Medici di famiglia, Rosanna Pucci: sindaco Trieste faccia sua parte
Il sindaco Dipiazza si attivi per richiedere alla Regione Fvg e al Ministero della Salute interventi finalizzati ad adeguare il numero dei medici di famiglia nel territorio di Trieste. E’ scritto nello Statuto del Comune di Trieste che uno degli obiettivi fondamentali da perseguire è il diritto alla salute per tutti gli abitanti, quindi è necessario che Dipiazza faccia la sua parte e solleciti chi ha competenze e poteri”.
Il compito dei medici di famiglia – aggiunge la consigliera – è anche quello di evitare accessi non necessari alle strutture ospedaliere e oggi, con gli ospedali in affanno, sappiamo quanto sia importante questa funzione”.
Sanità, Maria Luisa Paglia, inaccettabile solo 6 infermieri ad area triestina
“Pd si attiverà in Comune e in Regione”
“Il Forum salute e l’intera Segreteria del Pd Trieste condividono le preoccupazioni espresse dalle organizzazioni sindacali sulla manovra del personale 2024 in Asugi, sottolineando che è inaccettabile prevedere una programmazione di soli 6 infermieri da assegnare all’area triestina. Su questa grave criticità il Pd presenterà una mozione in Consiglio comunale e in Regione.
Lo dichiara la segretaria del Pd provinciale di Trieste Maria Luisa Paglia, in merito alla disposizione con cui il direttore generale ASUGI Antonio Poggiana chiede di procedere all’assunzione di soli 6 (sei) infermieri all’Area Giuliana dell’Azienda.
Paglia evidenzia che “per accorgersi che tale programmazione non sta in piedi basta fare un giro nei reparti ospedalieri e nei dipartimenti territoriali dell’area giuliana. Siamo vicini agli operatori che continuano a sopperire a queste gravi carenze attraverso la loro professionalità e disponibilità, ma questa non può essere l’unica strada”.
“Si attiveranno i nostri consiglieri comunali e regionali – aggiunge la segretaria dem – per sollecitare ancora il sindaco Dipiazza, che finora è sempre fuggito dalla sua responsabilità in campo sanitario, e l’assessore Riccardi, che è l’architetto politico di questo disastro perpetrato attraverso la Direzione che ha attuato questa programmazione”.
Salute, Cosolini (PD) – Ussai (M5S): “Atto aziendale ASUGI, evitare ridimensionamento sanità triestina”
Riccardi spieghi tagli in Consiglio comunale
Famulari (Pd), atto aziendale Asugi cambi radicalmente
“L’atto aziendale di Asugi deve cambiare radicalmente e restituire ai cittadini la certezza che non saranno intaccati i servizi sociosanitari territoriali, anzi saranno aumentati. Con i 148 milioni che toccano al Friuli Venezia Giulia dal riparto dei fondi del Pnrr devono crescere le prestazioni anche a Trieste: potenziare e creare strutture e presidi territoriali, rafforzare l’assistenza domiciliare e fare una più efficace integrazione ditutti i servizi socio-sanitari. Nel decreto del Governo non si parla di tagli, né di distretti né di centri di salute mentale. Si sappia che con provvedimenti come questo si va dritti verso il commissariamento della sanità regionale, previsto in caso di inadempienza a quanto disposto dal decreto del Governo. La Giunta Dipiazza non può esserecomplice di un piano di sfascio del ‘sistema Trieste’ che con la pandemia è stato sempre più sfibrato. Dipiazza abbia coraggio! Parli con gli operatori della sanità triestina, senta le loro preoccupazioni, e schieri il Comune a difesa dell’interesse legittimo dei triestini, almeno quanto fa il sindaco di Monfalcone ‘vicina al cuore’ della Giunta Fedriga. Il Partito democratico metterà in atto tutti i sistemi per evitare questo colpo di mano contro Trieste, prova generale di una demolizione generale della sanità pubblica in Friuli Venezia Giulia”. Lo dichiara la segretaria del Pd provinciale di Trieste Laura Famulari, commentando i tagli ai servizi sanitari previsti nella bozza dell’atto aziendale rilasciato dall’Azienda sanitaria universitaria Giuliana.
Sanità: no all’estensione a 1.700 pazienti per i medici di famiglia
«La pandemia ha evidenziato la necessità di potenziare la medicina generale e quella territoriale puntando alla risoluzione di scelte irrisolte a cui si deve rispondere con provvedimenti efficaci e quanto mai urgenti». Lo afferma il consigliere regionale del Pd Roberto Cosolini, che ha presentato recentemente un’interrogazione rivolta al vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, con la quale chiede di intervenire sul tema della carenza dei medici di medicina generale.
