Palazzo Carciotti: Giovanni Barbo, in 6 anni valore ridotto a 1/3

Palazzo Carciotti: Giovanni Barbo, in 6 anni valore ridotto a 1/3

Il dato certo è che in sei anni il valore di Palazzo Carciotti si ritroverà probabilmente ridotto a meno della metà. Ce n’è abbastanza da farsi delle domande sulla cura che è stata dedicata alla conservazione del valore del bene durante tutto il tempo in cui si tentava di alienarlo e se le procedure messe in atto siano state davvero le migliori per attirare investitori.
Con queste premesse c’è da chiedersi che tipo di investitori si potranno far venire per ‘ricostruire’ un pezzo di città come Porto Vecchio, dove i milioni non si misurano a decine ma a centinaia”.
Lo afferma il capogruppo Pd in Consiglio comunale Giovanni Barbo, in merito alla nuova stima del Palazzo Carciotti, da mettere sul mercato e per cui vi è un’offerta di Generali
“Nel 2018 il prezzo a base d’asta era stato fissato in 22 milioni e 700 mila euro – ricorda Barbo – diventati poi poco meno di 15 milioni, per scivolare ora, a quanto si apprende, sotto i 10 milioni, proprio in un momento in cui il mercato immobiliare è in salute, con società straniere che si sono comprate palazzi interi per farne alberghi.
“A prescindere da quella che sarà la valutazione finale stabilita dagli uffici e dall’esito della trattativa con i possibili acquirenti – aggiunge il capogruppo dem – torniamo a chiedere che si pianifichi la manutenzione ordinaria e straordinaria di monumenti e immobili di pregio della nostra città. Si guardi dall’altro lato del Canale, allo stato in cui versano le facciate di Palazzo Gopcevich”.
“Rispetto alla definitiva destinazione d’uso di Palazzo Carciotti – precisa Barbo –  al sindaco chiediamo rassicurazioni sul mantenimento della fruizione pubblica dell’area nobile dell’edificio”.
Opposizioni TS, si dimetta presidente Commissione Pari Opportunità

Opposizioni TS, si dimetta presidente Commissione Pari Opportunità

Dopo la bocciatura della Relazione delle attività svolte nel 2023, la presidente della Commissione pari opportunità del comune di Trieste Margherita Paglino dovrebbe prendere atto di non rappresentare la maggioranza dell’organo cui è preposta e trarne le conseguenze.
La Cpo si trova infatti da mesi in una situazione di stallo inaccettabile: la trattazione delle questioni concrete delle donne è ormai in secondo piano rispetto a tensioni e divergenze sugli argomenti da esaminare e programmi dei lavori. Le cause dello stallo si devono ai continui dissidi interni, alla scarsa condivisione e al mancato coinvolgimento delle commissarie sulle tematiche da trattare”.
Lo dichiarano le commissarie di parità Sarà Gattesco e Sabrina Morena, le consigliere comunali del Pd Rosanna Pucci, Valentina Repini e Laura Familiari, la consigliera Giorgia Kakovic (AT) e Alessandra Ricchetti (M5S), a seguito del voto espresso dalla maggioranza della Commissione pari opportunità del comune di Trieste sulla Relazione delle attività svolte lo scorso anno dalla CPO e presentata durante la seduta dello scorso lunedì 26 febbraio.
Una bocciatura che replica il precedente dello scorso ottobre, quando il programma presentato dalla presidente Paglino è stato respinto in quanto, riferiscono Morena e Gattesco, “ritenuto troppo generico e a tratti incompleto”.
Commissarie e consigliere ricordano che “la Commissione è composta da una collegialità di donne scelte a suo tempo per le elevate capacità culturali e imprenditoriali e per il loro impegno nel sociale e nella realtà cittadina, che dovevano operare per evidenziare e mettere in luce le difficoltà delle donne che vivono e lavorano a Trieste”.
“Considerato lo stallo inaccettabile delle attività e le continue divergenze”, per le esponenti della Commissione e del Consiglio comunali “è auspicabile se non necessaria una svolta nella Cpo, che ha bisogno di nuove proposte e di un cambio al vertice”.
“Occorre una ripresa costruttiva delle attività in un clima sereno e di collaborazione – aggiungono – nel rispetto della missione istituzionale della Commissione e soprattutto nell’interesse delle donne e della comunità”.
Parcheggi: Giovanni Barbo, rivedere piano in zona Rive

