La realtà si impone alla narrazione propagandistica e allo spensierato ottimismo della destra al potere. Qualcuno avvisi l’assessore Bini che le cose non vanno bene, poi vedrà lui se informare il presidente Fedriga che il Friuli Venezia Giulia non ‘continua a crescere’ e che certi slogan suonano derisione. Siamo a rischio declino e non abbiamo contromisure”.
appello medici a Fedriga è ultima spiaggia
“Il presidente Fedriga ascolti e raccolga l’appello dei medici, cambi la rotta che sta portando la sanità del Friuli Venezia Giulia a criticità che sono vero rischio di non ritorno, siamo all’ultima spiaggia. Le precise denunce dell’intersindacale sanitaria sono frutto di esperienza diretta, di competenza riconosciuta e spesso elogiata da tutti e dallo stesso vertice regionale. Qui non c’è colore politico che faccia da schermo”. La senatrice Tatjana Rojc (Pd) interviene dopo che le OO.SS. dell’Intersindacale regionale Dirigenza sanitaria del Friuli Venezia Giulia hanno accusato la gestione della sanità regionale di essere “delirante e incoerente”, chiedendo un “fermo intervento del presidente Fedriga a garanzia, tutela e salvaguardia del nostro sistema sanitario pubblico”.
“Non è la prima volta che allarmi simili vengono lanciati ma – evidenzia la senatrice – nulla è cambiato, anzi la Giunta regionale ha continuato a procedere come uno schiacciasassi, con l’assessore alla Salute sordo a ogni richiamo e infastidito dalla minima critica. La privatizzazione non è più strisciante ma dilagante e rivendicata, il personale resta in trincea ma è stanco e sfiduciato, i cittadini utenti sempre più disorientati e soli. Gli appelli di Riccardi alle opposizioni sono conditi di minacce e condizionamenti che – aggiunge Rojc – li rendono palesemente falsi e, senza una reale inversione di tendenza nel metodo e nella governance, irricevibili”.
Ater: Salvati, per Dipiazza gli affitti possono aumentare
“Il Consiglio d’amministrazione dell’Ater ha deliberato la rimodulazione dei canoni di locazione per il prossimo biennio – ricorda il consigliere dem – prevedendo un aumento dal 4% al 6% degli importi a carico esclusivamente delle famiglie mononucleari. I colpiti saranno soprattutto persone anziane con pensioni minime che rappresentano oltre il 30% degli inquilini Ater. E a difesa di queste persone la Giunta non ha una parola da dire”.
Dl Lavoro: Rojc, emendamento per porto franco Trieste
“Per il Porto franco internazionale di Trieste abbiamo l'occasione di passare dalle dichiarazioni di principio agli atti concreti. Con l'emendamento depositato al Dl Lavoro si danno al Governo sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge per porre in atto tutte le iniziative occorrenti per presentare alla Commissione europea una comunicazione volta a formalizzare la proposta di modifica del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, finalizzata all'esclusione della zona franca del porto di Trieste dal territorio doganale dell'Unione europea”. Lo afferma la capogruppo Pd nella commissione Politiche europee Tatjana Rojc, rendendo noto l'emendamento all'articolo 36 del Dl Lavoro, con cui si vuol far entrare in legge l'obbligo per il Governo di chiedere alla Commissione europea di dare piena attuazione al principio dell’extradoganalità della zona franca del porto di Trieste.
“C'è stato il fondamentale decreto attuativo per il Porto franco internazionale di Trieste – ricorda la senatrice dem – propiziato da Serracchiani e firmato nel 2017 da Delrio e Padoan, poi l'approvazione al Senato della mia risoluzione e il ddl che ho depositato nelle due ultime legislature, più di recente un ordine del giorno di maggioranza alla Camera: credo sia giunto il momento di porre un punto fermo e auspico che l'accordo sarà trasversale. Questa legge – sottolinea Rojc – è nell'interesse di un porto nazionale, di un territorio europeo per vocazione, di tutto il Paese”.
Nel testo dell'emendamento, articolato in due commi, si precisa che “costituiscono operazioni non imponibili: a) le cessioni di beni destinati a essere collocati in una zona franca o nelle aree dei punti franchi del porto di Trieste; b) le prestazioni di servizi inerenti alle cessioni di beni di cui alla lettera a); c) le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nei luoghi di cui alla lettera a)”. Le disposizioni indicate “entrano in vigore a seguito della procedura legislativa europea di esclusione dei punti franchi del porto di Trieste dal territorio doganale dell'Unione europea”.