Parallelamente a questo intervento, c’è stato anche quello della consigliera comunale triestina del Pd, Valentina Repini, che chiedeva direttamente al sindaco di farsi interprete attivo del tema.
I due esponenti dem, inoltre, sottolineano che «la svolta che rivendichiamo per rafforzare la medicina generale e quella territoriale, è dettata anche da fenomeni strutturali che l’attraversano, come la carenza dei medici di famiglia e i numerosi pensionamenti attesi nei prossimi mesi e anni, di conseguenza la sanità regionale potrebbe rischiare il tracollo non solo a causa dell’emergenza coronavirus, ma anche per il perdurare di un certo lassismo nell’ambito delle scelte amministrative. La qualità dell’assistenza dev’essere tutelata e l’estensione del massimale da 1.500 a 1.700 pazienti per ogni medico di famiglia non è la soluzione, sembra invece un rincorrere modelli sanitari che in periodo di pandemia hanno dimostrato di non reggere come il sistema lombardo, dove l’aumento dei pazienti per ogni medico di medicina generale è di 300 unità».
Per Cosolini, «in FVG occorre impegnarsi per delineare, davvero, un sistema sanitario organizzato e fondato su due direttrici: ospedale e territorio. Il medico di medicina generale deve ritornare ad essere il fulcro del rapporto tra il servizio sanitario e il paziente. La Regione si impegni con una pubblicazione straordinaria, dove i medici di famiglia mancano da tempo e dove la situazione è aggravata dalle rinunce dei medici che hanno vinto il concorso, come previsto dall’accordo collettivo nazionale per coprire da subito perlomeno quei posti. Inoltre la Regione acceleri sull’iter burocratico amministrativo per le assunzioni dei nuovi medici di famiglia previste per il 2021».
«Mentre i Comuni si facciano parte attiva, fornendo dei supporti per sopperire alla carenza di medici di base. Mettere a disposizione ambulatori gratuitamente potrebbe essere d’aiuto ai medici, affinché rimangano sul nostro territorio» conclude Repini.
Cosolini, incontro su riforme della sanità regionale e degli enti locali
L’approvazione del disegno di legge Roberti sugli enti locali e l’avvio dell’esame sul disegno di legge di riforma della Sanità: sono questi gli eventi più significativi delle ultime settimane di attività del Consiglio Regionale. Si tratta di temi rilevanti, i cui sviluppi avranno impatto diretto sulla vita di tutti noi cittadini. Per questo ritengo sia importante incontrarci, per illustrarvi i provvedimenti, rispondere alle vostre domande, e raccogliere le vostre opinioni sulle proposte ancora aperte, in fase di discussione, come la riforma sanitaria. Siete invitati a due iniziative, organizzate questa settimana.
- Mercoledì 27 novembre, alle ore 18.00 presso la Sala Tessitori, di Piazza Oberdan 5, a Trieste esporrò, a tutti coloro interessati, un mio personale report delle attività del Consiglio Regionale degli ultimi mesi. Spessissimo mi rendo conto che non a tutti è chiara l’attività del Consiglio Regionale, cerchiamo di accorciare le distanze.
- Giovedì 28 novembre, alle 17.30 presso la Sala Tessitori, di Piazza Oberdan 5, a Trieste, assieme a Furio Honsell, Consigliere del Gruppo misto Open – Sinistra Fvg, dialogherò con operatori e cittadini interessati su contenuti e criticità del ddl Riccardi, la riforma della Sanità che andrà in aula per approvazione i primi di dicembre.
Riforma della Sanità: tante criticità nella proposta del centrodestra
Il Forum Salute e Sanità si è riunito l’11 ottobre scorso, si è discusso sui punti salienti della riforma proposta dal Centrodestra in regione e sulla situazione del cantiere per la ristrutturazione dell’Ospedale di Cattinara.