Parcheggi: Giovanni Barbo, rivedere piano in zona Rive

Meno multe e più stalli carico/scarico merci
Si metta mano a una revisione del piano parcheggi in città in particolare nella zona delle Rive, e in questa operazione si pensi ad aumentare il numero degli stalli per carico/scarico delle merci, individuando le zone che più ne hanno bisogno di concerto con le associazioni di categoria del commercio e della ristorazione.
La conferma della necessità di intervenire la offre anche il numero di verbali e multe comminate nel 2023, in consistente crescita rispetto all’anno precedente”.
E’ quanto propone il capogruppo Pd in Consiglio comunale Giovanni Barbo in una mozione firmata anche dalla collega Rosanna Pucci.
“Il mutamento delle abitudini d’acquisto – rileva il capogruppo dem – ha portato a un’impennata delle consegne a domicilio che richiedono un maggior numero di stalli per carico/scarico ad uso degli esercizi commerciali. A ciò si aggiunge la diminuzione di parcheggi a disposizione di residenti e negozi, soprattutto nella zona delle rive dove – aggiunge Barbo – la continua presenza di navi da crociera sottrae un consistente numero di parcheggi, al netto del giudizio sul turismo delle crociere”.
“Chi governa la città deve prendere in mano complessivamente il suo sviluppo e – indica Barbo – quando decide quali sono le attività trainanti su cui puntare deve anche tener conto del loro impatto sulla qualità della vita dei cittadini”.
Asili nido: Rosanna Pucci (Pd), 600 senza posto in strutture comunali 

Asili nido: Rosanna Pucci (Pd), 600 senza posto in strutture comunali 

A Trieste più di 600 bambini rimarranno fuori dagli asili nido pubblici nel prossimo anno scolastico 2024-2025, poiché ci sono state richieste d’iscrizione per 1182 posti a fronte di un’offerta comunale di 551, che copre meno della metà delle domande.

Questi numeri ci parlano chiaro e ci dicono per l’ennesima volta nei fatti ciò che questa giunta di centrodestra non è riuscita a fare, e cioè a fornire un servizio fondamentale per la cittadinanza. Negli ultimi tre anni, inoltre, la situazione anziché migliorare è peggiorata e chissà quale sorpresa ci aspetta il prossimo anno se non si corre per tempo ai ripari”.
Lo afferma la consigliera comunale Pd, Rosanna Pucci, dopo la pubblicazione dei dati relativi alle iscrizioni negli asili comunali da parte del Comune di Trieste.
“Il centrodestra chiede ai giovani di metter su famiglia, di far figli – aggiunge la consigliera dem – ma a questa richiesta dovrebbero seguire delle azioni politiche concrete di sostegno, in primis quelle che agevolano la genitorialità. E il servizio dell’asilo nido è forse la più importante tra tutte, oltre ad essere significativo per lo sviluppo del bambino”.
Per Pucci “è imbarazzante far arrangiare così tante famiglie triestine fra asili privati e disponibilità dei nonni per un servizio che un Comune dal bilancio fiorente come quello di Trieste potrebbe dare”.

Bilancio comunale 2022-2024: gli emendamenti del Pd

Bilancio comunale 2022-2024: gli emendamenti del Pd

Con 26 emendamenti proposti dai nostri Consiglieri al Bilancio comunale di previsione 2022-24 (Dup), intendiamo dare come Partito Democratico il nostro contributo per supplire a un piano evidentemente carente di visione e coerenza, incompleto e poco attento rispetto ai bisogni dei cittadini e dei rioni svantaggiati. 

A questo LINK è possibile trovare tutti gli emendamenti.

 

Questi i temi su cui si concentrano le nostre proposte:

– interventi a favore di famiglie e anziani

– reti fra Comune e sanità

– maggiori incentivi a microaree e piani di zona

– interventi a favore di scuole e palestre

– manutenzione di strade e marciapiedi

– fondi per ampliare immediatamente la platea dei centri estivi

– interventi per migliorare la pulizia della città

– una maggior copertura della fibra ottica

– risposta certa e solerte e coperture sicure per l’intervento sulla piscina terapeutica

– raddoppio dei fondi disponibili per la gestione autonoma di ogni circoscrizione

– promozioni di attività culturali e educative con la riqualificazione di spazi abbandonati nei quartieri

– contenitore pubblico ad Altura destinato all’aggregazione e alla socialità e sede di servizi

– più aree verdi, nuove aree gioco e fitness

– maggiore sostegno alle iniziative culturali

– completare la riqualificazione del Parco della Pace-Park Miru a Opicina

– rendere definitiva la rotonda fra via Valmaura e Ratto della Pileria.

