione 

International Safe Abortion Day, PD e Donne Democratiche di Trieste aderiscono alla manifestazione 

In occasione dell’International Safe Abortion Day, che si celebra il 28 settembre, la segretaria del Partito Democratico Maria Luisa Paglia e la portavoce delle Donne Democratiche Monica Hrovatin aderiscono convintamente alla manifestazione organizzata da Non Una Di Meno (NUDM) e dalla Rete Nazionale dei Consultori e delle Consultorie.


La mobilitazione, che si terrà sabato 28 settembre 2024 alle ore 11 in Largo Barriera, si unisce a una serie di iniziative contemporanee in diverse città italiane per riaffermare il diritto fondamentale all’accesso sicuro, gratuito e universale all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG).

In un momento in cui i diritti delle donne vengono spesso messi in discussione, è essenziale ribadire con forza che il diritto di decidere sui propri corpi e sulla propria sessualità è un principio irrinunciabile. L’aborto sicuro è una pratica medica essenziale che deve essere garantita senza ostacoli e con piena accessibilità a tutte, in conformità con la legge e nel rispetto della dignità e della libertà individuale.”

Lo afferma Monica Hrovatin.

La segretaria del PD di Trieste e la portavoce delle Donne Democratiche partecipano a questa mobilitazione, schierandosi al fianco di tutte le donne e delle organizzazioni impegnate a difendere il diritto di scelta e l’autodeterminazione.

Scendiamo in piazza per far sentire la nostra voce a favore di un diritto che deve essere protetto e rispettato. La lotta per l’aborto sicuro è una lotta per l’uguaglianza, la libertà e la giustizia sociale.”

Antiabortisti nei consultori, un nuovo attacco alle donne. Mozione urgente

Antiabortisti nei consultori, un nuovo attacco alle donne. Mozione urgente

Lo scorso martedì è stata approvata in fretta e furia e inserita senza dibattito nel brevissimo iter di esame del provvedimento in commissione una norma con il solo scopo di fare entrare nei consultori associazioni antiabortiste.

La stessa legge 194/78 sull’interruzione volontaria di gravidanza prevede già che i consultori possano avvalersi della «collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possano anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita».

È evidente che lo scopo sia quello di garantire un finanziamento pubblico a realtà vicine al governo: quelle contro l’aborto.

Lo dichiarano congiuntamente Monica Hrovatin, portavoce Donne Democratiche Trieste e Maria Luisa Paglia Segretaria provinciale PD Trieste.

Riteniamo si tratti di un attacco ai principi fondamentali della Legge 194 se, in un Paese come l’Italia dove il tasso di accesso all’aborto è tra i più bassi a livello globale, dove l’obiezione di coscienza è garantita dalla legge e in alcune regioni non si trovano medici non obiettori nelle strutture pubbliche, dove servirebbero più risorse per potenziare e riqualificare l’attività dei consultori, il Governo piazza i volontari anti-aborto nei consultori femminili. 

E lo fa con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), continuando a sottrarre risorse alla sanità pubblica, che potrebbero invece essere indirizzate ad attuare soluzioni per migliorare interi settori della sanità come quella delle lunghe liste di attesa per visite specialistiche.

Ci opporremo con fermezza in difesa del diritto delle donne di decidere del loro corpo, diritto conquistato grazie alla determinazione delle donne italiane, che, evidentemente, non possiamo dare ancora per acquisito.

Per questo, i consiglieri del PD con Laura Famulari prima firmataria, in data 18 aprile 2024, hanno presentato una mozione urgente, chiedendo che risorse pubbliche non vengano destinate al finanziamento delle associazioni che dovessero intervenire nei consultori pubblici per favorire l’applicazione di questa nuova norma.