Ecco le principali osservazioni emerse sulla proposta di riforma della sanità
- riduzione degli enti e istituzione dell’azienda Zero con la funzione di coordinamento delle altre aziende, definendo le competenze di ogni HUB per l’intera regione verosimilmente per evitare “i doppioni” e far sì che funzioni specialistiche vengano il più possibile accentrate. Questa decisione contrasta con quella di tenere aperti tutti i piccoli ospedali dando ad ognuno una o più specialità, frazionando quindi la casistica regionale delle singole patologie in una regione di soli 1.200.000 abitanti quando è noto che solo i numeri elevati in medicina specialistica permettono un buon livello di qualità. In FVG ci sono 13 ospedali. In pratica si terranno aperti dei piccoli ospedali (Gemona, Sacile, Cividale, Maniago) e per giustificare questo si daranno dei compiti specialistici, come ad esempio eseguire le protesi d’anca o le colecistectomie senza valutare che un intervento specialistico necessita non solo del chirurgo o altro specialista ma anche di una serie di strutture (radiologia, rianimazione, fisioterapia, laboratorio…) indispensabili per un buon esito dell’intervento medico.
- lo stesso discorso vale per la riapertura del punto nascita di Latisana, inutile e dannoso perché oggi non si può andare a partorire dove nascono meno di 300 bambini all’anno.
- i distretti avranno funzioni di committenza (cioè definizione della programmazione dell’assistenza); potranno prevedere corsie veloci per ricoveri di anziani in strutture non ospedaliere (RSA, residenze sanitarie assistenziali) dove l’anziano può rimanere per tempi definiti, non lunghi. Tutto ciò dovrebbe portare ad una riduzione dei ricoveri per malati cronici ed anziani che non è così automatica poiché ad esempio chi dà l’etichetta di terminale ad un paziente? Chi decide che non deve andare in ospedale ma direttamente all’RSA?
- i CAP non spariscono ma sembra confluiranno in qualcosa di diverso, tutto rimane molto fumoso.
- sarà sempre la giunta a dover definire le attività dell’assistenza distrettuale e di quella ospedaliera, delibererà sul numero di posti letto, e sulle funzioni di HUB
- bene la definizione di HUB regionali Burlo, CRO e Gervasutta nelle rispettive specializzazioni (materno-infantile, oncologico, riabilitazione)
Mentre sulla situazione dell’Ospedale di Cattinara le osservazioni emerse sono state le seguenti:
- l’aspetto più inquietante della sanità triestina è senz’altro il blocco del cantiere per la riqualificazione di Cattinara di cui non sappiamo i tempi di durata e come si potrà sbloccare la situazione poiché vi sarà senz’altro un ricorso della ditta che ha avuto l’appalto. La situazione logistica a Cattinara è molto difficile e chi ci lavora parla di un sistema al collasso.
- uno delle novità decise dalla giunta regionale sarebbe l’apertura il 7 novembre di una piccola struttura per la valutazione rapida dove attualmente c’è la sala gessi, spostamento della sala gessi in altra sede. È improbabile che queste modifiche possono portare ad una riduzione dei tempi di attesa del PS che solo un aumento del personale medico ed infermieristico di fatto può portare
Sanità: Fedriga si occupi subito di carenza personale
L’emergenza vera nella nostra sanità è la carenza del personale e Fedriga dovrebbe occuparsi subito di trovare una soluzione a questa situazione drammatica, potenzialmente pericolosa per i cittadini. L’Ass 5 e soprattutto il Cro di Aviano lanciano un fortissimo allarme ma il problema tocca tutta la regione e servono risposte vere al più presto. Non è pensabile che si richiami il personale dalle ferie per riempire i buchi. L’urgenza non è spostare un punto nascita o correre da Salvini a parlare di muri e filo spinato, ma occuparsi della salute dei nostri cittadini.
Lo afferma il segretario regionale del Pd Fvg Cristiano Shaurli, dopo che i sindacati hanno denunciato pesanti carenze d’organico all’istituto oncologico avianese.
“Fedriga ha accolto un ordine del giorno di cui sono primo firmatario – spiega Shaurli – che lo impegna a fare al più presto chiarezza sulla possibilità di assumere personale sanitario in Fvg: le chiacchiere sono finite è ora di mettersi al lavoro e risolvere. Le aziende sanitarie non devono essere lasciate nell’incertezza, devono ricevere indicazioni precise, sapere se possono assumere e in che quadro complessivo, anche finanziario”. Per l’esponente dem “è ormai noto che la sanità richiede risorse crescenti e che tutti gli interventi devono tener conto di questo fatto. Il centrodestra dice che ha la soluzione per risollevare la sanità regionale dalle famose ‘macerie’ lasciate da altri e allora diano risposte concrete ed immediate. Sarebbe davvero preoccupante vedere il personale del Cro costretto a rivolgersi al prefetto perché non si sente tutelato dalla Regione autonoma”.