Scala Santa, muro crollato da quasi quattro anni: mozione per il ripristino

Scala Santa, muro crollato da quasi quattro anni: mozione per il ripristino

Quasi quattro anni dopo il crollo di una porzione del muro lungo Scala Santa, il passaggio resta pericolante e inagibile. La consigliera comunale Rosanna Pucci (PD) chiede un intervento immediato per ripristinare sicurezza e accessibilità.

Quasi quattro anni dopo il crollo di una porzione del muro crollato a Scala Santa tra i civici 34 e 36, la situazione è ancora ferma. L’episodio risale all’ottobre 2021 e, da allora, nonostante le numerose segnalazioni degli abitanti e gli interventi di vari amministratori, la ricostruzione del muro crollato a Scala Santa non è mai partita.

Mozione per sbloccare i lavori

A riaccendere i riflettori sulla vicenda è la consigliera comunale dem Rosanna Pucci, che sul luogo ha raccolto le istanze dei cittadini del rione di Roiano e ha depositato una mozione PD per lavori urgenti a Trieste in Consiglio comunale. Il documento invita il sindaco Roberto Dipiazza e la Giunta ad attivarsi con urgenza per il ripristino del muro.

Non sono bastate le mail degli abitanti interessati al passaggio, né quelle di amministratori e neanche della sottoscritta per farlo ricostruire Pertanto ho deciso di dare seguito formale alle segnalazioni, chiedendo un intervento immediato”. Lo ha dichiarato Pucci.

Rischio sicurezza e accesso compromesso

Oltre al tratto già crollato, la consigliera segnala anche fessurazioni e rigonfiamenti lungo il muro ancora in piedi, segni di un possibile aggravamento delle condizioni di sicurezza dei passaggi pedonali a Trieste. La situazione incide in particolare sulla fruibilità del passaggio, che rappresenta l’unico accesso pedonale a Roiano per i numeri civici 28, 34 e 38.

Una situazione che dura da troppo tempo

La mozione, ora all’attenzione del Consiglio comunale, mira a sbloccare un problema che, secondo i residenti, dura ormai da troppo tempo. Per il PD si tratta di un caso emblematico di degrado urbano a Trieste e di assenza di interventi tempestivi da parte dell’amministrazione.

Sicurezza e decoro non possono aspettare

Il Partito Democratico chiede un intervento urgente del Comune di Trieste per mettere in sicurezza l’area, ricostruire il muro e garantire l’accesso sicuro alle abitazioni.

Appello ai cittadini

Il PD invita i cittadini a seguire l’evoluzione della mozione e a sostenere l’iniziativa per accelerare i tempi del ripristino, restituendo al quartiere sicurezza e decoro.

Facciate e vetrine danneggiate: serve un fondo anti-vandali per ripristinarle

Facciate e vetrine danneggiate: serve un fondo anti-vandali per ripristinarle

Il Partito Democratico in IV Circoscrizione propone un fondo comunale per sostenere cittadini e commercianti danneggiati da atti vandalici a Trieste. Il capogruppo Luca Bressan chiede un intervento concreto per tutelare decoro urbano, sicurezza e attrattività della città.

Il capogruppo del Partito Democratico nella IV Circoscrizione del Comune di Trieste, Luca Bressan, ha presentato un’interrogazione per chiedere all’Amministrazione comunale l’istituzione di un fondo comunale dedicato al ripristino delle facciate imbrattate e delle vetrine danneggiate da atti vandalici e dalle effrazioni nei pubblici esercizi.

Il decoro urbano è un bene comune e la sua tutela è fondamentale per la qualità della vita, la sicurezza percepita e l’attrattività turistica della città. Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un aumento di episodi di vandalismo e spaccate, anche in zone centrali come via Lazzaretto Vecchio, viale XX Settembre, il canale di Ponterosso, ecc. È necessario che il Comune intervenga con strumenti concreti a sostegno di cittadini e commercianti danneggiati”.

