
“L’atto aziendale di Asugi deve cambiare radicalmente e restituire ai cittadini la certezza che non saranno intaccati i servizi sociosanitari territoriali, anzi saranno aumentati. Con i 148 milioni che toccano al Friuli Venezia Giulia dal riparto dei fondi del Pnrr devono crescere le prestazioni anche a Trieste: potenziare e creare strutture e presidi territoriali, rafforzare l’assistenza domiciliare e fare una più efficace integrazione ditutti i servizi socio-sanitari. Nel decreto del Governo non si parla di tagli, né di distretti né di centri di salute mentale. Si sappia che con provvedimenti come questo si va dritti verso il commissariamento della sanità regionale, previsto in caso di inadempienza a quanto disposto dal decreto del Governo. La Giunta Dipiazza non può esserecomplice di un piano di sfascio del ‘sistema Trieste’ che con la pandemia è stato sempre più sfibrato. Dipiazza abbia coraggio! Parli con gli operatori della sanità triestina, senta le loro preoccupazioni, e schieri il Comune a difesa dell’interesse legittimo dei triestini, almeno quanto fa il sindaco di Monfalcone ‘vicina al cuore’ della Giunta Fedriga. Il Partito democratico metterà in atto tutti i sistemi per evitare questo colpo di mano contro Trieste, prova generale di una demolizione generale della sanità pubblica in Friuli Venezia Giulia”. Lo dichiara la segretaria del Pd provinciale di Trieste Laura Famulari, commentando i tagli ai servizi sanitari previsti nella bozza dell’atto aziendale rilasciato dall’Azienda sanitaria universitaria Giuliana.
«La pandemia ha evidenziato la necessità di potenziare la medicina generale e quella territoriale puntando alla risoluzione di scelte irrisolte a cui si deve rispondere con provvedimenti efficaci e quanto mai urgenti». Lo afferma il consigliere regionale del Pd Roberto Cosolini, che ha presentato recentemente un’interrogazione rivolta al vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, con la quale chiede di intervenire sul tema della carenza dei medici di medicina generale.
Parallelamente a questo intervento, c’è stato anche quello della consigliera comunale triestina del Pd, Valentina Repini, che chiedeva direttamente al sindaco di farsi interprete attivo del tema.
I due esponenti dem, inoltre, sottolineano che «la svolta che rivendichiamo per rafforzare la medicina generale e quella territoriale, è dettata anche da fenomeni strutturali che l’attraversano, come la carenza dei medici di famiglia e i numerosi pensionamenti attesi nei prossimi mesi e anni, di conseguenza la sanità regionale potrebbe rischiare il tracollo non solo a causa dell’emergenza coronavirus, ma anche per il perdurare di un certo lassismo nell’ambito delle scelte amministrative. La qualità dell’assistenza dev’essere tutelata e l’estensione del massimale da 1.500 a 1.700 pazienti per ogni medico di famiglia non è la soluzione, sembra invece un rincorrere modelli sanitari che in periodo di pandemia hanno dimostrato di non reggere come il sistema lombardo, dove l’aumento dei pazienti per ogni medico di medicina generale è di 300 unità».
Per Cosolini, «in FVG occorre impegnarsi per delineare, davvero, un sistema sanitario organizzato e fondato su due direttrici: ospedale e territorio. Il medico di medicina generale deve ritornare ad essere il fulcro del rapporto tra il servizio sanitario e il paziente. La Regione si impegni con una pubblicazione straordinaria, dove i medici di famiglia mancano da tempo e dove la situazione è aggravata dalle rinunce dei medici che hanno vinto il concorso, come previsto dall’accordo collettivo nazionale per coprire da subito perlomeno quei posti. Inoltre la Regione acceleri sull’iter burocratico amministrativo per le assunzioni dei nuovi medici di famiglia previste per il 2021».
«Mentre i Comuni si facciano parte attiva, fornendo dei supporti per sopperire alla carenza di medici di base. Mettere a disposizione ambulatori gratuitamente potrebbe essere d’aiuto ai medici, affinché rimangano sul nostro territorio» conclude Repini.
L’approvazione del disegno di legge Roberti sugli enti locali e l’avvio dell’esame sul disegno di legge di riforma della Sanità: sono questi gli eventi più significativi delle ultime settimane di attività del Consiglio Regionale. Si tratta di temi rilevanti, i cui sviluppi avranno impatto diretto sulla vita di tutti noi cittadini. Per questo ritengo sia importante incontrarci, per illustrarvi i provvedimenti, rispondere alle vostre domande, e raccogliere le vostre opinioni sulle proposte ancora aperte, in fase di discussione, come la riforma sanitaria. Siete invitati a due iniziative, organizzate questa settimana.
