Conti, mantenere patti su ripresa lavoro

Conti, mantenere patti su ripresa lavoro

“Auspico che le assicurazioni di una ripresa del lavoro per i lavoratori della Ferriera saranno mantenute puntualmente, attraverso l’impegno di tutti i soggetti istituzionali per superare ritardi e ostacoli. Questi erano i patti che vanno onorati a tutela delle famiglie che tirano avanti con mensilità ridotte”. Lo afferma la segretaria del Pd provinciale di Trieste Caterina Conti, dopo che è stato annunciato il prolungamento della durata della cassa integrazione per i lavoratori dell’ex area a caldo della Ferriera e per il personale della banchina.
“L’attenzione è rivolta in particolare alla parte logistica che – sottolinea la segretaria dem – dovrebbe essere una delle punte di diamante su cui punta l’area. Attendiamo con massima vigilanza gli sviluppi che dovrebbe sommare le progettualità per l’acciaio nell’Aussa Corno con quanto previsto per Trieste. Ma si faccia presto, perché i mesi scorrono e – conclude Conti – i lavoratori attendono di tornare a produrre e di ricevere la paga piena”.
Barbo, Giunta Dipiazza decida su dirigenti “intralcio”

Barbo, Giunta Dipiazza decida su dirigenti “intralcio”

Matteoni ha capito lo faccia anche Rossi” 
“La Giunta Dipiazza si metta d’accordo con se stessa e decida di dotare il Comune di dirigenti apicali, di un direttore dei musei come di un direttore per l’istruzione e le biblioteche. Per noi è essenziale che una città che vuole puntare sulla cultura e sul turismo abbia un direttore dei musei. Un ‘generale’, come lo chiama Rossi, non è un intralcio burocratico ma è chiarezza di responsabilità e linearità di comando: una figura fondamentale per elaborare una strategia complessiva”. E’ la replica del capogruppo dem in Consiglio comunale Giovanni Barbo all’assessore alla Cultura Giorgio Rossi, che alla sua domanda d’attualità sull’organico dei Musei civici ha indicato la linea in “meno generali e più colonnelli”.
“Chi già c’è fa un lavoro egregio ma – ribadisce Barbo – non può mancare in organigramma una persona che abbia un ruolo dedicato: lo ha capito anche la sua collega Matteoni, spero lo faccia anche Rossi. Meglio tardi che mai. Su cultura e turismo il Comune può e deve avere un ruolo di regia: vale per i musei e vale per i grandi concerti, dove non basta esprimere desideri ma bisogna assumere un ruolo attivo per mettere i privati nelle condizioni di tornare a puntare su Trieste, che sia lo stadio Rocco o piazza Unità”.
Barbo: tardivo annuncio di TriesteEstate è dannoso

Barbo: tardivo annuncio di TriesteEstate è dannoso

Giunta confonde promozione con accoglienza
“La giunta Dipiazza persevera nel vizio di annunciare in ritardo il programma di Triestestate, ben  due mesi dopo che sono stati resi noti i concerti in Regione, in Italia e all’estero: è un’occasione persa di volano turistico per la città. Dopo due stagioni di fermo causa pandemia l’offerta musicale è ricchissima e triestini e turisti hanno già pianificato l’estate e i concerti cui assistere, in termini di calendario e di budget. Per gli organizzatori, grazie ai quali in cartellone ci sono anche degli ottimi nomi e che si assumono buona parte del rischio d’impresa, questo ritardo significa meno biglietti venduti”
“Non basta annunciare il ritorno dei concerti ma – sottolinea il consigliere dem – alle parole la Giunta deve far seguire i fatti, mettendo i privati nelle condizioni di tornare ad organizzare anche grandi eventi allo stadio Rocco o in piazza Unità. Senza andare troppo lontano, basta vedere i nomi che saliranno sui palchi di Palmanova o Lignano: anche qui siamo in ritardo”.
“Se il Comune vuole puntare davvero sul turismo cominci a pianificare ma sul serio, perché – spiega Barbo – qui si continua a confondere la promozione turistica con l’accoglienza. Una persona può decidere di venire a Trieste perché suonerà un grande nome o perché c’è una grande mostra, non certo per un infopoint in più, da cui – conclude – sembra essere ossessionata questa giunta”.
Famulari, da Giunta Trieste Piano azione incompleto

