Sgombero di Porto Vecchio: Paglia (Pd), gestione o propaganda?

Sgombero di Porto Vecchio: Paglia (Pd), gestione o propaganda?

Con lo sgombero di Porto Vecchio dai migranti che vi avevano trovato rifugio, sembra volersi inscenare uno “show mediatico”, piuttosto che affrontare in modo strutturale e umano una questione tanto complessa quanto urgente.

Ci chiediamo: è davvero diverso lo sgombero di Porto Vecchio da quello di un alloggio, di un albergo, o di un’abitazione abusivamente occupata? O si tratta solo di un’operazione una tantum, volta più a suscitare clamore che a trovare soluzioni concrete?”

Queste le domande che si pone Maria Luisa Paglia, segretaria del Pd di Trieste.

Questo intervento, infatti, rivela inefficienza e incapacità di pianificazione. I trasferimenti annunciati con grande enfasi e senza alcun confronto con le associazioni che quotidianamente si occupano delle persone senza dimora si limiteranno a spostare il problema altrove, senza alcuna risposta di lungo periodo.

Da stanotte altri arriveranno, riempiendo di nuovo quegli stessi spazi o trovandone di nuovi in città. A meno che l’Amministrazione non intenda presidiare ogni angolo dove uomini, donne e bambini possano cercare riparo e la questione si ripresenterà, lasciando tutti nel medesimo stato di abbandono.

È questo il futuro che vogliamo? Una città che risponde ai bisogni umani con clamore mediatico, senza mai cercare soluzioni integrate? 

Chiediamo invece di pensare davvero a queste persone e alla sicurezza di tutti i cittadini, lavorando per offrire percorsi regolari e sostenibili di accoglienza; prevenire fenomeni come il taglieggiamento e i ricatti, che emergono in un contesto di abbandono totale; collaborare con chi opera ogni giorno sul campo per garantire risposte umane e dignitose.


Trieste ha bisogno di visione, non di propaganda. La sicurezza di tutti passa attraverso l’inclusione, il dialogo e la capacità di pianificare.”

Invettive di Dipiazza in Consiglio comunale: il sindaco rifletta sui propri toni e chieda scusa alla città

Invettive di Dipiazza in Consiglio comunale: il sindaco rifletta sui propri toni e chieda scusa alla città

La Segretaria del Partito Democratico esprime con fermezza la sua preoccupazione per i toni e i modi adottati dal sindaco nei confronti di Francesco Russo, dei consiglieri del PD e dell’intera opposizione in Consiglio Comunale.

Riteniamo che atteggiamenti autoritari, verbalmente molto violenti e poco rispettosi delle istituzioni, siano incompatibili con il ruolo di chi è chiamato ad amministrare la nostra comunità” 


La discussione è degenerata nel corso di un dibattito legato alla nota vicenda nelle operazioni di voto sulla delibera del progetto Costim, quando il Presidente del Consiglio Comunale, Panteca, ha più volte votato al posto del Sindaco Dipiazza.

Questo episodio evidenzia una gestione confusa e poco rispettosa delle regole democratiche. Tali azioni, avvenute in un contesto di evidente mancanza di lucidità, non possono essere giustificate né sottovalutate poiché palesemente illegali. Chi rappresenta le istituzioni ha il dovere di mantenere compostezza, rispetto delle regole e chiarezza, anche nei momenti di maggiore pressione.

Comprendiamo la fatica e il logoramento che il ruolo di sindaco comporta, ma chi guida una città deve saper mantenere equilibrio verso tutte le parti politiche, garantendo il dialogo democratico. Essere il massimo rappresentante istituzionale richiede l’assoluto rispetto delle regole e la capacità di ascoltare e accogliere le critiche, nell’interesse dell’intera comunità. Invitiamo quindi il sindaco a riflettere sul proprio atteggiamento e a scusarsi con la città e con i consiglieri dell’opposizione, riaffermando il suo impegno al servizio dei cittadini e al rispetto della pluralità di voci che rappresentano il cuore della nostra democrazia.”