Piscina terapeutica: Coricciati, basta silenzio Giunta
Nel dettaglio i consiglieri dem vogliono sapere dal sindaco e dall’assessore ai Lavori pubblici “il sito dove il Comune ha deciso di costruire la nuova piscina terapeutica e le caratteristiche individuate della struttura”. Chiedono inoltre di conoscere “il cronoprogramma della ricostruzione, i tempi previsti per la realizzazione e la possibilità di utilizzo del nuovo sito”. Nel documento c’è anche la richiesta di intervenire nel frattempo per “aiutare l’ex utenza dell’Acquamarina che deve percorre ben più di 30 chilometri per accedere alle cure del Sistema sanitario regionale”.
Ricreestate: Čok-Salvati, Giunta non risponde su graduatorie
“Sono patrimonio della città, abbiamo proposte concrete”
“Insisteremo a confrontarci con la Giunta comunale sui problemi di Ricreestate e dei centri estivi, che sono uno dei patrimoni largamente condivisi di cui dispone questa città. Sulle problematiche delle graduatorie c’è un’interrogazione in attesa di risposta, cui oggi l’assessora Matteoni poteva rispondere in commissione, ma purtroppo ha preferito appigliarsi a questioni formali e non ha offerto le spiegazioni richieste”. Lo affermano i consiglieri comunali Štefan Čok e Luca Salvati, in relazione alla richiesta di convocazione avanzata, con altri consiglieri di opposizione, della V commissione per audire l’assessora alle Politiche dell’Educazione Nicole Matteoni sulle attività dei Ricreestate e centri estivi.
“Manterremo alta la vigilanza sugli aspetti dove si sono manifestate criticità come – precisa Čok – la pubblicazione di graduatorie sbagliate o deficit di offerta rispetto alle domande delle famiglie. Da parte nostra ci sono proposte concrete – aggiunge il consigliere dem Luca Salvati – per migliorare un servizio importantissimo, tra cui l’introduzione di un criterio di premialità per l’accesso al Ricreestate che tenga conto della continuità del percorso nel ricreatorio durante l’anno”.
Berlusconi: Conti, lutto di Stato è fuori misura
Galleria Foraggi: Barbo, 400 giorni d’agonia, giunta si scusi
“Un’agonia per chi vive nelle vicinanze di piazza Foraggi e si trova fra il nulla dell’ex Fiera e il cantiere della galleria, un altro ritardo, altri disagi per i cittadini che ogni giorno devono recarsi in centro dalla periferia est. La giunta Dipiazza non si nasconda dietro ai tecnicismi, ma si prenda le proprie responsabilità di fronte alle triestine e ai triestini: dopo i ritardi causati dall’ostinazione tutta politica di voler percorrere la strada del cassero, siamo di fronte a un cantiere da quattrocento giorni, anziché dei quaranta annunciati in pompa magna. Dieci volte quanto dichiarato: la giunta chieda dieci volte scusa a chi quotidianamente subisce i danni della situazione”. Lo dichiara il capogruppo Pd in Consiglio comunale Giovanni Barbo, alla notizia che si prospettano altre due settimane di proroga per il completamento della galleria Foraggi-Montebello.
Fine vita: Serracchiani, la politica non può chiamarsi fuori
“Ci eravamo avvicinati a recepire la sentenza della Consulta sul fine vita – ricorda la parlamentare – approvando lo scorso anno alla Camera una legge sulla morte medicalmente assistita, passandola poi al Senato, ma con la caduta di Draghi è decaduta, ma ora tutto è più difficile con questa maggioranza. Il Pd l’ha comunque ripresentata. La politica ha un dovere e non può chiamarsi fuori. Colpisce la gelida indifferenza con cui il caso viene derubricato a ‘compito dei professionisti’ da un esponente della giunta regionale. Siamo ancora il Friuli Venezia Giulia di Eluana Englaro? Pensiamo – conclude Serracchiani – che può accadere a ognuno di noi”.
Fine vita: Famulari, politica garantisca libera scelta
“Vengono a firmare le persone più diverse – ha osservato Famulari – con una consapevolezza precisa del gesto che compiono, la sensibilità dei cittadini su questi temi è assai più grande di quanto appaia. Ci sono temi che non si possono legare a uno schieramento politico piuttosto che a un altro, o alla maggioranza di turno”.