Non abbattere alberi della Pineta di Cattinara, non serve un altro parcheggio

Non abbattere alberi della Pineta di Cattinara, non serve un altro parcheggio

Il Partito Democratico si batterà per impedire alla giunta Dipiazza di abbattere gli alberi della Pineta dell’ospedale di Cattinara. In questa battaglia siamo accanto ad associazioni e cittadini attenti alla difesa del verde.

Lo ha detto ieri il capogruppo Dem nella Sesta Circoscrizione Luca Salvati, partecipando alla manifestazione promossa dal Comitato di Cattinara per chiedere che la Pineta di Cattinara non sia sacrificata per far spazio a un parcheggio.
Nel corso della manifestazione, culminata nel flash mob “abbracciamo un albero”, è stato ricordato dagli organizzatori che “attualmente esistono già due parcheggi, uno dei quali posto dinanzi alla Pineta e fortemente sottoutilizzato”.
I manifestanti, tra cui anche rappresentanti di varie associazioni quali ‘Triestebella’ e ‘Legambiente’, hanno spiegato il valore storico, simbolico e funzionale di quegli alberi e sottolineato che la Pineta rappresenta una delle poche aree verdi di vicinato ancora presenti a Trieste, accessibili da parte di persone a bassa mobilità come anziani, bambini, disabili, cioè chi più frequenta le aree verdi.
E’ stata inoltre ricordata la funzione terapeutica che svolge il verde attorno alle strutture di cura, aumentando la velocità di recupero dei pazienti.

 

Forum Salute e Sanità: un contributo critico sulla riforma regionale

Il Forum Salute e Sanità esamina gli elementi principali della riforma elaborata dalla giunta Fedriga e propone alcune osservazioni critiche nel merito dei temi.

 

a) Riduzione degli enti e istituzione dell’azienda 0 (da 6 a 4 ASL)

    • Questa decisione contrasta con quella di tenere aperti tutti i piccoli ospedali dando a ognuno una o più specialità, frazionando quindi la casistica regionale delle singole patologie in una regione di soli 1.200.000 abitanti, quando è noto che solo i numeri elevati in medicina specialistica permettono un buon livello di qualità. Lo stesso discorso vale per la riapertura del punto nascita di Latisana, inutile e dannoso perché oggi non si può andare a partorire dove nascono meno di 300 bambini all’anno.

b) I CAP non spariscono, ma sembra che confluiranno in qualcosa di diverso

    • È fumosa la regolazione dei rapporti con i soggetti erogatori privati accreditati che dovrà essere la giunta a definire (50 milioni ai privati).
    • Sarà sempre la giunta a dover definire le attività dell’assistenza distrettuale e di quella ospedaliera, delibererà sul numero di posti letto, e sulle funzioni di HUB.

c) Bene la definizione di HUB regionali Burlo, CRO e Gervasutta nelle rispettive specializzazioni (materno-infantile, oncologico, riabilitazione)

d) Problema Cattinara: l’aspetto più inquietante della sanità triestina è senz’altro il blocco del cantiere per la riqualificazione di Cattinara, di cui non sappiamo i tempi di durata e come si potrà sbloccare la situazione poiché vi sarà senz’altro un ricorso della ditta che ha avuto l’appalto. La situazione logistica a Cattinara è molto difficile e chi ci lavora parla di un sistema al collasso poiché il blocco del cantiere condanna l’ospedale ad un forte ridimensionamento degli spazi da dedicare alle attività di cura (5 piani bloccati) e, quindi, gli operatori sanitari sono costretti a lavorare in condizioni di estremo disagio.

e) I distretti avranno funzioni di committenza (cioè definizione della programmazione dell’assistenza). Resta però fumosa l’attivazione di una “centrale operativa” aziendale la cui connessione con il distretto non è chiarita nel testo del DDL, finendo per lasciare il campo ad un ampio grado di incertezza.

Riforma della Sanità: tante criticità nella proposta del centrodestra

Il Forum Salute e Sanità si è riunito l’11 ottobre scorso, si è discusso sui punti salienti della riforma proposta dal Centrodestra in regione e sulla situazione del cantiere per la ristrutturazione dell’Ospedale di Cattinara.