Sauro-Spaccini: la IV Circoscrizione approva la mozione PD per il servizio di scuolabus

Sauro-Spaccini: la IV Circoscrizione approva la mozione PD per il servizio di scuolabus

Nel corso della seduta del Consiglio di circoscrizione di ieri sera, alla presenza anche di alcuni rappresentanti del Comitato Genitori della scuola Sauro, è stata approvata una mozione del PD, presentata dal capogruppo Luca Bressan, che chiede il ripristino della corsa di ritorno del giovedì, al momento cancellata per scarso utilizzo.

Dalle stesse parole di Giacomo Bracali, rappresentante il comitato Sauro abbiamo appreso come ci sia stata una mancanza di comunicazione preventiva con l’amministrazione per quanto riguarda la volontà di sopprimere questa corsa. La scelta, infatti è stata comunicata via lettera alla dirigente scolastica con un preavviso di 15 giorni sulla sua effettività.”

La mozione mira proprio a costruire un dialogo prolifico con l’amministrazione: richiede che ci sia un incontro tecnico tra l’assessore competente, il comitato e la scuola per un confronto non solo sui numeri, ma anche sui criteri di calcolo dell’utilizzo del bus.

Non ci sono motivi economici che giustifichino la cancellazione della corsa del giovedì visto che l’ultimo assestamento di bilancio ha previsto un aumento di 72.000 euro destinato proprio ai servizi di scuolabus: la mozione chiede all’amministrazione di chiarire come saranno utilizzati questi fondi.”


Era importante portare una mozione sull’argomento in consiglio permettendo a quest’ultimo di dibattere ed esprimersi su un tema di chiara urgenza per i genitori e i bambini delle scuole. Confidiamo in un’inversione di rotta da parte del Comune e che il prezioso servizio di scuolabus rimanga garantito per tutta la settimana.”

Questo il pensiero di Marco Rossetti Cosulich, presidente della Circoscrizione.

Anche il dato politico che emerge dalla seduta di ieri sera è importante se il centro sinistra ha votato compatto a favore, il centrodestra si è astenuto. Tale risultato mi fa essere fiducioso che l’amministrazione torni sui suoi passi, ripristinando la corsa del giovedì e mostrando come, in tema di educazione e futuro dei nostri figli, non ci si possa limitare solo a mere motivazioni di natura economica, come già avvenuto per l’asilo di Roiano.

 

Come PD raccogliamo e sosteniamo la voce dei genitori della Scuola Sauro che da mesi chiedono risposte e una soluzione adeguata all’amministrazione comunale.

La situazione, nata con lo spostamento temporaneo della scuola per lavori necessari, avrebbe dovuto assicurare la continuità di un servizio scolastico sicuro e accessibile. Tuttavia, la gestione del servizio di trasporto scolastico verso la sede temporanea di San Giacomo è diventata una fonte di problemi per le famiglie e per l’intera comunità scolastica.

Non è stata trovata una sede scolastica provvisoria sufficientemente vicina, e per questo è stato previsto un servizio di scuolabus per gli studenti. Ma il servizio è stato vincolato a un “patto capestro”: clausole che ne prevedono la cancellazione se non viene raggiunto il 60% di occupazione del mezzo. Per questo è stata soppressa la corsa del giovedì con disagio per le famiglie che devono costantemente chiedere permessi sul lavoro. Il servizio è stato inoltre interrotto per percentuali di assenza irrilevanti e fisiologiche per il contesto scolastico e per la stagione invernale. Questo atteggiamento punitivo non solo mette in difficoltà le famiglie, ma va a colpire direttamente un diritto costituzionale come quello all’istruzione.

