Trieste Servizi: ancora nessuna chiarezza

Trieste Servizi: ancora nessuna chiarezza

L’idea di creare una società multiservizi comunale, la TRIESTE SERVIZI, è di fatto bloccata e al momento non c’è nessuna chiarezza sullo sviluppo del progetto. La preoccupata denuncia arriva da Laura Famulari, segretaria del Pd provinciale e consigliera comunale.
La commissione sul tema, convocata per il 30 maggio 2019, di fatto è stata aggiornata per l’assenza degli assessori competenti, riducendosi a una discussione sul nulla. Mancano linee programmatiche chiare, manca ancora – sottolinea Laura Famulari – un quadro economico generale del progetto. Né è dato di sapere quale sia in merito l’orientamento della giunta.
Il Partito Democratico ha chiesto quanto prima un approfondimento del tema e ha ribadito che, al di là di ogni ipotesi costitutiva, deve restare primario l’interesse dei lavoratori e la qualità dei servizi.

Violenza in asilo Trieste: Grim, episodio angosciante, prevenire

Violenza in asilo Trieste: Grim, episodio angosciante, prevenire

“Quanto accaduto nella scuola per l’infanzia è un episodio angosciante, che impone prima di tutto di far sentire alle famiglie la vicinanza e la solidarietà delle istituzioni, ma anche di adoperarsi affinché siano messe in atto tutte le misure necessarie per prevenire. La possibilità di utilizzare telecamere è prevista da una legge votata anche dal Pd, ma in tutta sincerità vorrei impegnarmi perché non sia quella la misura risolutiva. Servono percorsi di formazione continua per le operatrici e il rafforzamento di una cultura condivisa dell’attenzione. Anche in base alla mia passata esperienza di assessore, quanto è accaduto non rispecchia assolutamente la qualità delle scuole per l’infanzia di Trieste”. Lo afferma la consigliera comunale del Pd Antonella Grim, commentando la notizia di un’indagine, avviata dalla Polizia locale di Trieste, nei confronti di tre maestre di una scuola dell’infanzia accusate di aver abusato «dei mezzi di correzione e di disciplina» su piccoli di 3, 4 o 5 anni.

No a sale pubbliche a chi si ispira al fascismo: la nostra mozione

Il Gruppo consiliare del Pd Trieste ha depositato in questi giorni una mozione che chiede alla Giunta comunale di non concedere l’occupazione del suolo pubblico e e l’uso di sale comunali ad associazioni che si ispirano al fascismo o hanno per scopo la discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. Sempre più pericolose, infatti, sono le manifestazioni all’insegna del neofascismo, del razzismo e della xenofobia, con soggetti che si richiamano apertamente alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale. In questo contesto, la concessione a Casa Pound della Sala Tergeste (nota come “Sala matrimoni”) del nostro municipio per la presentazione delle sue liste alle prossime elezioni europee, nella stessa piazza della promulgazione delle leggi razziali, ci appare come una inopportuna e grave provocazione.

Qui di seguito, il testo completo della nostra mozione. 

 

MOZIONE
Oggetto: non concedere occupazione del suolo pubblico e sale comunali ad associazioni che  si ispirano al fascismo o hanno per scopo la discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali.
 
Il Consiglio Comunale 
 
CONSIDERATO CHE
nel dispiegarsi della crisi produttiva e sociale, si affermano, assieme alla sfiducia nelle Istituzioni democratiche,  pericolose manifestazioni all’insegna del neofascismo, del razzismo e della xenofobia;
 
RITENUTO CHE
sia giunto il momento in cui le Istituzioni democratiche a tutti i livelli ed in ogni campo debbano costruire un argine contro rigurgiti fascisti, razzisti, xenofobi;
 
EVIDENZIATO CHE
la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione Italiana vieta la riorganizzazione del partito fascista e la legge n. 645/1952 (Legge Scelba) sanziona chiunque promuova od organizzi sotto qualsiasi forma, la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche;
 
EVIDENZIATO CHE
la legge n. 205/1993 (Legge Mancino) sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali; la legge punisce anche l’utilizzo di simbologie legate a suddetti movimenti politici;
 
IMPEGNA
il Sindaco e la Giunta
– ad ostacolare qualunque tipo di manifestazione sul territorio comunale di soggetti che si ispirano al fascismo;
– a effettuare la modifica dei regolamento comunali in materia di occupazione di suolo pubblico e di concessione di sale e spazi comunali al fine di includere, al momento della richiesta di autorizzazione, una dichiarazione esplicita di riconoscimento dei valori antifascisti espressi nella Costituzione italiana;
– ad istituire meccanismi di intervento che consentano di negare il rilascio dell’autorizzazione di occupazione del suolo pubblico e la concessione di sale e spazi comunali ad associazioni che, pur avendo sottoscritto la suddetta dichiarazione, presentino richiami all’ideologia fascista, alla sua simbologia, alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale, verificati a livello statutario, ove lo statuto è presente, o dell’attività pregressa o per accertata violazione delle leggi Scelba e Mancino.

Bagno diurno di via Veronese: un gioiello da rilanciare

Edificio e istituto di assoluto valore storico, culturale e identitario, tanto quanto l’amatissimo stabilimento balneare La Lanterna (“Pedocin”), il bagno diurno comunale di via Paolo Veronese, una sorta di “spa” locale dei primi del ’900, è una peculiarità di Trieste da conservare e rilanciare. È questo il contenuto della mozione presentata da Antonella Grim (Pd) e discussa in commissione il 16 maggio. L’obiettivo del rilancio – come ha spiegato la consigliera Grim – può essere raggiunto attraverso una gestione mista pubblico-privato, anche in sinergia con il settore alberghiero locale, promuovendo adeguatamente il servizio di sauna e bagno turco. Il wellness e la cura della persona, del resto, sono “plus” sempre più ricercati e di buon ritorno economico. Fa ben sperare per il futuro del progetto la condivisione raggiunta con l’assessore Rossi e gli altri consiglieri.