Lo ha dichiarato Bressan.

Un fondo per cittadini e commercianti colpiti

L’interrogazione propone che il fondo sia accessibile nei casi in cui non sia possibile risalire agli autori del danneggiamento, evitando così che i costi ricadano interamente sulle vittime. Il modello di riferimento è quello del Comune di Venezia, che ha stanziato 100.000 euro per coprire fino al 50% delle spese sostenute per il ripristino delle vetrine danneggiate, anche in assenza di copertura assicurativa, e per incentivare interventi migliorativi come vetrine antisfondamento.

A sostegno della proposta, Bressan cita anche l’esperienza del Comune di Trento, dove è attivo un servizio gratuito per la pulizia delle facciate imbrattate, inclusi gli edifici privati, con interventi diretti su richiesta dei proprietari.

Regole chiare e ispirate alle buone pratiche

La disciplina per l’accesso al fondo, sottolinea il consigliere, potrà essere definita attraverso un apposito regolamento comunale, come già avviene in diverse città italiane.

Gli episodi di vandalismo e microcriminalità sono in aumento e questo è confermato dalle cronache dei giornali e anche da dati nazionali: Trieste è scesa al 19° posto nella classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita, perdendo 7 posizioni rispetto all’anno precedente, proprio a causa del peggioramento degli indicatori legati alla sicurezza.

Non lasciare soli i danneggiati

Non possiamo abbandonare i cittadini e i lavoratori che subiscono danni a causa di episodi di vandalismo, spesso legati a un deterioramento della sicurezza in città. Accanto agli strumenti di prevenzione, deterrenza e sanzionatori, è necessario prevedere anche forme di ristoro per chi subisce un danno gratuito, senza averne alcuna responsabilità”.

Aggiunge Bressan.

Sostegno concreto per il decoro urbano

Il Partito Democratico in IV Circoscrizione chiede al Comune di attivarsi subito per istituire il fondo, garantendo un aiuto rapido e concreto a chi subisce danni ingiusti e incentivando interventi di prevenzione come vetrine antisfondamento. Un passo necessario per preservare la qualità e l’immagine di Trieste.

Riqualificazione Piazza Sant’Antonio: ritardi, confusione progettuale e risorse sprecate

Riqualificazione Piazza Sant’Antonio: ritardi, confusione progettuale e risorse sprecate

Il Partito Democratico di Trieste, con i consiglieri comunali Laura Famulari e Giovanni Barbo, critica duramente la gestione della riqualificazione di Piazza Sant’Antonio. Tra ritardi, scelte progettuali incoerenti e risorse pubbliche sprecate, il progetto continua a sollevare dubbi e perplessità.

Meglio tardi che mai. O forse no”. Con queste parole i consiglieri comunali Laura Famulari e Giovanni Barbo commentano l’annuncio della partenza dei lavori di riqualificazione di Piazza Sant’Antonio.

 

Un progetto annunciato nel 2019 e mai completato

Correva l’anno 2019 quando in fretta e furia venne inserita nel piano delle opere la riqualificazione di Piazza Sant’Antonio, che doveva assolutamente essere pronta nella primavera del 2020.

 

Cinque anni di ritardi e scelte incoerenti

Che siano passati cinque anni senza che poco o nulla accadesse è lo standard di questa Giunta, molte parole e pochi fatti, e anche su questi ultimi abbiamo delle perplessità: sono da poco terminati i lavori sulle vie laterali alla chiesa, e non si può non notare come le soluzioni scelte poco ci azzecchino (per usare un eufemismo) con il resto delle pedonalizzazioni del centro.

Commentano i due consiglieri che si auspicano che si colga l’occasione dei lavori sulla piazza per sistemare anche quelle, e in attesa di vedere il progetto specifico non possiamo non ricordare che sulla riqualificazione dell’area la Giunta abbia ignorato il vincitore di un concorso di idee come pure l’affidatario di un incarico diretto, entrambe spese pagate dal Comune.