Mozione urgente in difesa della Legge 194

Premesso che:

  • Il 12 aprile la Commissione Bilancio della Camera ha approvato il disegno di legge per la conversione in legge del decreto 2 marzo 2024, n. 19  “Pnrr-quater” che contiene una serie di misure per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. 
  • nel testo definitivo, all’articolo 44-quinquies, è stato inserito un emendamento, presentato dal Deputato Lorenzo  Malagola del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia,  approvato con voto di fiducia richiesto dal Governo, che recita : «Le Regioni organizzano i servizi consultoriali nell’ambito della Missione 6, Componente 1, del Pnrr e possono avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità».
  •  l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea stabilisce che ogni individuo ha diritto alla propria integrità fisica e psichica;
  •  l’articolo 32, comma 2, della Costituzione stabilisce che la legge in nessun caso può violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana, cosicché neanche il Parlamento all’unanimità potrebbe imporre ad alcuno qualcosa che violi il rispetto della sua persona;
  •   la Corte costituzionale, nella sentenza numero 438 del 2008, ha affermato che il diritto del paziente al consenso informato è sintesi di due diritti fondamentali della persona: quello alla salute e quello all’autodeterminazione, al fine di garantire la libera e consapevole scelta da parte del paziente e, contestualmente, la sua stessa libertà personale conformemente all’art. 32, comma 2, della Costituzione;
  • nel caso del diritto alla salute o di altri diritti essenziali di pari rango a causa del loro carattere essenziale di inerenza alla persona che essi rivestono, la rilevanza centrale del principio di autodeterminazione vale a qualificarli come veri e proprio diritti di libertà.
  • l’articolo 2 della legge 194/1978, che quest’anno compie 46 anni, recita: “I consultori familiari assistono la donna in stato di gravidanza: a) informandola sui diritti a lei spettanti […] e sui servizi sociali, sanitari e assistenziali concretamente offerti dalle strutture operanti nel territorio; b) informandola sulle modalità idonee a ottenere il rispetto delle norme della legislazione sul lavoro a tutela della gestante; d) contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza. I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita”.
  • Il Decreto legislativo 196/2003 relativo alla tutela della riservatezza dei dati personali, prevede che, per la sanità, la privacy entra in gioco in diverse situazioni. Oltre al trattamento dei dati personali, infatti, è importante che vengano garantiti la riservatezza durante i colloqui, la distanza di cortesia e che le notizie al pronto soccorso o nei reparti (sulla presenza o meno di una persona) vengano date solamente a persone legittimate (es. famigliari e conoscenti) previo accordo con l’interessato.

Considerato che:

  •  la maggioranza di governo e parlamentare non dovrebbe intervenire al fine di sostituire le proprie decisioni a quelle libere e consapevoli dell’interessato, mentre devono intervenire al fine di favorire e assicurare il rispetto di tali libere decisioni.
  • dopo un lungo iter, il Congresso francese ha approvato il progetto di legge firmato da Emmanuel Macron per riconoscere nella Costituzione la libertà garantita ad ogni donna di accedere all’interruzione volontaria di gravidanza.
  • il Parlamento europeo pochi giorni fa ha votato a favore dell’inserimento  della interruzione di gravidanza nella Carta dei Diritti fondamentali della Unione Europea;
  • l’approvazione dell’emendamento del deputato Malagola consentirà alla Associazioni anti abortiste di presidiare i consultori pubblici dove le donne si recano per avviare le pratiche di interruzione della gravidanza violando il loro diritto alla riservatezza e alla autodeterminazione in tema di maternità consapevole.
  • I consultori fanno prevenzione finalizzata alla salute riproduttiva per le gravidanze consapevoli e danno sostegno psicologico informato e assistenza medica alla libera decisione in merito al proseguimento o alla interruzione della gravidanza.

Il Consiglio Comunale: 

esprime la sua ferma disapprovazione per una Norma che considera una vera e propria minaccia alla libertà delle donne e un attacco ben specifico alla laicità delle Istituzioni pubbliche;

invita il Presidente della Giunta Regionale e l’Assessore competente a non favorire chi si oppone all’applicazione delle Norme che ledono il diritto delle donne, delle coppie e delle famiglie ad una decisione libera anche da impropri condizionamenti, informata, consapevole e autonoma e dunque di non favorire la presenza di tali Associazioni nei consultori del territorio regionale.

Ostello Scout per i migranti del silos: Dipiazza e la Giunta comunale continuano a vendere fumo!

