Oggi più che mai perché sono le donne che più di tutti stanno sentendo gli effetti disastrosi della pandemia.
Su 101mila nuovi disoccupati, 99mila sono donne.
1 donna su 2 ha visto peggiorare la propria situazione economica, si dice instabile economicamente e teme di perdere il lavoro.
L’84% delle lavoratrici tra i 15 e i 64 anni (dati Europa) è impiegata nei servizi più colpiti dalla pandemia e che stanno affrontando e affronteranno perdite di posti di lavoro (assistenza all’infanzia, vendita al dettaglio, servizi ricettivi e turismo).
Per non parlare della violenza domestica, che ha visto un aumento preoccupante nell’ultimo anno.
Come Partito Democratico abbiamo indicato tre immediate priorità: la legge sulla parità salariale; il reddito di libertà per le donne vittime di violenza; il fondo per l’imprenditoria femminile.
Sapendo che è solo l’inizio. E sapendo che tutto dipende dall’impegno di tutte e di tutti.
Buon 8 marzo a tutte le donne e uomini che credono in un futuro di parità di genere!
“Dipiazza riprenda chi non indossa mascherina”
“A fronte dell’ondata crescente di contagi e della situazione gravissima in cui si trova il vicino Friuli chiediamo al sindaco Dipiazza quali disposizioni siano state impartite alla polizia locale in merito alla vigilanza sugli assembramenti che si verificano quotidianamente nei luoghi di ritrovo del centro. Sono stati segnalati comportamenti non a norma di regolamento, l’uso scorretto o il mancato uso delle mascherine, ma è stato anche riferito che a questi comportamenti non viene opposto il necessario richiamo da parte di chi è preposto ai controlli. Chiediamo che il sindaco, responsabile della salute pubblica, si accerti che le regole siano fatte rispettare e, conoscendo il suo attivismo, magari si impegni in prima persona riprendendo gli inadempienti”. Lo dichiara la segretaria del Pd provinciale di Trieste Laura Famulari, dopo l’annuncio della nuova ordinanza regionale che stabilisce restrizioni a seguito del forte incremento dei contagi in Fvg.
Trieste: Barbo (Pd), Dipiazza promette ora dopo 5 anni di poco o niente
“Capiamo che si fa campagna elettorale con ogni mezzo, ma non è molto elegante fare una conferenza stampa sul Piano Triennale delle Opere alla vigilia delle elezioni, annunciando opere da realizzare nel 2022 e nel 2023, quando cioè la giunta Dipiazza non starà più amministrando la nostra città. Comodo, per loro, promettere ora, dopo aver combinato poco o niente sul tema in cinque anni. Ricordiamo a titolo esemplificativo il mercato ittico, annunciato un mese dopo l’inizio del mandato nel 2016, inserito nel piano delle opere e poi slittato di anno in anno fino a scomparire dal documento. Il che ci fa dubitare (per usare un eufemismo) che quanto inserito oggi nel PTO abbia una qualche attinenza con la realtà, presente o futura. L’elenco dei lavori che si leggono in programma è più o meno quello del 2016: siamo finiti in una macchina del tempo?”. E’ il commento a quanto illustrato oggi dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza assieme a parte della Giunta comunale, nel corso della conferenza stampa di presentazione del “Piano Triennale delle Opere” della municipalità del capoluogo giuliano.
“Disservizi al Cup, novantenni lasciati soli, disabili senza vaccino”
La segretaria del Pd provinciale di Trieste Laura Famulari ha chiesto al sindaco Dipiazza e alla Giunta di riferire al Consiglio comunale “se siano a conoscenza in maniera specifica e approfondita del piano vaccinale promosso da Asugi”, ponendo una cosiddetta “domanda di attualità”, a cui si chiede una risposta alla prima seduta del Consiglio Comunale della città di Trieste.
