Europa: Amendola, Trieste e porto da valorizzare 

Europa: Amendola, Trieste e porto da valorizzare 

Summer Institut è progetto d’interesse
 
Il Summer Institute è un progetto d’interesse, che può rientrare tra i progetti per il rilancio:: Trieste e il suo porto non sono solo una questione italiana ma europea, che tocca la sostenibilità ambientale e l’energia, i trasporti e i dati. La proiezione naturale e le relazioni solide con i Balcani fanno di Trieste una porta d’Europa da valorizzare. A un anno dall’accordo sul Next Generation EU è il momento di dare concretezza alle risorse e ai progetti del PNRR, per cui Trieste sarà certamente protagonista”.
 
Lo ha detto il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Vincenzo Amendola, nel corso di un incontro con alcuni rappresentanti delle istituzioni scientifiche del capoluogo giuliano.
È stato Stefano Fantoni, già champion di Esof 2020, a spiegare al sottosegretario il progetto di
 
istituire a Trieste un Summer Institute dedicato alla sostenibilità, sul modello statunitense di Santa Fe o Santa Barbara, che in Italia manca del tutto. Qui apriamo un dialogo tra scienza, imprenditoria e decisori politici. Accettiamo la sfida della sostenibilità e guardiamo attraverso l’Adriatico verso i Balcani”.
 
 
All’incontro, cui hanno partecipato anche il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Russo e il consigliere regionale Roberto Cosolini, la Segretaria provinciale del PD e Consigliera comunale Laura Famulari, il professor Sandro Scandolo dell’Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics (ICTP) ha inoltre evidenziato
 
il contesto ricchissimo di ricercatori del territorio e la forte sinergia tra le istituzioni scientifiche triestine, insieme all’eredità di Esof e agli accordi come quello tra la Regione Friuli Venezia Giulia e Snam”.
 
Famulari: sulla piattaforma logistica Dipiazza non ha toccato palla

Famulari: sulla piattaforma logistica Dipiazza non ha toccato palla

È stato sindaco vent’anni durante i quali Dipiazza è diventato sempre più fastidioso con questo modo di appropriarsi di tutto quanto accade di positivo a Trieste, su cui non ha toccato palla come la piattaforma logistica. E al contrario resta muto e immobile sulle tante magagne della nostra città. Quando non tace il sindaco si esibisce in annunci ‘risolutori’ di problemi che aveva lasciato fermi dal tempo del suo primo mandato. Gli risparmiamo ora un elenco che va dall’area dell’ex Polstrada di Roiano al tram di Opicina alla piscina terapeutica, alla crisi dell’industria e del commercio a Trieste. E sulla Ferriera, verso cui abbiamo avuto un approccio diverso dal suo, abbia l’onestà di riconoscere che non l’ha chiusa lui e nulla ha fatto per chiuderla, o dobbiamo ricordargli i ‘cento giorni’?”

Lo afferma la segretaria provinciale del Pd di Trieste Laura Famulari, replicando al sindaco Roberto Dipiazza il quale, in relazione alla firma dell’accordo tra Hhla e Piattaforma logistica Trieste, ha rivendicato la coincidenza temporale con la chiusura della Ferriera, per cui ha detto di aver sostenuto “venti anni di attacchi”.

 

Orgogliosi di aver creduto in «regista» D’Agostino

Orgogliosi di aver creduto in «regista» D’Agostino

La realizzazione della piattaforma e l’alleanza tra i porti di Trieste e Amburgo sono eventi che superano le immediata implicazioni logistiche ed economiche, che sono già grandissime: oggi si apre un rapporto strategico per l’Europa. Qui dimostriamo di avere l’intelligenza e la volontà per fare sistema e competere con le nostre infrastrutture e professionalità migliori, a nord e a sud del continente. La Germania è storicamente un partner commerciale e politico di primo livello soprattutto per quest’area del Paese, che conferma di avere potenzialità attrattive su cui si deve continuare a puntare, proseguendo ad esempio sulla strada tracciata con la partecipazione della Regione alla Fiera Transport Logistic. A Zeno D’Agostino va riconosciuto il merito di essere regista del rilancio e del consolidamento del porto di Trieste sulla scena globale: siamo orgogliosi di aver creduto nelle sue qualità e abbiamo fiducia che continuerà bene anche in questo periodo difficile.

Lo ha affermato oggi a Trieste la presidente della commissione Lavoro della Camera, Debora Serracchiani, partecipando alla cerimonia della firma dell’accordo che segna l’ingresso dei tedeschi della Hhla di Amburgo nella gestione della Piattaforma logistica.

