Trieste: Grim, per Lega e FdI fiducia a Lobianco è in dubbio

Trieste: Grim, per Lega e FdI fiducia a Lobianco è in dubbio

Maggioranza in bilico su possibili stabilizzazioni precari educazione
 
Sono in gioco posti di lavoro e vite di famiglie, e il centrodestra non riesce a mettersi d’accordo prima di andare in aula: una maggioranza irresponsabili
e rischia di far saltare le possibili stabilizzazioni del personale ausiliario dell’area educazione, solo per beghe interne. Ormai il clima nel centrodestra cittadino è talmente degenerato che i consiglieri Giacomelli e Bertoli sono arrivati al punto di mettere in dubbio la fiducia verso l’assessore Lobianco”. 
 
Lo afferma la consigliera comunale del Pd Antonella Grim, commentando quanto avvenuto durante la seduta del Consiglio comunale di Trieste tenutasi ieri sera.
 
Il gruppo del Pd ha chiesto invano la convocazione di una commissione – ha aggiunto Grim – per tentare di approfondire la questione e raggiungere una posizione condivisa nell’interesse dei lavoratori. Purtroppo giunta maggioranza sono chiuse nelle loro logiche di potere ed è impossibile provare a dare una mano anche sulle cose concrete”.
Museo del Mare in Porto Vecchio: progressi e interrogativi aperti

Museo del Mare in Porto Vecchio: progressi e interrogativi aperti

Il futuro del Museo del Mare in Porto Vecchio è stato oggetto di discussione in commissione la scorsa settimana: si tratta di un tema di grande rilevanza per l’assetto dell’offerta culturale della città, sul quale un’interrogazione presentata dal nostro consigliere Giovanni Barbo nell’agosto 2018 è ancora in attesa di risposta.

Nel frattempo, il progetto è andato avanti: il Comune è in attesa di un certificato prevenzione incendi che consenta di aumentare la capacità ricettiva del Magazzino 26 (attualmente limitata a 300 persone) e intende spostare lì entro primavera 2020 il contenuto dell’attuale Museo del Mare e quello del Magazzino 18. Tra gli elementi positivi emersi in commissione, vi è la notizia che il Museo della Bora e il Museo dell’Antartide andranno a far parte del nuovo Museo del Mare, così come la disponibilità da parte dell’amministrazione a ragionare sull’intitolazione del nuovo museo a Ressel.

Lascia invece estremamente perplessi il fatto che non ci sia ancora un’ipotesi o un modello di gestione: con che personale il Comune intende far funzionare il Museo? Con quali collaborazioni scientifiche, dall’Università agli enti di ricerca? I rappresentanti Pd in commissione hanno anche chiesto che venga ripreso il dialogo con Italia Marittima per il passaggio al Comune di quella consistente parte dell’archivio del Lloyd Triestino che ancora giace nei loro archivi.

È invece decaduta la suggestiva ipotesi di utilizzo a fini anche espositivi del bacino 0, attiguo ai magazzini 24 e 25. Si tratta, in un certo senso, di dettagli, ma considerato che il polo museale dovrebbe diventare uno dei grandi attrattori della città, l’intero gruppo del Partito Democratico intende approfondire ogni aspetto del progetto, continuando a chiedere chiarimenti e a proporre idee.

Statua a D’Annunzio, il Comune farebbe meglio a valorizzare la tradizione scientifica della nostra città

Statua a D’Annunzio, il Comune farebbe meglio a valorizzare la tradizione scientifica della nostra città

Lunedì in Consiglio, prima dell’elezione del Presidente l’assessore Rossi – rispondendo a una domanda della consigliera Sabrina Morena – ha rivelato qualche dettaglio sulla statua di D’Annunzio richiesta e finanziata dal Comune di Trieste, e che verrà collocata in Piazza della Borsa.

Ora, se nulla abbiamo da eccepire rispetto alla rilevanza culturale di D’Annunzio, ci lasciano quantomeno perplessi le motivazioni portate dall’assessore per la realizzazione della statua: ha detto chiaro e tondo che verrà fatta in virtù del “legame della città con i fatti avvenuti a Fiume, così come più in generale c’è un collegamento di Trieste con l’Istria, Fiume e Dalmazia, nell’ambito dei fatti avvenuti fra la Prima e la Seconda guerra mondiale”. Purtroppo è difficile non leggere in queste parole un’eco dell'”incidente” diplomatico di Tajani il 10 febbraio, e pure più recentemente nella condivisione – il 2 giugno – della cartina della “Grande Italia” da parte dell’assessore Giorgi, che paradossalmente dovrebbe occuparsi della progettazione europea. Quanti passi indietro ci stanno facendo fare?