Crisi industriali e del lavoro: bisogna intervenire subito

Crisi industriali e del lavoro: bisogna intervenire subito

Trieste, crisi industriali e del lavoro: una follia affidare il rilancio della città al solo turismo. Il Pd chiede l’apertura di urgente di un tavolo, con istituzioni e parti sociali. 

 

La città di Trieste non può rinunciare alla sua vocazione industriale e manifatturiera, illudendosi che le sia sufficiente il pur fondamentale contributo del settore turistico. È sulla base di questo convincimento di fondo che la consigliera comunale e segretaria del Pd Trieste Laura Famulari ha avanzato la richiesta, sottoscritta dagli altri membri del gruppo consiliare, di audizione in aula di Alessia Rosolen, assessore regionale al Lavoro.

Nel corso dell’audizione, che si è svolta lunedì 6 maggio, Laura Famulari ha chiesto in particolare quale sia la visione strategica in campo per affrontare le gravi crisi industriali e occupazionali in corso sul territorio, suggerendo l’apertura immediata di un tavolo di lavoro che coinvolga tutte le parti sociali e le istituzioni.

Trieste, infatti, non può essere solo città di servizi e consumo, ma deve continuare a essere anche luogo di produzione, compreso anche il suo apporto al sistema siderurgico nazionale. Ed è quanto mai urgente – come ha sottolineato in aula la consigliera Pd Antonella Grim –  mettere in atto politiche attive per affrontare fin dalla scuola e dalla formazione le nuove sfide del mondo del lavoro, la sua evoluzione, le sue esigenze in termini di competenze e specializzazioni.

Nel frattempo, è nuovamente slittata per richiesta della maggioranza (“Non è stato ancora raggiunto un accordo”) la votazione del nuovo presidente del Consiglio comunale dopo le dimissioni di Marco Gabrielli (21 marzo). L’aula lavora dunque da quasi due mesi senza un presidente. “Un imbarazzante e scandaloso mercanteggiare tutto interno alla maggioranza” lo ha definito il consigliere Pd Toncelli. Per protesta, nella stessa seduta del 6 maggio, il nostro gruppo ha lasciato l’aula. “La maggioranza – denuncia Famulari – è ostaggio della Lega, Trieste merita di meglio.”

 

 

 

Gruppo PD in Consiglio Comunale: l’aggressione alla consigliera Famulari

Un fatto gravissimo ha macchiato la seduta del Consiglio comunale del 15 aprile. Durante la discussione di una mozione urgente, l’assessore all’educazione Brandi ha prima invitato la segretaria del Partito Democratico e consigliera comunale, Laura Famulari, a uscire dall’aula e poi l’ha aggredita fisicamente, strattonandola con forza. Episodi del genere sono inaccettabili ovunque, ma lo sono ancora di più all’interno di un consiglio comunale, dove testimoniano della degenerazione verso un clima di violenza e di mancanza di rispetto. Per questo, Pd, OpenFVG e i Cittadini hanno chiesto le dimissioni dell’assessore Brandi, dimostratasi inadeguata rispetto al ruolo che ricopre.

Gruppo PD in Consiglio Comunale: la riqualificazione di piazza Sant’Antonio

Il 4 aprile la quarta commissione si è riunita per un ulteriore approfondimento della riqualificazione di piazza Sant’Antonio. Con Giovanni Barbo e Antonella Grim abbiamo evidenziato la contrarietà a non aver scelto un concorso pubblico di idee. Vi è inoltre il rischio di una condivisione con la cittadinanza che porti allo svuotamento di responsabilità da parte dell’amministrazione.

 

Rassegna stampa

TriestePrima.it

 

Gruppo PD in Consiglio Comunale: 1 e 2 aprile: sessioni dedicate al bilancio 2019

Con importanti tagli ai servizi sociali e alla cultura e l’aumento delle tariffe Tari (tassa sui rifiuti), il bilancio del Comune per il 2019 si presenta sciatto e fallimentare. La giunta di centrodestra ha deciso infatti di far pagare a tutti noi la conclamata assenza di qualsiasi politica seria e pluriennale per il miglioramento della raccolta differenziata e il risultato è che, a fine maggio, ci ritroveremo tutti tariffe Tari più salate! E servizi sempre uguali, purtroppo, con l’eccezione di qualche contenitore per deiezioni canine in più e qualche giardino ripulito. Inoltre, cosa mai accaduta fino ad ora, sono stati tagliati importanti fondi destinati al sociale e alla cultura, con procedure poco trasparenti e nella totale mancanza di dialogo con le opposizioni.

Il gruppo consiliare del Pd ha cercato di fare un’opposizione ferma ma costruttiva e ha presentato diversi emendamenti, dalla richiesta di aumento dei posti negli asili nido convenzionati, all’aumento delle corse degli autobus nel fine settimana, a un ulteriore incremento delle risorse per la ristrutturazione dei serramenti nelle scuole. Esito? Tutti bocciati.

Persiste dunque l’atteggiamento di chiusura da parte dell’attuale amministrazione, che nega sistematicamente all’opposizione una discussione nel merito dei contenuti e sembra essersi dimenticata che il suo compito è gestire il presente e costruire il futuro della città: da mesi, infatti, preferisce concentrare tutta la sua attenzione sul passato, strumentalizzandolo quotidianamente a fini politici.

 

Rassegna stampa

Il Piccolo di Trieste
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