 

Porto Trieste: se arrivano MSC e Costa il merito è del Pd

Porto Trieste: se arrivano MSC e Costa il merito è del Pd

Se Msc e Costa scelgono Trieste come ‘home port’ bisogna dire grazie agli anni di lavoro profusi dal centrosinistra, dalla Giunta Cosolini, dall’Autorita portuale e da Debora Serracchiani presidente della Regione. Risale al 2014 la firma di un protocollo di intesa per lo sviluppo delle crociere a Trieste tra la Regione e l’amministratore delegato di Costa Crociere Michael Thamm. Innumerevoli negli scorsi anni sono stati i contatti della Regione con Msc, che già nel 2017 con il presidente della compagnia Pierfrancesco Vago aveva annunciato di ‘cercar casa’ a Trieste.

Lo afferma la segretaria provinciale del Pd di Trieste Laura Famulari, replicando al capogruppo di FI in Consiglio comunale, Alberto Polacco, che ha rivendicato al suo partito il merito dell’arrivo di navi da crociera.

La Regione a guida centrosinistra – ricorda Famulari – è stata parte attiva nel sostenere la realizzazione del dolphin presso la Stazione Marittima, cioè la piattaforma necessaria a permettere l’attracco delle grandi navi bianche. L’annuncio di Trieste home-port di MSC a partire dal 2020 è stato fatto a novembre 2018 dallo stesso Vago, in coerenza con i passi precedenti. Se FI in Comune ha dato un contributo, ha fatto solo il suo dovere, ma non tenti di prendersi meriti che non ha. Non si sa – conclude Famulari – cos’abbia fatto di concreto la Giunta Fedriga dal 2018 a oggi.

Crociere Trieste

 

Porto Trieste: Serracchiani, Governo investe in scalo strategico

Porto Trieste: Serracchiani, Governo investe in scalo strategico

Le risorse del Governo al Porto di Trieste confermano la volontà dell’esecutivo nazionale di investire nelle infrastrutture del Paese e su uno scalo considerato strategico. Premiato ancora una volta il lavoro del Porto di Trieste che si è fatto trovare pronto con la progettualità per cogliere le risorse nazionali che sono state messe a disposizione.
È il commento di Debora Serracchiani all’intesa in Conferenza unificata, che dà il via libera al decreto del ministero delle Infrastrutture per investire nei porti italiani 906 milioni, di cui 40 nel porto di Trieste.
 Assieme alla decisione di MSC che fa di Trieste uno degli home-port della compagnia, è molto positiva la copertura del 100% dei progetti sviluppati dall’Autorita di Sistema del Mare Adriatico Orientale: gli investimenti in infrastrutture sono una delle basi essenziali per uscire dalla crisi Covid.  Analoga attenzione e costanza sarebbe richiesta alla Regione che sembra aver abbandonato qualsiasi ambizione di potenziare le proprie infrastrutture strategiche. La Giunta Fedriga, che era pronta a sacrificare metà del finanziamento per l’intermodalità proprio del Porto di Trieste, non si lasci sfuggire l’occasione dell’imminente arrivo delle risorse europee.

 

Porto di Trieste: Serracchiani “Da Ministero Trasporti passi tempestivi per Trieste”

Porto di Trieste: Serracchiani “Da Ministero Trasporti passi tempestivi per Trieste”

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha compiuto passi tempestivi. Il ricorso al Tar senz’altro farà chiarezza di una situazione che ha lasciato sgomenti istituzioni, imprese e lavoratori. E, come ci attendevamo, il Governo provvederà a garantire la continuità operativa dell’infrastruttura portuale: un atto che potrà rassicurare la citta di Trieste dell’attenzione con cui da subito è stata monitorata questa crisi da Roma.

Lo afferma la deputata Debora Serracchiani (Pd), a proposito dell’annuncio, reso noto dal prefetto di Trieste, Valerio Valenti, che il Mit garantirà la continuità dell’azione amministrativa dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale e  impugnerà davanti al Tar del Lazio la sentenza con cui l’Anac ha dichiarato decaduto Zeno D’Agostino.

Porti: Serracchiani, pdl taglia tasse a scalo Trieste

Porti: Serracchiani, pdl taglia tasse a scalo Trieste

I porti sono un volano di sviluppo incredibile e il porto di Trieste forse lo è più di altri. La mia proposta di legge sancisce che qui si possono pagare meno tasse, si possa sfruttare appieno il porto Franco internazionale che permette di fare lavorazioni di merci nell’area portuale in condizioni vantaggiose, e avere più posti di lavoro con buste paga più pesanti. La proposta parte da Trieste ma interessa il sistema portuale italiano, con cui bisogna fare alleanze.

Così la deputata Debora Serracchiani ha sintetizzato gli obiettivi di una sua proposta di legge, presentata oggi a Trieste alle categorie e agli operatori portuali.

