Trieste: Serracchiani, appello a istituzioni per sviluppo. Cosolini: quota di industria serve a Trieste

Trieste: Serracchiani, appello a istituzioni per sviluppo. Cosolini: quota di industria serve a Trieste

Lanciamo un appello forte alle istituzioni di Trieste e del Friuli Venezia Giulia: bisogna cercare di capire cosa serve per il futuro, essere pronti a guardare negli occhi una crisi che arriva”.
 
Lo ha detto la deputata del Pd Debora Serracchiani oggi a Trieste, nel corso di un incontro pubblico dedicato all’industria e allo sviluppo del capoluogo giuliano, assieme al consigliere regionale Dem Roberto Cosolini.
 
Lo sviluppo del porto è fondamentale per la città e questo sviluppo è frutto di quello che abbiamo fatto negli anni passati ma – ha indicato la parlamentare – se tutto questo c’è, dobbiamo sapere che possiamo perderlo perché anche gli altri si muovono. Quello che abbiamo dobbiamo proteggerlo per il futuro. Ad esempio, se vogliamo puntare sulla crocieristica – ha precisato – serve una stazione marittima adeguata, perché quando arrivano le navi non possiamo chiudere un pezzo di città, con disagio di cittadini e turisti. Il Porto Vecchio è sicuramente una risorsa fondamentale ma dei 50 milioni che abbiamo portato noi, ben pochi sono stati utilizzati. Non è possibile che le istituzioni  non si occupino dell’aeroporto, che con il porto è in stretta connessione”.
 

Per Serracchiani 
 
Regione e Comune devono mettersi al tavolo con il Mit e ragionare sull’implementazione infrastrutturale, a cominciare dalle risorse per la tratta ferroviaria Trieste-Venezia, che non sono state spese se non in minima parte. Nel dl crescita ci saranno norme che riguarderanno le aree industriali e Trieste deve capire se e come intervenire nella scrittura di quell’articolo. È un’occasione e va sfruttata, ma ci chiediamo su che tavolo i rappresentanti delle nostre istituzioni si siedono e discutono. Quel tavolo non c’è, e noi lo chiediamo.  Non ci sono aree sviluppate – ha detto Cosolini – che non hanno una significativa quota di attività industriale. Questo vale anche per Trieste, dove pure c’è un’importante differenziazione, dalle assicurazioni alla portualità”. 
 
Riferendosi alla chiusura della Ferriera annunciata dal sindaco Dipiazza, Cosolini ha rilevato che
 
ormai ai cento giorni non credono più neppure i lampioni. C’è una latitanza complessiva di chi governa ora – ha aggiunto il consigliere Dem – che non consente di affrontare i punti di crisi perché si preferisce non rovinare un quadro venduto come idilliaco. Abbiamo la necessità di guardare al 2021, alle elezioni comunali con lo spirito di combattere l’immobilismo”.
 
Trieste: Serracchiani, piattaforma logistica interessa a investitori

Trieste: Serracchiani, piattaforma logistica interessa a investitori

Gennaio 2020 è una data che attendiamo con grandi aspettative, e per allora confidiamo che saranno chiariti e definiti anche gli interessi degli investitori stranieri sulla piattaforma logistica di Trieste”. Lo ha affermato la deputata Debora Serracchiani, al termine di un sopralluogo effettuato nel capoluogo giuliano, sul cantiere di Piattaforma Logistica Trieste (PTL) dove ICOP Spa costruzioni opera assieme a Parisi Group componendo assieme a Interporto di Bologna e Cosmo Ambiente la cordata che ha vinto la gara d’appalto.

Per Serracchiani “la piattaforma logistica di Trieste è senza dubbio l’infrastruttura che darà il decisivo colpo d’acceleratore allo sviluppo del porto, perché le sue potenzialità potranno finalmente cominciare a essere sfruttate con una piastra che integra banchine, aree di transito e ferrovia. Tra pochi mesi la capacità di movimentare milioni di Teu sarà a disposizione degli operatori internazionali”.

“E’ un’opera all’avanguardia – ha aggiunto la parlamentare – anche per le modalità di realizzazione che ha visto l’applicazione del Building Information Modeling (BIM), e in generale con l’avvicinamento a una cultura e una pratica della digitalizzazione nel cantiere. E sicuramente il digitale non potrà che essere protagonista anche nella gestione a regime della piattaforma, come accade nei porti del Nord Europa”.