Invece di fare statue a D’Annunzio, il Comune non farebbe meglio a valorizzare la grande tradizione scientifica della nostra città – da Budinich a Abdus Salam – anche in vista di un appuntamento così culturalmente rilevante come ESOF 2020? Non farebbe meglio a cogliere l’opportunità di tessere collaborazioni con la città di Fiume, che nello stesso anno sarà capitale europea della cultura, mettendo in comunicazione la scienza e la cultura in un ambito transfrontaliero e europeo, attraverso la promozione delle eccellenze di questo territorio che rappresenta il cuore dell’Europa e di quella incredibile cultura che nasce da incontri e incroci culturali antichi e profondi, ma soprattutto ricchi di diversità e oggi più che mai la nostra città dev’essere un ponte necessario perché se ne possano creare altri che individuino in linguaggi culturali comuni percorsi di unione e vicinanza tra paesi, popoli, etnie e religioni diverse?

Auspicando le scuse dell’assessore Giorgi, torniamo a ribadire con forza che Trieste, città più europea d’Italia, necessita di istituzioni e politici impegnati a rafforzare la pacifica convivenza, valorizzando la ricchezza rappresentata dalle tante diversità culturali, linguistiche e religiose presenti sul nostro territorio, lavorando nel creare condizioni favorevoli agli scambi piuttosto che ai conflitti e trovando un ulteriore supporto nell’ambito della comune casa europea. Per alimentare questo processo, nello spirito dello storico incontro dei tre Capi dello Stato a Trieste in occasione del concerto dei tre Presidenti nel 2010, è necessario continuare il percorso della pacificazione che consiste anche nel rifiuto di visioni stereotipate che riproducono pregiudizi, danno etichette e creano nuovi muri.”

Gruppo consiliare PD Trieste

 

Na ponedeljkovem občinskem svetu je obdbornik Rossi odgovoril na vprašanje svetnice Sabrine Morena in razkril nekaj podatkov o postavitvi kipa D’Annunziu na Borznem trgu. Gre za projekt, ki nastaja na pobudo in s finančnimi sredstvi Občine Trst.

Velike pomisleke odpirajo motivacije odbornika pri obrazložitvi projekta. Rossi je izjavil, da bo kip postavljen zaradi “povezave mesta Trst z dogodki, ki so se pripetili na Reki, tako kot bolj splošno obstaja naveza Trsta z Istro, Reko in Dalmacijo v sklopu dogajanj med prvo in drugo svetovno vojno.” Težko je spregledati v teh besedah asociacijo z “diplomatskim incidentom” Taianija 10.februarja na bazovskem šohtu in s spletno objavo 2.junija zemljevida “Velike Italije” s strani odbornika Giorgija, ki naj bi se presentljivo ukvarjal z evropskimi projekti.
Ti koraki nas vodijo v napačno smer in hitro nazadujemo.

Ne bi raje Občina ovrednotila znanstevno tradicijo, ki odlikuje naše mesto, od Budinicha do Abdus Salama, tudi glede na pomembni kulturni dogodek ESOF 2020? Ne bi raje izpostavila sodelovanje z Reko, ki bo istega leta prestolnica evropske kulture in tako povezala kulturo in znanost v čezmejnem in evropskem duhu s promocijo teritorija, ki predstavlja srce Evrope in stičišče različnih kultur, v katerem naše mesto mora prevzeti vlogo mostu , ki bo s skupnim kulturnim jezikom povezoval različne države, narode, etnične skupine in vere?

V pričakovanju na opravičilo odbornika Giorgija, poudarjamo, da Trst, najbolj evropsko mesto v Italiji, potrebuje institucije in politike, ki podpirajo strpno sožitje z ovrednotenjem bogastva kulturne, jezikovne in verske raznolikosti našega teritorija. Potrebno je ustvarjati ugodne pogoje za izmenjave in se izogibati konfliktom preko iskanja podpore v skupnem evropskem domu. Zgled predstavlja zgodovinsko srečanje treh najvišjih državnih predstavnikov ob priložnosti koncerta treh predsednikov, ki se je leta 2010 odvijal v Trstu. Potrebno je nadaljaveti na poti za sodelovanje in mir z odklonom stereotipnih razmišljanj, ki ustvarjajo predsodke in nove zidove.

