Conferenza stampa: «A quando il Parco della Pace?»

28 Ottobre ore 12:00 13:00

È da decenni ormai che la cittadinanza richiede, con innumerevoli proposte, sollecitazioni, iniziative all’interno e al di fuori degli organismi istituzionali, un’adeguata e decorosa sistemazione per uno dei luoghi della memoria del nostro territorio, il Poligono di Tiro di Opicina. Un luogo che riveste una particolare importanza non solo per la realtà locale di Opicina ma per un territorio ben più ampio. Numerose sono state anche le promesse e gli impegni, finora purtroppo disattesi. Anche durante questo mandato i tentativi di sbloccare una situazione indecorosa per la nostra città non hanno, a oggi, ancora prodotto i risultati sperati. E desta ancora più sconcerto che ciò impedisca la realizzazione di un’idea progettuale, il Parco della Pace, che dovrebbe ancora più interrogare le coscienze di ognuno di noi in un momento storico come quello che stiamo vivendo.

Per questo motivo i consiglieri comunali PD

Štefan Čok
Valentina Repini
Stefano Ukmar
Giovanni Barbo

convocano una conferenza stampa, alla quale parteciperanno anche

Nives Cossutta, Presidente della II Circoscrizione Altipiano Est 

Fabio Vallon, Presidente provinciale dell’ANPI-VZPI

per martedì 28 ottobre alle ore 12 presso i portici del palazzo comunale in piazza Unità.

 

Piazza Unità d'Italia 1
Trieste,TS34121Italy
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Acquario: cinque anni di stop e due milioni già spesi. Giunta imbarazzante, arriva un’interrogazione

Acquario: cinque anni di stop e due milioni già spesi. Giunta imbarazzante, arriva un’interrogazione

L’Acquario di Trieste resta chiuso dal 2020, nonostante gli investimenti e le promesse della Giunta. Il Partito Democratico in Consiglio comunale incalza Dipiazza e chiede risposte concrete su tempi e fondi.

Acquario comunale chiuso da cinque anni: interrogazione del Pd

L’estate ha dato una mano alla Giunta Dipiazza a nascondere le magagne dell’Acquario comunale, ma la struttura resta sprangata e la riapertura sempre rimandata. Una situazione imbarazzante su cui, assieme al capogruppo Barbo, abbiamo chiesto alla Giunta di render conto. Ricordiamo le ottimistiche dichiarazioni del sindaco, sopralluoghi, annunci e rassicurazioni sulla soluzione dei problemi dell’Acquario, dunque vorremmo finalmente sapere come si intende intervenire e con che tempi”.

Il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Giovanni Barbo e il consigliere dem Luca Salvati hanno presentato un’interrogazione in Aula per chiedere chiarimenti sull’Acquario di Trieste, chiuso al pubblico dal marzo 2020. Prima le normative Covid, poi il cantiere di ristrutturazione e infine i problemi di filtraggio dell’acqua marina hanno lasciato sprangata la struttura, un tempo attrattiva turistica di rilievo.

Costi lievitati e tempi incerti

Quando era aperto, l’Acquario comunale attirava oltre 60 mila visitatori l’anno. Oggi il Pd chiede con quali fondi si intenda coprire le spese residue, stimate in circa un milione di euro, dopo che per la riqualificazione della struttura sono già stati spesi due milioni e mezzo.

Responsabilità tecniche e progetto difettoso

Barbo e Salvati chiedono inoltre se rimanga viva l’intenzione, annunciata dalla Giunta, di rivalersi sui tecnici della società che aveva fornito il progetto di impianto poi rivelatosi non funzionante. Lo studio della società Ingegneri Associati srl di Genova evidenzia infatti come il Comune sia parte lesa: il progetto della società Simm srl risulterebbe imperfetto in alcune parti, dalla pressione dell’acqua fino ai filtri della pompa di aspirazione che lasciano passare scorie.

Il Pd chiede risposte chiare sulla riapertura

Barbo e Salvati sollecitano la Giunta Dipiazza a chiarire pubblicamente quali azioni intende intraprendere, con che tempistiche e quali garanzie concrete possano essere date alla città di Trieste.

Il Pd chiede verità e impegni concreti sull’Acquario di Trieste

Il Partito Democratico ribadisce la necessità di dare certezze alla cittadinanza su una struttura simbolo della città, evitando ulteriori rinvii e promesse mancate.

Il Partito Democratico continuerà a vigilare e a incalzare la Giunta affinché l’Acquario comunale torni presto a disposizione di cittadini e turisti.

Scala Santa, muro crollato da quasi quattro anni: mozione per il ripristino

Scala Santa, muro crollato da quasi quattro anni: mozione per il ripristino

Quasi quattro anni dopo il crollo di una porzione del muro lungo Scala Santa, il passaggio resta pericolante e inagibile. La consigliera comunale Rosanna Pucci (PD) chiede un intervento immediato per ripristinare sicurezza e accessibilità.