 

Nelle foto Debora Serracchiani accanto a Vittorio Petrucco, con Francesco Parisi e Piero Petrucco

Museo del Mare in Porto Vecchio: progressi e interrogativi aperti

Museo del Mare in Porto Vecchio: progressi e interrogativi aperti

Il futuro del Museo del Mare in Porto Vecchio è stato oggetto di discussione in commissione la scorsa settimana: si tratta di un tema di grande rilevanza per l’assetto dell’offerta culturale della città, sul quale un’interrogazione presentata dal nostro consigliere Giovanni Barbo nell’agosto 2018 è ancora in attesa di risposta.

Nel frattempo, il progetto è andato avanti: il Comune è in attesa di un certificato prevenzione incendi che consenta di aumentare la capacità ricettiva del Magazzino 26 (attualmente limitata a 300 persone) e intende spostare lì entro primavera 2020 il contenuto dell’attuale Museo del Mare e quello del Magazzino 18. Tra gli elementi positivi emersi in commissione, vi è la notizia che il Museo della Bora e il Museo dell’Antartide andranno a far parte del nuovo Museo del Mare, così come la disponibilità da parte dell’amministrazione a ragionare sull’intitolazione del nuovo museo a Ressel.

Lascia invece estremamente perplessi il fatto che non ci sia ancora un’ipotesi o un modello di gestione: con che personale il Comune intende far funzionare il Museo? Con quali collaborazioni scientifiche, dall’Università agli enti di ricerca? I rappresentanti Pd in commissione hanno anche chiesto che venga ripreso il dialogo con Italia Marittima per il passaggio al Comune di quella consistente parte dell’archivio del Lloyd Triestino che ancora giace nei loro archivi.

È invece decaduta la suggestiva ipotesi di utilizzo a fini anche espositivi del bacino 0, attiguo ai magazzini 24 e 25. Si tratta, in un certo senso, di dettagli, ma considerato che il polo museale dovrebbe diventare uno dei grandi attrattori della città, l’intero gruppo del Partito Democratico intende approfondire ogni aspetto del progetto, continuando a chiedere chiarimenti e a proporre idee.

Sertubi: Serracchiani, per salvezza ultimo appello a Di Maio  

Sertubi: Serracchiani, per salvezza ultimo appello a Di Maio  

Abbiamo lanciato veramente l’ultimo appello a Di Maio per la salvezza della Sertubi e di tutti i suoi lavoratori: posso solo sperare che sia raccolto, che arrivi una risposta e accada qualcosa”.

Lo afferma la deputata Debora Serracchiani, capogruppo Pd nella commissione Lavoro alla Camera, rendendo nota la lettera che ha spedito al ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio, alla luce delle notizie sul ridimensionamento e addirittura di completa chiusura dell’impianto Sertubi di Trieste, di proprietà dell’indiana Jindal Saw. Nella lettera al ministro, Serracchiani sottolinea 

 

di voler  sottoporre nuovamente alla sua attenzione la drammatica situazione dei lavoratori della Jindal Saw Italia”, in quanto “a un anno di distanza dalla mia precedente lettera del 30 giugno 2018, dopo che la Commissione Ue ha riconosciuto una forma di certificazione che ha tolto dei dazi sui tubi grezzi, non consta che alcuna interlocuzione sia stata avviata dal Governo con laCommissione europea e con l’Agenzia delle Dogane, al fine di scongiurare il drammatico epilogo che si sta profilando”.

La parlamentare chiede “con estrema urgenza” l’attivazione del Governo in sede Ue, in quanto per il 20 giugno infatti si attende un pronunciamento dell’Unione europea sui dazi antidumping per i prodotti indiani da immettere nel mercato europeo. Serracchiani segnala inoltre che “non meno rilevante e urgente è il fronte interno, in quanto va addebitato alle dogane italiane il cambiamento della codifica dei prodotti d’importazione, che è all’origine della nuova perdita del Made in”.

Migranti: Famulari, smentito Roberti su calo di arrivi a Trieste

Migranti: Famulari, smentito Roberti su calo di arrivi a Trieste

Dopo che ci ha continuato a raccontare la favola che a Trieste la Lega aveva praticamente spazzato via i migranti, Roberti oggi faccia i conti con quei numeri che non ha mai voluto dare, che lo stesso Salvini si è tenuto nascosto. A Trieste i migranti sono cresciuti e anche di parecchio.

Lo afferma la segretaria del Pd provinciale del capoluogo giuliano Laura Famulari, commentando i dati del Report statistico sul sistema dell’accoglienza presentato oggi dai soggetti impegnati nel settore.

