


istituire sezione slovena nido S. Giovanni
Čok, Ukmar e Repini: “Sindaco mantenga impegni”
“Bisogna istituire la sezione slovena a San Giovanni perché risponde a un’esigenza vera, e anche per rispettare gli impegni presi dalla Giunta Dipiazza nel mandato precedente e in quello attuale. Purtroppo queste semplici nozioni paiono diventate ignote o trascurabili per le assessore Lodi e Matteoni. Secondo le componenti della Giunta mancherebbe la ‘domanda’, ma allora vorremmo che ci spiegassero da dove giungono i bambini che poi vanno in buon numero nelle scuole dell’infanzia e primarie slovene. Non possiamo credere che anche per i bambini triestini valga il principio ‘prima gli italiani’, non possiamo accettare che la sezione slovena di un nido d’infanzia sia considerata un intralcio e non un arricchimento per tutta la città”. Lo dichiarano i consiglieri comunali dem Štefan Čok, Stefano Ukmar e Valentina Repini, che è anche responsabile Istruzione nella segreteria regionale del Pd.
Precisando che faranno “tutto il possibile perché questa situazione cambi”, gli esponenti sloveni del Pd auspicano che “il sindaco Dipiazza, che è stato decorato dal Presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor e che spesso sottolinea il suo lavoro per superare le divisioni del passato, in questa circostanza mostri anche la sua reale volontà di rispettare gli impegni”.
“Altrimenti – aggiungono Čok, Ukmar e Repini – suggeriamo al primo cittadino di valutare l’istituzione di nuove deleghe: all’ubiquità per l’assessora all’istruzione dato il suo nuovo ruolo di parlamentare, alle promesse non mantenute (qui l’elenco potrebbe essere lungo) e alla statistica improbabile, considerando gli strani calcoli usati per dire che la sezione slovena non serve”.

Barbo, serve chiarezza su gestione Museo del Mare

Pucci, ancora esilio per 300 bimbi della Duca d’Aosta
“La giunta Dipiazza ha confermato il ritardo dei lavori alla scuola primaria Duca d’Aosta, il cui termine a questo punto è rimandato a gennaio del 2023, quindi gli alunni non rientreranno nella loro sede con il nuovo anno scolastico. I bambini della D’Aosta, trasferiti nella scuola contenitore ex Timeus, continueranno a condividere gli spazi con la scuola Slataper, incluse la palestra e la mensa. La giunta Dipiazza annunciava il rientro per la metà dell’anno scolastico 2020-2021 o al più tardi all’inizio del ’22: ora è ufficiale che non sarà così e per 300 bambini continuerà l’esilio iniziato quattro anni fa. Di questa risposta non sono insoddisfatta io, ma tutte le famiglie che continueranno a subire disagi, che hanno determinato una forte diminuzione delle iscrizioni e la cancellazione di una prima classe a tempo pieno”. Lo dichiara la consigliera comunale Rosanna Pucci (Pd) commentando la risposta, da parte dell’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi, alla sua interrogazione sulla “Conclusione lavori di manutenzione straordinaria scuola primaria ‘Duca d’Aosta’ – Istituto Comprensivo ‘Antonio Bergamas’.

Barbo, chiarire costi e ricavi mostra Frieda Kalho

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Pucci (Pd), ok mensa alla “Dardi”, ora tocca al giardino

Barbo (Pd), incontrare in capigruppo sindacati Cartubi
“Il licenziamento di nove lavoratori di una società che non è in crisi ma vuole procedere a una ristrutturazione industriale deve essere preso in carico anche dal Comune di Trieste, perciò chiediamo che i sindacati siano invitati nella capigruppo. Non vorremmo che i nove della Cartubi aprano la strada ad altri licenziamenti, a difendere i posti di lavoro dev’esserci tutta la città”. Lo dichiara il consigliere comunale e vicesegretario Pd di Trieste Giovanni Barbo, dopo l’annuncio che la Cantieri navali Cartubi srl, sita nell’ex Arsenale di via von Bruck, licenzierà nove addetti per riorganizzare le attività produttive.
“Il Pd ha chiesto più volte che il tema delle crisi e delle riconversioni industriali venisse messo all’ordine del giorno – ricorda il consigliere dem – delle commissioni e del Consiglio comunale, ma dalla giunta Dipiazza solo silenzio. Ora bisogna prevenire per evitare che comincino anche nella nostra città le perdite di posti di lavoro già viste in altre parti d’Italia: il Comune pretenda che si rispetti scrupolosamente quanto contenuto nell’accordo sottoscritto a giugno tra il Governo, i sindacati e le associazioni delle imprese che – ribadisce Barbo – impegna le aziende a esaurire tutti gli ammortizzatori sociali a disposizione prima di procedere alla risoluzione dei rapporti di lavoro”.