“Numerose sono le problematiche emerse in fase di prenotazione – spiega Famulari – dalle code in farmacia, ai disservizi connessi con il centralino CUP, ma anche appuntamenti fissati a distanza di 2 mesi e in molti casi in Aziende fuori comune. Ci sono cittadini ultra novantenni che non sono stati contattati dall’Azienda Sanitaria al fine di verificare la loro volontà a vaccinarsi, conoscere il loro stato di salute e capire se sono nelle condizioni di potersi spostare dal proprio domicilio. Alcuni addirittura hanno dovuto contattare personalmente il CUP, che ha dato loro appuntamento per la metà di aprile in ospedale, dato che alla loro richiesta di riceverlo a domicilio, hanno ricevuto risposta negativa”.
“Chiarezza” chiede Famulari anche per gli over 90, per i quali interroga “se l’Azienda abbia promosso un piano straordinario di contatto diretto e stabilito corsie preferenziali di prenotazione”. L’esponente dem vuole anche sapere se “l’Amministrazione comunale e i Servizi Sociali abbiano intenzione di sollecitare l’ASU-FC affinché vengano con urgenza inseriti nella fase2 anche tutti i disabili a carico delle loro famiglie, unitamente ai loro caregiver e tutti gli estremamente vulnerabili che sono, come ha dichiarato l’assessore Riccardi, esclusi dai vaccini Astrazeneca”.
L’esperienza della pandemia sollecita l’introduzione di nuovi paradigmi nella gestione del territorio comunale, volti a superare lo stato di abbandono di parti importanti del patrimonio pubblico per rimetterle a disposizione della collettività.
Lo afferma la consigliera comunale del Pd, Valentina Repini, che attraverso la mozione intitolata
PER IL RISANAMENTO AMBIENTALE E LA FRUIZIONE SOCIALE DELL’AREA DELL’EX CASERMA MONTE CIMONE A BANNE (GIA’ TENUTA BIDISCHINI – BURGSTALLER),
discussa l’anno scorso in commissione e in attesa della discussione in aula, ha chiesto all’Amministrazione comunale di avviare l’iter per il recupero all’uso della comunità ed il riutilizzo del più grande dei siti abbandonati presenti sul territorio triestino, ovvero di definire le condizioni della sua sdemanializzazione e di realizzare uno studio di fattibilità sui costi della sua bonifica e riqualificazione, inclusa la verifica della congruità delle previsioni urbanistiche attualmente vigenti, e ciò al fine di poter accedere alle opportunità di finanziamento offerte dalla nuova programmazione regionale dei fondi strutturali e di investimento europei 2021 – 2027.
L’Agenzia del Demanio e diverse amministrazioni pubbliche – spiega –stanno gestendo il processo di recupero del patrimonio militare dismesso, nel duplice obiettivo di rendere queste aree punti di partenza per processi di rigenerazione e riqualificazione urbanistica e innescare, attraverso partnership e azioni coordinate, la valorizzazione di una parte importante del patrimonio pubblico.
Oggi -aggiunge- per la grande importanza del sito nel contesto naturale del Carso, un primo passo verso il superamento dello stato di abbandono dell’area dovrebbe essere rivolto in tempi più brevi a restituire all’uso pubblico almeno la sua parte boschiva.
L’attuale fase di programmazione regionale degli interventi del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2021 – 2027 (POR FESR 2021 – 2027) prevede il finanziamento di
progetti di rigenerazione territoriale volti a realizzare obiettivi specifici quali la valorizzazione di alcuni luoghi simbolo della Regione, in chiave di rilancio turistico, combinato a interventi di valorizzazione territoriale …, interventi di rigenerazione territoriale imperniati sulla valorizzazione ambientale, in grado di attivare economie locali e coinvolgere le comunità” ed “iniziative di recupero di edifici pubblici in Aree Interne, al fine di rivitalizzazione del contesto sociale.
Pertanto – conclude Repini- l’interrogazione chiede di sapere se l’Amministrazione comunale ha approfondito la questione con l’Agenzia del Demanio e con l’Amministrazione Regionale del Friuli Venezia Giulia come da impegni derivanti dalla mozione citata in premessa.