Noi, che abbiamo lasciato una città con centinaia di migranti in meno – spiega Famulari – sono almeno due anni che stiamo dicendo che sarebbe accaduto questo fenomeno e, invece di prepararsi adeguatamente, Comune e Regione hanno messo la testa sotto la sabbia. Forse erano troppo impegnati a pugnalarsi tra pezzi di maggioranza per occuparsi di governare. Per fortuna il tessuto associativo e di volontariato laico e religioso di Trieste – aggiunge la segretaria dem – è straordinario e ha molto attutito l’aumento delle presenze. Siamo di fronte alla prova indiscutibile che l’accoglienza diffusa è il metodo migliore per gestire razionalmente gruppi di richiedenti asilo con minimo impatto sociale. Forse è proprio per questo che Roberti e Fedriga non lo vogliono, perché – conclude – a loro serve aumentare il disagio sociale.

Statua a D’Annunzio, il Comune farebbe meglio a valorizzare la tradizione scientifica della nostra città

Statua a D’Annunzio, il Comune farebbe meglio a valorizzare la tradizione scientifica della nostra città

Lunedì in Consiglio, prima dell’elezione del Presidente l’assessore Rossi – rispondendo a una domanda della consigliera Sabrina Morena – ha rivelato qualche dettaglio sulla statua di D’Annunzio richiesta e finanziata dal Comune di Trieste, e che verrà collocata in Piazza della Borsa.

Ora, se nulla abbiamo da eccepire rispetto alla rilevanza culturale di D’Annunzio, ci lasciano quantomeno perplessi le motivazioni portate dall’assessore per la realizzazione della statua: ha detto chiaro e tondo che verrà fatta in virtù del “legame della città con i fatti avvenuti a Fiume, così come più in generale c’è un collegamento di Trieste con l’Istria, Fiume e Dalmazia, nell’ambito dei fatti avvenuti fra la Prima e la Seconda guerra mondiale”. Purtroppo è difficile non leggere in queste parole un’eco dell'”incidente” diplomatico di Tajani il 10 febbraio, e pure più recentemente nella condivisione – il 2 giugno – della cartina della “Grande Italia” da parte dell’assessore Giorgi, che paradossalmente dovrebbe occuparsi della progettazione europea. Quanti passi indietro ci stanno facendo fare?

Invece di fare statue a D’Annunzio, il Comune non farebbe meglio a valorizzare la grande tradizione scientifica della nostra città – da Budinich a Abdus Salam – anche in vista di un appuntamento così culturalmente rilevante come ESOF 2020? Non farebbe meglio a cogliere l’opportunità di tessere collaborazioni con la città di Fiume, che nello stesso anno sarà capitale europea della cultura, mettendo in comunicazione la scienza e la cultura in un ambito transfrontaliero e europeo, attraverso la promozione delle eccellenze di questo territorio che rappresenta il cuore dell’Europa e di quella incredibile cultura che nasce da incontri e incroci culturali antichi e profondi, ma soprattutto ricchi di diversità e oggi più che mai la nostra città dev’essere un ponte necessario perché se ne possano creare altri che individuino in linguaggi culturali comuni percorsi di unione e vicinanza tra paesi, popoli, etnie e religioni diverse?

Auspicando le scuse dell’assessore Giorgi, torniamo a ribadire con forza che Trieste, città più europea d’Italia, necessita di istituzioni e politici impegnati a rafforzare la pacifica convivenza, valorizzando la ricchezza rappresentata dalle tante diversità culturali, linguistiche e religiose presenti sul nostro territorio, lavorando nel creare condizioni favorevoli agli scambi piuttosto che ai conflitti e trovando un ulteriore supporto nell’ambito della comune casa europea. Per alimentare questo processo, nello spirito dello storico incontro dei tre Capi dello Stato a Trieste in occasione del concerto dei tre Presidenti nel 2010, è necessario continuare il percorso della pacificazione che consiste anche nel rifiuto di visioni stereotipate che riproducono pregiudizi, danno etichette e creano nuovi muri.”

Gruppo consiliare PD Trieste

 

Na ponedeljkovem občinskem svetu je obdbornik Rossi odgovoril na vprašanje svetnice Sabrine Morena in razkril nekaj podatkov o postavitvi kipa D’Annunziu na Borznem trgu. Gre za projekt, ki nastaja na pobudo in s finančnimi sredstvi Občine Trst.

