Crisi dei servizi educativi, Pucci (PD): il centrodestra fugge dal confronto

Crisi dei servizi educativi, Pucci (PD): il centrodestra fugge dal confronto

Si registra una grave crisi dei servizi educativi comunali, lo dimostra il fatto che non vengono convocate né svolte le V Commissioni relative. La prima richiesta di commissione risale ai primi di marzo e riguardava la necessità di affrontare il tema della carenza di personale negli asili nido e nelle scuole materne comunali. Tale commissione è stata revocata per ben due volte nel mese di maggio e mai più riconvocata.

Un’ulteriore richiesta di convocazione della V Commissione è stata presentata a fine maggio, questa volta per discutere della gestione futura del polo scolastico di San Giovanni, dove saranno attivati ben due asili nido. Una richiesta, quest’ultima, che non può rimanere inascoltata, dopo le preoccupanti dichiarazioni del sindaco Dipiazza, che intende dare in gestione ai privati i servizi degli asili nido.

A tutto ciò, si aggiunge anche una grave crisi dei centri estivi, dove emergono serie criticità segnalate dai sindacati, che hanno dichiarato lo stato di agitazione del personale.

È evidente che tutto il settore educativo del Comune è in grave sofferenza. Gli assessori preposti, Di Blasio e Avian, entrambi di Fdl, anziché avere un comportamento responsabile, non si rendono disponibili a confrontarsi nelle commissioni competenti, mancando di fatto alle loro funzioni di mandato”.

Lo afferma la consigliera comunale dem, Rosanna Pucci, che ha dato seguito formale per la convocazione urgente delle due V Commissioni.

La pazienza è finita le criticità sono ormai troppo gravi per essere ignorate e devono essere affrontate e risolte. Se il centrodestra continua a mettere la testa sotto la sabbia come uno struzzo, noi dell’opposizione chiediamo con forza che si affrontino i problemi, affinché si trovino soluzioni immediate ed efficaci per i nostri cittadini”

Conclude Pucci.

Svastica davanti a scuola slovena: gesto ignobile, urgente risposta immediata

Svastica davanti a scuola slovena: gesto ignobile, urgente risposta immediata

I consiglieri comunali Valentina Repini e Štefan Čok (PD) condannano con assoluta fermezza la comparsa di un simbolo nazista – la svastica – davanti alle scuole slovene in via Caravaggio, nel rione di San Giovanni.

Si tratta di un gesto ignobile e gravissimo, che riapre ferite profonde della nostra storia e ci riporta a tempi oscuri, proprio mentre le studentesse e gli studenti del liceo Carducci-Dante vengono premiati a Roma per la loro ricerca sull’attentato del 1974 contro quella stessa scuola slovena: un lavoro di alto valore civile che rinnova l’impegno per la memoria e i valori della democrazia.

Questa vile azione vandalica non è soltanto un attacco a un luogo di istruzione e crescita, ma un’offesa diretta al messaggio portato avanti dai giovani: che fascismo e nazismo devono restare fuori dalla nostra società e dalla nostra città.

Chiediamo con urgenza alle autorità comunali l’immediata rimozione del simbolo dell’odio, condannando ogni forma di simbologia e ideologia fascista e nazista. Ci attendiamo altresì l’apertura di un’indagine per identificare i responsabili.

Trieste deve continuare ad essere una città di pace, dialogo e convivenza – non un luogo di paura e intimidazione.

Esprimiamo la nostra piena solidarietà alle studentesse e agli studenti, ai docenti e all’intera comunità scolastica, che con il loro impegno dimostrano come l’antifascismo e la memoria storica siano le basi indispensabili di un futuro giusto e democratico.

Kljukasti križ pred slovensko šolo, Repini in Čok (PD): nedopustno mazaško dejanje, ki zahteva takojšen in odločen odziv  

Občinska svetnika Valentina Repini in Štefan Čok (DS) ostro in odločno obsojata pojav nacističnega simbola – kljukastega križa – pred slovenskimi šolami na ulici Caravaggio pri Svetem Ivanu. Gre za nizkotno in izjemno resno dejanje, ki odpira globoke rane naše zgodovine in nas vrača v mračne čase – prav v trenutku, ko dijakinje in dijaki liceja Carducci-Dante v Rimu prejemajo priznanje za svojo raziskavo o atentatu leta 1974 na to isto slovensko šolo. Gre za delo velikega državljanskega pomena, ki potrjuje predanost
vrednotam zgodovinskega spomina in demokracije.