 

Spese pubbliche senza una visione complessiva

Il risultato lo giudicheremo, ma l’iter conferma da un lato come la Giunta avanzi per tentativi senza un’idea complessiva, dall’altro lo faccia spendendo i soldi dei cittadini con grande nonchalance.”

 

PD: servono trasparenza e coerenza nei lavori pubblici

Il PD di Trieste continuerà a vigilare affinché i lavori procedano con trasparenza, coerenza e nell’interesse della città.

Sicurezza nei comprensori Ater: presentata mozione urgente dal Dem Salvati

Sicurezza nei comprensori Ater: presentata mozione urgente dal Dem Salvati

Si è tenuta questa mattina giovedì 17 luglio presso la “Casa dei Puffi” a Borgo San Sergio la conferenza stampa per la presentazione della mozione urgente “Misure ordinarie e straordinarie volte alla sicurezza presso i comprensori ATER del Comune di Trieste”.

Presenti i consiglieri comunali Luca Salvati e Giovanni Barbo, i consiglieri della VII Circoscrizione e il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Russo.

Dopo l’intervento di apertura del capogruppo Giovanni Barbo, il consigliere Luca Salvati è entrato nel merito della mozione. A partire dagli episodi vandalici più recenti – come l’incendio di alcune auto proprio alla “Casa dei Puffi” – Salvati ha denunciato lo stato di esasperazione che stanno vivendo diversi inquilini delle ATER di Trieste – vedi anche la rapina a una signora nel complesso di Valmaura e il materasso incendiato nell’ingresso del portone del Comprensorio di Melara. Da qui la necessità di mettere in campo azioni coordinate da parte dei vari enti.

Ecco perché la mozione puntualmente e precisamente richiede al Sindaco e alla Giunta comunale, in collaborazione con la Regione e con l’assessore regionale competente, il Presidente di Ater di Trieste, il Questore e tutti i soggetti competenti, di:

  • trasferire, in sede di assestamento di bilancio in questi giorni in discussione in Consiglio regionale, una quota da destinare all’Ater di Trieste;
  • aumentare l’illuminazione nei complessi in questione;
  • programmare l’installazione di nuovi sistemi di videosorveglianza e potenziare gli attuali presso i comprensori dove si registra il maggior numero di fenomeni criminosi, quali Comprensorio di Valmaura, “Casa dei Puffi” a Borgo San Sergio, Comprensorio Melara;
  • chiedere nella prima riunione utile del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica (COSP) che sia decisa una presenza costante delle forze dell’ordine presso tali strutture con il miglior coordinamento possibile tra Stato e soggetti locali;
  • coinvolgere tutti i Gruppi tecnici territoriali di Habitat Microarea tramite una loro rappresentanza;
  • riattivare i progetti di educativa di strada nei quartieri ATER a rischio;
  • promuovere incontri sul territorio da effettuarsi costantemente e periodicamente con i residenti, alla presenza di vertici Ater, Asugi, rappresentanza forze dell’ordine, Sindaco e/o assessore con delega al sociale, rappresentanti delle associazioni e degli enti che insistono su quel territorio, al fine di prevenire situazioni di disagio.

I residenti delle aree ATER come via Grego, Valmaura e via Montasio si sentono sempre più frustrati e abbandonati. Manca manutenzione ordinaria e straordinaria, la comunicazione con ATER è assente, e l’attenzione sembra rivolta solo alle nuove edificazioni, trascurando completamente il patrimonio esistente»

Lo ha dichiarato Lorenzo Giachin, capogruppo VII Circoscrizione

Atti vandalici si ripetono anche in altre case ATER, spesso messi in atto da giovanissimi. Servono più interventi educativi e maggiore attenzione alle fragilità sociali del quartiere”

Ha aggiunto Majda Kodrič, consigliera di VII Circoscrizione.