Fino a qualche tempo fa, i genitori potevano giustificare le assenze dei bambini tramite email agli uffici comunali. Quest’anno, la possibilità di giustificazione è stata rimossa, e se un bambino è costretto a stare a casa per malattia, questo viene trattato come un’assenza reiterata, rischiando di compromettere l’accesso al servizio. Questo approccio, improntato ad aridi calcoli puramente contabili, ignora del tutto le esigenze reali delle famiglie, che oggi chiedono soltanto di essere ascoltate.

Come Partito Democratico chiediamo all’amministrazione comunale di intervenire con urgenza e di garantire la continuità e l’accessibilità del trasporto scolastico per i bambini della Scuola Sauro, senza penalizzazioni e clausole vessatorie. Il diritto all’istruzione non può essere subordinato a calcoli su percentuali di riempimento dei mezzi, e la programmazione degli appalti pubblici dovrebbe sempre considerare le esigenze reali delle famiglie, soprattutto quando si parla di un servizio che impatta quotidianamente la vita e il lavoro di molti cittadini.”

Lo dichiara la segretaria provinciale del PD Maria Luisa Paglia

Non possiamo accettare che si dia priorità a progetti estetici di decorazione natalizia mentre servizi fondamentali come quello scolastico vengono trascurati. La famiglia, tanto invocata nelle dichiarazioni ufficiali, deve davvero essere messa al centro delle scelte politiche, e questo significa offrire un supporto concreto e costante ai genitori e ai loro figli.

 

Rosanna Pucci (PD) richiama il Comune alle proprie responsabilità: mozione urgente, interpellanza e richiesta di una riunione di commissione dedicata

Il PD tramite la consigliera Rosanna Pucci, ha predisposto una mozione urgente, una interpellanza e la richiesta di una Commissione del Consiglio comunale dedicata alla questione della sospensione della corsa dello scuolabus Sauro-Spaccini da San Giacomo a piazza Venezia.

Lo rende noto la consigliera comunale dem Rosanna Pucci che dà seguito formale al necessario approfondimento per capire le ragioni per le quali è stato sospeso il servizio dello scuolabus al pomeriggio del giovedì e per dare una svolta risolutiva al problema. 

Permangono molte perplessità riguardo all’implementazione delle condizioni capestro decise dal Comune e sulla disponibilità di mezzi della Trieste Trasporti, in quanto, da parte di questa azienda partecipata, non è pervenuto finora un report completo che risulta infatti mancante sul punto relativo alla richiesta di fornire dati su qualsiasi mezzo di trasporto in loro possesso, descritto per tipologia e capienza massima passeggeri. Ad esempio: pullmino da 24 posti, minibus da 14-19 posti e così via. Bastava dichiarare di non averne, proprio per escludere ogni tipo di dubbio sulla loro massima collaborazione, ma così ad oggi non si può dire.”

Facciamo nuovamente presente che la scuola già ad agosto aveva informato il Comune che, per esigenze dovute ad una obbligata riprogrammazione delle attività didattiche, ci sarebbe stata una riduzione significativa di bambini nella corsa pomeridiana. Ma sembra che il Comune, su questo punto, faccia orecchie da mercante e non si comporti da buon padre di famiglia, capace di accogliere le richieste dei propri cittadini per un disservizio causato dalla stessa giunta Dipiazza, trasferendo di fatto la scuola a San Giacomo, lontano dal proprio territorio di competenza.

Donna Vita Libertà. Un grido di resistenza universale!

Donna Vita Libertà. Un grido di resistenza universale!