Svetniška skupina Demokratske stranke v tržaškem občinskem svetu

Sanità triestina: mozione Pd, preoccupante l’immobilismo del sindaco

Sanità triestina: mozione Pd, preoccupante l’immobilismo del sindaco

La situazione della sanità triestina è allarmante e il sindaco dovrebbe farsi parte attiva nel rappresentare le preoccupazioni degli addetti ai lavori e del territorio all’assessore Riccardi, al commissario straordinario di ASUITS Poggiana e alle organizzazioni sindacali di categoria. Lo chiede il gruppo Pd in Consiglio comunale, insieme agli altri esponenti del centrosinistra, con una mozione urgente presentata mercoledì 5 giugno, nella quale si sottolineano in particolare la precarietà delle dotazioni organiche e il definitivo blocco del cantiere per la riqualificazione di Cattinara, dove oggi si lavora in condizioni di estremo disagio. Non vorremmo – hanno auspicato in conferenza stampa i firmatari della mozione – che la paura di mettere in difficoltà la giunta regionale bloccasse l’azione del sindaco e della giunta rispetto a un tema così centrale nella vita dei cittadini, che richiede attenzione e presenza  costanti da parte delle istituzioni locali.

Qui di seguito, riportiamo il testo integrale della mozione. 

 

Mozione urgente: situazione sanità triestina

Considerato che, come ampiamente documentato dagli ultimi mesi di cronache cittadine, la situazione della sanità triestina ha raggiunto un preoccupante livello di criticità.

Viste le ripetute segnalazioni da parte delle organizzazioni sindacali in merito alla precarietà delle dotazioni organiche, probabilmente insufficienti oggi a garantire l’erogazione di servizi tempestivi e sicuri, nonché il mancato sblocco al tetto di spesa per il personale sanitario da parte dell’assessore Riccardi, sebbene una norma nazionale già lo consenta;

considerato che al dato drammatico degli organici si aggiunge la notizia del blocco definitivo del cantiere per la riqualificazione dell’ospedale di Cattinara, uno dei due ospedali Hub del FVG, notizia che arriva dopo due anni di ping-pong incomprensibile ai cittadini e che condanna l’ospedale di Cattinara a dover funzionare in condizioni di estremo disagio e con un forte ridimensionamento degli spazi da dedicare alle attività di cura.

Considerato che questa situazione va ulteriormente soppesata alla luce di quanto previsto dalla “controriforma” Riccardi-Fedriga, ovvero la fusione con Gorizia e Monfalcone.

Visto che non è emerso dagli atti di programmazione di ASUITS che questi aspetti sono stati presi in considerazione, attentamente valutati e ragionevolmente affrontati e che purtroppo il Piano Attuativo Locale (PAL) approvato recentemente non riporta nulla che faccia capire che la situazione di lungo disagio per cittadini e operatori sarà affrontata con azioni e interventi mirati.

Valutato tutto ciò, preso atto dell’approvazione formale del PAL di ASUITS pronunciata dal Comune di Trieste in sede di Conferenza delle autonomie locali, e richiamata la funzione di tutela dei bisogni di salute della popolazione e delle comunità locali attribuita al Sindaco della città di Trieste,

si chiede che

il Sindaco si faccia urgentemente parte attiva nel rappresentare tali istanze all’assessore Riccardi e al Commissario Straordinario di ASUITS dott. Poggiana, oltre alle organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori e dei pensionati riferendo in Aula o in sede di audizione dei sindacati.