Infine, il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Russo ha ricordato come già durante la campagna elettorale del centrosinistra, quattro anni fa, l’attenzione ai comprensori ATER fosse centrale, con una visita anche del segretario nazionale del PD.

Ogni anno ho presentato emendamenti al bilancio regionale a favore del decoro e della sicurezza in queste aree, ma la giunta Fedriga ha voluto sistematicamente bocciarli. Perché le telecamere si mettono solo in centro e non lì dove ce ne sarebbe più bisogno?”

Lo ha sottolineato Russo.

Fedriga e Dipiazza si occupano solo della città dei turisti, dimenticando i cittadini reali, spesso proprio quelli che li hanno votati. periamo che i cittadini trascurati sistematicamente dall’Ater se ne ricordino quando si tornerà alle urne.”

Conclude Giovanni Barbo.

Sicurezza: Salvati (Pd), Valmaura non sia terra di nessuno

Sicurezza: Salvati (Pd), Valmaura non sia terra di nessuno

Valmaura non sia terra di nessuno. La maggioranza ha testa e tempo solo per la cabinovia ma si dimentica di pezzi di città dove aumentano degrado e violenza. Il Consiglio comunale straordinario sulla sicurezza tenutosi alcuni mesi fa su richiesta del PD è finito nel dimenticatoio, le Forze dell’ordine sono ancora tenute sui confini.

Ora ci si mette anche l’Ater che ignora l’appello dei residenti impauriti da episodi ripetuti e preoccupanti. Porteremo in Consiglio comunale la richiesta di installazione di telecamere e altri interventi da parte delle istituzioni, a partire dalle forze dell’ordine, ma la prima a muoversi – trattandosi di Ater – dovrebbe essere la Regione. Fedriga e Dipiazza hanno il dovere di ascoltare le richieste dei cittadini e intervenire.”

Lo dichiara il consigliere comunale Luca Salvati (Pd), dopo gli ultimi fatti criminali che si sono verificati nel rione di Valmaura a Trieste.

Come vediamo anche in questa manovra estiva la Regione registra ogni anno enormi disponibilità finanziarie che vengono impegnate per ogni tipo di intervento ma le primarie necessità di sicurezza dei cittadini sono trascurate. Serve una decisa operazione di risanamento di alloggi e comprensori che includa gli aspetti legati alla sicurezza”.

Conclude Salvati.

Il sindaco offende cittadini e professionisti: inaccettabili le parole contro il quotidiano locale

Il sindaco offende cittadini e professionisti: inaccettabili le parole contro il quotidiano locale

Quando un sindaco liquida con l’espressione “Quando si scrivono stupidaggini!!!!” un articolo firmato da un professionista qualificato, pubblicato da un quotidiano locale rispettato, non sta semplicemente esprimendo un’opinione. Sta svilendo il confronto democratico, sta offendendo la competenza, e sta mostrando disprezzo per il diritto di ogni cittadino a discutere le scelte urbanistiche che riguardano il futuro della città.”

Così Maria Luisa Paglia, segretaria del Partito Democratico di Trieste, commenta con sdegno il commento del sindaco di Trieste in risposta a un articolo apparso su Il Piccolo, a firma dell’architetto e consigliere dell’Ordine Marco Ragonese, che con rigore e spirito costruttivo ha affrontato il tema centrale dei parcheggi e della mobilità urbana a Trieste.

Siamo oltre la maleducazione istituzionale. Siamo alla negazione del confronto. Che un sindaco si permetta di bollare come “stupidaggini” riflessioni che molti cittadini condividono, e che peraltro sono supportate da dati oggettivi, è un segnale di chiusura grave e offensivo, soprattutto verso chi, con serietà, cerca di contribuire alla qualità del dibattito pubblico.