Ostello Scout per i migranti del silos: Dipiazza e la Giunta comunale continuano a vendere fumo!

Servono trasparenza e soluzioni concrete!

Rispetto alla “soluzione” annunciata dalla Giunta comunale in merito all’accoglienza dei migranti, attualmente alloggiati presso il Silos tra topi e fango,  Maria Luisa Paglia, Segretaria provinciale del PD di Trieste ricorda che:

lo spazio dell’Ostello scout è stato dedicato come dormitorio già dal 2020. Da allora ha continuato a funzionare come tale senza alcuna interruzione. La soluzione per l’emergenza dovrebbe essere quella di aprire lo spazio sito in via Gioia come dormitorio di bassa soglia per i transitanti, su cui ci fu un iniziale accordo con il sindaco, poi mandato all’aria probabilmente da qualcuno dei suoi alleati.

Il percorso adeguato dovrebbe essere quello di convocare un tavolo tra prefetto e amministratori locali per tenere in considerazione anche quanto indicato dai residenti alla sindaca di Sgonico Monica Hrovatin.
Criticità evidenti sulle quali si possono prevedere soluzioni concrete. Potenziare l’illuminazione per salvaguardare l’incolumità di chi cammina per la strada locale durante la sera e conseguentemente tutelare gli automobilisti che la percorrono.

Potenziare le corse dei bus, anche in alcune ore della giornata, affinché non ci sia disagio per gli studenti, i residenti e chi obbligatoriamente deve recarsi in città presso Caritas o questura.
Potenziare il numero degli educatori per attivare percorsi di studio della lingua e del territorio per facilitare l’apprendimento della cultura e usi locali ed evitare inutili attriti e diffidenze reciproche.

Le soluzioni non si assumono senza l’ascolto del territorio e di chi li rappresenta, è questo il ruolo degli amministratori ed è su questo che dovrebbe impegnarsi la Giunta comunale di Trieste.

Non serve vendere fumo per evitare nell’immediato che personalità nazionali possano vedere con i loro occhi una situazione di gravissimo disagio indotta ed aggravata dalla scelta deliberata di non agire da parte della Giunta di Trieste e del Sindaco Dipiazza, un atteggiamento che è una precisa scelta politica e che perdura ormai da sette anni.

 

Pd: Paglia, auguri a Monica Hrovatin portavoce Donne Dem Trieste

Pd: Paglia, auguri a Monica Hrovatin portavoce Donne Dem Trieste

Hrovatin (Pd), a disposizione con esperienza e relazioni
E’ una soddisfazione e una responsabilità che assumo mettendomi a disposizione di tutte le donne che vorranno impegnarsi e contribuire a un progresso collettivo. Offro l’esperienza amministrativa e la ricchezza delle relazioni che ho avuto modo di tessere con persone, associazioni e istituzioni in questi anni, per creare uno spazio di confronto e condivisione, che possa accogliere donne provenienti da diverse comunità, origini e generazioni.
E’ la prima dichiarazione della neoeletta portavoce provinciale delle Donne Dem di Trieste Monica Hrovatin, sindaca del Comune di Sgonico. La sera dello scorso 22 gennaio si è tenuto il congresso provinciale della Conferenza delle Donne Democratiche che ha eletto all’unanimità Monica Hrovatin come nuova Portavoce provinciale, alla presenza di Anna Paola Peratoner per la segreteria regionale Pd Fvg, e la portavoce regionale Fvg delle Donne Dem in pectore Ilaria Celledoni.
“Grazie alle iscritte alla Conferenza per il percorso fatto insieme – ha detto passando le consegne la portavoce uscente e attuale segretaria provinciale Maria Luisa Paglia – per la collaborazione e il continuo supporto in tutte le azioni e attività condivise. Congratulazioni e auguri di buon lavoro a Monica Hrovatin, che di diritto entrerà a far parte della segreteria provinciale del Pd. Sono certa di una forte e propositiva collaborazione sulle tematiche di genere e – ha aggiunto Paglia – quale autorevole interlocuzione in rappresentanza dei Comuni del territorio”.