Accoglienza migranti a Trieste, presentato esposto per violazione diritti

Accoglienza migranti a Trieste, presentato esposto per violazione diritti

Durante l’incontro organizzato da AMeC dal titolo “Attendendo un sussulto di dignità”, che si è tenuto il 23 novembre, abbiamo appreso con grande attenzione dell’azione intrapresa dall’Associazione Avvocato di Strada odv, nella persona del suo presidente Antonio Mumolo. L’associazione ha presentato un esposto presso la Procura della Repubblica per accertare eventuali violazioni di legge e reati relativi alla mancata accoglienza dei richiedenti asilo a Trieste, con particolare attenzione ai minori.

Come Partito Democratico di Trieste riteniamo che la tutela dei diritti umani e il rispetto delle leggi debbano essere al centro dell’azione di ogni amministrazione. Siamo e continueremo a essere vigili su questa vicenda, come abbiamo fatto finora, affinché la gestione dell’accoglienza avvenga nel pieno rispetto della legalità e della dignità delle persone.

Lo afferma Maria Luisa Paglia, segretaria del Pd Trieste.

Vogliamo ricordare a chi ci governa che è pagato dai cittadini per risolvere i problemi, non per crearli. La strumentalizzazione delle situazioni di vulnerabilità per ottenere consenso politico è un atto di irresponsabilità gravissima, che calpesta i principi di solidarietà e dignità umana sanciti dalla nostra Costituzione e dalla coscienza collettiva della nostra comunità.

Siamo grati ad associazioni come Avvocato di Strada odv, che con coraggio e determinazione lavorano per difendere i diritti dei più fragili, richiamandoci tutti a un dovere di umanità.”.

Biblioteca Hortis: Pd, vigilanza alta su lavori in corso e garanzie sul servizio 

Biblioteca Hortis: Pd, vigilanza alta su lavori in corso e garanzie sul servizio 

La commissione tenutasi venerdì mattina, su richiesta del primo firmatario dem Luca Salvati, avente a oggetto l’illustrazione della situazione della Biblioteca Civica Attilio Hortis e del sistema bibliotecario cittadino nasce soprattutto a seguito dai lavori di ristrutturazione che riguarderanno la Biblioteca. L’esigenza è quindi avere rassicurazioni relativamente alla consultazione del materiale durante il periodo di chiusura, nonché apprendere la destinazione temporanea dell’Emeroteca.

Il consigliere Pd Štefan Čok ha sottolineato che la necessità di affrontare il sistema bibliotecario come un sistema complesso, rivolto sì all’educazione, ma anche alla ricerca, grazie al grande patrimonio di conoscenza custodito (per esempio i periodici storici, per i quali bisogna continuare nell’opera di digitalizzazione) e alla lettura anche nella sua dimensione di socialità.

Particolarmente importante il tema delle sedi: sono passati 16 anni dalla chiusura di quella storica di piazza Hortis e ancora oggi non ci sono notizie certe sulla riapertura. Nel 2004 il Comune aveva deciso di destinare l’intero edificio di piazza Hortis alla Biblioteca, procedendo con la ristrutturazione del palazzo a lotti, per permettere nel frattempo il funzionamento della storica Istituzione. Nel dicembre 2005 era stata inaugurata l’Emeroteca al piano terra, unico spazio del palazzo riaperto al pubblico.

Diversi i quesiti che abbiamo posto, fra cui se il finanziamento regionale, pari a quello richiesto nel 2004 per il progetto di riqualificazione della Hortis e di restauro di palazzo Biserini sarà sufficiente a finire i lavori e a riconsegnare alla città una sua istituzione storica e con quale tempistica.

Considerate le rassicurazioni date non solo all’opposizione, ma a tutta la città quest’oggi da parte dell’assessore De Blasio e degli uffici comunali, il nostro auspicio è che i finanziamenti siano sufficienti a terminare i lavori (cosa che abbiamo visto assai di rado per molte opere pubbliche avviate dalla Giunta Di Piazza), che questi si concludano nei tempi previsti e non ci sia alcuna interruzione di servizio o disservizi. In quanto opposizione, vigileremo che il tutto si svolga nella migliore maniera possibile.”

