Green pass: difendiamo il diritto di manifestare, ma anche quello di tutti i cittadini a vivere, lavorare e spostarsi liberamente

Green pass: difendiamo il diritto di manifestare, ma anche quello di tutti i cittadini a vivere, lavorare e spostarsi liberamente

Abbiamo vissuto giornate complicate durante le quali Trieste, a partire dalla manifestazione indetta da una parte dei portuali, è diventata a livello nazionale il palcoscenico, reale e mediatico, del movimento “no green pass” e anche “no vax”.

Grazie anche all’ottimo lavoro del Ministero, della Prefettura e della Questura, la situazione è rimasta sotto controllo, ma la protesta continua con il perdurare manifestazioni, assembramenti e accampamenti in Piazza Unità e da domani c’è il rischio di nuove proteste dopo la risposta che il Consiglio dei Ministri dovrà dare ai manifestanti.

Difenderemo sempre il diritto di sciopero e manifestazione, ma anche quello di tutti i cittadini di vivere, lavorare e spostarsi liberamente. Così non è stato per troppi giorni.
Trieste e il suo porto non possono più permettersi una paralisi delle attività e della vita cittadina e tutti i danni che ne conseguono, non solo di immagine ma soprattutto economici, sociali e sanitari.

Siamo ancora nella pandemia. Assembramenti senza misure di sicurezza e una percentuale ancora troppo bassa di popolazione vaccinata fanno sì che Trieste oggi sia la città italiana con l’incremento più alto di contagi. Non possiamo permettere che delle proteste disorganizzate di una minoranza pregiudichino lo sforzo che si sta facendo per uscire dalla pandemia, vanificando i risultati raggiunti grazie a quella maggioranza che con responsabilità si è vaccinata e continua a seguire le regole. E servono misure più incisive per accelerare la campagna vaccinale nella popolazione locale.

Abbiamo tutti bisogno di normalità e tutti aspettiamo ansiosi che arrivi il giorno che il green pass non sia più necessario. Ma questo giorno non è ancora arrivato.

 

 

Europa: Amendola, Trieste e porto da valorizzare 

Europa: Amendola, Trieste e porto da valorizzare 

Summer Institut è progetto d’interesse
 
Il Summer Institute è un progetto d’interesse, che può rientrare tra i progetti per il rilancio:: Trieste e il suo porto non sono solo una questione italiana ma europea, che tocca la sostenibilità ambientale e l’energia, i trasporti e i dati. La proiezione naturale e le relazioni solide con i Balcani fanno di Trieste una porta d’Europa da valorizzare. A un anno dall’accordo sul Next Generation EU è il momento di dare concretezza alle risorse e ai progetti del PNRR, per cui Trieste sarà certamente protagonista”.
 
Lo ha detto il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Vincenzo Amendola, nel corso di un incontro con alcuni rappresentanti delle istituzioni scientifiche del capoluogo giuliano.
È stato Stefano Fantoni, già champion di Esof 2020, a spiegare al sottosegretario il progetto di
 
istituire a Trieste un Summer Institute dedicato alla sostenibilità, sul modello statunitense di Santa Fe o Santa Barbara, che in Italia manca del tutto. Qui apriamo un dialogo tra scienza, imprenditoria e decisori politici. Accettiamo la sfida della sostenibilità e guardiamo attraverso l’Adriatico verso i Balcani”.
 
 
All’incontro, cui hanno partecipato anche il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Russo e il consigliere regionale Roberto Cosolini, la Segretaria provinciale del PD e Consigliera comunale Laura Famulari, il professor Sandro Scandolo dell’Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics (ICTP) ha inoltre evidenziato
 
il contesto ricchissimo di ricercatori del territorio e la forte sinergia tra le istituzioni scientifiche triestine, insieme all’eredità di Esof e agli accordi come quello tra la Regione Friuli Venezia Giulia e Snam”.
 
San Luigi, diffuse difficoltà di accesso ad Internet: raccolta di firme e mozione per estendere la banda larga

San Luigi, diffuse difficoltà di accesso ad Internet: raccolta di firme e mozione per estendere la banda larga

Il PD fa proprie le istanze dei residenti di alcune zone del rione di San Luigi che lamentano la scarsa qualità del collegamento ad Internet disponibile presso le loro abitazioni (specie in via Felluga, via San Martino, via Aldegardi, via Barzilai, via Marussig, via dei Porta, via Lovisato etc) e, tramite le proprie consigliere circoscrizionali Sandra Di Febo ed Elisabetta Schiavon, promuove una raccolta di firme a sostegno di una mozione che impegna la Presidente del Consiglio di Circoscrizione a chiedere, in forma scritta, al Comune di Trieste di attivarsi presso le società di gestione delle reti affinché tutte le zone del quartiere vengano effettivamente cablate con banda larga FTTH a 1000 Mb/s.