Famulari, da Giunta Trieste Piano azione incompleto

Un importante strumento di gestione del territorio ma purtroppo riversato in un documento incompleto che non tiene conto di quanto avvenuto negli ultimi due anni e che doveva prevedere una maggiore partecipazione dei portatori d’interessi, oltre a una migliore comunicazione al pubblico. Non mantiene le promesse sulla conservazione del patrimonio arboreo e non assume adeguate misure operative per le mitigazioni climatiche. Ci siamo astenuti solo perché tutta la prima parte era in sostanza il Paes approvato dall’Amministrazione di centrosinistra e perché sono stati accolti dei nostri ordini del giorno che vanno in una direzione corretta”. Così la consigliera comunale Laura Famulari spiega l’astensione del gruppo dem in Consiglio comunale sul Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima-

Detto che “tra le nostre richieste c’è l’aiuto del Comune all’accesso dei privati al fotovoltaico, i punti di ricarica per motoveicoli elettrici, l’ampliamento dell’illuminazione a led che consuma meno”, Famulari tocca il tema Ovovia: “nel documento tra i rischi del territorio si evidenzia il forte vento, per un numero di 50 giorni all’anno e non 30. Sarebbe inoltre utile approfondire i rischi di frane di quelle aree. Ho chiesto anche di individuare – aggiunge – misure operative per le ondate di calore, per cui si preve il solo monitoraggio.


non gettare soldi pubblici in opere assurde

non gettare soldi pubblici in opere assurde

“Dai nuovi dati emerge ancora più nettamente che le previsioni del Comune sono assolutamente  distanti dalla realtà e da qualsiasi calcolo serio. E’ comprovata e resa più evidente la nostra previsione di non sostenibilità economica del progetto ‘ovovia’, di perdite notevoli per le casse del Comune e quindi per le tasche dei cittadini. Perdite di gestione che si sommerebbero alla spesa del Comune per il finanziamento del prolungamento della tratta fino a Montegrisa, proposto dal sindaco”. Lo hanno dichiarato Roberto Decarli e Ugo Poli, presenti in rappresentanza del Pd di Trieste alla conferenza stampa del Comitato “No Ovovia” che ha esposto elementi contro l’opera e aggiornato sulle iniziative successive alla bocciatura della richiesta di referendum.
“Ribadiamo la nostra ferma contrarietà a un progetto inutile per la città che – hanno indicato gli esponenti dem – ogni giorno mostra nuove debolezze e che Dipiazza continua a difendere mettendo a tacere e calpestando la volontà dei cittadini. Anche senza referendum continueremo a lottare contro la realizzazione dell’ovovia e a dar voce ai tanti cittadini che non vogliono gettare soldi pubblici in opere assurde”.

con i lavoratori in lotta a tutti i livelli

con i lavoratori in lotta a tutti i livelli

Conti: aderiamo a manifestazione. Famulari chiede audizione. Decarli al presidio
“Siamo accanto ai lavoratori della Flex nella lotta per i posti di lavoro. Siamo assolutamente contro l’ipotesi di licenziamenti che metterebbero in strada centinaia di famiglie triestine, e in loro difesa porteremo questa crisi all’attenzione di tutti i livelli istituzionali, a cominciare dal Comune di Trieste che deve muoversi in difesa di uno dei più importanti insediamenti industriali della città. Aderiamo da subito alla manifestazione convocata per lunedì in piazza”. Così la segreteria del Pd provinciale di Trieste Caterina Conti, a fronte dell’annuncio della direzione di Flex, reso noto dai sindacati, di circa 200 esuberi diretti e 80 interinali nell.
“Ho scritto al presidente del Consiglio comunale – conferma la consigliera comunale dem Laura Famulari – per chiedere che si tenga un’audizione urgente dei capigruppo in Consiglio comunale. Il Pd con il capogruppo Barbo su questa crisi ha già promosso un’audizione a marzo, ora bisogna stringere di più”. Per Roberto Decarli della segreteria del partito, presente oggi davanti allo stabilimento Flex al presidio dei lavoratori, “in questa battaglia è indispensabile la compattezza dei lavoratori, delle istituzioni e di tutte le forze politiche e sociali. L’industria e le maestranze devono rimanere a Trieste”.