Lo affermano i consiglieri comunali Salvati e Čok

Crisi comparto industriale, il PD incontra i sindacati e i lavoratori di Flex, Tirso e Wärtsilä

Crisi comparto industriale, il PD incontra i sindacati e i lavoratori di Flex, Tirso e Wärtsilä

Si è tenuta venerdì, 22 novembre, un’importante iniziativa sulla situazione del comparto industriale giuliano, organizzata dal Forum lavoro e sviluppo economico del PD di Trieste, finalizzata in particolare ad ascoltare le proposte e le richieste avanzate direttamente da componenti delle RSU di FLEX, TIRSO e WÄRTSILÄ.

L’iniziativa, organizzata in collaborazione con le segreterie provinciali di CGIL, CISL e UIL e i sindacati di categoria, è sorta perché, come ha ricordato la  segretaria provinciale Maria Luisa Paglia, “Trieste non può permettersi di perdere altre imprese industriali”.

Da sempre il PD è impegnato a sostenere una presenza della manifattura a Trieste, come garanzia di un modello di sviluppo equilibrato. Oggi, mentre la città e le pubbliche amministrazioni sembrano essere indifferenti, nel nostro territorio alcune aziende industriali si trovano ad affrontare una situazione di crisi con crescente preoccupazione sul futuro dei loro dipendenti.” 

Lo afferma Roberto Zingirian, responsabile del Forum.

Le crisi industriali in atto hanno un impatto non indifferente sulla comunità triestina in quanto coinvolge circa 700 famiglie, considerando pure le aziende dell’indotto, spesso non tenuto sufficientemente in considerazione.

Nel corso dell’incontro, i rappresentanti delle RSU di TIRSO, WARTSILA e FLEX hanno evidenziato le specifiche problematiche delle rispettive aziende, le trattative tra privati in corso, gli incontri e i tavoli aperti a livello regionale e a Roma. Si tratta di aziende facenti parte di settori strategici, dove scelte imprenditoriali sbagliate o, meglio, “sciagurate”, come definite dai lavoratori, hanno portato a operazioni di delocalizzazione di attività produttive e know-how impoverendo e svuotando le aziende locali. In particolare, una folta rappresentanza di lavoratori della FLEX ha evidenziato la difficile situazione di stallo in cui si trova lo stabilimento, dove i lavoratori sono in contratto di solidarietà e le linee produttive ferme e la preoccupazione per la paventata cessione dello stabilimento a un fondo di investimento estero. 

Similarmente i lavoratori della TIRSO, prevalentemente donne, in cassa integrazione, attendono l’esito delle trattative per la vendita e la riconversione dello stabilimento nel settore alimentare. 

Per la WARTSILA, al contrario, dopo la positiva acquisizione dello stabilimento produttivo da parte della INNOWAY, si manifestano i primi problemi legati al mancato rispetto degli accordi nei confronti dei lavoratori tecnici rimasti dipendenti della WARTSILA con la denuncia di un numero, ancorché limitato, di nuovi esuberi.

Alle forze politiche, con le diverse responsabilità di governo e di opposizione, è stato chiesto di agire a sostegno e difesa di queste storiche aziende del comparto industriale locale e a garanzia del rispetto degli accordi presi.  

Per Francesco Russo, intervenuto a conclusione della discussione per evidenziare le criticità emerse e i possibili scenari che si aprono per il comparto manifatturiero.

I lavoratori coinvolti in queste crisi vanno tutelati sul piano politico. Oggi manca una politica industriale regionale”.

La riunione del Forum Lavoro non è stata finalizzata quindi a manifestare solo la solidarietà del PD ai lavoratori, ma soprattutto a impedire che le crisi in atto vengano dimenticate in una città che si riempie di alberi e lucette per il periodo natalizio, dando voce diretta ai lavoratori al fine di individuare insieme le possibili soluzioni e le iniziative da intraprendere. Su questo il PD c’è e ci sarà.