Ecco le principali osservazioni emerse sulla proposta di riforma della sanità
Mentre sulla situazione dell’Ospedale di Cattinara le osservazioni emerse sono state le seguenti:
L’emergenza vera nella nostra sanità è la carenza del personale e Fedriga dovrebbe occuparsi subito di trovare una soluzione a questa situazione drammatica, potenzialmente pericolosa per i cittadini. L’Ass 5 e soprattutto il Cro di Aviano lanciano un fortissimo allarme ma il problema tocca tutta la regione e servono risposte vere al più presto. Non è pensabile che si richiami il personale dalle ferie per riempire i buchi. L’urgenza non è spostare un punto nascita o correre da Salvini a parlare di muri e filo spinato, ma occuparsi della salute dei nostri cittadini.
Lo afferma il segretario regionale del Pd Fvg Cristiano Shaurli, dopo che i sindacati hanno denunciato pesanti carenze d’organico all’istituto oncologico avianese.
“Fedriga ha accolto un ordine del giorno di cui sono primo firmatario – spiega Shaurli – che lo impegna a fare al più presto chiarezza sulla possibilità di assumere personale sanitario in Fvg: le chiacchiere sono finite è ora di mettersi al lavoro e risolvere. Le aziende sanitarie non devono essere lasciate nell’incertezza, devono ricevere indicazioni precise, sapere se possono assumere e in che quadro complessivo, anche finanziario”. Per l’esponente dem “è ormai noto che la sanità richiede risorse crescenti e che tutti gli interventi devono tener conto di questo fatto. Il centrodestra dice che ha la soluzione per risollevare la sanità regionale dalle famose ‘macerie’ lasciate da altri e allora diano risposte concrete ed immediate. Sarebbe davvero preoccupante vedere il personale del Cro costretto a rivolgersi al prefetto perché non si sente tutelato dalla Regione autonoma”.
La nostra Regione deve poter assumere il personale sanitario di cui abbiamo estremo bisognosi e occorre che la Giunta faccia tempestivamente chiarezza in merito alla norma che imporrebbe il taglio dell’1% della spesa del personale sanitario. La Giunta deve anche accertarsi definitivamente se è necessaria l’emanazione di una norma nazionale per evitare una riduzione di spesa che comporterebbe ingenti problemi al comparto sanitario e ai nostri cittadini.
Lo chiede un ordine del giorno a prima firma del segretario regionale del Pd Fvg Cristiano Shaurli, sostenuto dalle firme dei colleghi dem Sergio Bolzonello, Roberto Cosolini, Nicola Conficoni, Diego Moretti e Francesco Russo, e dai consiglieri Massimo Moretuzzo (Patto Aut.) e Simona Liguori (Cittadini). Il documento fa seguito all’approvazione del Dl Calabria, che nel corso del dibattito parlamentare è stato modificato introducendo una disposizione che renderebbe inefficace nelle Province autonome e nelle Regioni a statuto speciale l’abrogazione del vincolo del taglio dell’1% sui costi del personale.
A seguito dell’adozione del cosiddetto ‘Decreto Calabria’ – ricorda Shaurli – il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, ha invitato con generalità di giunta le Aziende sanitarie e gli Irccs della regione a predisporsi a recepire l’abrogazione del vincolo del taglio dell’1% sui costi del personale, una volta che il decreto sarebbe stato approvato in forma definitiva. Ora, il taglio dell’1% nella nostra regione corrisponderebbe a una riduzione di circa 9 milioni e mezzo di euro, generando notevoli problemi alle strutture sanitarie e alle aziende del SSR.
Il segretario dem evidenzia che l’odg chiede alla Giunta
un urgente e formale intervento del Governo nazionale, qualora risultasse necessaria una norma interpretativa o una norma diretta per non applicare il taglio dell’1% anche nella nostra Regione. Il presidente della Regione – aggiunge Shaurli – avrebbe ricevuto rassicurazioni verbali dal Governo circa la non applicabilità del taglio dell’1% per le regioni che provvedono autonomamente al finanziamento della propria spesa sanitaria. Ma è evidente che nell’ambito dei rapporti con lo Stato – conclude – una telefonata non basta”.