Quasi quattro anni dopo il crollo di una porzione del muro crollato a Scala Santa tra i civici 34 e 36, la situazione è ancora ferma. L’episodio risale all’ottobre 2021 e, da allora, nonostante le numerose segnalazioni degli abitanti e gli interventi di vari amministratori, la ricostruzione del muro crollato a Scala Santa non è mai partita.

Mozione per sbloccare i lavori

A riaccendere i riflettori sulla vicenda è la consigliera comunale dem Rosanna Pucci, che sul luogo ha raccolto le istanze dei cittadini del rione di Roiano e ha depositato una mozione PD per lavori urgenti a Trieste in Consiglio comunale. Il documento invita il sindaco Roberto Dipiazza e la Giunta ad attivarsi con urgenza per il ripristino del muro.

Non sono bastate le mail degli abitanti interessati al passaggio, né quelle di amministratori e neanche della sottoscritta per farlo ricostruire Pertanto ho deciso di dare seguito formale alle segnalazioni, chiedendo un intervento immediato”. Lo ha dichiarato Pucci.

Rischio sicurezza e accesso compromesso

Oltre al tratto già crollato, la consigliera segnala anche fessurazioni e rigonfiamenti lungo il muro ancora in piedi, segni di un possibile aggravamento delle condizioni di sicurezza dei passaggi pedonali a Trieste. La situazione incide in particolare sulla fruibilità del passaggio, che rappresenta l’unico accesso pedonale a Roiano per i numeri civici 28, 34 e 38.

Una situazione che dura da troppo tempo

La mozione, ora all’attenzione del Consiglio comunale, mira a sbloccare un problema che, secondo i residenti, dura ormai da troppo tempo. Per il PD si tratta di un caso emblematico di degrado urbano a Trieste e di assenza di interventi tempestivi da parte dell’amministrazione.

Sicurezza e decoro non possono aspettare

Il Partito Democratico chiede un intervento urgente del Comune di Trieste per mettere in sicurezza l’area, ricostruire il muro e garantire l’accesso sicuro alle abitazioni.

Appello ai cittadini

Il PD invita i cittadini a seguire l’evoluzione della mozione e a sostenere l’iniziativa per accelerare i tempi del ripristino, restituendo al quartiere sicurezza e decoro.

Riqualificazione Piazza Sant’Antonio: ritardi, confusione progettuale e risorse sprecate

Riqualificazione Piazza Sant’Antonio: ritardi, confusione progettuale e risorse sprecate

Il Partito Democratico di Trieste, con i consiglieri comunali Laura Famulari e Giovanni Barbo, critica duramente la gestione della riqualificazione di Piazza Sant’Antonio. Tra ritardi, scelte progettuali incoerenti e risorse pubbliche sprecate, il progetto continua a sollevare dubbi e perplessità.

Meglio tardi che mai. O forse no”. Con queste parole i consiglieri comunali Laura Famulari e Giovanni Barbo commentano l’annuncio della partenza dei lavori di riqualificazione di Piazza Sant’Antonio.

 

Un progetto annunciato nel 2019 e mai completato

Correva l’anno 2019 quando in fretta e furia venne inserita nel piano delle opere la riqualificazione di Piazza Sant’Antonio, che doveva assolutamente essere pronta nella primavera del 2020.

 

Cinque anni di ritardi e scelte incoerenti

Che siano passati cinque anni senza che poco o nulla accadesse è lo standard di questa Giunta, molte parole e pochi fatti, e anche su questi ultimi abbiamo delle perplessità: sono da poco terminati i lavori sulle vie laterali alla chiesa, e non si può non notare come le soluzioni scelte poco ci azzecchino (per usare un eufemismo) con il resto delle pedonalizzazioni del centro.

Commentano i due consiglieri che si auspicano che si colga l’occasione dei lavori sulla piazza per sistemare anche quelle, e in attesa di vedere il progetto specifico non possiamo non ricordare che sulla riqualificazione dell’area la Giunta abbia ignorato il vincitore di un concorso di idee come pure l’affidatario di un incarico diretto, entrambe spese pagate dal Comune.

 

Spese pubbliche senza una visione complessiva

Il risultato lo giudicheremo, ma l’iter conferma da un lato come la Giunta avanzi per tentativi senza un’idea complessiva, dall’altro lo faccia spendendo i soldi dei cittadini con grande nonchalance.”

 

PD: servono trasparenza e coerenza nei lavori pubblici

Il PD di Trieste continuerà a vigilare affinché i lavori procedano con trasparenza, coerenza e nell’interesse della città.