Il PD esprime anche solidarietà al quotidiano Il Piccolo, bersaglio implicito ma evidente del disprezzo del primo cittadino. Accusare un giornale di dare spazio alla menzogna è una dichiarazione grave, che delegittima uno dei principali strumenti democratici di informazione e discussione. Un sindaco che non tollera le critiche né la stampa libera non sta svolgendo il proprio ruolo con responsabilità.

Il problema vero è che questa amministrazione ha ormai smesso di ascoltare. Chiunque solleva temi concreti come la gestione dei posteggi, la vivibilità urbana, il traffico, riceve in cambio derisione e attacchi. Il sindaco preferisce difendere a oltranza progetti divisivi come quello della cabinovia, bloccando sistematicamente il dibattito democratico anche nelle sedi istituzionali. E nel frattempo, i veri problemi dei cittadini rimangono irrisolti.

Trieste merita di più. Merita rispetto, confronto, ascolto. E un’amministrazione che non risponda con arroganza a chi ha il coraggio di proporre idee e analisi. “

Conclude Maria Luisa Paglia.

Il Partito Democratico continuerà a raccogliere le voci dei cittadini, dei professionisti, degli operatori culturali e di chi vive la città ogni giorno, per costruire insieme un’alternativa seria e inclusiva.

Scuole, verde e aree gioco:  la Giunta Dipiazza ignora i problemi quotidiani della città

Scuole, verde e aree gioco:  la Giunta Dipiazza ignora i problemi quotidiani della città

Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, il Partito Democratico ha presentato quattro emendamenti al bilancio, proposti dal consigliere Luca Salvati, per destinare 200.000 euro dell’avanzo libero – che ammonta a oltre 8 milioni di euro – alla manutenzione del verde pubblico, delle aree gioco e degli edifici scolastici.

Ancora una volta la Giunta Dipiazza perde l’occasione di prendersi cura dei problemi quotidiani dei cittadini. Senza alcuna motivazione, la maggioranza di centrodestra ha bocciato tutte le nostre proposte, che non sono fantasie politiche, ma richieste reali dei cittadini”.

Lo ha dichiarato Luca Salvati.

Il Partito Democratico sottolinea come l’attenzione dell’amministrazione comunale continui a concentrarsi su grandi opere divisive a scapito delle reali necessità dei cittadini. “La Giunta Dipiazza – conclude Salvati – continua a porre tutta la sua attenzione alla cabinovia, snobbando completamente i problemi della città”.

Aree archeologiche di Trieste, PD chiede aggiornamenti urgenti e interventi concreti

Aree archeologiche di Trieste, PD chiede aggiornamenti urgenti e interventi concreti

Il Consiglio della IV Circoscrizione del Comune di Trieste ha approvato nella seduta del 27 maggio una mozione che chiede aggiornamenti urgenti e interventi concreti su tre importanti aree archeologiche della città: il cantiere di via di Crosada, il Teatro Romano e il complesso di San Giusto.

Presentata dal consigliere Luca Bressan, capogruppo PD, insieme a Marina Coricciati, Andrea Abrami e Alberto Fileti, la mozione sollecita l’Amministrazione comunale a fare chiarezza sui tempi di conclusione degli scavi ancora aperti e a intervenire per garantire pulizia, decoro e accessibilità ai luoghi di interesse storico.

Trieste ha una straordinaria vocazione culturale e turistica ma per valorizzarla davvero serve un impegno costante nella manutenzione e promozione del nostro patrimonio. Il degrado in cui versano alcune aree archeologiche, come San Giusto, o la prolungata chiusura del Teatro Romano, sono segnali preoccupanti. È fondamentale garantire ai residenti e ai visitatori una fruizione dignitosa e continua dei luoghi simbolo della nostra storia. Penso anche a via di Crosada, dove un cantiere aperto da oltre un anno ha avuto un impatto significativo sulla vita quotidiana e sull’economia delle attività che vi insistono.»

Lo dichiara Luca Bressan.

