Recupero e riutilizzo dell’ex caserma Monte Cimone a Banne : un’interrogazione al sindaco Dipiazza

Recupero e riutilizzo dell’ex caserma Monte Cimone a Banne : un’interrogazione al sindaco Dipiazza

L’esperienza della pandemia sollecita l’introduzione di nuovi paradigmi nella gestione del territorio comunale, volti a superare lo stato di abbandono di parti importanti del patrimonio pubblico per rimetterle a disposizione della collettività.

Lo afferma la consigliera comunale del Pd, Valentina Repini, che attraverso la mozione intitolata

PER IL RISANAMENTO AMBIENTALE E LA FRUIZIONE SOCIALE DELL’AREA DELL’EX CASERMA MONTE CIMONE A BANNE (GIA’ TENUTA BIDISCHINI – BURGSTALLER),

discussa l’anno scorso in commissione e in attesa della discussione in aula, ha chiesto all’Amministrazione comunale di avviare l’iter per il recupero all’uso della comunità ed il riutilizzo del più grande dei siti abbandonati presenti sul territorio triestino, ovvero di definire le condizioni della sua sdemanializzazione e di realizzare uno studio di fattibilità sui costi della sua bonifica e riqualificazione, inclusa la verifica della congruità delle previsioni urbanistiche attualmente vigenti, e ciò al fine di poter accedere alle opportunità di finanziamento offerte dalla nuova programmazione regionale dei fondi strutturali e di investimento europei 2021 – 2027.

L’Agenzia del Demanio e diverse amministrazioni pubbliche – spiega –stanno gestendo il processo di recupero del patrimonio militare dismesso, nel duplice obiettivo di rendere queste aree punti di partenza per processi di rigenerazione e riqualificazione urbanistica e innescare, attraverso partnership e azioni coordinate, la valorizzazione di una parte importante del patrimonio pubblico.

Oggi -aggiunge- per la grande importanza del sito nel contesto naturale del Carso, un primo passo verso il superamento dello stato di abbandono dell’area dovrebbe essere rivolto in tempi più brevi a restituire all’uso pubblico almeno la sua parte boschiva.

L’attuale fase di programmazione regionale degli interventi del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2021 – 2027 (POR FESR 2021 – 2027) prevede il finanziamento di

progetti di rigenerazione territoriale volti a realizzare obiettivi specifici quali la valorizzazione di alcuni luoghi simbolo della Regione, in chiave di rilancio turistico, combinato a interventi di valorizzazione territoriale …, interventi di rigenerazione territoriale imperniati sulla valorizzazione ambientale, in grado di attivare economie locali e coinvolgere le comunità” ed “iniziative di recupero di edifici pubblici in Aree Interne, al fine di rivitalizzazione del contesto sociale.

Pertanto – conclude Repini- l’interrogazione chiede di sapere se  l’Amministrazione comunale ha approfondito la questione con l’Agenzia del Demanio e con l’Amministrazione Regionale del Friuli Venezia Giulia come da impegni derivanti dalla mozione citata in premessa.

Famulari : sindaco Dipiazza assente su emergenza Covid

Famulari : sindaco Dipiazza assente su emergenza Covid

Ancora una volta il sindaco Dipiazza è assente e inerte di fronte all’emergenza Covid: il primo garante della salute dei triestini è stato messo sotto tutela dal prefetto e dal presidente della Regione.
Lo afferma la segretaria provinciale  Laura Famulari, dopo che, su invito del prefetto del capoluogo Valerio Valenti, il presidente Fvg Massimiliano Fedriga ha firmato un’ordinanza che impone la chiusura dei locali nel Comune dalle dalle ore 23.00 di oggi fino alle ore 5.00 di domani.
Per la segretaria:
è già gravissimo che il prefetto abbia dovuto intervenire sollecitando le Autorità locali a esercitare le loro prerogative ma ancor più preoccupante è il fatto che il sindaco non abbia fatto sentire la sua voce e non abbia fatto nulla. Quanto al vicesindaco che vorrebbe tenere più aperti i locali – aggiunge Famulari – pensi a impiegare la forza pubblica per controllare gli assembramenti piuttosto che quattro ambulanti di colore.
Famulari: Dipiazza chiarisca punti critici sul Piano pandemico