Trieste, 3 giugno 2019 – Famulari, Poropat, Morena, Martini, Barbo                                   

Cinghiali: Pd, Comune di Trieste agisca su emergenza

Cinghiali: Pd, Comune di Trieste agisca su emergenza

La Sesta Circoscrizione chiede al Comune di Trieste di riaprire il confronto sull’emergenza cinghiali. Coinvolgimento dell’assessore regionale con delega alla Caccia e all’Agricoltura, analisi delle possibili implicazioni sanitarie, richiesta di una campagna di informazione e sensibilizzazione verso i cittadini: sono alcuni dei temi che il Consiglio circoscrizionale della Sesta Circoscrizione porta all’attenzione del Comune di Trieste, con l’approvazione di una mozione a prima firma Luca Salvati (Pd).
“La mozione nasce alla luce delle ultime vicende – spiega Salvati – e dei numerosi appelli dei cittadini, come ad esempio quelli degli abitanti di via Solferino, dell’inizio del mese di maggio. Ma gli episodi che vedono protagonisti i cinghiali si ripetono a Melara, in zona Chiadino, a Longera e Sottolongera, dove spesso in passato sono stati arrecati danni anche agli orti e ai campi”.
“Nonostante le sanzioni pecuniarie e penali contenute nel collegato ambientale della Legge di stabilità in vigore dal 18/01/2016 – osserva il consigliere dem – troppi cittadini lasciano cibo o rifiuti organici al di fuori degli appositi cassonetti o peggio ancora ai margini dei boschi. Occorre far partire una forte campagna di comunicazione istituzionale per limitare al massimo comportamenti non solo scorretti ma decisamente pericolosi”.
“Senza fare dell’allarmismo – aggiunge Salvati – è anche da tenere controllato il pericolo di malattie come la peste suina in arrivo dall’Ungheria, che trova veicolo di trasmissione nella specie ungulata. Ormai questi animali spesso si spingono in pieno giorno su strade, marciapiedi e presso gli edifici cittadini, cioè vicino alla popolazione, tra cui – conclude – più esposti sono bambini e persone anziane”.
AcegasApsAmga perde la presidenza Hera ma per il sindaco era “inutile”

AcegasApsAmga perde la presidenza Hera ma per il sindaco era “inutile”

Famulari: grave e sostanziale la perdita della presidenza di AcegasApsAmga

«La perdita della presidenza di AcegasApsAmga non è una mera questione simbolica, è una sostanziale perdita di influenza che la nostra città subisce per colpa di tutto il centrodestra che la governa.» Commenta così la segretaria Laura Famulari il rinnovo delle cariche sociali di AcegasApsAmga, la società controllata al 100% da Hera, partecipata dai comuni di Padova, Trieste e Udine, che vede per la prima volta il nostro capoluogo privo dei diritti di voto sufficienti a indicare la presidenza del CdA, a seguito della vendita di azioni effettuate sul mercato autonomamente. «La Giunta Dipiazza si è venduta in piena consapevolezza e una volta per sempre un potere d’indirizzo autentico sulle scelte della società multiutility. La retrocessione di Trieste nella compagine societaria rivela un intreccio fra dilettantismo e spartizione di cariche. Da una parte si vendono i gioielli di famiglia con la volontà di far cassa per destinare risorse alla spesa corrente, cioè senza nemmeno l’ambizione di investire in un grande progetto. Dall’altra, bisognava far tornare i calcoli del noto Senatore e offrire l’ennesima poltrona a Marina Monassi, che di per sé è un’operazione inguardabile.»

Per Laura Famulari «è imbarazzante il sindaco che ritiene inutile avere un rapporto con il presidente del CdA della società multiservizi della sua città. Ed è preoccupante il fatto che la vendita del tesoretto delle azioni tolga a Trieste una riserva di sicurezza per il futuro, che dal punto di vista finanziario non si prospetta affatto roseo.»

Trieste Servizi: ancora nessuna chiarezza

Trieste Servizi: ancora nessuna chiarezza

L’idea di creare una società multiservizi comunale, la TRIESTE SERVIZI, è di fatto bloccata e al momento non c’è nessuna chiarezza sullo sviluppo del progetto. La preoccupata denuncia arriva da Laura Famulari, segretaria del Pd provinciale e consigliera comunale.
La commissione sul tema, convocata per il 30 maggio 2019, di fatto è stata aggiornata per l’assenza degli assessori competenti, riducendosi a una discussione sul nulla. Mancano linee programmatiche chiare, manca ancora – sottolinea Laura Famulari – un quadro economico generale del progetto. Né è dato di sapere quale sia in merito l’orientamento della giunta.
Il Partito Democratico ha chiesto quanto prima un approfondimento del tema e ha ribadito che, al di là di ogni ipotesi costitutiva, deve restare primario l’interesse dei lavoratori e la qualità dei servizi.

