Il PD di Trieste in visita ai luoghi della memoria: dal campo di Visco alla Casa dei Fratelli Cervi

Il PD di Trieste in visita ai luoghi della memoria: dal campo di Visco alla Casa dei Fratelli Cervi

Nell’ambito del percorso di formazione politica promosso dal Partito democratico di Trieste e inserito all’interno delle iniziative del Comitato 25 aprile, un gruppo del Partito Democratico ha recentemente visitato due luoghi simbolo della memoria antifascista: il campo di concentramento di Visco e la Casa dei Fratelli Cervi a Gattatico.

Il campo di concentramento di Visco, attivo dal febbraio al settembre 1943, fu uno dei luoghi in cui il regime fascista internò civili jugoslavi, tra cui sloveni, croati e bosniaci, sospettati di simpatie partigiane. La visita ha permesso di riflettere sulle atrocità commesse e sull’importanza di preservare la memoria di questi eventi per le generazioni future.

Successivamente, la delegazione si è recata alla Casa dei Fratelli Cervi, simbolo della Resistenza italiana. I sette fratelli furono fucilati dai fascisti il 28 dicembre 1943 per la loro attività partigiana. La loro casa è oggi un museo che testimonia il loro impegno per la libertà e la democrazia.

Questi momenti di riflessione sull’importanza della memoria storica ci spingono a rilanciare il nostro impegno continuo per la difesa dei valori democratici, anche lottando per la dignità dei luoghi della memoria del nostro territorio.”

Lo afferma Štefan Čok, consigliere dem e responsabile Formazione politica del PD di Trieste.

Il Partito Democratico rinnova il suo impegno a promuovere iniziative che rafforzino la consapevolezza storica e la partecipazione civica.”

Aggiunge la segretaria provinciale Maria Luisa Paglia.

 

 

 

 

La Russa e liceali di Trieste: la scuola pubblica è libera. Il coraggio della memoria contro la censura

La Russa e liceali di Trieste: la scuola pubblica è libera. Il coraggio della memoria contro la censura

Esprimiamo pieno sostegno e la nostra profonda ammirazione per il gruppo di studentesse e studenti del Liceo Carducci-Dante, premiati a Montecitorio per il progetto di ricerca sull’attentato del 1974 alla scuola slovena di San Giovanni, nell’ambito del concorso nazionale «Tracce di memoria».

Dispiace constatare che in un momento di grande valore civile e simbolico, la seconda carica dello Stato abbia scelto il silenzio invece dell’applauso, mostrando imbarazzo di fronte a parole lucide e pacate, che semplicemente restituivano un fatto storico documentato, su cui nessuna autorità dovrebbe permettersi di sorvolare.”

Lo afferma Maria Luisa Paglia, segretaria del PD Trieste.

La scuola pubblica non è mai servile. La scuola pubblica forma coscienze libere e consapevoli. È questo il suo compito più alto: coltivare memoria, restituire dignità alla verità dei luoghi e delle appartenenze, dare voce ai nodi irrisolti della nostra storia, anche quando risultano scomodi.

Siamo orgogliosi di questi ragazzi e ragazze, di Sara che ha saputo esprimere con coraggio e rigore la memoria antifascista della nostra città, e del professor Gabriele Donato, che li ha accompagnati in un lavoro prezioso e serio.

È proprio da esperienze come queste che nasce una cittadinanza democratica. Chi ha responsabilità istituzionali dovrebbe ricordarlo, prima ancora di decidere se applaudire o no.

CasaPound: Rojc (Pd), “Viminale consideri fuorilegge organizzazioni fasciste”

CasaPound: Rojc (Pd), “Viminale consideri fuorilegge organizzazioni fasciste”

Il ministro dell’Interno si attivi affinché siano considerate fuorilegge organizzazioni di destra estrema e fasciste, tra cui CasaPound, che si rifanno esplicitamente al periodo più buio della storia d’Italia, con la conseguente chiusura delle sedi, dei siti internet e pagine Facebook che fanno loro riferimento, impedendo ai loro associati di insultare la nostra Costituzione, infrangere quotidianamente le leggi dello Stato fondato sulla Resistenza e l’antifascismo.
Così la senatrice dem Tatjana Rojc si rivolge al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, in una interrogazione a seguito dell’affissione da parte di CasaPound di manifesti gravemente offensivi di cinque giovani partigiani fucilati nei pressi del Poligono di tiro di Opicina, sul carso triestino.
E’ evidente la volontà di di gruppi organizzati – aggiunge Rojc – di giustificare la privazione delle libertà democratiche, terribili fatti di sangue e gesta criminali. Bisogna evitare che siano riaperte ferite laceranti che farebbero indietreggiare il nostro Paese verso contrapposizioni inutili e dannose, antistoriche e anticostituzionali.
CasaPound: Pd Trieste, condanna manifesti neofascisti

CasaPound: Pd Trieste, condanna manifesti neofascisti

Il Partito Democratico condanna fermamente l’affissione dei manifesti apparsi questa notte a Opicina e Longera ad opera del partito neofascista CasaPound. L’estrema destra triestina dimostra di voler attuare una spregiudicata strategia della tensione, cercando di ostacolare il processo di pacificazione grazie al quale si sono rimarginate le molteplici ferite del passato. Questi atteggiamenti irresponsabili ci convincono che tale percorso deve
continuare nel solco di una pacifica e rispettosa convivenza tra i popoli che abitano queste terre. Certamente non sarà un gruppo di esagitati, che perseverano nell’offensivo negazionismo delle più
che ventennali violenze fasciste inflitte alle genti di queste terre, a fermare la profonda e convinta volontà di pacificazione.