15 Novembre ore 18:00 20:00

Un’occasione per confrontarci sulla condizione femminile, le conquiste da proteggere e le sfide che ci attendono.

intervengono:

  • G.O.A.P. Centro Antiviolenza Trieste
  • Maria Vanto, già dirigente di Consultorio familiare e attivista del Comitato per i Consultori familiari
  • Monica Hrovatin, portavoce delle Donne Democratiche di Trieste e sindaca di Sgonico
  • Maria Luisa Paglia, segretaria provinciale PD
  • Shady Alizadeh, avvocata e attivista del Movimento Donna Vita Libertà
Corso Italia 13 (I piano)
Trieste, 34132 Italia
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Migranti: servono soluzioni, non sgomberi. La Giunta comunale si assuma le sue responsabilità

Migranti: servono soluzioni, non sgomberi. La Giunta comunale si assuma le sue responsabilità

La recente dichiarazione del sindaco Dipiazza sugli sgomberi dei migranti che trovano riparo presso il Porto Vecchio rappresenta una risposta inaccettabile e del tutto insufficiente. Chiunque può ordinare sgomberi, ma il compito di un sindaco è trovare soluzioni concrete e dignitose per affrontare i problemi della propria comunità, specialmente quando si parla di vite umane e, in molti casi, di famiglie con bambini.

Pur riconoscendo che i trasferimenti settimanali di richiedenti asilo, due alla settimana per circa 30 persone per volta, abbiano portato qualche lieve miglioramento, la situazione resta drammatica. Rimangono 80-90 persone abbandonate a loro stesse per strada, senza accesso a ripari adeguati, né ai servizi minimi essenziali.

È gravissimo che la giunta comunale non abbia dato seguito agli interventi promessi sull’Ostello: i lavori alle fognature non sono mai iniziati, e le famose casette annunciate dalla Prefettura restano una promessa disattesa. Le parole non bastano, servono azioni. A che punto sono le ricerche per i moduli abitativi? Dove sono i bagni chimici necessari?” chiede Paglia “Il possesso dell’Ostello, a queste condizioni, si dimostra solo una presa di facciata, mentre continua a mancare una vera pianificazione che risponda al bisogno reale della città.

Lo dichiara Maria Luisa Paglia, segretaria del Pd di Trieste. 

Il paradosso risulta evidente: mentre le persone continuano a soffrire in strada, l’amministrazione pare orientata a spendere circa 200 mila euro per rinnovare le decorazioni natalizie in Piazza Unità. Dedicarne una minima parte per garantire un riparo sicuro e dignitoso a degli esseri umani, per lo più transitanti minori e famiglie con bambini piccoli, avrebbe dato un significato molto più autentico e coerente con il messaggio del Natale che Trieste vuole trasmettere.

“Questa amministrazione – continua la segretaria – “che sbandiera simboli culturali e religiosi per un giorno, ne disattende completamente i valori per tutto il resto dell’anno. Una cultura che ignora il rispetto e la solidarietà verso i più deboli non appartiene a Trieste.”

Il PD di Trieste ribadisce la sua richiesta al sindaco e alla giunta comunale: agite subito e in modo concreto per affrontare l’emergenza umanitaria che si consuma ogni giorno nella nostra città. Trieste merita di più.

Targa commemorativa: PD, la Giunta falsifica la storia, celebrando allo stesso modo antifascisti e fascisti

Targa commemorativa: PD, la Giunta falsifica la storia, celebrando allo stesso modo antifascisti e fascisti

Esprimiamo la nostra più profonda indignazione per l’iniziativa di un’Associazione, evidentemente supportata dalla Giunta comunale, di installare una targa in cui, per il 4 novembre, si commemorano indistintamente le medaglie d’oro di triestini, istriani, fiumani e dalmati, mescolando nomi di chi ha combattuto per la libertà e contro il fascismo con figure tristemente legate a regimi oppressivi e ideologie antisemite.

Associando, in una stessa targa, figure eroiche come la partigiana Rita Rosani a individui come Nicolò Giani, promotore di idee razziste e fasciste, questa amministrazione offende la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per contrastare violenza e dittatura.

La Giunta dovrebbe smetterla di giocare con la storia e le memorie, senza alcun confronto con la città e con scelte che, guarda caso, finiscono sempre per riabilitare figure di un ventennio che tanto ha fatto male alla nostra città.