Famulari: Dipiazza chiarisca punti critici sul Piano pandemico

Il Piano pandemico anti-Covid da poco reso noto dall’assessore Riccardi arriva nel Consiglio comunale di Trieste.
In evidenza ci sono dei punti critici, già rilevati da alcuni tecnici, che hanno indicato come problematico il fatto che parte dell’attività chirurgica routinaria dei pazienti dell’area giuliana venga garantita dagli ospedali isontini. E poi il fatto che lo stato di emergenza rischia di interferire con i previsti lavori di ristrutturazione dell’ospedale di Cattinara.
E’ la segretaria provinciale del Pd Laura Famulari a coinvolgere direttamente il sindaco Dipiazza con una ‘domanda di attualità’ articolata, chiedendo al primo citttadino di dire in Aula
se sia stato messo al corrente delle motivazioni tecnico-scientifiche sulle quali si fondano le scelte della Regione e dell’Asugi.
Famulari nel suo documento ricorda che
nel Piano pandemico è stabilito che entrambi gli ospedali cittadini (Maggiore e Cattinara) siano ospedali Covid, mentre gli ospedali della stessa Azienda sanitaria (ASUGI) di Monfalcone e Gorizia non vengono destinati al trattamento di questi pazienti e rimangono no-Covid.
Ha già suscitato interrogativi e perplessità – evidenzia Famulari – la scelta che parte dell’attività chirurgica routinaria dei pazienti dell’area giuliana venga garantita dagli ospedali isontini, nel malaugurato caso di un innalzamento del livello ad una Fase pandemica. Nella prima fase dell’emergenza – spiega la segretaria dem – l’assessore Riccardi e Asugi hanno deciso, contrariamente a quanto indicato dal Ministero della Salute, di non avere un solo ospedale dedicato esclusivamente ai malati Covid, bensì due ospedali Covid, il Maggiore e Cattinara. Ora la scelta è che a Trieste ci sono solo ospedali Covid mentre per le attività di routine i triestini dovranno andare a Monfalcone o Gorizia, entrambi no-Covid.
Ancora da fare per area verde Ex Cinema di Servola

Ancora da fare per area verde Ex Cinema di Servola

In grave ritardo sugli impegni presi e anche con ‘buchi’ nell’allestimento della cornice gestionale: a completare la sospirata apertura dell’area verde Ex Cinema di Servola manca qualunque provvedimento a sostegno della cordata di associazioni che se ne faranno carico. Perché non basta tagliare nastri e dire ‘abbiamo aperto’: ora c’è la necessità di sostenere la capofila ASD Servolana, seguita da Carnevale Maschere Lalo, Falisca, Millenium, Grbec e associazione Commercianti
Lo rileva la consigliera comunale Valentina Repini (PD), a lungo impegnata per la riapertura dell’area, assieme a Roberto Decarli, della segreteria provinciale del Pd e storico rappresentante del territorio.
In questo periodo l’ASD Servolana – spiega Repini – ha ultimato a proprie spese i lavori di manutenzione, di pulizia e sgombero dell’area per renderla fruibile alla cittadinanza. Ora  l’Amministrazione comunale si deve impegnare a sostenere le associazioni, già gravate dal pagamento di un canone e dalla stipula di un’assicurazione. Chi ha lavorato per la collettività non deve esser lasciato solo in questo importante percorso di rivitalizzazione di un’area, rimasta chiusa per due anni
Per Repini
è necessario che il Comune intervenga assumendosi i costi delle utenze sostenendo le associazioni nell’opera di rivitalizzazione di un’area dalle grandi potenzialità, attraverso le tipiche attività aggregative, culturali e sportive.
Scuola: tempi per tamponi creano gravi disagi