A Trieste ci vuole un «Cineporto»: spazio dedicato alla fabbrica dei film in Porto Vecchio
La realizzazione di un ‘cineporto’ in Porto Vecchio porterebbe notevoli ricadute economiche e culturali a Trieste, facendo compiere un ulteriore salto al settore della produzione cinematografica, già trainato dall’eccellente lavoro della FVG Film Commission e del Fondo Regionale per l’Audiovisivo. La location sarebbe ideale per la logistica, con magazzini e ampi spazi di manovra per i camion delle produzioni, e al tempo stesso facile da raggiungere per l’utenza di iniziative culturali”.
L’industria cinematografica si sta riprendendo dal periodo pandemico e ciò viene confermato – indica Coricciati – anche dal fatto che in questi giorni stanno ripartendo le riprese di film e serie tv a Trieste, dove per tutto l’anno sono calendarizzati set, con positivo indotto per la città. Il Pd sostiene la creazione di infrastrutture che favoriscono questo settore, puntando ad abbinare l’offerta turistica della città alle attività e ai prodotti delle industrie culturali e creative del settore cinematografico”.
In Italia abbiamo esempi di cineporti in Piemonte e Puglia che – aggiunge Barbo – hanno incentivato lo sviluppo della filiera produttiva e le possibilità di intensificare l’attività di promozione cinematografica e lo scambio con il mondo dell’imprenditoria. A Trieste abbiamo una tradizione consolidata, gli spazi e l’opportunità: non perdiamo l’occasione”.

Scuola: servizi integrativi con stesse rette e meno posti
“Da assessore Brandi nessuna volontà di garantire continuità a SIS”
Nota del Gruppo Pd nel sesto Consiglio circoscrizionale
In data mercoledì 2 settembre 2020 si è tenuta la seduta di Consiglio della VI Circoscrizione, alla presenza dell’assessore Brandi, con all’ordine del giorno l’unico punto “il nuovo anno scolastico”.
L’assessore Brandi con delega all’Educazione e alla scuola, ma anche al Decentramento, ha chiesto che l’incontro avvenisse a porte chiuse, violando gli articoli n. 1 e n. 14 del regolamento riguardante il funzionamento delle Circoscrizioni che recitano rispettivamente che “Il Consiglio circoscrizionale è strumento di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica” e che “le sedute dei Consigli circoscrizionali
sono pubbliche”. Così facendo l’assessore si è poi sottratto ai primi doveri di un pubblico amministratore: il confronto con i cittadini e i soggetti coinvolti nella questione, nello specifico famiglie e scuole. Nonostante questo, come gruppo PD della VI Circoscrizione abbiamo partecipato alla seduta con senso di responsabilità e secondo il mandato affidatoci dai cittadini.
A fine incontro il nostro disappunto si è trasformato in profonda delusione date le risposte evasive e non esaustive forniteci dall’Assessore, nonché per la mancanza di volontà di adoperarsi affinché in particolare il servizio di pre-accoglimento previsto con il SIS, indispensabile per molte famiglie, possa trovare continuità.
Ancora: le rette del SIS continueranno ad essere le stesse, nonostante il servizio ridotto, e i ricreatori non potranno accogliere lo stesso numero di bambini dell’anno scorso.
Questi elencati sono solo alcuni dei disagi cui le famiglie andranno incontro con l’inizio del nuovo anno scolastico.
Invitiamo l’Amministrazione Dipiazza a fare molto di più, stipulando accordi con il territorio per poter usufruire di ulteriori spazi, garantendo l’accesso ai ricreatori allo stesso numero di bambini degli anni passati con un numero congruo di educatori, attivandosi per garantire alle famiglie il servizio di pre-accoglimento presso gli istituti scolastici che abbiano spazi idonei (come da richiesta delle famiglie dell’Istituto IQBAL MASIH).
Ci permettiamo infine di invitare l’Amministrazione a collaborare con la Regione, referente per gli istituti superiori, coordinandosi per non lasciare inutilizzati spazi che potrebbero essere indispensabili a scongiurare la didattica a distanza in un periodo di non emergenza.
Un’amministrazione che si è sempre dichiarata dalla parte dei cittadini ha l’obbligo di dare maggiori risposte ai cittadini stessi e alle famiglie. E di rassicurarli, non negandosi al confronto pubblico.
Luca Salvati, Sandra di Febo, Gentian Metani e Elisabetta Schiavon
Partito Democratico della sesta Circoscrizione