To podlo mazaško dejanje ni zgolj napad na prostor vzgoje in izobraževanja, temveč tudi neposredna žalitev sporočila, ki ga mladi jasno izražajo: da fašizem in nacizem nimata prostora v naši družbi in v našem mestu.
Od mestnih oblasti nujno zahtevava, da nemudoma odstranijo simbol sovraštva ter nedvoumno obsodijo vse oblike fašistične in nacistične simbolike ter ideologije. Prav tako pričakujemo začetek preiskave za identifikacijo odgovornih.

Trst mora ostati mesto miru, dialoga in sobivanja – ne kraj strahu in zastraševanja.
Vso solidarnost izražava dijakinjam in dijakom, njihovim učiteljem ter celotni šolski skupnosti, ki s svojim trudom dokazujejo, da sta antifašizem in zgodovinski spomin temelj pravične in demokratične prihodnosti.

 

Opposizione unita contro la cabinovia: “Serve un vero trasporto pubblico, non un’attrazione turistica”

Opposizione unita contro la cabinovia: “Serve un vero trasporto pubblico, non un’attrazione turistica”

L’opposizione consiliare di Trieste si compatta con forza sul tema della cabinovia. In una nota congiunta diffusa dai gruppi di Partito Democratico, Adesso Trieste, Lista Russo Punto Franco e Movimento 5 Stelle, viene ribadito chiaramente il no al progetto dell’ovovia, definito senza mezzi termini come «opera impattante, inutile e insostenibile». Una contrarietà netta, sostenuta da solide ragioni e accompagnata dalla proposta di soluzioni alternative per la mobilità cittadina.

Secondo i gruppi di opposizione, Trieste necessita infatti di un sistema moderno ed efficiente di trasporto pubblico di massa a guida vincolata, che risponda alle reali esigenze quotidiane di chi vive la città. La proposta condivisa prevede lo sviluppo di una rete strutturata lungo le principali direttrici strategiche: dalla linea di costa all’asse Carducci-D’Annunzio-Istria-Flavia.

In questa direzione va anche la critica verso l’attuale amministrazione comunale, accusata di aver perso una preziosa occasione offerta dai fondi del PNRR. Risorse che, a detta delle forze di minoranza, avrebbero potuto essere utilizzate per realizzare una moderna rete tranviaria. Una scelta mancata che, secondo l’opposizione, dimostra l’incapacità dell’attuale amministrazione di comprendere i veri bisogni di mobilità dei triestini.

L’unità espressa da tutte le forze politiche di opposizione rappresenta un fatto politico significativo, che rafforza l’appello al ritiro immediato della variante urbanistica legata al progetto cabinovia. Le ragioni sono espresse chiaramente: la città ha bisogno di progetti sostenibili, realmente utili e capaci di incidere positivamente sulla qualità della vita quotidiana dei cittadini, evitando di disperdere risorse pubbliche in iniziative puramente turistiche o di facciata.

La sfida lanciata all’amministrazione comunale è chiara: ripensare le scelte sulla mobilità urbana, orientandole verso modelli integrati e coerenti con le reali necessità della città e dei suoi abitanti. L’opposizione, compatta e determinata, si prepara a proseguire con forza il dibattito politico su questo tema cruciale per il futuro di Trieste.

 

ZTL e parcheggi. Bressan: “No a interventi a spot, serve una strategia organica”.

ZTL e parcheggi. Bressan: “No a interventi a spot, serve una strategia organica”.

Dopo aver presentato un’interrogazione per chiedere una Zona a Traffico Limitato (ZTL) estesa a tutto il centro cittadino e una gestione intelligente della sosta, il gruppo del Partito Democratico in IV Circoscrizione – con il capogruppo Luca Bressan e i consiglieri Marina Coricciati, Andrea Abrami e Alberto Fileti – ha scelto di astenersi sulla mozione proposta da Fratelli d’Italia relativa all’installazione di segnaletica orizzontale e telecamere in alcune ZTL esistenti.