Conti, no a referendum è occasione perduta

Conti, no a referendum è occasione perduta

“La decisione di non dare seguito al referendum è un’occasione perduta. Dopo aver deciso di farsi finanziare il progetto dell’ovovia sulla testa dei triestini, l’amministrazione butta via un’altra occasione per mettersi in ascolto della cittadinanza. Ma è chiaro che, fuori da qualunque ideologia e solo nell’interesse della città, continueremo questa battaglia per dare voce ai cittadini ed evitare lo sperpero di denaro pubblico in un’opera che appare sempre più senza capo né coda”. Lo afferma la segretaria del Pd provinciale di Trieste Caterina Conti, dopo che la commissione dei garanti ha dichiarato inammissibile la richiesta di indire un referendum sulla realizzazione di una cabinovia metropolitana Trieste-Porto Vecchio-Carso.

Artisti di strada: Famulari, più equilibrio e meno “carte”

Artisti di strada: Famulari, più equilibrio e meno “carte”

“Comprensibile il disagio di esercizi commerciali e luoghi di culto, ma forse si poteva evitare di dover addirittura intervenire con delibere per contenere i rumori eccessivi degli artisti di strada. Sembra che l’ordinanza del 2017 non abbia avuto alcun effetto se ora la Giunta ritiene di dover emanare un altro atto formale, che rischia di diventare un’altra ‘grida’ manzoniana. La convivenza tra attività commerciali e esibizioni temporanee dovrebbe essere guidata con più equilibrio e con meno carte. E con un occhio anche all’attrattiva turistica”. Lo dichiara la vicepresidente del Consiglio comunale di Trieste Laura Famulari (Pd), commentando l’adozione di delibere della Giunta comunale che restringe le aree in cui possono esibirsi gli artisti di strada, soprattutto nel centro della città.

Barbo, non vietare centro a manifestazioni pacifiche

Barbo, non vietare centro a manifestazioni pacifiche

“Inaccettabile che piazza Unità venga vietata a tutti per colpa di pochi facinorosi. Così si finisce per creare un precedente molto discutibile e si dà un potere di ricatto a quei gruppuscoli sempre più sparuti che usano metodi ingiustificabili per farsi notare. Il centrodestra che chiede di vietare la piazza per le proteste dei no vax e no green pass, faccia esercizio di memoria e guardi in casa propria, a chi è sceso in piazza col megafono contro le misure del Governo e chi ha lisciato il pelo ai manifestanti”. Lo dichiara il capogruppo Pd in Consiglio comunale Giovanni Barbo, in merito all’annuncio del sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, il quale vuole che “venga ripristinato il divieto di manifestare in piazza dell’Unità, in piazza Verdi e in piazza della Borsa”. 
“Ci sono già gli strumenti per proibire manifestazioni – spiega il consigliere dem – che il Prefetto ritenga pericolose per l’ordine pubblico. Piazza Unità è il luogo delle istituzioni e il simbolo della comunità civile: non va sottratta a chi pacificamente vi esprime il pensiero. E chi non sta alle regole sia punito secondo la legge ma – conclude – non si deve darla vinta proprio ai facinorosi che si vogliono contenere”.

Sanità: Conti, battaglia per servizio pubblico a Trieste

Sanità: Conti, battaglia per servizio pubblico a Trieste

Il Pd condivide pienamente la battaglia per la buona sanità pubblica triestina e vuole portarla avanti a tutti i livelli istituzionali in cui è presente con i suoi rappresentanti. Il partito si mobilita anche a livello territoriale con i Circoli e nei Consigli circoscrizionali, dove organizzeremo iniziative e assemblee pubbliche nei diversi rioni”. 

Lo ha annunciato oggi la segretaria del Pd provinciale di Trieste Caterina Conti, intervenendo all’assemblea pubblica organizzata al Teatro Miela dal Coordinamento per la difesa della sanità pubblica, indetta con altri soggetti per chiedere in primo luogo la modifica dell’atto aziendale Asugi. 

L’atto aziendale è l’apice del malgoverno della sanità  –ha chiarito la segretaria dem –    su cui il centrodestra ha messo le mani, indebolendo il pubblico e le sue eccellenze professionali e territoriali. La gestione della pandemia, con i drammi nelle case di riposo, i ritardi e le contraddizioni nella campagna vaccinale, fino allo scampato scandalo della nave-lazzaretto, ha dimostrato l’inadeguatezza della direzione aziendale e dell’amministrazione regionale.  Nel silenzio dei vertici comunali – ha aggiunto Conti – la Giunta Fedriga ha fatto scelte che hanno comportato nei fatti un depauperamento già in essere dei servizi territoriali, con una sempre crescente delega al privato, dai tamponi alle visite specialistiche e strumentali, per giungere ad appaltare perfino il centro vaccinale”.