Evidenziando che

è una legge di prospettiva che contiene parti immediatamente recepibili all’interno di altri dispositivi legislativi, ad esempio per quanto riguarda la detassazione sul lavoro,

la parlamentare ha reso nota l’esistenza di un “supporto dei ministri dello Sviluppo economico e dell’Economia”.
La proposta di legge, ha spiegato Serracchiani,

prevede la possibilità di effettuare la cessione di merci e le connesse prestazioni di servizi in esenzione dall’Iva.

Ci sono poi

un’interpretazione autentica, che ripristina l’esenzione dall’Imu, della normativa in materia di classificazione di immobili ubicati nelle aree portuali, nei punti franchi del porto di Trieste e nelle zone economiche speciali (Zes)- e  – l’istituzione di una Zes per agevolare l’insediamento delle attività produttive all’interno del porto e vantaggi infrastrutturali, che – ha precisato Serracchiani – è ‘un di più’ che inseriamo in una fase di transizione.

Va infine in applicazione dell’Allegato VIII del Trattato di pace di Parigi del ’47 l’articolo della pdl che prevede

agevolazioni in materia di lavoro nell’area portuale, laddove si dispongono un beneficio contributivo di 3mila euro annui per tre anni a chi fa nuove assunzioni, e una detassazione dei redditi da lavoro pari a 7500 euro.

La parlamentare ha indicato che

va fatto un lavoro estenuante e determinato sull’Agenzia delle dogane e su tutte le agenzie dello Stato che hanno a che fare con il porto. Questa attenzione deve essere di tutti: noi faremo la nostra parte ma abbiamo bisogno di un supporto forte da parte di tutto il territorio. Dobbiamo spiegare cos’è il porto di Trieste fuori dai nostri confini e soprattutto far capire che – ha concluso – ci stiamo occupando di tutta la portualità italiana e non solo di Trieste

Trieste: Serracchiani, appello a istituzioni per sviluppo. Cosolini: quota di industria serve a Trieste

Trieste: Serracchiani, appello a istituzioni per sviluppo. Cosolini: quota di industria serve a Trieste

Lanciamo un appello forte alle istituzioni di Trieste e del Friuli Venezia Giulia: bisogna cercare di capire cosa serve per il futuro, essere pronti a guardare negli occhi una crisi che arriva”.
 
Lo ha detto la deputata del Pd Debora Serracchiani oggi a Trieste, nel corso di un incontro pubblico dedicato all’industria e allo sviluppo del capoluogo giuliano, assieme al consigliere regionale Dem Roberto Cosolini.
 
Lo sviluppo del porto è fondamentale per la città e questo sviluppo è frutto di quello che abbiamo fatto negli anni passati ma – ha indicato la parlamentare – se tutto questo c’è, dobbiamo sapere che possiamo perderlo perché anche gli altri si muovono. Quello che abbiamo dobbiamo proteggerlo per il futuro. Ad esempio, se vogliamo puntare sulla crocieristica – ha precisato – serve una stazione marittima adeguata, perché quando arrivano le navi non possiamo chiudere un pezzo di città, con disagio di cittadini e turisti. Il Porto Vecchio è sicuramente una risorsa fondamentale ma dei 50 milioni che abbiamo portato noi, ben pochi sono stati utilizzati. Non è possibile che le istituzioni  non si occupino dell’aeroporto, che con il porto è in stretta connessione”.
 

Per Serracchiani 
 
Regione e Comune devono mettersi al tavolo con il Mit e ragionare sull’implementazione infrastrutturale, a cominciare dalle risorse per la tratta ferroviaria Trieste-Venezia, che non sono state spese se non in minima parte. Nel dl crescita ci saranno norme che riguarderanno le aree industriali e Trieste deve capire se e come intervenire nella scrittura di quell’articolo. È un’occasione e va sfruttata, ma ci chiediamo su che tavolo i rappresentanti delle nostre istituzioni si siedono e discutono. Quel tavolo non c’è, e noi lo chiediamo.  Non ci sono aree sviluppate – ha detto Cosolini – che non hanno una significativa quota di attività industriale. Questo vale anche per Trieste, dove pure c’è un’importante differenziazione, dalle assicurazioni alla portualità”. 
 
Riferendosi alla chiusura della Ferriera annunciata dal sindaco Dipiazza, Cosolini ha rilevato che
 
ormai ai cento giorni non credono più neppure i lampioni. C’è una latitanza complessiva di chi governa ora – ha aggiunto il consigliere Dem – che non consente di affrontare i punti di crisi perché si preferisce non rovinare un quadro venduto come idilliaco. Abbiamo la necessità di guardare al 2021, alle elezioni comunali con lo spirito di combattere l’immobilismo”.