 

Ecco le principali osservazioni emerse sulla proposta di riforma della sanità

  • riduzione degli enti e istituzione dell’azienda Zero con la funzione di coordinamento delle altre aziende, definendo le competenze di ogni HUB per l’intera regione verosimilmente per evitare “i doppioni” e far sì che funzioni specialistiche vengano il più possibile accentrate. Questa decisione contrasta con quella di tenere aperti tutti i piccoli ospedali dando ad ognuno una o più specialità, frazionando quindi la casistica regionale delle singole patologie in una regione di soli 1.200.000 abitanti quando è noto che solo i numeri elevati in medicina specialistica permettono un buon livello di qualità. In FVG ci sono 13 ospedali. In pratica si terranno aperti dei piccoli ospedali (Gemona, Sacile, Cividale, Maniago) e per giustificare questo si daranno dei compiti specialistici, come ad esempio eseguire le protesi d’anca o le colecistectomie senza valutare che un intervento specialistico necessita non solo del chirurgo o altro specialista ma anche di una serie di strutture (radiologia, rianimazione, fisioterapia, laboratorio…) indispensabili per un buon esito dell’intervento medico.
  • lo stesso discorso vale per la riapertura del punto nascita di Latisana, inutile e dannoso perché oggi non si può andare a partorire dove nascono meno di 300 bambini all’anno.
  • i distretti avranno funzioni di committenza (cioè definizione della programmazione dell’assistenza); potranno prevedere corsie veloci per ricoveri di anziani in strutture non ospedaliere (RSA, residenze sanitarie assistenziali) dove l’anziano può rimanere per tempi definiti, non lunghi. Tutto ciò dovrebbe portare ad una riduzione dei ricoveri per malati cronici ed anziani che non è così automatica poiché ad esempio chi dà l’etichetta di terminale ad un paziente? Chi decide che non deve andare in ospedale ma direttamente all’RSA?
  • i CAP non spariscono ma sembra confluiranno in qualcosa di diverso, tutto rimane molto fumoso.
  • sarà sempre la giunta a dover definire le attività dell’assistenza distrettuale e di quella ospedaliera, delibererà sul numero di posti letto, e sulle funzioni di HUB
  • bene la definizione di HUB regionali Burlo, CRO e Gervasutta nelle rispettive specializzazioni (materno-infantile, oncologico, riabilitazione)

 

Mentre sulla situazione dell’Ospedale di Cattinara le osservazioni emerse sono state le seguenti:

  • l’aspetto più inquietante della sanità triestina è senz’altro il blocco del cantiere per la riqualificazione di Cattinara di cui non sappiamo i tempi di durata e come si potrà sbloccare la situazione poiché vi sarà senz’altro un ricorso della ditta che ha avuto l’appalto. La situazione logistica a Cattinara è molto difficile e chi ci lavora parla di un sistema al collasso.
  • uno delle novità decise dalla giunta regionale sarebbe l’apertura il 7 novembre di una piccola struttura per la valutazione rapida dove attualmente c’è la sala gessi, spostamento della sala gessi in altra sede. È improbabile che queste modifiche possono portare ad una riduzione dei tempi di attesa del PS che solo un aumento del personale medico ed infermieristico di fatto può portare

 

 

Sanità triestina: mozione Pd, preoccupante l’immobilismo del sindaco

Sanità triestina: mozione Pd, preoccupante l’immobilismo del sindaco

La situazione della sanità triestina è allarmante e il sindaco dovrebbe farsi parte attiva nel rappresentare le preoccupazioni degli addetti ai lavori e del territorio all’assessore Riccardi, al commissario straordinario di ASUITS Poggiana e alle organizzazioni sindacali di categoria. Lo chiede il gruppo Pd in Consiglio comunale, insieme agli altri esponenti del centrosinistra, con una mozione urgente presentata mercoledì 5 giugno, nella quale si sottolineano in particolare la precarietà delle dotazioni organiche e il definitivo blocco del cantiere per la riqualificazione di Cattinara, dove oggi si lavora in condizioni di estremo disagio. Non vorremmo – hanno auspicato in conferenza stampa i firmatari della mozione – che la paura di mettere in difficoltà la giunta regionale bloccasse l’azione del sindaco e della giunta rispetto a un tema così centrale nella vita dei cittadini, che richiede attenzione e presenza  costanti da parte delle istituzioni locali.