Pineta di Cattinara: non è strumentalizzazione, ma attenzione a bambini e cittadini tutti

Pineta di Cattinara: non è strumentalizzazione, ma attenzione a bambini e cittadini tutti

Il dibattito sulla gestione dello spazio verde a Cattinara si intensifica. Riccardo Riccardi, Assessore regionale alla Salute, si è trovato al centro delle critiche dopo aver espresso polemicamente disappunto per la partecipazione dei bambini durante le proteste contro la distruzione della pineta. Gli alunni delle scuole locali, che avevano pianificato una lezione all’aria aperta per la Giornata nazionale degli alberi, si sono ritrovati invece a testimoniare l’inizio dei lavori e l’area transennata.

Dispiace che, nel commentare quanto sta avvenendo a Cattinara, dove il destino della pineta sembra segnato malgrado le accorate e continue proteste della popolazione locale, l’assessore regionale alla sanità Riccardi non trovi di meglio che parlare di strumentalizzazione politica che coinvolge i bambini.”

Così Štefan Čok, consigliere comunale Pd sulla vicenda della Pineta di Cattinara.

I bambini sono coinvolti loro malgrado, poiché andranno a perdere un polmone verde che era per loro importante. E l’unica cosa a esser strumentalizzata, purtroppo, è la pazienza dei cittadini di una zona che nel corso dei decenni ha vissuto la presenza di interventi molto impattanti, realizzatisi, e interventi compensativi solo a parole.” 

Gli fa eco il collega consigliere Luca Salvati.

Non ci rassegniamo che alla popolazione venga chiesto di dover scegliere fra la sanità (in merito alla quale peraltro molto ci sarebbe da dire in questa Regione) e attenzione verso l’ambiente.”

Conclude la dem Valentina Repini. 

Il caso di Cattinara solleva questioni più ampie su come le decisioni urbane influenzino direttamente la qualità della vita dei residenti e l’importanza di includere le comunità locali nelle decisioni che impattano il loro ambiente diretto. La salvaguardia degli spazi verdi rimane un punto cruciale per garantire non solo la salute ambientale, ma anche quella sociale e psicologica delle future generazioni.

Ancora nessuno riesce a comprendere perché, con tanto spazio non piantumato a disposizione, sia stato deciso di costruire un parcheggio sotterraneo proprio nell’area occupata dal bosco di conifere, unica area verde presente nel comprensorio.

La pineta è composta da circa 400 alberi sani e maturi, e la sua eliminazione ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alle conseguenze ambientali che questo comporterebbe. L’importanza ecologica di questa pineta non è trascurabile, dato che gli alberi presenti assorbono circa 170 tonnellate di CO2 all’anno.

Sgombero di Porto Vecchio: Paglia (Pd), gestione o propaganda?

Sgombero di Porto Vecchio: Paglia (Pd), gestione o propaganda?

Con lo sgombero di Porto Vecchio dai migranti che vi avevano trovato rifugio, sembra volersi inscenare uno “show mediatico”, piuttosto che affrontare in modo strutturale e umano una questione tanto complessa quanto urgente.

Ci chiediamo: è davvero diverso lo sgombero di Porto Vecchio da quello di un alloggio, di un albergo, o di un’abitazione abusivamente occupata? O si tratta solo di un’operazione una tantum, volta più a suscitare clamore che a trovare soluzioni concrete?”

Queste le domande che si pone Maria Luisa Paglia, segretaria del Pd di Trieste.

Questo intervento, infatti, rivela inefficienza e incapacità di pianificazione. I trasferimenti annunciati con grande enfasi e senza alcun confronto con le associazioni che quotidianamente si occupano delle persone senza dimora si limiteranno a spostare il problema altrove, senza alcuna risposta di lungo periodo.

Da stanotte altri arriveranno, riempiendo di nuovo quegli stessi spazi o trovandone di nuovi in città. A meno che l’Amministrazione non intenda presidiare ogni angolo dove uomini, donne e bambini possano cercare riparo e la questione si ripresenterà, lasciando tutti nel medesimo stato di abbandono.

È questo il futuro che vogliamo? Una città che risponde ai bisogni umani con clamore mediatico, senza mai cercare soluzioni integrate? 