Questa decisione non è una celebrazione della memoria, ma un affronto alla verità storica e ai valori democratici che la Resistenza ha consegnato al nostro Paese.”

Lo dichiara Maria Luisa Paglia, segretaria del PD Trieste.

Equiparare in questo modo vittime e carnefici non solo è una falsificazione della storia, ma dimostra l’incapacità della giunta di rispettare il significato profondo della lotta antifascista, su cui si fonda la nostra Repubblica.

Come Partito Democratico di Trieste, ci opponiamo fermamente a questa iniziativa che tenta di riscrivere la storia in favore di una pericolosa ambiguità.

Celebrazioni Trieste italiana, PD scrive a Prefetto: si ponga attenzione a eventi di stampo filonazista

Celebrazioni Trieste italiana, PD scrive a Prefetto: si ponga attenzione a eventi di stampo filonazista

In occasione dei 70 anni del ritorno della città all’Italia, sono previsti per il 26 ottobre a Trieste un concerto e un corteo, rispettivamente all’Ippodromo e in piazza Sant’Antonio.

I due eventi, che parlano di redenzione italiana, destano molta preoccupazione tra le fila del PD di Trieste, in particolare il corteo, che si svolge in luogo pubblico.

Riteniamo inaccettabile che eventi del genere, con contenuti che possono configurarsi come apologia del fascismo e del nazismo, trovino spazio nella nostra città. Siamo altresì preoccupati per le possibili reazioni e tensioni che potrebbero scaturire da queste manifestazioni, mettendo a rischio la sicurezza pubblica.”

Questo il pensiero condiviso dalla segreteria del PD di Trieste, da Giovanni Barbo e tutto il gruppo comunale PD e dai consiglieri regionali del PD Trieste, Francesco Russo e Roberto Cosolini.

A tal proposito, è stata inviata una richiesta al Prefetto e al Questore, affinché venga valutata attentamente l’opportunità di autorizzare il corteo e, nel caso in cui sia confermato, che venga predisposta una sorveglianza adeguata per garantire la sicurezza di tutte le cittadine e i cittadini e una vigilanza finalizzata anche ad accertare eventuali reati di apologia del nazismo o fascismo.

Crisi di leadership e politica di tagli: il PD denuncia la gestione della Sanità della Giunta regionale

Crisi di leadership e politica di tagli: il PD denuncia la gestione della Sanità della Giunta regionale

Si discute da giorni, e con la prospettiva di un dibattito che si protrarrà per mesi, dell’assestamento di bilancio per coprire i deficit economici generati dalle Aziende Sanitarie Regionali, nonché le nuove nomine dei Direttori Generali.

Il Forum Salute e Welfare, in accordo con il Gruppo Consiliare PD, ha sottolineato che una parte significativa della crisi che sta colpendo la sanità regionale è imputabile a scelte di appartenenza o vicinanza politica, piuttosto che alla competenza dei vertici aziendali. La mancanza di una leadership stabile è evidente anche nel continuo ricambio dei Direttori tra le diverse Aziende Sanitarie o all’interno delle stesse.

Nel caso specifico di ASUGI (Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina), dal 2019 a oggi, si sono avvicendati tre Direttori Sanitari, cinque Direttori Sociosanitari e due Direttori Amministrativi. I contratti dei Direttori prevedono una durata dai tre ai cinque anni, ma a parte il Direttore Generale, tutti gli altri sono stati sostituiti. Questo turnover solleva interrogativi: nuove opportunità o mancanza di visione comune?

Il continuo cambio di vertici, spesso provenienti da altre regioni e dunque bisognosi di un periodo di “formazione e conoscenza” delle specificità del Servizio Sanitario Regionale (SSR), ha rallentato o addirittura invertito processi organizzativi già avviati, generando confusione tra gli operatori e ricadute negative sui servizi offerti ai cittadini.