Le firme saranno raccolte oggi lunedì 10 maggio dalle 16.30 e domani martedì 11 maggio dalle ore 17.30 presso la fermata bus davanti al campo del San Luigi.

 

Ecco il testo della mozione 

CONSIDERATO che la situazione epidemiologica dovuta al Covid19 e le conseguenti restrizioni nei movimenti e nei comportamenti hanno reso indispensabile l’utilizzo di piattaforme multimediali per svolgere
attività quali DAD, home working, corsi, riunioni di vario genere VISTO che la tecnologia di collegamento internet ancora utilizzata in molte località è ormai inadeguata, inaffidabile e con prestazioni carenti in riferimento alle necessità

CONSIDERATO che in una parte del rione di San Luigi i residenti hanno lamentato gravi difficoltà nello svolgimento delle attività formative e di smart working a causa della mancanza della banda larga (via
Felluga, via San Martino, via Aldegardi, via Barzilai, via Marussig, via dei Porta, via Lovisato etc)

PRESO ATTO che questo servizio viene fornito dal gestore solo in zone fortemente urbanizzate e con numerosi utenti 

CONSIDERATO tuttavia che in altre zone della città di Trieste, oltre che in altre zone del territorio nazionale non ancora servite, sono già state presentate richieste in tal senso

VISTA la raccolta firme che è stata predisposta dal Partito Democratico

SI CHIEDE ALLA PRESIDENTE DELLA CIRCOSCRIZIONE

di attivarsi con il Comune e gli Assessori preposti affinché chiedano ai gestori, attraverso una comunicazione scritta, il potenziamento delle proprie infrastrutture al fine di garantire a tutti gli utenti un’adeguata
connettività.

 

Sandra Di Febo
Elisabetta Schiavon
Consigliere VI Circoscrizione gruppo Partito Democratico

 

È il momento di una «Trieste Calling»: attrarre 5mila giovani in 10 anni.  Una nuova progettualità contro la comfort zone dei rimpianti e della decadenza

È il momento di una «Trieste Calling»: attrarre 5mila giovani in 10 anni. Una nuova progettualità contro la comfort zone dei rimpianti e della decadenza

È per definizione la città delle contraddizioni e dei paradossi, dove ad esempio eccellenze radicate da tempo, penso al sistema dell’alta formazione e della ricerca, al tessuto multiculturale, o più recenti, il rilancio della portualità e la svolta di porto vecchio, non sembrano incidere su una prospettiva demografica che ci vede da decenni in declino. Siamo ormai sotto i 200mila (72.000 in meno rispetto a 50 anni fa), e sempre più vecchi. E se non bastassero le attuali opportunità a invertire questa tendenza? Se fosse necessario un colpo d’ala, qualcosa di più?

Viene in mente la storia di questa città, quando la crescita del porto attorno al punto franco e la condizione di piattaforma logistica ante litteram di una parte d’Europa determinarono una grande chiamata, una «CALL spontanea», per usare un’espressione moderna e globale, verso una moltitudine di giovani: greci, serbi, armeni, austriaci, ungheresi, italiani e altri ancora, spinti a venire qui a realizzare  progetti di vita, a costruire le proprie fortune, a scrivere  una storia collettiva di imprenditorialità e innovazione, che ha lasciato segni indelebili nella crescita della Trieste moderna e  nel patrimonio religioso, artistico, culturale, architettonico che rendono questa città unica. È una storia che ci parla anche di futuro, un futuro che a qui sembra aver tanto bisogno di… Next Generation.

Come dicevo il contesto esiste, ma va rafforzato con azioni coordinate che abbiano come filo conduttore il voler attrarre e trattenere giovani. Un insieme di attrattori specifici quindi, che creino un’immagine da promuovere di «Trieste Calling, invita i giovani a realizzare i loro progetti».