Qui di seguito, riportiamo il testo integrale della mozione. 

 

Mozione urgente: situazione sanità triestina

Considerato che, come ampiamente documentato dagli ultimi mesi di cronache cittadine, la situazione della sanità triestina ha raggiunto un preoccupante livello di criticità.

Viste le ripetute segnalazioni da parte delle organizzazioni sindacali in merito alla precarietà delle dotazioni organiche, probabilmente insufficienti oggi a garantire l’erogazione di servizi tempestivi e sicuri, nonché il mancato sblocco al tetto di spesa per il personale sanitario da parte dell’assessore Riccardi, sebbene una norma nazionale già lo consenta;

considerato che al dato drammatico degli organici si aggiunge la notizia del blocco definitivo del cantiere per la riqualificazione dell’ospedale di Cattinara, uno dei due ospedali Hub del FVG, notizia che arriva dopo due anni di ping-pong incomprensibile ai cittadini e che condanna l’ospedale di Cattinara a dover funzionare in condizioni di estremo disagio e con un forte ridimensionamento degli spazi da dedicare alle attività di cura.

Considerato che questa situazione va ulteriormente soppesata alla luce di quanto previsto dalla “controriforma” Riccardi-Fedriga, ovvero la fusione con Gorizia e Monfalcone.

Visto che non è emerso dagli atti di programmazione di ASUITS che questi aspetti sono stati presi in considerazione, attentamente valutati e ragionevolmente affrontati e che purtroppo il Piano Attuativo Locale (PAL) approvato recentemente non riporta nulla che faccia capire che la situazione di lungo disagio per cittadini e operatori sarà affrontata con azioni e interventi mirati.

Valutato tutto ciò, preso atto dell’approvazione formale del PAL di ASUITS pronunciata dal Comune di Trieste in sede di Conferenza delle autonomie locali, e richiamata la funzione di tutela dei bisogni di salute della popolazione e delle comunità locali attribuita al Sindaco della città di Trieste,

si chiede che

il Sindaco si faccia urgentemente parte attiva nel rappresentare tali istanze all’assessore Riccardi e al Commissario Straordinario di ASUITS dott. Poggiana, oltre alle organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori e dei pensionati riferendo in Aula o in sede di audizione dei sindacati.

Trieste, 3 giugno 2019 – Famulari, Poropat, Morena, Martini, Barbo                                   

Dove va la sanità del FVG? E Dove va la sanità triestina?

Dove va la sanità del FVG? E Dove va la sanità triestina?

Due domande segno di una preoccupazione sempre più diffusa fra i cittadini e che le notizie che si susseguono non possono che accrescere. Tanto per citarne:due da un lato la possibile partenza dopo pochi mesi del manager dell’Azienda 0, il perno strategico della riformina di Riccardi conferma un’instabilità degli assetti di vertice; dall’altro con la risoluzione del contratto di appalto il cantiere aperto di Cattinara entra in un tunnel di incertezze procedurali, contenzioso, tempi indefiniti. E potrei continuare con altre ….
Come sono lontani i tempi di una campagna elettorale nella quale chi oggi governa la Regione cavalcava i problemi reali e quelli inventato della nostra sanità! Oggi invece che mantenere l’impegno a risolverli sembra incapace di evitare il peggioramento della situazione. Ne parleremo a breve, in un incontro pubblico che promuoverò invitando operatori e cittadini. Per intanto ho ottenuto che la Commissione Sanità del Consiglio Regionale si riunisca sul tema cantiere di Cattinara: sarà una prima occasione importante.

(post di Roberto Cosolini)