La situazione della sanità triestina è allarmante e il sindaco dovrebbe farsi parte attiva nel rappresentare le preoccupazioni degli addetti ai lavori e del territorio all’assessore Riccardi, al commissario straordinario di ASUITS Poggiana e alle organizzazioni sindacali di categoria. Lo chiede il gruppo Pd in Consiglio comunale, insieme agli altri esponenti del centrosinistra, con una mozione urgente presentata mercoledì 5 giugno, nella quale si sottolineano in particolare la precarietà delle dotazioni organiche e il definitivo blocco del cantiere per la riqualificazione di Cattinara, dove oggi si lavora in condizioni di estremo disagio. Non vorremmo – hanno auspicato in conferenza stampa i firmatari della mozione – che la paura di mettere in difficoltà la giunta regionale bloccasse l’azione del sindaco e della giunta rispetto a un tema così centrale nella vita dei cittadini, che richiede attenzione e presenza costanti da parte delle istituzioni locali.
Qui di seguito, riportiamo il testo integrale della mozione.
Mozione urgente: situazione sanità triestina
Considerato che, come ampiamente documentato dagli ultimi mesi di cronache cittadine, la situazione della sanità triestina ha raggiunto un preoccupante livello di criticità.
Viste le ripetute segnalazioni da parte delle organizzazioni sindacali in merito alla precarietà delle dotazioni organiche, probabilmente insufficienti oggi a garantire l’erogazione di servizi tempestivi e sicuri, nonché il mancato sblocco al tetto di spesa per il personale sanitario da parte dell’assessore Riccardi, sebbene una norma nazionale già lo consenta;
considerato che al dato drammatico degli organici si aggiunge la notizia del blocco definitivo del cantiere per la riqualificazione dell’ospedale di Cattinara, uno dei due ospedali Hub del FVG, notizia che arriva dopo due anni di ping-pong incomprensibile ai cittadini e che condanna l’ospedale di Cattinara a dover funzionare in condizioni di estremo disagio e con un forte ridimensionamento degli spazi da dedicare alle attività di cura.
Considerato che questa situazione va ulteriormente soppesata alla luce di quanto previsto dalla “controriforma” Riccardi-Fedriga, ovvero la fusione con Gorizia e Monfalcone.
Visto che non è emerso dagli atti di programmazione di ASUITS che questi aspetti sono stati presi in considerazione, attentamente valutati e ragionevolmente affrontati e che purtroppo il Piano Attuativo Locale (PAL) approvato recentemente non riporta nulla che faccia capire che la situazione di lungo disagio per cittadini e operatori sarà affrontata con azioni e interventi mirati.
Valutato tutto ciò, preso atto dell’approvazione formale del PAL di ASUITS pronunciata dal Comune di Trieste in sede di Conferenza delle autonomie locali, e richiamata la funzione di tutela dei bisogni di salute della popolazione e delle comunità locali attribuita al Sindaco della città di Trieste,
si chiede che
il Sindaco si faccia urgentemente parte attiva nel rappresentare tali istanze all’assessore Riccardi e al Commissario Straordinario di ASUITS dott. Poggiana, oltre alle organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori e dei pensionati riferendo in Aula o in sede di audizione dei sindacati.
Trieste, 3 giugno 2019 – Famulari, Poropat, Morena, Martini, Barbo
Due domande segno di una preoccupazione sempre più diffusa fra i cittadini e che le notizie che si susseguono non possono che accrescere. Tanto per citarne:due da un lato la possibile partenza dopo pochi mesi del manager dell’Azienda 0, il perno strategico della riformina di Riccardi conferma un’instabilità degli assetti di vertice; dall’altro con la risoluzione del contratto di appalto il cantiere aperto di Cattinara entra in un tunnel di incertezze procedurali, contenzioso, tempi indefiniti. E potrei continuare con altre ….
Come sono lontani i tempi di una campagna elettorale nella quale chi oggi governa la Regione cavalcava i problemi reali e quelli inventato della nostra sanità! Oggi invece che mantenere l’impegno a risolverli sembra incapace di evitare il peggioramento della situazione. Ne parleremo a breve, in un incontro pubblico che promuoverò invitando operatori e cittadini. Per intanto ho ottenuto che la Commissione Sanità del Consiglio Regionale si riunisca sul tema cantiere di Cattinara: sarà una prima occasione importante.
(post di Roberto Cosolini)