Circoscrizioni, Barbo: prima i soldi e poi le regole

Circoscrizioni, Barbo: prima i soldi e poi le regole

«Si apra un dibattito sul tema delle circoscrizioni. Il Pd di Trieste e il nostro candidato sindaco lo avevano individuato come priorità nel programma, ma come opportunità di andare incontro alle esigenze concrete dei cittadini. Per noi i contenuti di metodo sono in secondo piano rispetto alle cose che si possono fare già ora, con le competenze che abbiamo e che sono in capo alle circoscrizioni.» Lo afferma il capogruppo Pd nel Consiglio comunale di Trieste Giovanni Barbo, in merito alla proposta di FdI e AT di rivedere le regole che riguardano le circoscrizioni.
«Il gruppo di maggioranza assoluta del centrodestra – continua il capogruppo dem – che esprimeva ed esprime l’assessore ai lavori pubblici, se vuole davvero fare sul serio metta a bilancio risorse vere per quei lavori pubblici che le periferie attendono da anni e che le circoscrizioni segnalano continuamente.»
«Il centrodestra di cui Fratelli d’Italia fa parte in pieno – indica Barbo – ha avuto i numeri per cinque anni e continua ad averli. Dove sono i risultati? Dove sono le opere e la cura dei rioni? Della proposta di ‘rivoluzionare’ le circoscrizioni non rimane che una conferenza stampa, se non si mettono soldi, non si condivide un percorso nelle sedi istituzionali e – ribadisce l’esponente del PD – se si continua a cercare visibilità in vista delle prossime scadenze elettorali.»
Ucraina: Famulari, aiutiamo Mykolaïv gemellata con Trieste

Ucraina: Famulari, aiutiamo Mykolaïv gemellata con Trieste

“Una città martire dell’Ucraina dovrebbe esserci più vicina di altre: ricordiamoci di  Mykolaȉv, città gemellata a Trieste dal 1997. Proprio in queste ore quella città, per la sua posizione strategica nel retroterra della città di Odessa, è sottoposta a un pesantissimo bombardamento e ad attacchi continui che causano morti e feriti nella popolazione civile. Ho presentato una mozione urgente affinché il sindaco e la giunta si mobilitino e prendano contatto con l’amministrazione comunale di  Mykolaȉv. Bisogna capire se, stante la situazione bellica, sia possibile l’invio diretto di aiuti umanitari e comunque dobbiamo almeno fa pervenire la solidarietà di Trieste agli abitanti e agli amministratori di Mykolaȉv in lotta per la libertà. Impegnamoci a definire un programma di futura collaborazione per la ricostruzione di questa città dell’Ucraina e le risorse necessarie per realizzarlo”. Lo dichiara la consigliera comunale di Trieste Laura Famulari (Pd), rendendo noto il deposito della sua mozione urgente recante “Gemellaggio Trieste – Mykolaȉv, aiuti umanitari e ricostruzione”.
“Il gemellaggio è stato fatto nell’ambito delle iniziative dell’Unione Europea – ricorda la consigliera – a sostegno del rinnovamento economico della Russia e degli altri Paesi di nuova indipendenza dopo il crollo dell’URSS. In particolare è stata la cantieristica navale, insediata anche a Mykolaȉv (allora Nikolaev, in russo) a far da collante, con l’avvio di un’iniziativa di collaborazione, che coinvolse anche BIC FVG e SEED, sua controllata di consulenza allo sviluppo, e che poi fu finanziata dall’UE”. “Dallo navalmeccanica le relazioni si sono estese ad altri settori – aggiunger Famulari – anche di sviluppo istituzionale, inquadrate in un accordo sottoscritto dai Sindaci delle due città nel Municipio di Trieste”.