Il documento approvato sottolinea come l’offerta culturale possa incidere positivamente anche sulla qualità del turismo, in un contesto in cui – sebbene i flussi siano in aumento – la spesa media per turista resta piuttosto contenuta. Migliorare l’accessibilità e la narrazione dei siti archeologici può attrarre un turismo più attento, curioso e rispettoso della città.

Nel dettaglio, la mozione chiede aggiornamenti sui lavori in via di Crosada, dove un cantiere archeologico aperto il 22 ottobre 2023 ha interrotto il collegamento pedonale tra via dei Capitelli e via del Teatro Romano, causando disagi quotidiani e un calo di passaggio per le attività commerciali della zona.

Si richiedono inoltre informazioni puntuali sullo stato del Teatro Romano, chiuso dal 2022 per un articolato intervento finanziato dal Ministero della Cultura: il progetto prevedeva passerelle, nuove balaustre, abbattimento delle barriere architettoniche e la realizzazione di un piccolo edificio per eventi culturali, ma i tempi di completamento non sono mai stati aggiornati pubblicamente.

Infine, si sollecita un piano di intervento per l’area archeologica di San Giusto, oggetto negli ultimi anni di scavi e ricerche, ma ancora in parte trascurata: numerose segnalazioni da parte di cittadini e stampa locale denunciano la presenza di rifiuti, la scarsa manutenzione del verde e la mancanza di strumenti adeguati per la valorizzazione del sito.

Il testo della mozione

Giardino San Michele: in miglioramento, ma ancora in sospeso il destino della casetta

Giardino San Michele: in miglioramento, ma ancora in sospeso il destino della casetta

A praticamente un anno dagli interventi straordinari, il Giardino di via San Michele mostra alcuni segnali di miglioramento: è stata avviata una manutenzione ordinaria programmata, sono riprese le ispezioni periodiche e, nel maggio 2024, è stato installato un nuovo gioco per bambini.

Tuttavia, resta del tutto irrisolto il nodo principale: il futuro della casetta collocata sul lato destro del giardino (entrando da via San Michele), chiusa ormai da fine 2023 e un tempo gestita dall’associazione AnDanDes, che per oltre vent’anni ha contribuito a rendere il giardino un luogo più vissuto, presidiato e accogliente — specialmente per i più giovani, vista la prossimità all’area gioco.

Il Comune conferma che la concessione ad AnDanDes non è stata rinnovata e che il giardino è stato inserito nel calendario degli sfalci e delle potature. Il Servizio Verde Pubblico ha rimandato per competenza la questione relativa alla concessione della casetta al Servizio Immobiliare, senza che sia arrivata alcuna risposta da quest’ultimo, così che ad oggi è impossibile sapere se vi siano in corso valutazioni per riassegnare l’immobile — eventualmente anche alla stessa associazione — né se siano previsti interventi manutentivi per un suo riutilizzo.

La ripresa della manutenzione ordinaria è un segnale positivo ma è insufficiente. Non possiamo accettare che il futuro della casetta resti avvolto nel silenzio. È un patrimonio e un luogo simbolo per il giardino. Tenerla chiusa a tempo indeterminato, senza una prospettiva, rischia di vanificare gli sforzi fatti per migliorare il giardino. Chiediamo al Comune di chiarire subito se si intende riassegnare la casetta, e se siano previsti eventuali interventi di ammodernamento necessari alla sua riapertura. Se così non fosse, sarebbe ancor meno comprensibile mantenerla inutilizzata”.

Lo dichiara Luca Bressan, capogruppo PD in IV Circoscrizione

Dal Comune risulta inoltre che la fontana decorativa superiore è priva d’acqua da diversi anni per problemi di infiltrazioni. “Chiediamo che l’amministrazione chiarisca se vi siano progetti per il suo recupero, in modo da restituire al giardino tutte le sue funzioni originarie e valorizzarne il potenziale come spazio pubblico di qualità,” afferma lo stesso Luca Bressan.