Un clima di incertezza, unito a carichi di lavoro elevati e a disparità salariali all’interno della stessa Azienda (tra area giuliana e isontina), ha spinto molti professionisti, in particolare infermieri e medici, ad abbandonare il sistema sanitario. Queste figure, di cui il sistema è già gravemente carente, sono fondamentali per ridurre le liste d’attesa, sviluppare la sanità territoriale e raggiungere gli obiettivi stabiliti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

A conferma di questo scenario, proprio oggi è stata resa nota la richiesta di uscita di 12 infermieri dalla SORES (Sala Operativa Regionale Emergenza Sanitaria) di Palmanova, tra dimissioni e domande di mobilità volontaria.

Nonostante i numerosi emendamenti presentati dal Partito Democratico per contrastare la fuga dei professionisti dal sistema sanitario pubblico, la Giunta regionale ha proseguito con i tagli ai servizi, adottando una gestione di tipo “militare”, calando decisioni dall’alto, spesso contro il parere non solo dei dipendenti, ma soprattutto dei cittadini. È emblematica la vicenda delle 10.000 firme raccolte contro i tagli ai servizi regionali, ignorate dal Presidente Fedriga, che ha rifiutato persino di incontrare i promotori della raccolta.

Questa Giunta ha ora l’opportunità di adottare scelte manageriali che valorizzino le competenze, piuttosto che basarsi su altri criteri.”

Lo sottolinea il Consigliere regionale Roberto Cosolini.

Come PD di Trieste non possiamo che condividere e rafforzare questo giudizio. L’arroganza con cui la Giunta regionale sta portando avanti una politica di tagli indiscriminati alla sanità pubblica è inaccettabile. Non solo sono stati ignorati i numerosi emendamenti mirati a salvaguardare la qualità dei servizi e il benessere dei professionisti, ma è stato anche rifiutato ogni dialogo con chi, come i cittadini e gli operatori del settore, vive quotidianamente le conseguenze di queste scelte. La vicenda delle 10.000 firme è solo l’ultimo esempio di una gestione autoritaria che ignora completamente il dissenso e la partecipazione democratica. Continueremo a lottare per una sanità pubblica efficiente e accessibile, al fianco dei cittadini e contro una Giunta sorda alle richieste del territorio.”

Lo afferma Maria Luisa Paglia, segretaria del PD di Trieste.

Approvazione delibera Porto Vecchio: un atto ostile verso la comunità

Approvazione delibera Porto Vecchio: un atto ostile verso la comunità

Il via libera al project financing di Costim, avvenuto esclusivamente con i voti della maggioranza, rappresenta un chiaro esempio di atteggiamento manicheo che privilegia gli interessi privati a scapito del bene comune, incarnando una concezione proprietaria e privatistica delle risorse pubbliche, una degenerazione della prassi democratica che il Partito Democratico non può tacitamente accettare».

Lo afferma la Segretaria provinciale del PD Maria Luisa Paglia.

Sin dalle fasi preliminari, è stata evidente la mancanza di un’autentica volontà di condividere il progetto con la popolazione, ignorando deliberatamente il contributo di esperti, categorie, parti sociali, portatori di interesse e semplici cittadini di Trieste che avrebbero potuto offrire competenze essenziali per l’efficacia e la sostenibilità del progetto.

Nonostante l’aperta disponibilità delle opposizioni a collaborare con proposte innovative, abbiamo assistito a una sistematica esclusione: un muro di gomma eretto attorno a decisioni opache prese in ambienti riservati, dove quasi tutti gli emendamenti proposti sono stati arbitrariamente dichiarati inammissibili oppure militarmente respinti. È inconcepibile che un progetto con un impatto così profondo e duraturo sulla nostra comunità sia stato dibattuto in modo così meschino, con documentazione essenziale celata agli occhi del pubblico e degli stessi consiglieri, negando di fatto ogni forma di dialogo aperto e costruttivo.