Chiediamo invece di pensare davvero a queste persone e alla sicurezza di tutti i cittadini, lavorando per offrire percorsi regolari e sostenibili di accoglienza; prevenire fenomeni come il taglieggiamento e i ricatti, che emergono in un contesto di abbandono totale; collaborare con chi opera ogni giorno sul campo per garantire risposte umane e dignitose.


Trieste ha bisogno di visione, non di propaganda. La sicurezza di tutti passa attraverso l’inclusione, il dialogo e la capacità di pianificare.”

Invettive di Dipiazza in Consiglio comunale: il sindaco rifletta sui propri toni e chieda scusa alla città

Invettive di Dipiazza in Consiglio comunale: il sindaco rifletta sui propri toni e chieda scusa alla città

La Segretaria del Partito Democratico esprime con fermezza la sua preoccupazione per i toni e i modi adottati dal sindaco nei confronti di Francesco Russo, dei consiglieri del PD e dell’intera opposizione in Consiglio Comunale.

Riteniamo che atteggiamenti autoritari, verbalmente molto violenti e poco rispettosi delle istituzioni, siano incompatibili con il ruolo di chi è chiamato ad amministrare la nostra comunità” 


La discussione è degenerata nel corso di un dibattito legato alla nota vicenda nelle operazioni di voto sulla delibera del progetto Costim, quando il Presidente del Consiglio Comunale, Panteca, ha più volte votato al posto del Sindaco Dipiazza.

Questo episodio evidenzia una gestione confusa e poco rispettosa delle regole democratiche. Tali azioni, avvenute in un contesto di evidente mancanza di lucidità, non possono essere giustificate né sottovalutate poiché palesemente illegali. Chi rappresenta le istituzioni ha il dovere di mantenere compostezza, rispetto delle regole e chiarezza, anche nei momenti di maggiore pressione.

Comprendiamo la fatica e il logoramento che il ruolo di sindaco comporta, ma chi guida una città deve saper mantenere equilibrio verso tutte le parti politiche, garantendo il dialogo democratico. Essere il massimo rappresentante istituzionale richiede l’assoluto rispetto delle regole e la capacità di ascoltare e accogliere le critiche, nell’interesse dell’intera comunità. Invitiamo quindi il sindaco a riflettere sul proprio atteggiamento e a scusarsi con la città e con i consiglieri dell’opposizione, riaffermando il suo impegno al servizio dei cittadini e al rispetto della pluralità di voci che rappresentano il cuore della nostra democrazia.”

Sauro-Spaccini: la IV Circoscrizione approva la mozione PD per il servizio di scuolabus

Sauro-Spaccini: la IV Circoscrizione approva la mozione PD per il servizio di scuolabus

Nel corso della seduta del Consiglio di circoscrizione di ieri sera, alla presenza anche di alcuni rappresentanti del Comitato Genitori della scuola Sauro, è stata approvata una mozione del PD, presentata dal capogruppo Luca Bressan, che chiede il ripristino della corsa di ritorno del giovedì, al momento cancellata per scarso utilizzo.

Dalle stesse parole di Giacomo Bracali, rappresentante il comitato Sauro abbiamo appreso come ci sia stata una mancanza di comunicazione preventiva con l’amministrazione per quanto riguarda la volontà di sopprimere questa corsa. La scelta, infatti è stata comunicata via lettera alla dirigente scolastica con un preavviso di 15 giorni sulla sua effettività.”

La mozione mira proprio a costruire un dialogo prolifico con l’amministrazione: richiede che ci sia un incontro tecnico tra l’assessore competente, il comitato e la scuola per un confronto non solo sui numeri, ma anche sui criteri di calcolo dell’utilizzo del bus.

Non ci sono motivi economici che giustifichino la cancellazione della corsa del giovedì visto che l’ultimo assestamento di bilancio ha previsto un aumento di 72.000 euro destinato proprio ai servizi di scuolabus: la mozione chiede all’amministrazione di chiarire come saranno utilizzati questi fondi.”