Cantieri scolastici: manca pianificazione, tempi fuori controllo. Presentata un’interrogazione

Cantieri scolastici: manca pianificazione, tempi fuori controllo. Presentata un’interrogazione

Il Partito Democratico di Trieste lancia l’allarme sul nuovo rinvio dei lavori di ristrutturazione delle scuole Sauro-Spaccini-Dante. Ritardi, varianti progettuali e costi in crescita preoccupano i consiglieri comunali, che chiedono alla giunta trasparenza e certezze per il rientro degli alunni.

La consigliera comunale del Partito Democratico, Rosanna Pucci, assieme al consigliere Luca Salvati e al capogruppo Giovanni Barbo, in una conferenza stampa, hanno espresso forte preoccupazione in merito al nuovo rinvio del termine dei lavori di ristrutturazione degli edifici scolastici Sauro-Spaccini-Dante, siti in via Tigor e via Madonna del Mare. L’interrogazione depositata in Consiglio comunale punta i riflettori sul fatto che il completamento dell’intervento è stato nuovamente posticipato, questa volta al 26 dicembre 2025, giorno di Santo Stefano.

 

Dal rientro atteso a settembre al rinvio a dicembre

Gli alunni delle scuole interessate, trasferiti già da due anni presso la scuola ex Timeus, nel rione di San Giacomo, avrebbero dovuto rientrare nella sede originaria di San Vito con l’inizio dell’anno scolastico 2025-2026. Infatti, l’amministrazione comunale aveva promesso il ritorno in sede per quest’autunno, dal momento che il contratto fissava l’ultimazione dei lavori al 21 luglio 2025.

Tuttavia, la prima variante al progetto, che ha introdotto modifiche sostanziali, aveva già fatto slittare la conclusione al 19 ottobre. Ora, con la seconda variante, necessaria per ulteriori interventi strutturali — tra cui ancoraggi delle nuove fondazioni, tavolati in legno, consolidamenti e nuovi solai, anche sopra l’area della Basilica — il termine dei lavori è stato fissato al 26 dicembre 2025.

 

Costi in crescita e scadenze PNRR a rischio

Questa nuova scadenza rischia di avvicinarsi pericolosamente ai termini previsti dal PNRR, generando incertezza sul rispetto delle tempistiche. Preoccupa anche il dissenso formale dell’appaltatore rispetto alla perizia, forse per l’aumento dei costi stimato in oltre 500 mila euro, che porterebbe la spesa totale a sfiorare un milione in più rispetto all’importo contrattuale iniziale, con un incremento di circa il 21%. A ciò si aggiunge il timore che la creazione di un sito archeologico sotto il piano terra della scuola possa rallentare ulteriormente i lavori.”

Lo ha affermato la consigliera Pucci. 

 

Le tante criticità evidenziate dal PD

Basta girare per la città per rendersi conto della situazione; cantieri aperti da mesi con disagi evidenti. E lo stesso vale per quelli legati all’edilizia scolastica, a dimostrazione che per l’amministrazione Dipiazza la pianificazione è del tutto assente».

Ha affermato il capogruppo barbo, puntando il dito contro l’amministrazione.

I consiglieri comunali del PD hanno denunciato la mancanza di pianificazione e il rifiuto dell’amministrazione di istituire commissioni consiliari di approfondimento sull’edilizia scolastica. La situazione delle scuole Sauro-Spaccini è stata indicata come esempio emblematico, ma sono emerse anche altre criticità: il trasferimento prolungato della scuola Stuparich al Molo IV, con costi d’affitto stimati in centinaia di migliaia di euro; la mancata ricostruzione di un muro di cinta alla scuola Laghi di Campanelle; e la carenza di manutenzione ordinaria degli impianti sportivi.

 

Allarme sindacati su sicurezza e climatizzazione

I rappresentanti sindacali presenti all’incontro hanno denunciato il grave ritardo nell’adeguamento degli impianti di climatizzazione nelle scuole comunali: su circa 60 edifici, solo cinque sarebbero stati messi a norma. È stato segnalato anche il caso di una scuola dell’infanzia priva di acqua calda, condizione ritenuta inaccettabile per il personale e per i bambini.

 

Richiesta di chiarimenti alla giunta comunale

Tutti questi elementi rendono incerta la possibilità di consegnare in tempo le strutture, in particolare l’edificio di via Madonna del Mare, che ospita le classi della scuola dell’infanzia e la mensa della primaria. Pertanto, ho voluto interrogare la giunta comunale affinché venga fatta chiarezza sul rientro effettivo degli alunni nella propria scuola”.

Conclude Pucci. 

 

Serve un piano chiaro per l’edilizia scolastica

Il PD di Trieste chiede trasparenza, pianificazione e impegni concreti per garantire scuole sicure, funzionali e pronte nei tempi stabiliti. I cittadini e le famiglie hanno diritto a risposte chiare e tempi certi.