Regeni: sen. Rojc, forti legami Salvini con Al Sisi

Regeni: sen. Rojc, forti legami Salvini con Al Sisi

 “La scomparsa degli striscioni per Regeni ad opera della Lega uno dopo l’altro in Italia risponde a una precisa linea di politica estera della Lega, oltre che alla predisposizione a mettere sotto il tappeto le questioni dei diritti umani. I legami tra Salvini e l’Egitto di Al Sisi sono noti e rivendicati”. Lo afferma la senatrice Tatjana Rojc (Pd), commentando la decisione del sindaco leghista neoeletto a Sassuolo (Modena) di far rimuovere lo striscione, finora presente sul balcone della facciata del municipio, dopo che lo stesso aveva fatto il presidente Fvg Massimiliano Fedriga.
Per Rojc “Siamo di fronte a un’operazione condotta a freddo, non a casi isolati, annunciata nei suoi presupposti politici da Salvini già un anno fa, quando ad Al Jazeera (non a caso) dichiarava che ‘non si possono annullare i rapporti con l’Egitto in attesa di sviluppi sul caso Regeni’, dando piena fiducia ad Al Sisi. Fedriga semplicemente si allinea, alza la voce e cita altre vittime – conclude – non per allargare il ricordo a loro, ma per mettere da parte Giulio”.
Regeni: Pd Fvg, grave striscione rimosso da sede Regione 

Regeni: Pd Fvg, grave striscione rimosso da sede Regione 

  Lo striscione per Giulio Regeni affisso all’esterno delle sedi istituzionali della Regione era la dimostrazione del mantenimento di un impegno: aderire alla campagna di Amensty International Italia finalizzata alla ricerca della verità sulla morte del giovane ricercatore”.

Lo scrivono in una nota congiunta i segretari provinciali del Pd di Udine e Trieste, Roberto Pascolat e Laura Famulari, assieme a Monica Paviotti, della segreteria regionale del partito.

Un impegno che – spiegano gli esponenti dem – proprio perché basato sulla tutela dei diritti umani, è privo di connotazioni politiche essendo finalizzato a tenere alta l’attenzione sull’omicidio del nostro corregionale. Un impegno assunto da molti Comuni e dalla Regione nel 2016 e che non può essere considerato ‘a tempo’. Dunque fuori luogo, strumentali e di cattivo gusto i tentativi del presidente Fedriga di far apparire quello striscione come un segno di parte, solo al fine di giustificare una decisione evidentemente già presa. Proprio in questi giorni – precisano – ci troviamo in un altro momento critico nei rapporti tra l’Italia e l’Egitto, e decisamente non appare opportuno che le istituzioni manifestino ripensamenti. Per questi motivi, inerenti ai diritti umani ma anche con riguardo alla difesa della dignità del Paese, giudichiamo la rimozione dello striscione come fatto molto grave e riprovevole. Del pari – concludono Famulari, Pascolat e Paviotti – appaiono del tutto inopportune le parole utilizzate dal presidente della Regione in cui Giulio Regeni è nato e cresciuto”.

Regeni: Serracchiani, Fedriga atteggiamento deludente

Regeni: Serracchiani, Fedriga atteggiamento deludente

L’atteggiamento di Fedriga sinceramente delude, nei toni e nel merito. È vero che il caso di Giulio Regeni non dovrebbe essere usato per schermaglie politiche, e la presenza dello striscione sul balcone della presidenza della Regione aveva un significato istituzionale non di parte. Ora, con la sua stizzita risposta che fa seguito a un silenzio incomprensibile, Fedriga induce a ritenere che la decisione di togliere lo striscione era già stata presa. Davvero incomprensibile perché proprio in queste ore l’atteggiamento del Governo egiziano dovrebbe convincere a essere il più espliciti e uniti nell’affermare le richieste dell’Italia. Segnali in senso opposto sono preoccupanti, anche rispetto alla compattezza del Governo verso l’Egitto, considerando il ruolo politico di Fedriga. 
 
Lo afferma la deputata del Pd Debora Serracchiani, commentando la dichiarazione del presidente della Regione Massimiliano Fedriga, il quale ha annunciato che lo striscione per Giulio Regeni “non verrà più esposto né a Trieste né in altre sedi di Regione Friuli Venezia Giulia.
 
Ho personalmente appeso lo striscione – ricorda Serracchiani – che ammonisce a ricordare la tragica scomparsa di Giulio Regeni e chiede verità e giustizia, a nome della comunità del Friuli Venezia Giulia. Credo di aver interpretato un sentimento diffuso nella nostra popolazione, e avevo apprezzato – conclude – il fatto che lo striscione fosse rimasto appeso anche con il cambio di Amministrazione.