Velike pomisleke odpirajo motivacije odbornika pri obrazložitvi projekta. Rossi je izjavil, da bo kip postavljen zaradi “povezave mesta Trst z dogodki, ki so se pripetili na Reki, tako kot bolj splošno obstaja naveza Trsta z Istro, Reko in Dalmacijo v sklopu dogajanj med prvo in drugo svetovno vojno.” Težko je spregledati v teh besedah asociacijo z “diplomatskim incidentom” Taianija 10.februarja na bazovskem šohtu in s spletno objavo 2.junija zemljevida “Velike Italije” s strani odbornika Giorgija, ki naj bi se presentljivo ukvarjal z evropskimi projekti.
Ti koraki nas vodijo v napačno smer in hitro nazadujemo.

Ne bi raje Občina ovrednotila znanstevno tradicijo, ki odlikuje naše mesto, od Budinicha do Abdus Salama, tudi glede na pomembni kulturni dogodek ESOF 2020? Ne bi raje izpostavila sodelovanje z Reko, ki bo istega leta prestolnica evropske kulture in tako povezala kulturo in znanost v čezmejnem in evropskem duhu s promocijo teritorija, ki predstavlja srce Evrope in stičišče različnih kultur, v katerem naše mesto mora prevzeti vlogo mostu , ki bo s skupnim kulturnim jezikom povezoval različne države, narode, etnične skupine in vere?

V pričakovanju na opravičilo odbornika Giorgija, poudarjamo, da Trst, najbolj evropsko mesto v Italiji, potrebuje institucije in politike, ki podpirajo strpno sožitje z ovrednotenjem bogastva kulturne, jezikovne in verske raznolikosti našega teritorija. Potrebno je ustvarjati ugodne pogoje za izmenjave in se izogibati konfliktom preko iskanja podpore v skupnem evropskem domu. Zgled predstavlja zgodovinsko srečanje treh najvišjih državnih predstavnikov ob priložnosti koncerta treh predsednikov, ki se je leta 2010 odvijal v Trstu. Potrebno je nadaljaveti na poti za sodelovanje in mir z odklonom stereotipnih razmišljanj, ki ustvarjajo predsodke in nove zidove.

Svetniška skupina Demokratske stranke v tržaškem občinskem svetu

Sanità triestina: mozione Pd, preoccupante l’immobilismo del sindaco

Sanità triestina: mozione Pd, preoccupante l’immobilismo del sindaco

La situazione della sanità triestina è allarmante e il sindaco dovrebbe farsi parte attiva nel rappresentare le preoccupazioni degli addetti ai lavori e del territorio all’assessore Riccardi, al commissario straordinario di ASUITS Poggiana e alle organizzazioni sindacali di categoria. Lo chiede il gruppo Pd in Consiglio comunale, insieme agli altri esponenti del centrosinistra, con una mozione urgente presentata mercoledì 5 giugno, nella quale si sottolineano in particolare la precarietà delle dotazioni organiche e il definitivo blocco del cantiere per la riqualificazione di Cattinara, dove oggi si lavora in condizioni di estremo disagio. Non vorremmo – hanno auspicato in conferenza stampa i firmatari della mozione – che la paura di mettere in difficoltà la giunta regionale bloccasse l’azione del sindaco e della giunta rispetto a un tema così centrale nella vita dei cittadini, che richiede attenzione e presenza  costanti da parte delle istituzioni locali.

Qui di seguito, riportiamo il testo integrale della mozione. 

 

Mozione urgente: situazione sanità triestina

Considerato che, come ampiamente documentato dagli ultimi mesi di cronache cittadine, la situazione della sanità triestina ha raggiunto un preoccupante livello di criticità.

Viste le ripetute segnalazioni da parte delle organizzazioni sindacali in merito alla precarietà delle dotazioni organiche, probabilmente insufficienti oggi a garantire l’erogazione di servizi tempestivi e sicuri, nonché il mancato sblocco al tetto di spesa per il personale sanitario da parte dell’assessore Riccardi, sebbene una norma nazionale già lo consenta;

considerato che al dato drammatico degli organici si aggiunge la notizia del blocco definitivo del cantiere per la riqualificazione dell’ospedale di Cattinara, uno dei due ospedali Hub del FVG, notizia che arriva dopo due anni di ping-pong incomprensibile ai cittadini e che condanna l’ospedale di Cattinara a dover funzionare in condizioni di estremo disagio e con un forte ridimensionamento degli spazi da dedicare alle attività di cura.

Considerato che questa situazione va ulteriormente soppesata alla luce di quanto previsto dalla “controriforma” Riccardi-Fedriga, ovvero la fusione con Gorizia e Monfalcone.

Visto che non è emerso dagli atti di programmazione di ASUITS che questi aspetti sono stati presi in considerazione, attentamente valutati e ragionevolmente affrontati e che purtroppo il Piano Attuativo Locale (PAL) approvato recentemente non riporta nulla che faccia capire che la situazione di lungo disagio per cittadini e operatori sarà affrontata con azioni e interventi mirati.