Il modo in cui è stata gestita l’intera procedura rivela un chiaro disegno: accelerare il processo per evitare un reale esame critico che avrebbe potuto produrre miglioramenti sostanziali. Questa fretta incauta mina la credibilità dell’Istituzione, con i consiglieri costretti a una maratona contro il tempo per analizzare documenti complessi in poche ore, un tempo ridicolmente insufficiente per un’adeguata valutazione.

La serata conclusiva della votazione si è trasformata in un teatro dell’assurdo, con un presidente del consiglio comunale che, ormai privo di ogni legittimità, ha ulteriormente compromesso la qualità della procedura con una condotta che rasenta la violazione dei più elementari principi di equità e legalità. Ciò che doveva essere un processo di crescita e rinnovamento per Trieste si è degradato a una mera esibizione di potere unilaterale, un atto ostile verso la comunità che configura un vero e proprio furto di futuro.

La modalità di ‘project financing’ proposta, chiaramente scritta sotto dettatura della Costim, solleva serie preoccupazioni perché può rendere Porto Vecchio un campo fertile per la speculazione immobiliare, trascurando l’opportunità di investire in attività produttive all’avanguardia e in un futuro sostenibile per i nostri giovani, privando Trieste la principale chance per un rinnovamento epocale.

Il Partito Democratico di Trieste rimarrà in prima linea nella lotta per assicurare che ogni voce possa essere ascoltata, che ogni progetto rifletta le reali necessità della comunità e non le ambizioni micragnose di una confraternita di politici conservatori. Siamo qui per difendere una Trieste coraggiosa, intraprendente e democratica, impegnandoci a ricostruire la fiducia nelle nostre Istituzioni, messe a dura prova da chi avrebbe dovuto proteggerle e invece le ha infangate».

Porto Vecchio, caso Panteca: PD, la democrazia non può essere soffocata da abusi di potere 

Porto Vecchio, caso Panteca: PD, la democrazia non può essere soffocata da abusi di potere 

Il Partito Democratico di Trieste condanna con fermezza l’episodio gravissimo avvenuto durante la seduta del Consiglio Comunale del 9 ottobre. Il Presidente del Consiglio Comunale, Francesco Di Paola Panteca, come rilevato dalla registrazione della seduta e dalle opposizioni durante la conferenza stampa, violando ogni principio di correttezza istituzionale, votava al posto del Sindaco, un atto che rappresenta un abuso senza precedenti.

Proprio chi dovrebbe garantire l’imparzialità e il rispetto delle regole democratiche, ha tradito la fiducia che i cittadini ripongono nelle istituzioni.”

Durissima la segretaria del Pd di Trieste, Maria Luisa Paglia. 

Questo comportamento arriva a coronamento di una gestione autoritaria del dibattito sul project financing di Porto Vecchio, già macchiato dalla decisione del Presidente di dichiarare inammissibili 129 emendamenti presentati dall’opposizione, sottraendo così al confronto democratico questioni cruciali per il futuro della città.

Il Partito Democratico si unisce alle forze di opposizione nel chiedere con forza un passo indietro di Panteca, che ha dimostrato di non essere in grado di ricoprire il ruolo di Presidente che deve essere garante super partes del Consiglio Comunale. 

Il futuro di Trieste, e in particolare di un progetto così importante come la riqualificazione di Porto Vecchio, non può essere deciso a porte chiuse, attraverso sotterfugi e abusi di potere. La nostra città merita una classe politica che rispetti le regole democratiche e che operi per il bene collettivo, non per gli interessi di pochi.

Chiediamo quindi con forza trasparenza, partecipazione e rispetto per le istituzioni democratiche – conclude la segretaria “Trieste non può essere governata con il pugno di ferro e l’arroganza. Il Partito Democratico continuerà a battersi affinché le voci dei cittadini e delle forze di opposizione siano ascoltate e rispettate.”