Scuola: tempi per tamponi creano gravi disagi

Anche dopo la tardiva emissione di una circolare esplicativa, famiglie e pediatri continuano a denunciare difficoltà nel fare i tamponi per gli  scolari entrati nel percorso di prevenzione covid. Nonostante il grande lavoro svolto dagli operatori dei Dipartimenti di Prevenzione e dagli operatori dei Laboratori dedicati, i tempi che intercorrono dalla richiesta del tampone, da parte dei medici di medicina generale o dei pediatri, alla risposta, non sono inferiori ai sei-sette giorni, creando gravi disagi agli scolari e alle loro famiglie. In Veneto procedono alla diagnosi con tempi e metodiche molto più rapide”.
È la denuncia di Roberto Trevisan, responsabile Sanità del Pd del Friuli Venezia Giulia.
Per l’esponente dem
l’inverno alle porte produrrà un aumento esponenziale del numero delle persone in situazioni cliniche dubbie per le quali sarà necessario escludere un contagio da Sars-Cov2. Se la Regione continua con questa insufficiente organizzazione, rischiamo il tracollo dei sistemi, scolastico e sanitario. Il recente Piano per la Medicina Territoriale parla bensì di rafforzamenti, di assunzioni, ma quando? Se aspettiamo anche solo pochi mesi sarà troppo tardi. Chiediamo quindi un immediato rafforzamento degli organici dei Dipartimenti di Prevenzione e dei Laboratori, l’avvio di metodologie diagnostiche più rapide, una comunicazione univoca e chiara, uguale per tutta la Regione, che metta in sicurezza, scolari, famiglie e insegnanti; l’istituzione di un numero verde regionale dedicato alle informazioni sulla pandemia, dotato di un numero adeguato di operatori, formati e in grado di orientare i cittadini. E’ tempo di fare investimenti seri ed efficaci e uscire – conclude Trevisan – dai tour informativi che sanno più di propaganda che di gestione delle gravi problematiche che gravano sulla comunità regionale.
Foibe, Famulari: rispettare monumenti e memorie

Foibe, Famulari: rispettare monumenti e memorie

Va rinnovato l’invito al rispetto per i monumenti cittadini che nel loro insieme rappresentano le memorie della città. In particolare, l’imbrattamento del monumento ai martiri delle foibe sul Colle di San Giusto è un atto di sfregio gratuito e offensivo, ma il rammarico è reso più amaro dal fatto che sia stato lordato da giovanissimi vandali, forse addirittura senza rendersi conto di quello che facevano. Bene ha fatto il Comune ha provvedere all’immediata pulitura, ma si pone il problema di diffondere una coscienza del rispetto dei beni e dei decori pubblici, e ovviamente di una loro efficace difesa.

Lo afferma la segretaria provinciale Laura Famulari, in merito l’imbrattamento del monumento dedicato ai Martiri delle foibe nel parco della Rimembranza sul colle di San Giusto, lordato nella notte tra il 19 e il 20 agosto da giovani vandali.

Giunta Comunale immobile non valorizza Strada Costiera

Giunta Comunale immobile non valorizza Strada Costiera

E’ ormai la terza estate che tutti i problemi della Strada Costiera rimangono senza soluzione, il vicesindaco Polidori mantenga il suo impegno e porti in Consiglio comunale lo studio di fattibilità per la valorizzazione dell’arteria viaria.
E’ la denuncia della consigliera comunale Valentina Repini , che a settembre 2019 aveva presentato nella sesta commissione del Consiglio comunale di Trieste una mozione sul rilancio della panoramica via d’ingresso al capoluogo giuliano.
Dopo che nel 2018 il richiamo di Procura e Prefettura ha portato al rispetto delle normative sui parcheggi – ricorda la consigliera dem – è stata presentata una petizione con 400 firme e la prima circoscrizione ha fatto un importante lavoro sulle criticità emerse. E ancora un anno fa, approvata da tutte le forze politiche una mia mozione, il vicesindaco Polidori si era impegnato a portare in Consiglio comunale entro un mese uno studio di fattibilità per dare l’avvio al progetto di Strada Costiera turistica, attraverso il restringimento della carreggiata per il recupero di parcheggi e la realizzazione di una pista ciclabile.
Se il vicesindaco avesse mantenuto l’impegno ci sarebbe stata la possibilità di risolvere le criticità prima della stagione estiva ma – evidenzia Repini – malgrado le promesse nulla è stato fatto per andare incontro alle esigenze di residenti, bagnanti, turisti, ristoratori e agricoltori che hanno terreni in quella zona. Restano tutte da trovare le soluzioni al problema dei parcheggi, della ciclabile, del ripristino dei vecchi sentieri dal Carso al Mare e dell’avvio di servizi navetta
Porto Trieste: Serracchiani, Governo investe in scalo strategico