Valutato tutto ciò, preso atto dell’approvazione formale del PAL di ASUITS pronunciata dal Comune di Trieste in sede di Conferenza delle autonomie locali, e richiamata la funzione di tutela dei bisogni di salute della popolazione e delle comunità locali attribuita al Sindaco della città di Trieste,

si chiede che

il Sindaco si faccia urgentemente parte attiva nel rappresentare tali istanze all’assessore Riccardi e al Commissario Straordinario di ASUITS dott. Poggiana, oltre alle organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori e dei pensionati riferendo in Aula o in sede di audizione dei sindacati.

Trieste, 3 giugno 2019 – Famulari, Poropat, Morena, Martini, Barbo                                   

Minoranze: Rojc, censimento sloveni equivale a schedatura

Minoranze: Rojc, censimento sloveni equivale a schedatura

Proponendo il censimento, l’onorevole Novelli tira fuori un classico del repertorio suo e di Forza Italia, che si può tradurre nella schedatura dei cittadini in base alla loro appartenenza etnico-linguistica. Per fortuna, finché siamo protetti dalla Costituzione, nessuno può ancora imporre un simile conteggio, né agli sloveni né ad altra minoranza”.

Lo afferma la senatrice Tatjana Rojc, che replica al deputato Roberto Novelli (FI), il quale ha presentato alla proposta di legge che prevede di effettuare un censimento

per misurare consistenza e concentrazione territoriale delle tre minoranze per ridefinire l’applicazione delle tutele sulla base del numero reale e del radicamento geografico; le garanzie di tutela degli sloveni nelle province di Trieste, Gorizia e Udine non hanno nulla a che fare con la loro consistenza numerica, e si fondano su norme di rango costituzionale, su trattati internazionali, su norme europee, sulle leggi nazionali n. 482 del 1999 e n. 38 del 2001, e infine sulla legge regionale 26/2007”.  Da questa proposta di legge non traspare tanto l’aspirazione di tutelare maggiormente le minoranze germanofone e friulanofone, quanto piuttosto  quella di comprimere la minoranza slovena.

Le Donne Democratiche del Pd di Trieste aderiscono al Pride FVG

Le Donne Democratiche del Pd di Trieste aderiscono al Pride FVG

Le Donne Democratiche del Pd di Trieste aderiscono al Pride FVG perché ritengono che l’evento rappresenti un momento gioioso ma significativo nel quale si manifesta sostegno verso chiunque venga considerato “diverso”, per genere, colore della pelle, etnia, religione o estrazione sociale. Una manifestazione anti fascista in cui si riconoscono anche la difesa dei diritti, dell’autonomia e dell’autodeterminazione delle donne, un evento in cui è importante esserci perché non è più il tempo di rimanere indifferenti.
Convintamente ci saremo, sarà presente con noi la portavoce delle Donne Dem della regione FVG Cinzia Del Torre e insieme invitiamo tutte le donne che si riconoscono nei principi democratici a partecipare.
Presso il nostro spezzone, sabato alle ore 14:30 in piazza Libertà ci sarà la fantastica Alessandra di Cucù che colorerà ogni donna che voglia dissotterrare la gioia di esserci!
Maria Luisa Paglia
Coordinatrice Donne Democratiche Trieste

Risparmiare e rispettare l’ambiente. Ciclo di incontri aperto alla cittadinanza

Risparmiare e rispettare l’ambiente. Ciclo di incontri aperto alla cittadinanza

Il V circolo Pd “O.Peteani” che fa riferimento al territorio di san Giacomo, Barriera e Ponziana, organizza, in collaborazione con la Federconsumatori, due incontri pubblici e propone alla cittadinanza la tematica del risparmio energetico «Primo passo per risparmiare e per rispettare l’ambiente, leggere le bollette e capire i nostri consumi». Nel dettaglio gli appuntamenti sono i seguenti: 

 

Le bollette dell’acqua e il nuovo metodo di calcolo. Riflessi sui costi delle famiglie.Bonus energia e idrico, chi ne ha diritto e modalità di accesso
venerdì 7 giugno ore 18:30 presso Acli, campo san Giacomo 15

 e

Energia elettrica e gas. Dal mercato tutelato al libero mercato. Bonus energia e idrico, chi ne ha diritto e modalità di accesso.
Venerdì 21 giugno ore 18:00 presso bar Mushroom, via san Maurizio 4

In entrambi gli incontri si farà cenno al Bonus energia e ci sarà la possibilità di porre domande.