Serracchiani, rendere stabile tavolo crisi Trieste

Serracchiani, rendere stabile tavolo crisi Trieste

L’interpellanza urgente discussa oggi alla Camera

“Bisogna rendere stabile il tavolo di crisi o meglio di reindustrializzazione del sito, in cui le parti si trovino per discutere di come sta andando avanti il progetto, con il coinvolgimento dei sindacati e dei lavoratori, che vanno ringraziati perché l’unità che hanno dimostrato in questa circostanza è stata la forza del territorio”. Lo ha detto oggi nell’aula di Montecitorio la capogruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, in sede di replica alla risposta della sottosegretaria alle Imprese, Fausta Bergamotto, alla sua interpellanza urgente al Ministro delle imprese e del made in Italy e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sulle iniziative del Governo in merito alla continuità produttiva e occupazionale dello stabilimento Wartsila di Trieste.

“La continuità produttiva è fondamentale perché – ha spiegato la capogruppo dem – chiunque voglia entrare nello stabilimento di Trieste per una procedura di reindustrializzazione deve trovare un corpo vivo, ed è importante che Wartsila lo capisca. L’iniziativa del Ministero deve essere di accompagnamento a quanto avverrà nei prossimi mesi”. Rispetto alla proposta di Wartsila di mantenere la produzione sino a fine giugno 2023, Serracchiani ha sottolineato che “è molto pericoloso immaginare questa scadenza” e ha chiesto al Ministero di “fare la sua parte per convincere l’azienda, in modo che la scadenza sia credibile e consenta che la reindustrializzazione si possa fare senza prendere in giro nessuno. Il mese di giugno – ha ammonito – è troppo vicino”.

“Questa scadenza – ha chiarito la parlamentare – prelude al fatto che nel momento in cui viene meno il periodo di ‘congelamento’ riprende la procedura di chiusura. Deve essere molto chiaro e messo nero su bianco che non dev’esserci nessun automatismo ma – ha spiegato Serracchiani – la possibilità di verificare a che punto sia l’ipotetica reindustrializzazione, se c’è bisogno di altro tempo e come accompagnare questa iniziativa. Meglio di tutti può farlo il Ministero”.

Barbo, spostare uffici non porta sviluppo

Barbo, spostare uffici non porta sviluppo


“Non è spostando lì un pezzo di città che si costruisce lo sviluppo del Porto Vecchio, ma portandovi nuove attività. È giusto che gli enti pubblici facciano la propria parte, ma preoccupa molto la totale scomparsa dei soggetti privati che sono interlocutori indispensabili per uno sviluppo non artificiale. La regia del pubblico deve assicurare uno futuro coerente dell’area ma è  difficile capire come riempirla di uffici possa far vivere l’area. Chiediamo ancora una volta cosa sarà dei palazzi della Regione nel centro cittadino che verranno svuotati di funzioni e persone, danneggiando ulteriormente gli esercizi cui si appoggiano ora centinaia di persone”. Così il capogruppo Pd in Consiglio comunale Giovanni Barbo ha espresso il giudizio negativo alla delibera della Giunta Dipiazza che autorizza alla stipula dell’Accordo di programma per la riqualificazione e lo sviluppo del Porto Vecchio di Trieste, per l’insediamento in unica sede dei nuovi Uffici Regionali.

Barbo, serve Piano Marshall comunale

Barbo, serve Piano Marshall comunale

Pd pronto a dare contributo costruttivo in Consiglio

“È venuto il momento di pensare a un vero e proprio Piano Marshall comunale che aiuti e rassicuri in primo luogo gli anziani in difficoltà, e con loro le larghe fasce di popolazione che sono sempre più preoccupate per il loro futuro. La povertà a Trieste è una realtà che esiste, crea nuovi bisogni e fa paura, rende più dura la vita a chi già fa fatica. Le soluzioni non ricadono esclusivamente sull’Amministrazione comunale, ma è indispensabile che il Comune avanzi delle proposte per consolidare e aumentare gli interventi sociali, coinvolgendo e coordinando i soggetti pubblici e privati per un approccio complessivo al problema. La Giunta inizi predisponendo una relazione dettagliata sulla povertà a Trieste, venga in Consiglio comunale, illustri un suo piano di intervento e noi saremo pronti a dare un contributo costruttivo”. Lo chiede il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Giovanni Barbo (Pd), alla luce del report della Caritas diocesana diffuso in occasione della VI Giornata mondiale dei poveri e dei dati forniti dai Servizi sociali del Comune, annunciando la presentazione di un’apposita interrogazione.

“L’assessore Grilli ha evidenziando alcune misure attuate dal Comune ma – sottolinea il capogruppo dem – i problemi dell’energia, del lavoro, della salute, della casa, dei servizi e anche dell’accesso alla cultura toccano un crescente numero di persone. Occorre pianificare interventi che tengano conto della complessità e della profondità del fenomeno”.