Abbiamo riconosciuto la legittimità delle preoccupazioni espresse nella mozione, ma non possiamo condividere un approccio frammentario e settoriale. Serve una strategia complessiva per la mobilità urbana, che metta al centro la qualità della vita dei residenti e dei lavoratori del centro, e la tutela ambientale.”

Lo ha dichiarato Luca Bressan.

La mozione di Fratelli d’Italia si concentra su due tratti specifici, via Genova e via Torrebianca, proponendo interventi mirati per migliorare il rispetto delle interdizioni al traffico.

Il gruppo PD ha proposto un emendamento per subordinare tali interventi all’ampliamento della ZTL a tutto il centro cittadino e all’inserimento in un piano organico di gestione del traffico e della sosta.

L’emendamento non è stato accolto dal gruppo proponente, che ha preferito mantenere un’impostazione limitata a singole aree.

Una situazione che, secondo Bressan, si riflette anche nella percezione delle attuali ZTL. Oggi le ZTL esistenti risultano piuttosto arbitrarie perché poco estese, mentre le reali esigenze di limitazione del traffico sono uguali per tutto il centro storico. È vero che le multe possono far rispettare i divieti, ma senza un disegno coerente e organico, si rischia di alimentare sfiducia e conflitto.

Il gruppo PD ha inoltre ribadito che la crescente pressione turistica rende urgente affrontare il tema della mobilità in modo strutturale. Un centro storico congestionato, dove i turisti girano a lungo in auto alla ricerca di parcheggio, non solo peggiora la qualità dell’aria, ma compromette anche la vivibilità per chi in centro vive e lavora.

In molte altre città italiane, sistemi di controllo automatico per le ZTL sono stati introdotti già da 10-15 anni. A Trieste, l’installazione delle telecamere sarebbe stata possibile da tempo, ma l’inazione dell’Amministrazione solleva il dubbio che si sia evitato di procedere per non alimentare malcontento in altre zone del centro, dove permangono criticità simili. Un intervento solo su alcune vie, come proposto nella mozione, rischia così di apparire come un privilegio, anziché come una risposta equa e necessaria.

Anche il presidente della IV Circoscrizione, Marco Rossetti Cosulich, ha scelto di astenersi, condividendo la necessità di un approccio più ampio e pianificato.

L’interrogazione del gruppo PD resta un punto fermo: si chiede all’Amministrazione comunale di chiarire se intenda finalmente dotarsi di strumenti digitali per la gestione della sosta, attivare parcheggi scambiatori collegati al trasporto pubblico e istituire una ZTL estesa, equa e coerente con le linee guida nazionali.

Solo così Trieste potrà dotarsi di una mobilità urbana realmente sostenibile e a misura di cittadino.

 

 

Barbo (PD): “La destra smentisce sé stessa. La cabinovia è un progetto senza senso: fermatevi”

Barbo (PD): “La destra smentisce sé stessa. La cabinovia è un progetto senza senso: fermatevi”

Con la mozione sottoscritta da tutta la maggioranza che propone di estendere la cabinovia fino a Monte Grisa, percorrendo l’intero ciglione carsico, il centrodestra ha gettato la maschera: l’attuale progetto non è sostenibile, e loro lo sanno benissimo. Ma invece di fermarsi, rilanciano con un’ipotesi ancora più devastante per il territorio, scollegata da ogni logica di trasporto pubblico e orientata esclusivamente a fini turistici.

È gravissimo che la maggioranza abbia impedito di discutere subito una mozione che di fatto stravolge completamente il progetto, ma intanto continua a portare avanti l’iter urbanistico per approvare l’opera nella sua versione originaria. È un insulto all’intelligenza dei cittadini e una palese violazione di ogni buon senso istituzionale.»

A dichiararlo è Giovanni Barbo, capogruppo del Partito Democratico, che denuncia il cortocircuito politico e amministrativo andato in scena in questi giorni in Consiglio comunale.

