Squadre di vertice triestine, Salvati, periodo di incertezze: più responsabilità e meno proclami.

Squadre di vertice triestine, Salvati, periodo di incertezze: più responsabilità e meno proclami.

Come da triste e consolidata tradizione, anche quest’estate sarà un periodo di incertezza per la gran parte delle squadre di vertice triestine. 
In alcuni casi, su tutti la Pallamano Trieste, già durante l’anno sportivo passato erano emersi segnali inquietanti, che mettevano a serio rischio la permanenza della squadra nella massima divisione, scenari che purtroppo hanno trovato conferma nelle recenti esternazioni della dirigenza della società.
Anche la situazione di precarietà che in queste ore sta vivendo la Pallacanestro Trieste era ampiamente prevedibile già da tempo, vista la consapevolezza del disimpegno di Allianz e il drastico calo di abbonamenti e biglietti venduti.
Il caso più eclatante e meno prevedibile è stato quello della Triestina Calcio: certamente la prematura scomparsa del Presidente Biasin non si poteva mettere in preventivo, ma è altrettanto vero che a pochi giorni dall’iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro il quadro nebuloso che circonda la Triestina e il suo futuro lasciano a dir poco preoccupati. 
Il Comune, in questo quadro di incertezze, deve però fare la sua parte: lavorare, preferibilmente in silenzio, per creare le condizioni per un futuro della nostra squadra di calcio, se serve anche attraverso una moral suasion nei confronti del deus ex machina della Triestina, Mauro Milanese. L’Unione deve continuare ad essere un patrimonio della città, tutti dobbiamo remare in questa direzione: il Comune non può intervenire direttamente nella governance di una società privata che fa calcio professionistico, ma evocare l’interessamento di non meglio precisate cordate locali, come ha fatto incautamente il Sindaco, anche sui social, senza che poi vi sia un reale riscontro sul campo, non solo non giova alla causa, ma rischia seriamente di creare un danno ed allontanare eventuali soggetti interessati.
Più responsabilità e meno proclami: di questo ha bisogno la Triestina per sopravvivere, non di presunte cordate inesistenti, che spesso, anche in passato, sono state l’anticamera di fallimenti e assalti alla diligenza di singoli o gruppi che hanno fatto solo il male della Triestina e della citta.