Porto Trieste: Serracchiani, Governo investe in scalo strategico

Le risorse del Governo al Porto di Trieste confermano la volontà dell’esecutivo nazionale di investire nelle infrastrutture del Paese e su uno scalo considerato strategico. Premiato ancora una volta il lavoro del Porto di Trieste che si è fatto trovare pronto con la progettualità per cogliere le risorse nazionali che sono state messe a disposizione.
È il commento di Debora Serracchiani all’intesa in Conferenza unificata, che dà il via libera al decreto del ministero delle Infrastrutture per investire nei porti italiani 906 milioni, di cui 40 nel porto di Trieste.
 Assieme alla decisione di MSC che fa di Trieste uno degli home-port della compagnia, è molto positiva la copertura del 100% dei progetti sviluppati dall’Autorita di Sistema del Mare Adriatico Orientale: gli investimenti in infrastrutture sono una delle basi essenziali per uscire dalla crisi Covid.  Analoga attenzione e costanza sarebbe richiesta alla Regione che sembra aver abbandonato qualsiasi ambizione di potenziare le proprie infrastrutture strategiche. La Giunta Fedriga, che era pronta a sacrificare metà del finanziamento per l’intermodalità proprio del Porto di Trieste, non si lasci sfuggire l’occasione dell’imminente arrivo delle risorse europee.

 

Dipiazza mantenga parola su centro di aggregazione San Giovanni

Dipiazza mantenga parola su centro di aggregazione San Giovanni

Migliaia di firme, una mozione della Sesta circoscrizione e la parola del sindaco Dipiazza: vedremo se tanto basterà a ottenere per il rione di San Giovanni uno spazio d’incontro e socializzazione all’interno del nuovo impianto polisportivo e a ricavare un’area verde per bambini, anziani e persone con disabilità. Per ora sembra che la Giunta si muova in direzione opposta sulla testa dei cittadini, e per questo è stata depositata un’interrogazione in Consiglio comunale.

Così la consigliera comunale Valentina Repini (Pd), assieme ai consiglieri dem della sesta circoscrizione Luca Salvati e Gentian Metani.

Il 4 aprile 2019 davanti al Consiglio della sesta circoscrizione – ricordano Salvati e Metani – Dipiazza aveva promesso alle rappresentanze di associazioni e realtà culturali del rione un confronto entro un anno per dettagliare come sarebbero stati utilizzati gli spazi interni ed esterni del Polisportivo. Dipiazza aveva anche assicurato che la gestione del Polisportivo sarebbe stata condivisa con la popolazione di San Giovanni e non sarebbe stata una gestione esterna.
Ora invece – evidenzia Repini – veniamo a sapere che il progetto è stato già presentato alla Giunta dall’assessore Lodi e che il Comune intende affidare il complesso ad un unico gestore. E per questo chiediamo che sia il sindaco a convocare un tavolo di concertazione con il Consiglio circoscrizionale e le realtà territoriali del rione che da anni esprimono l’esigenza di un centro di aggregazione a beneficio delle associazioni e dei cittadini. In ogni caso – aggiunge la consigliera dem – si deve vincolare il soggetto gestore a recepire le richieste delle realtà territoriali affinché siano destinati spazi adeguati alle attività associative rionali.

Narodni: Famulari “Sindaco sia portavoce italiani e sloveni”

Narodni: Famulari “Sindaco sia portavoce italiani e sloveni”

Abbiamo condiviso con il sindaco Dipiazza il proposito che il ritorno del Narodni dom alla comunità slovena sia vissuto e percepito da tutta la città come un’occasione di crescita per la Trieste plurale, europea e che guarda al futuro. Così, il sindaco sia portavoce della necessità che i cittadini italiani e sloveni comprendano reciprocamente il passato e il presente di un’area in cui diverse comunità vivono insieme in pace. E il Comune si adoperi affinché la città costruisca un rapporto più sereno con le sue diverse memorie.
Sono i punti salienti di un incontro avuto da una delegazione del Pd guidata dalla segretaria Laura Famulari, ieri con il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, in vista del prossimo 13 luglio.
Già nel 2010 vi fu il Concerto dei Tre Presidenti – ha spiegato Famulari – e ciò nonostante non sono mancati negli anni successivi momenti in cui gli animi si sono inaspriti. Il PD continuerà a lavorare a favore del dialogo e del rispetto, sempre. Sta a tutte le forze politiche dimostrare la stessa disponibilità a confrontarsi sul futuro e non a inacerbire gli animi sul passato della città.