Conti, Asugi informa dopo che Pd fa volantini

Conti, Asugi informa dopo che Pd fa volantini


“E’ quantomeno bizzarra la tempistica dell’informazione, fatta da Asugi nella serata di ieri, sul diritto dei cittadini a rivolgersi alla sanità privata qualora le visite assegnate dal pubblico non dovessero rispettare i tempi di attesa previsti dalle impegnative. Per una strana coincidenza la comunicazione esce solo quando il Pd solleva il problema. Come mai non è stato fatto prima? Quelle informazioni le abbiamo stampate sui nostri volantini e finora non erano mai uscite ufficialmente da Asugi. Visto che con il nostro volantinaggio abbiamo ottenuto un risultato immediato continueremo su questa strada e scenderemo ancora in strada”. Lo dichiara la segretaria del Pd provinciale di Trieste Caterina Conti, all’indomani della mobilitazione del partito in difesa della sanità pubblica.
“La trasparenza deve essere la norma – aggiunge la segretaria dem – anche e soprattutto in sanità. Già il consigliere Cosolini aveva chiesto all’assessore Riccardi il motivo per cui Asugi non aveva pubblicato sul sito aziendale, anche per l’anno 2022, il documento programmatico sulle liste di attesa e il sistema di garanzia del cittadino. Unica azienda regionale – puntualizza Conti – a non averlo fatto”.

Chiediamo di istituire sezione slovena nido S. Giovanni

Chiediamo di istituire sezione slovena nido S. Giovanni

Čok, Ukmar e Repini: “Sindaco mantenga impegni”

“Bisogna istituire la sezione slovena a San Giovanni perché risponde a un’esigenza vera, e anche per rispettare gli impegni presi dalla Giunta Dipiazza nel mandato precedente e in quello attuale. Purtroppo queste semplici nozioni paiono diventate ignote o trascurabili per le assessore Lodi e Matteoni. Secondo le componenti della Giunta mancherebbe la ‘domanda’, ma allora vorremmo che ci spiegassero da dove giungono i bambini che poi vanno in buon numero nelle scuole dell’infanzia e primarie slovene. Non possiamo credere che anche per i bambini triestini valga il principio ‘prima gli italiani’, non possiamo accettare che la sezione slovena di un nido d’infanzia sia considerata un intralcio e non un arricchimento per tutta la città”. Lo dichiarano i consiglieri comunali dem Štefan Čok, Stefano Ukmar e Valentina Repini, che è anche responsabile Istruzione nella segreteria regionale del Pd.

Precisando che faranno “tutto il possibile perché questa situazione cambi”, gli esponenti sloveni del Pd auspicano che “il sindaco Dipiazza, che è stato decorato dal Presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor e che spesso sottolinea il suo lavoro per superare le divisioni del passato, in questa circostanza mostri anche la sua reale volontà di rispettare gli impegni”.

“Altrimenti – aggiungono Čok, Ukmar e Repini – suggeriamo al primo cittadino di valutare l’istituzione di nuove deleghe: all’ubiquità per l’assessora all’istruzione dato il suo nuovo ruolo di parlamentare, alle promesse non mantenute (qui l’elenco potrebbe essere lungo) e alla statistica improbabile, considerando gli strani calcoli usati per dire che la sezione slovena non serve”.

Chiediamo di istituire sezione slovena nido S. Giovanni

Chiediamo di istituire sezione slovena nido S. Giovanni

Čok, Ukmar e Repini: “Sindaco mantenga impegni”

 

“Bisogna istituire la sezione slovena a San Giovanni perché risponde a un’esigenza vera, e anche per rispettare gli impegni presi dalla Giunta Dipiazza nel mandato precedente e in quello attuale. Purtroppo queste semplici nozioni paiono diventate ignote o trascurabili per le assessore Lodi e Matteoni. Secondo le componenti della Giunta mancherebbe la ‘domanda’, ma allora vorremmo che ci spiegassero da dove giungono i bambini che poi vanno in buon numero nelle scuole dell’infanzia e primarie slovene. Non possiamo credere che anche per i bambini triestini valga il principio ‘prima gli italiani’, non possiamo accettare che la sezione slovena di un nido d’infanzia sia considerata un intralcio e non un arricchimento per tutta la città”. Lo dichiarano i consiglieri comunali dem Štefan Čok, Stefano Ukmar e Valentina Repini, che è anche responsabile Istruzione nella segreteria regionale del Pd.

Precisando che faranno “tutto il possibile perché questa situazione cambi”, gli esponenti sloveni del Pd auspicano che “il sindaco Dipiazza, che è stato decorato dal Presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor e che spesso sottolinea il suo lavoro per superare le divisioni del passato, in questa circostanza mostri anche la sua reale volontà di rispettare gli impegni”.

“Altrimenti – aggiungono Čok, Ukmar e Repini – suggeriamo al primo cittadino di valutare l’istituzione di nuove deleghe: all’ubiquità per l’assessora all’istruzione dato il suo nuovo ruolo di parlamentare, alle promesse non mantenute (qui l’elenco potrebbe essere lungo) e alla statistica improbabile, considerando gli strani calcoli usati per dire che la sezione slovena non serve”.