L’eventuale estensione fino al Santuario di Monte Grisa non solo cancella ogni residua pretesa di reale pubblica utilità, ma dimostra che il progetto si configura come un costoso luna park per turisti, totalmente sganciato dalle reali esigenze di mobilità della città. Con l’aggravante di aumentare il rischio di stop per Bora e di cancellare ulteriori porzioni di territorio carsico, che verrebbero irreversibilmente compromesse.

Ci chiediamo se qualcuno, tra i banchi della maggioranza, abbia davvero letto le opposizioni dei cittadini, le osservazioni sul dissesto idrogeologico, sull’impatto acustico e visivo, sulla svalutazione degli immobili, sulla violazione della privacy. La città ha bisogno di trasporto pubblico efficiente e sostenibile, non di scommesse  sospese nel vuoto.

Infine, Barbo stigmatizza i toni offensivi utilizzati dal Sindaco Dipiazza sui social, che ha definito “bugiardi” i consiglieri Russo e Sclip per aver riportato dati di sondaggio sgraditi.

Un primo cittadino che reagisce con insulti invece di confrontarsi nel merito dimostra di essere a corto di argomenti. Questo stile aggressivo e divisivo è inaccettabile, e conferma il nervosismo di chi non riesce più a difendere il proprio stesso progetto.»

Il PD e la città chiedono di fermarsi prima che sia troppo tardi: prima che questo progetto, già ampiamente bocciato dai cittadini, trascini con sé risorse pubbliche, patrimonio ambientale e credibilità istituzionale. Il Partito Democratico continuerà a battersi per una Trieste che guarda avanti, non per una città ostaggio dell’ostinazione di pochi e del delirio di taluni.

ZTL per residenti e lavoratori: il PD chiede interventi urgenti per il centro di Trieste

ZTL per residenti e lavoratori: il PD chiede interventi urgenti per il centro di Trieste

Il capogruppo del Partito Democratico in IV Circoscrizione, Luca Bressan, insieme ai consiglieri Marina Coricciati e Andrea Abrami, ha presentato un’interrogazione al Comune di Trieste per chiedere l’istituzione di una Zona a Traffico Limitato (ZTL) dedicata ai residenti e lavoratori del centro cittadino e il potenziamento dei sistemi informativi per la gestione dei parcheggi

Nel testo si evidenziano i gravi problemi di congestione e inquinamento legati al traffico nel cuore di Trieste, aggravati dalla crescente presenza turistica e dalla endemica carenza di posti auto, aggravata dalla momentanea chiusura del parcheggio del Molo IV nell’agosto 2024 e dalla riduzione temporanea dei posti auto sulle Rive durante le giornate di attracco delle navi da crociera.

I problemi di traffico e sosta nel centro di Trieste si stanno aggravando. È urgente adottare misure strutturali, come l’istituzione di una ZTL per tutelare chi vive e lavora in centro, e migliorare l’informazione e la gestione dei parcheggi con tecnologie digitali. Non possiamo più aspettare e permettere che i turisti arrivino nel cuore storico della città con i propri mezzi.”

Lo dichiara Luca Bressan.

L’interrogazione chiede inoltre al Comune di chiarire se siano in corso progetti per migliorare concretamente la gestione della sosta in città. In particolare, si sollecita l’installazione di pannelli elettronici che indichino in tempo reale la disponibilità dei parcheggi, la promozione dei parcheggi di cintura attraverso tariffe agevolate e l’attivazione di navette o un potenziamento del trasporto pubblico. Viene inoltre proposta l’adozione di un sistema digitale integrato che consenta una gestione più intelligente della sosta, facilitando la prenotazione e la localizzazione dei posti disponibili, così da ridurre il tempo trascorso alla ricerca di parcheggio.

Trieste soffre già di una significativa carenza di parcheggi e una gestione più efficiente è indispensabile. I turisti, che visitano la città per svago, hanno tempo e modo di muoversi in modo più sostenibile lasciando l’auto nei parcheggi di cintura, che devono essere ben segnalati e valorizzati dall’amministrazione. Quando viaggiamo all’estero infatti, è prassi non poter raggiungere il centro storico in auto. Anche Trieste deve governare i flussi turistici, per tutelare la vivibilità urbana e migliorare la qualità dell’aria.”