Era importante portare una mozione sull’argomento in consiglio permettendo a quest’ultimo di dibattere ed esprimersi su un tema di chiara urgenza per i genitori e i bambini delle scuole. Confidiamo in un’inversione di rotta da parte del Comune e che il prezioso servizio di scuolabus rimanga garantito per tutta la settimana.”

Questo il pensiero di Marco Rossetti Cosulich, presidente della Circoscrizione.

Anche il dato politico che emerge dalla seduta di ieri sera è importante se il centro sinistra ha votato compatto a favore, il centrodestra si è astenuto. Tale risultato mi fa essere fiducioso che l’amministrazione torni sui suoi passi, ripristinando la corsa del giovedì e mostrando come, in tema di educazione e futuro dei nostri figli, non ci si possa limitare solo a mere motivazioni di natura economica, come già avvenuto per l’asilo di Roiano.

 

Come PD raccogliamo e sosteniamo la voce dei genitori della Scuola Sauro che da mesi chiedono risposte e una soluzione adeguata all’amministrazione comunale.

La situazione, nata con lo spostamento temporaneo della scuola per lavori necessari, avrebbe dovuto assicurare la continuità di un servizio scolastico sicuro e accessibile. Tuttavia, la gestione del servizio di trasporto scolastico verso la sede temporanea di San Giacomo è diventata una fonte di problemi per le famiglie e per l’intera comunità scolastica.

Non è stata trovata una sede scolastica provvisoria sufficientemente vicina, e per questo è stato previsto un servizio di scuolabus per gli studenti. Ma il servizio è stato vincolato a un “patto capestro”: clausole che ne prevedono la cancellazione se non viene raggiunto il 60% di occupazione del mezzo. Per questo è stata soppressa la corsa del giovedì con disagio per le famiglie che devono costantemente chiedere permessi sul lavoro. Il servizio è stato inoltre interrotto per percentuali di assenza irrilevanti e fisiologiche per il contesto scolastico e per la stagione invernale. Questo atteggiamento punitivo non solo mette in difficoltà le famiglie, ma va a colpire direttamente un diritto costituzionale come quello all’istruzione.

Fino a qualche tempo fa, i genitori potevano giustificare le assenze dei bambini tramite email agli uffici comunali. Quest’anno, la possibilità di giustificazione è stata rimossa, e se un bambino è costretto a stare a casa per malattia, questo viene trattato come un’assenza reiterata, rischiando di compromettere l’accesso al servizio. Questo approccio, improntato ad aridi calcoli puramente contabili, ignora del tutto le esigenze reali delle famiglie, che oggi chiedono soltanto di essere ascoltate.

Come Partito Democratico chiediamo all’amministrazione comunale di intervenire con urgenza e di garantire la continuità e l’accessibilità del trasporto scolastico per i bambini della Scuola Sauro, senza penalizzazioni e clausole vessatorie. Il diritto all’istruzione non può essere subordinato a calcoli su percentuali di riempimento dei mezzi, e la programmazione degli appalti pubblici dovrebbe sempre considerare le esigenze reali delle famiglie, soprattutto quando si parla di un servizio che impatta quotidianamente la vita e il lavoro di molti cittadini.”

Lo dichiara la segretaria provinciale del PD Maria Luisa Paglia

Non possiamo accettare che si dia priorità a progetti estetici di decorazione natalizia mentre servizi fondamentali come quello scolastico vengono trascurati. La famiglia, tanto invocata nelle dichiarazioni ufficiali, deve davvero essere messa al centro delle scelte politiche, e questo significa offrire un supporto concreto e costante ai genitori e ai loro figli.

 

Rosanna Pucci (PD) richiama il Comune alle proprie responsabilità: mozione urgente, interpellanza e richiesta di una riunione di commissione dedicata

Il PD tramite la consigliera Rosanna Pucci, ha predisposto una mozione urgente, una interpellanza e la richiesta di una Commissione del Consiglio comunale dedicata alla questione della sospensione della corsa dello scuolabus Sauro-Spaccini da San Giacomo a piazza Venezia.

Lo rende noto la consigliera comunale dem Rosanna Pucci che dà seguito formale al necessario approfondimento per capire le ragioni per le quali è stato sospeso il servizio dello scuolabus al pomeriggio del giovedì e per dare una svolta risolutiva al problema. 