È la presa di posizione della Segreteria del provinciale in merito ai manifesti di CasaPound comparsi questa mattina sul Carso triestino, a Opicina nel Parco della Pace – l’ex poligono di tiro gestito dall’Anpi locale – dove domani saranno commemorati i cinque antifascisti fucilati nel 1941 sulla base di una sentenza emessa da un Tribunale speciale.

Il  26 novembre – ricorda il Pd – dopo un lungo iter burocratico, è stata finalmente firmata da parte del Comune di Trieste la concessione del ‘Parco della Pace’ di Opicina a favore del Comitato Provinciale di Trieste dell’Anpi. Il Poligono di Opicina, dove persero la vita quasi 100 persone vittime dell’odio nazifascista è stato più volte teatro di morte durante gli anni Quaranta del Novecento. Purtroppo CasaPound ci riporta indietro nel tempo, nei tempi più bui della nostra storia, quelli che non vorremo mai più rivivere. Il Partito Democratico continuerà a battersi affinché l’area commemorativa ottenga i finanziamenti necessari per portare a termine
il progetto di riqualificazione e per poter garantire la piena fruibilità di questo importante luogo della memoria.

La Segreteria del Partito democratico

invita quindi la cittadinanza a partecipare alla commemorazione dei cinque antifascisti sloveni Pinko Tomažič, Viktor Bobek, Ivan Ivančič, Simon Kos e Ivan Vadnal fucilati il 15 dicembre 1941 dopo la condanna del Tribunale Speciale fascista nel Secondo Processo di Trieste, che avrà luogo domani, domenica 15 dicembre alle ore 15.00 presso il “Parco della Pace” di Opicina”.

No a sale pubbliche a chi si ispira al fascismo: la nostra mozione

Il Gruppo consiliare del Pd Trieste ha depositato in questi giorni una mozione che chiede alla Giunta comunale di non concedere l’occupazione del suolo pubblico e e l’uso di sale comunali ad associazioni che si ispirano al fascismo o hanno per scopo la discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. Sempre più pericolose, infatti, sono le manifestazioni all’insegna del neofascismo, del razzismo e della xenofobia, con soggetti che si richiamano apertamente alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale. In questo contesto, la concessione a Casa Pound della Sala Tergeste (nota come “Sala matrimoni”) del nostro municipio per la presentazione delle sue liste alle prossime elezioni europee, nella stessa piazza della promulgazione delle leggi razziali, ci appare come una inopportuna e grave provocazione.

Qui di seguito, il testo completo della nostra mozione. 

 

MOZIONE
Oggetto: non concedere occupazione del suolo pubblico e sale comunali ad associazioni che  si ispirano al fascismo o hanno per scopo la discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali.
 
Il Consiglio Comunale 
 
CONSIDERATO CHE
nel dispiegarsi della crisi produttiva e sociale, si affermano, assieme alla sfiducia nelle Istituzioni democratiche,  pericolose manifestazioni all’insegna del neofascismo, del razzismo e della xenofobia;
 
RITENUTO CHE
sia giunto il momento in cui le Istituzioni democratiche a tutti i livelli ed in ogni campo debbano costruire un argine contro rigurgiti fascisti, razzisti, xenofobi;
 
EVIDENZIATO CHE
la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione Italiana vieta la riorganizzazione del partito fascista e la legge n. 645/1952 (Legge Scelba) sanziona chiunque promuova od organizzi sotto qualsiasi forma, la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche;
 
EVIDENZIATO CHE
la legge n. 205/1993 (Legge Mancino) sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali; la legge punisce anche l’utilizzo di simbologie legate a suddetti movimenti politici;
 
IMPEGNA
il Sindaco e la Giunta
– ad ostacolare qualunque tipo di manifestazione sul territorio comunale di soggetti che si ispirano al fascismo;
– a effettuare la modifica dei regolamento comunali in materia di occupazione di suolo pubblico e di concessione di sale e spazi comunali al fine di includere, al momento della richiesta di autorizzazione, una dichiarazione esplicita di riconoscimento dei valori antifascisti espressi nella Costituzione italiana;
– ad istituire meccanismi di intervento che consentano di negare il rilascio dell’autorizzazione di occupazione del suolo pubblico e la concessione di sale e spazi comunali ad associazioni che, pur avendo sottoscritto la suddetta dichiarazione, presentino richiami all’ideologia fascista, alla sua simbologia, alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale, verificati a livello statutario, ove lo statuto è presente, o dell’attività pregressa o per accertata violazione delle leggi Scelba e Mancino.