Conclude il capogruppo PD Luca Bressan.

Ovovia: variante 12 al PRG,  cronaca di un sopruso annunciato

Ovovia: variante 12 al PRG, cronaca di un sopruso annunciato

Il dibattito sulla variante 12 al Piano Regolatore Generale, anticamera della cabinovia, prosegue in un clima profondamente antidemocratico. Stiamo cercando di evidenziare le tante criticità dell’opera e del procedimento che si sta seguendo, approfondendo i temi che non ci è stato consentito di approfondire in commissione.”

Lo afferma il capogruppo Giovanni Barbo in una nota del gruppo consiliare del PD.

Va ricordato che nel 2015 per il piano regolatore ci furono meno di 900 osservazioni, che vennero esaminate in 27 sedute di Commissione e poi in 14 sedute di Consiglio, mentre per questa variante, che ha più di 3000 osservazioni regolarmente presentate dai cittadini, il centrodestra non ha consentito di fare più di una commissione e prosegue nella sua censura: 18 emendamenti non sono stati ammessi alla discussione, con un semplice voto della maggioranza, che ha stabilito delle regole ad hoc il giorno dopo la scadenza degli emendamenti!

Per non parlare del fatto che oltre 350 emendamenti sui 385 presentati hanno avuto un parere tecnico contrario…tutti dell’opposizione, mentre i 22 presentati dal centrodestra hanno avuto tutti parere favorevole.

Nonostante questo continuiamo la battaglia, contro la realizzazione di un’opera inutile e per ribadire i valori di trasparenza e democrazia che vengono ripetutamente calpestati e messi in discussione.”

Conclude Barbo.

Servizio h24 della Polizia Locale: scoppia il malcontento tra gli over 55. Si rispetti regolamento.

Servizio h24 della Polizia Locale: scoppia il malcontento tra gli over 55. Si rispetti regolamento.

A pochi giorni dall’inaugurazione del nuovo servizio h24 della Polizia Locale, emergono già le prime criticità, che riguardano soprattutto le ricadute sulle condizioni lavorative dei sottufficiali, in particolare quelli con più di 55 anni, poiché il riassetto delle turnazioni ha trasformato l’ormai consolidato turno notturno h20-2 in un turno serale h18-24.

Una modifica dei termini e, in parte, degli orari, che comporta sostanziali conseguenze per gli over 55.

Infatti, per l’art. 31 del Regolamento speciale del corpo di polizia locale del 2022, avrebbero diritto all’esonero dal turno notturno, qualora lo richiedessero, ma ora, mascherato in turno serale, si ritrovano a dover operare obbligatoriamente fino a mezzanotte, ben due ore dopo le 22, ora indicata nell’art. 3 del titolo II del CCRL del 15.10.2018, come iniziale del servizio notturno.

Ho depositato una mozione in cui invito la giunta di centrodestra a garantire la tutela lavorativa del personale over 55.”

Informa la consigliera comunale PD Rosanna Pucci dopo aver dato seguito formale alle segnalazioni ricevute.

Inoltre, per avere un quadro dettagliato del servizio erogato mediante, ho anche chiesto chiarimenti sulle modalità di uscita del sottufficiale chiesto come ausilio in luogo di agente, sull’aggiornamento della documentazione sanitaria degli operatori e sulla formazione, in particolare di chi è dotato di arma.  Spero vivamente che la giunta comunale non pretenda il servizio dopo le 22 dei sottufficiali over 55. Bisogna salvaguardare il loro benessere e la nostra sicurezza.”

Conclude Rosanna Pucci.

Giardino San Michele: in miglioramento, ma ancora in sospeso il destino della casetta

Giardino San Michele: in miglioramento, ma ancora in sospeso il destino della casetta

A praticamente un anno dagli interventi straordinari, il Giardino di via San Michele mostra alcuni segnali di miglioramento: è stata avviata una manutenzione ordinaria programmata, sono riprese le ispezioni periodiche e, nel maggio 2024, è stato installato un nuovo gioco per bambini.