Permangono molte perplessità riguardo all’implementazione delle condizioni capestro decise dal Comune e sulla disponibilità di mezzi della Trieste Trasporti, in quanto, da parte di questa azienda partecipata, non è pervenuto finora un report completo che risulta infatti mancante sul punto relativo alla richiesta di fornire dati su qualsiasi mezzo di trasporto in loro possesso, descritto per tipologia e capienza massima passeggeri. Ad esempio: pullmino da 24 posti, minibus da 14-19 posti e così via. Bastava dichiarare di non averne, proprio per escludere ogni tipo di dubbio sulla loro massima collaborazione, ma così ad oggi non si può dire.”

Facciamo nuovamente presente che la scuola già ad agosto aveva informato il Comune che, per esigenze dovute ad una obbligata riprogrammazione delle attività didattiche, ci sarebbe stata una riduzione significativa di bambini nella corsa pomeridiana. Ma sembra che il Comune, su questo punto, faccia orecchie da mercante e non si comporti da buon padre di famiglia, capace di accogliere le richieste dei propri cittadini per un disservizio causato dalla stessa giunta Dipiazza, trasferendo di fatto la scuola a San Giacomo, lontano dal proprio territorio di competenza.

Migranti: servono soluzioni, non sgomberi. La Giunta comunale si assuma le sue responsabilità

Migranti: servono soluzioni, non sgomberi. La Giunta comunale si assuma le sue responsabilità

La recente dichiarazione del sindaco Dipiazza sugli sgomberi dei migranti che trovano riparo presso il Porto Vecchio rappresenta una risposta inaccettabile e del tutto insufficiente. Chiunque può ordinare sgomberi, ma il compito di un sindaco è trovare soluzioni concrete e dignitose per affrontare i problemi della propria comunità, specialmente quando si parla di vite umane e, in molti casi, di famiglie con bambini.

Pur riconoscendo che i trasferimenti settimanali di richiedenti asilo, due alla settimana per circa 30 persone per volta, abbiano portato qualche lieve miglioramento, la situazione resta drammatica. Rimangono 80-90 persone abbandonate a loro stesse per strada, senza accesso a ripari adeguati, né ai servizi minimi essenziali.

È gravissimo che la giunta comunale non abbia dato seguito agli interventi promessi sull’Ostello: i lavori alle fognature non sono mai iniziati, e le famose casette annunciate dalla Prefettura restano una promessa disattesa. Le parole non bastano, servono azioni. A che punto sono le ricerche per i moduli abitativi? Dove sono i bagni chimici necessari?” chiede Paglia “Il possesso dell’Ostello, a queste condizioni, si dimostra solo una presa di facciata, mentre continua a mancare una vera pianificazione che risponda al bisogno reale della città.

Lo dichiara Maria Luisa Paglia, segretaria del Pd di Trieste. 

Il paradosso risulta evidente: mentre le persone continuano a soffrire in strada, l’amministrazione pare orientata a spendere circa 200 mila euro per rinnovare le decorazioni natalizie in Piazza Unità. Dedicarne una minima parte per garantire un riparo sicuro e dignitoso a degli esseri umani, per lo più transitanti minori e famiglie con bambini piccoli, avrebbe dato un significato molto più autentico e coerente con il messaggio del Natale che Trieste vuole trasmettere.

“Questa amministrazione – continua la segretaria – “che sbandiera simboli culturali e religiosi per un giorno, ne disattende completamente i valori per tutto il resto dell’anno. Una cultura che ignora il rispetto e la solidarietà verso i più deboli non appartiene a Trieste.”

Il PD di Trieste ribadisce la sua richiesta al sindaco e alla giunta comunale: agite subito e in modo concreto per affrontare l’emergenza umanitaria che si consuma ogni giorno nella nostra città. Trieste merita di più.

L’assessore Bertoli irride la comunità slovena, impari la storia di Trieste e chieda scusa

L’assessore Bertoli irride la comunità slovena, impari la storia di Trieste e chieda scusa

Durante la presentazione della Variazione n.12 al Bilancio di previsione 2024-2026 del Comune di Trieste, si è verificato un episodio che ha sollevato preoccupazioni riguardo al rispetto delle minoranze linguistiche nella nostra città.