Serracchiani, mozione Pd per mantenere produzione

Serracchiani, mozione Pd per mantenere produzione

 “Il Governo intervenga in tutte le sedi utili e opportune per sostenere le richieste dei lavoratori, del sindacato e delle Istituzioni finalizzate alla continuità produttiva e occupazionale dello stabilimento Wartsila di Bagnoli della Rosandra, con particolare riguardo al mantenimento della produzione di motori, componente essenziale alla filiera produttiva della cantieristica navale italiana”. E’ l’impegno chiesto al Governo da una mozione a risposta in aula a prima firma della capogruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, sottoscritta da tutti i colleghi dem delle commissioni Lavoro e Attività produttive (De Micheli, Di Biase, Fossi, Gnassi, Gribaudo, Laus, Orlando, Peluffo, Sarracino, Scotto).

L’atto – “di cui chiederemo la calendarizzazione alla prima capigruppo utile”, precisa Serracchiani – fa seguito all’incontro dello scorso 21 ottobre tra le rappresentanze sindacali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm e i parlamentari eletti in Friuli Venezia Giulia, concluso con la firma di un documento congiunto recante l’impegno a intervenire sui ministri competenti non appena insediati.

“Il Governo deve porre in atto interventi volti a preservare il know how e la capacità industriale del sito – aggiunge la capogruppo dem – evitando la dispersione del patrimonio professionale degli operai, dei tecnici e degli impiegati, quale presidio fondamentale per l’economia triestina e nazionale”.

Barbo, serve chiarezza su gestione Museo del Mare

Barbo, serve chiarezza su gestione Museo del Mare

“I lavori dovevano cominciare e cominciano, l’importante è sapere quello che si fa e dove si vuole andare. L’assessore Rossi fa bene a interrogarsi e forse dovrebbe essere anche un tantino preoccupato, perché è grave che si ponga solo adesso il problema di come gestire il super-museo di Porto Vecchio. Forse per questo è spuntata l’idea del super-manager, che in italiano si traduce con una parola semplice: ‘direttore’. Forse sfugge all’assessore che i direttori dei grandi musei moderni non sono solo degli inutili cultori di ‘belle arti’ o studiosi di ‘cose vecchie’, ma anche i primi promotori degli istituti museali, quelli che trattengono relazioni con gli sponsor e con i prestatori pubblici e privati, dirigenti che impiegano i budget. La preoccupazione è anche nostra, perché sembra manchi l’idea complessiva del Magazzino 26 e del suo ruolo nella città e per la città. Mette i brividi apprendere che il massimo responsabile della cultura cittadina pensi a quell’edificio come a un contenitore in cui letteralmente ‘stivare’ materiali”. E’ il commento del capogruppo Pd nel Consiglio comunale di Trieste Giovanni Barbo, alle dichiarazioni dell’assessore alla Cultura Giorgio Rossi sulla gestione del Museo del Mare.

Conti, Trieste chiede fatti a chi governa Regione

Conti, Trieste chiede fatti a chi governa Regione

“Ora non c’è più il Covid che imperversa ma siamo di nuovo in emergenza con gli ospedali, non ci sono più scuse per chi ormai governa la sanità da quasi cinque anni. E’ una situazione che denunciamo da settimane anche con iniziative pubbliche: ora le lamentele e i disagi dei cittadini non si possono più nascondere imbavagliando i professionisti, è il momento di ascoltarli sul serio. Non possiamo più tollerare che medici e infermieri dopo due anni di passione col Covid debbano fuggire dalle strutture pubbliche perché non ce la fanno più. Se il personale finisce nel privato o in altre regioni, vuol dire che non è stato fatto tutto per trattenerlo nel pubblico dove serve allo spasimo. Come che sia, Trieste ma in effetti tutti i territori della regione chiedono fatti non altre promesse”. Lo dichiara la segretaria del Pd provinciale di Trieste Caterina Conti, dopo che i sanitari hanno denunciato la situazione del Pronto soccorso dell’ospedale di Cattinara, definendola “fuori controllo”.

Porti: Serracchiani, D’Agostino presidente Espo orgoglio Italia

Porti: Serracchiani, D’Agostino presidente Espo orgoglio Italia

“L’elezione all’unanimità di Zeno D’Agostino alla presidenza dei porti europei è un orgoglio per l’Italia, un riconoscimento alla competenza del presidente del Sistema portuale del Mare Adriatico orientale su cui abbiamo trasversalmente riposto fiducia, e un’occasione per valorizzare al massimo le potenzialità degli scali della penisola. Dopo la riforma Delrio con la ‘cura del ferro’ ora bisogna fare un altro passo avanti per completare l’idea del porto come sistema logistico e industriale, bisogna puntare sulla digitalizzazione, sulle connessioni e sulla semplificazione. Dal suo osservatorio operativo, D’Agostino potrà dare un notevole contributo”. Così la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani si congratula con Zeno D’Agostino eletto nuovo presidente della European Sea Ports Organisation (Espo).