Tuttavia, resta del tutto irrisolto il nodo principale: il futuro della casetta collocata sul lato destro del giardino (entrando da via San Michele), chiusa ormai da fine 2023 e un tempo gestita dall’associazione AnDanDes, che per oltre vent’anni ha contribuito a rendere il giardino un luogo più vissuto, presidiato e accogliente — specialmente per i più giovani, vista la prossimità all’area gioco.

Il Comune conferma che la concessione ad AnDanDes non è stata rinnovata e che il giardino è stato inserito nel calendario degli sfalci e delle potature. Il Servizio Verde Pubblico ha rimandato per competenza la questione relativa alla concessione della casetta al Servizio Immobiliare, senza che sia arrivata alcuna risposta da quest’ultimo, così che ad oggi è impossibile sapere se vi siano in corso valutazioni per riassegnare l’immobile — eventualmente anche alla stessa associazione — né se siano previsti interventi manutentivi per un suo riutilizzo.

La ripresa della manutenzione ordinaria è un segnale positivo ma è insufficiente. Non possiamo accettare che il futuro della casetta resti avvolto nel silenzio. È un patrimonio e un luogo simbolo per il giardino. Tenerla chiusa a tempo indeterminato, senza una prospettiva, rischia di vanificare gli sforzi fatti per migliorare il giardino. Chiediamo al Comune di chiarire subito se si intende riassegnare la casetta, e se siano previsti eventuali interventi di ammodernamento necessari alla sua riapertura. Se così non fosse, sarebbe ancor meno comprensibile mantenerla inutilizzata”.

Lo dichiara Luca Bressan, capogruppo PD in IV Circoscrizione

Dal Comune risulta inoltre che la fontana decorativa superiore è priva d’acqua da diversi anni per problemi di infiltrazioni. “Chiediamo che l’amministrazione chiarisca se vi siano progetti per il suo recupero, in modo da restituire al giardino tutte le sue funzioni originarie e valorizzarne il potenziale come spazio pubblico di qualità,” afferma lo stesso Luca Bressan.

 

 

 

Chiusura sottopasso piazza Libertà: Repini (PD) deposita un’interrogazione al Sindaco e all’Assessore competente

Chiusura sottopasso piazza Libertà: Repini (PD) deposita un’interrogazione al Sindaco e all’Assessore competente

La consigliera comunale Valentina Repini (Partito Democratico – Demokratska stranka) ha depositato un’interrogazione rivolta al Sindaco Roberto Dipiazza e all’Assessore Massimo Tognolli in merito alla rinnovata chiusura del sottopasso situato davanti alla stazione ferroviaria di Trieste, in piazza Libertà.

Nel testo dell’interrogazione, si esprimono forti perplessità rispetto a una misura che, già in passato, ha dimostrato tutta la sua inefficacia e inadeguatezza nel fronteggiare la complessità delle situazioni di marginalità che interessano l’area. La chiusura del sottopasso, infatti, colpisce le persone più fragili – senza fissa dimora e richiedenti asilo – senza offrire soluzioni alternative, limitandosi a nascondere il disagio anziché affrontarlo con politiche strutturali e solidali.

La risposta al disagio sociale non può essere la chiusura degli occhi o delle vie di passaggio. È inaccettabile che si continui ad agire senza una visione complessiva, e soprattutto senza garantire condizioni minime di dignità e accoglienza. Servono interventi concreti e risorse dedicate per affrontare la questione con umanità e responsabilità istituzionale.”

Lo dichiara Valentina Repini.

L’interrogazione chiede all’Amministrazione comunale quali siano le motivazioni della chiusura, quali interventi di supporto siano stati attivati in alternativa, e quali risorse economiche siano state impiegate per l’operazione. Inoltre, si sollecita un impegno politico per affrontare il tema in modo strutturale, chiedendo se vi sia l’intenzione di attivarsi presso per lo stanziamento di fondi specifici destinati a contrastare il disagio nella zona della stazione.

Restare umani significa, prima di tutto, non voltarsi dall’altra parte. È nostro dovere porre la questione al centro del dibattito cittadino, chiedendo trasparenza, risposte e, soprattutto, una svolta culturale nella gestione del disagio sociale a Trieste.”

Conclude la consigliera Repini.