I consiglieri circoscrizionali, riuniti nell’Aula consiliare, hanno assistito a uno scambio che ha destato sconcerto. Il consigliere Matia Premolin, vicepresidente della Circoscrizione II Altipiano Est, ha chiesto se durante la seduta fosse garantita la traduzione simultanea dallo sloveno all’italiano. Questa richiesta mirava a permettere interventi in lingua slovena, come previsto nelle circoscrizioni I e II, dove la presenza della comunità slovena è storicamente significativa.

L’assessore Everest Bertoli ha risposto in modo inatteso, replicando in albanese. Questo gesto è stato percepito come irrispettoso nei confronti della comunità slovena e della storia multiculturale di Trieste. Non si tratta di mettere in discussione la lingua albanese, ma di sottolineare l’importanza di riconoscere e rispettare le minoranze linguistiche che fanno parte integrante dell’identità cittadina.

L’articolo 1 dello Statuto del Comune di Trieste afferma chiaramente: “Trieste, Comune della Repubblica Italiana e capoluogo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con particolari caratteristiche riguardo alla portualità marittima, la posizione geografica, il passato storico, la convivenza tra la comunità italiana e le altre etnie storicamente presenti sul territorio, in particolare quella slovena…”.

L’episodio sembra contraddire lo spirito di inclusione e rispetto sancito dallo Statuto comunale. È fondamentale che i rappresentanti istituzionali mostrino sensibilità verso la storia e l’identità multiculturale di Trieste. Chiediamo all’assessore Bertoli di riflettere sul suo comportamento e di porgere le sue scuse alla comunità slovena e a tutta la cittadinanza.

Inoltre, sollecitiamo l’Amministrazione comunale a garantire, in tutte le sedute istituzionali in cui è previsto, il servizio di traduzione simultanea dallo sloveno all’italiano. Solo attraverso il rispetto e la valorizzazione delle diverse identità culturali potremo continuare a costruire una città aperta e inclusiva.

Il Partito Democratico rimane impegnato nel promuovere il dialogo interculturale e nel difendere i diritti della Comunità slovena, convinto che la diversità sia una straordinaria ricchezza da tutelare per il bene di tutta la città.

Scarica il comunicato firmato congiuntamente dai capigruppo dei Consigli delle Circoscrizioni I, II, III, IV, V, VI e VII del Comune di Trieste del campo progressista (Lista Russo, Slovenska Skupnost, Partito Democratico, Adesso Trieste e Movimento 5 Stelle)

Trieste-Varese: Salvati (Pd), Giunta contenga vandali con Questura

Trieste-Varese: Salvati (Pd), Giunta contenga vandali con Questura

L’assessore con delega alla sicurezza e il sindaco chiedano chiarimenti alla Questura di Trieste sugli scontri avvenuti dopo la partita Trieste – Varese, sui metodi posti in atto per contenere gli atti vandalici che si sono verificati, ma soprattutto la strategia che sarà posta in atto in occasione delle prossime partite, soprattutto quelle calde come i derby con Treviso e Venezia”. 

Lo chiede il consigliere comunale di Trieste Luca Salvati (Pd) che ha depositato un’interrogazione in merito agli scontri che si sono verificati nel capoluogo giuliano a margine della partita di pallacanestro Trieste-Varese, provocando alcuni feriti.

Salvati chiede anche di sapere se al tavolo provinciale di sicurezza e ordine pubblico siano state portate richieste di rinforzi di personale di forze dell’ordine e quali risposte si siano ottenute” e domanda inoltre spiegazioni sull’intervento della Polizia Locale “considerato il blocco del traffico causato dalle azioni violente poste in essere dalla tifoseria ospite.

È sorprendente che sia avvenuto tutto ciò, anche perché durante tutto l’incontro la ventina di ultrà del Varese uniti ad un manipolo di rinforzi da Udine non faceva nulla per nascondere le intenzioni bellicose nei confronti dei triestini, con insulti e minacce continui.