Violenza in asilo Trieste: Grim, episodio angosciante, prevenire

Violenza in asilo Trieste: Grim, episodio angosciante, prevenire

“Quanto accaduto nella scuola per l’infanzia è un episodio angosciante, che impone prima di tutto di far sentire alle famiglie la vicinanza e la solidarietà delle istituzioni, ma anche di adoperarsi affinché siano messe in atto tutte le misure necessarie per prevenire. La possibilità di utilizzare telecamere è prevista da una legge votata anche dal Pd, ma in tutta sincerità vorrei impegnarmi perché non sia quella la misura risolutiva. Servono percorsi di formazione continua per le operatrici e il rafforzamento di una cultura condivisa dell’attenzione. Anche in base alla mia passata esperienza di assessore, quanto è accaduto non rispecchia assolutamente la qualità delle scuole per l’infanzia di Trieste”. Lo afferma la consigliera comunale del Pd Antonella Grim, commentando la notizia di un’indagine, avviata dalla Polizia locale di Trieste, nei confronti di tre maestre di una scuola dell’infanzia accusate di aver abusato «dei mezzi di correzione e di disciplina» su piccoli di 3, 4 o 5 anni.

No a sale pubbliche a chi si ispira al fascismo: la nostra mozione

Il Gruppo consiliare del Pd Trieste ha depositato in questi giorni una mozione che chiede alla Giunta comunale di non concedere l’occupazione del suolo pubblico e e l’uso di sale comunali ad associazioni che si ispirano al fascismo o hanno per scopo la discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. Sempre più pericolose, infatti, sono le manifestazioni all’insegna del neofascismo, del razzismo e della xenofobia, con soggetti che si richiamano apertamente alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale. In questo contesto, la concessione a Casa Pound della Sala Tergeste (nota come “Sala matrimoni”) del nostro municipio per la presentazione delle sue liste alle prossime elezioni europee, nella stessa piazza della promulgazione delle leggi razziali, ci appare come una inopportuna e grave provocazione.

Qui di seguito, il testo completo della nostra mozione. 

 

MOZIONE
Oggetto: non concedere occupazione del suolo pubblico e sale comunali ad associazioni che  si ispirano al fascismo o hanno per scopo la discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali.
 
Il Consiglio Comunale 
 
CONSIDERATO CHE
nel dispiegarsi della crisi produttiva e sociale, si affermano, assieme alla sfiducia nelle Istituzioni democratiche,  pericolose manifestazioni all’insegna del neofascismo, del razzismo e della xenofobia;
 
RITENUTO CHE
sia giunto il momento in cui le Istituzioni democratiche a tutti i livelli ed in ogni campo debbano costruire un argine contro rigurgiti fascisti, razzisti, xenofobi;
 
EVIDENZIATO CHE
la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione Italiana vieta la riorganizzazione del partito fascista e la legge n. 645/1952 (Legge Scelba) sanziona chiunque promuova od organizzi sotto qualsiasi forma, la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche;
 
EVIDENZIATO CHE
la legge n. 205/1993 (Legge Mancino) sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali; la legge punisce anche l’utilizzo di simbologie legate a suddetti movimenti politici;
 
IMPEGNA
il Sindaco e la Giunta
– ad ostacolare qualunque tipo di manifestazione sul territorio comunale di soggetti che si ispirano al fascismo;
– a effettuare la modifica dei regolamento comunali in materia di occupazione di suolo pubblico e di concessione di sale e spazi comunali al fine di includere, al momento della richiesta di autorizzazione, una dichiarazione esplicita di riconoscimento dei valori antifascisti espressi nella Costituzione italiana;
– ad istituire meccanismi di intervento che consentano di negare il rilascio dell’autorizzazione di occupazione del suolo pubblico e la concessione di sale e spazi comunali ad associazioni che, pur avendo sottoscritto la suddetta dichiarazione, presentino richiami all’ideologia fascista, alla sua simbologia, alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale, verificati a livello statutario, ove lo statuto è presente, o dell’attività pregressa o per accertata violazione delle leggi Scelba e Mancino.

Bagno diurno di via Veronese: un gioiello da rilanciare

Edificio e istituto di assoluto valore storico, culturale e identitario, tanto quanto l’amatissimo stabilimento balneare La Lanterna (“Pedocin”), il bagno diurno comunale di via Paolo Veronese, una sorta di “spa” locale dei primi del ’900, è una peculiarità di Trieste da conservare e rilanciare. È questo il contenuto della mozione presentata da Antonella Grim (Pd) e discussa in commissione il 16 maggio. L’obiettivo del rilancio – come ha spiegato la consigliera Grim – può essere raggiunto attraverso una gestione mista pubblico-privato, anche in sinergia con il settore alberghiero locale, promuovendo adeguatamente il servizio di sauna e bagno turco. Il wellness e la cura della persona, del resto, sono “plus” sempre più ricercati e di buon ritorno economico. Fa ben sperare per il futuro del progetto la condivisione raggiunta con l’assessore Rossi e gli altri consiglieri.