 

 

Ex Fiera Trieste: Barbo, Dipiazza dia risposte no trionfalismi

Ex Fiera Trieste: Barbo, Dipiazza dia risposte no trionfalismi

Sindaco riferisca in Consiglio comunale su rifacimento area

Chiediamo risposte non trionfalismi, che di questi tempi sono davvero fuori luogo, come insegnano esperienze passate. Qui si parla di un rione densamente popolato, segnatoattualmente da una gigantesca area con palazzi sventrati e dalla vicina galleria di piazza Foraggi, in cui procedono a singhiozzo i lavori cominciati in ritardo. Un’area oggetto di discusse varianti al Prgc. Sul destino dell’area dell’ex Fiera si pongono questioni che non possono essere liquidate a colpi di annunci stampa né affidandosi solo a imprenditori ‘provvidenziali’: bisogna che il sindaco Dipiazza venga a riferire in aula”Lo chiede in un’interrogazione, sottoscritta anche dai colleghi dem Laura Famulari e Luca Salvati, il capogruppo Pd nel Consiglio comunale di Trieste Giovanni Barbo, in relazione all’annuncio del sindaco Roberto Dipiazza sulla realizzazione di un centro polifunzionale nell’area dell’ex Fiera del capoluogo giuliano.

La creazione, in sostanza, di un altro centro commerciale – osserva il capogruppo dem – è una scelta in linea con la visione del centrodestra e finora non sono stati un buon affare per la città, ma noi oggi ci chiediamo quale parte ha giocato il Comune in questa partita, ad esempio che fine faranno i negozi di prossimità della zona, la cui scomparsa sta impoverendo il tessuto cittadino. Sono esercizi che devono essere aiutati a restare attivi. Chiediamo che le opere di urbanizzazione siano concordate con i residenti del rione, che per anni hanno subito e subiranno i disagi di quel cantiere e di piazza Foraggi”.

E ci chiediamo se e come – aggiunge Barbo – il Comune abbia tenuto conto, adottando questo progetto, della strategicità dell’area, anche dal punto di vista culturale e turistico, vista la vicinanza del Museo di Storia Naturale e del Museo de Henriquez e di un polo scolastico nell’ex caserma Vittorio Emanuele che – conclude – speriamo vedrà un giorno la luce”.

 

 

Partecipate: Pd Trieste, Monassi in CdA Hera è passato che torna

Partecipate: Pd Trieste, Monassi in CdA Hera è passato che torna

“La possibile nomina di Marina Monassi nel consiglio di amministrazione di Hera è espressione di un modo di far politica che speravamo appartenesse al passato. Invece questo è un passato che torna da decenni. Il riproporre gli stessi nomi nel tempo, e questo in particolare, indica che il sistema di potere che li esprime è sempre vivo e i referenti politici sempre gli stessi, e il metodo della spartizione sempre quello. Non sentono nemmeno l’esigenza di mascherarsi dietro un apparente ricambio di volti”. Lo dichiara Francesco Bussani, delegato allo Sviluppo economico nella segreteria nel Pd provinciale di Trieste, in merito alla ventilata nomina di Marina Monassi nel CdA della multiutility Gruppo Hera

 

 

Barbo, c’è un progetto per il dopo-Tripcovich?

Barbo, c’è un progetto per il dopo-Tripcovich?

Si ricordi il barone de Banfield che ne fu promotore
“Da giunta del fare a giunta del disfare è un attimo: non si celebrano più le ‘grandi opere’ che non ci sono, ma si convocano conferenze stampa per annunciare abbattimenti. Attendiamo ancora di sapere cosa si intende fare al posto di una sala che pure ha avuto un’importante funzione culturale: al momento l’immagine è quella di una spianata di cemento in mezzo agli assi viari ad alto scorrimento che sono appena stati realizzati nell’ambito della riqualificazione di piazza Libertà. Ma c’è un progetto che aggiunga valore urbanistico al vuoto che si crea? Interessante saperlo, ma non dato. Speriamo almeno che sarà fatto il dovuto per ricordare il barone de Banfield che tanto si è adoperato per la musica a Trieste, e cui la sala era intitolata. Intanto i cantieri che la città aspetta, dal tram di Opicina alla galleria di Montebello passando per il Ponte Verde, sono fermi”. Lo dichiara il capogruppo del Pd nel Consiglio comunale di Trieste Giovanni Barbo, dopo che la Giunta Dipiazza ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica per la demolizione della Sala Tripcovich.