Qualche seme in questo senso lo avevamo piantato negli anni alla guida della città: penso al progetto che avevamo avviato perché il contenitore di Corso Cavour (oggi  Urban Center) fosse destinato ad ospitare e facilitare progetti di impresa e di professione avviati da giovani, o all’idea di trasformare le residenze già studentesche di Cittavecchia in opportunità abitative autonome per giovani coppie, all’aumento di asili nido, o ancora al tentativo dell’ Hackathon, fatto  per coinvolgere le intelligenze e le capacità giovanili nella progettazione di servizi urbani avanzati.

Oggi Istituzioni, comunità scientifica, imprese potrebbero condividere questa priorità e promuovere una «Trieste Calling young people», destinando a queste scelte di indirizzo risorse adeguate. Cito ad esempio:

  • caratterizzare l’offerta di alta formazione universitaria e post, anche con un sistema di incentivi, verso i giovani del centro est Europa affinché questa sia la città di riferimento culturale del mondo a est di Trieste
  • offrire contenitori e servizi a condizioni agevolate a progetti d’impresa, di lavoro, di cultura in modo da favorirne insediamento, nascita e sviluppo
  • creare un’offerta integrata di soluzioni abitative, a partire dal tanto patrimonio immobiliare libero, e con loro asili, verde, servizi, e una mentalità children friendly
  • promuovere le diverse opportunità formative e di lavoro collegate a tutta l’economia del mare
  • attirare a Trieste, ad esempio in Porto Vecchio, un centro di formazione di un grande player dell’economia digitale e dei settori ad alta innovazione
  • sostenere ed allargare lo scouting di idee per start up che viene portato avanti da soggetti come la Biovalley Investments

 

Abbiamo esempi, nel rispetto delle proporzioni: penso alla trasformazione di Berlino grazie ad una grande forza attrattiva verso i giovani. O penso alle aree a maggior densità di innovazione in giro per il mondo, da Israele alla Silicon Valley, contraddistinte dalla multiculturalità come fattore che apporta freschezza, stimoli ed opportunità.

Qui vorrebbe dire riproporre una vocazione che in passato ha determinato la nostra fortuna, ma anche favorire una biodiversità di stili di vita, dove fantasia, voglia di vivere e nuove idee disegnino la nuova Trieste.

Forse è un sogno, ma vorrei che questa città si unisse nella sfida di lanciare una vera e propria CALL, per far sì che nei prossimi 10 anni 5000 giovani, compresi i triestini che se ne sono andati, potessero sceglierla per il proprio futuro e, insieme, per il nostro.

Tanti possono concorrere ma è fondamentale una leadership politica che guidi e diriga in una logica d’insieme i diversi apporti in questa direzione. E che orienti in questo senso gli investimenti. Dobbiamo decidere se sarà questa la mission della politica oppure se siamo destinati a continuare a coltivare una comfort zone, tra rimpianti e decadenza, rimanendo, come ci ricorda una splendida canzone di Otis Redding, «sittin’ on the dock of the bay, wastin’ time» (seduto sul pontile della baia, sprecando il mio tempo)

 

Roberto Cosolini
Consigliere regionale PD

Il nuovo PD: «Progressista nei valori, riformista nel metodo, radicale nei comportamenti»

 

La consultazione sulle linee programmatiche di Enrico Letta nei Circoli PD della Federazione di Trieste

Dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti e l’elezione di Enrico Letta il PD mostra di essere vivo e vitale organizzando, nel volgere di poche giorni, tantissime assemblee di Circolo per discutere ed arricchire le linee programmatiche del nuovo segretario.  I risultati della consultazione nazionale sono riassunti in una analisi del vademecum  (PDF 2.4MB) realizzata sia con strumenti di intelligenza artificiale che con lettura umana. 

Anche a Trieste la partecipazione è stata massiccia: 8 i circoli attivi, 15 le assemblee organizzate, 115 le persone coinvolte. Una mobilitazione simile a quella di un vero e proprio congresso.

A seguire pubblichiamo i vademecum che ciascun circolo ha inviato al nazionale a documentazione della discussione svolta nell’ambito della consultazione lanciata dal Segretario. 

Per leggere i contenuti, clicca sul titolo della scheda.

 

 

[lightweight-accordion title=”1. Nessuno si salva da solo: salute, scienza, cooperazione dopo l’anno più buio”]

Dopo l’anno più buio della storia della Repubblica, al Paese è richiesto ancora uno sforzo durissimo, nuovi lutti e nuove sofferenze, prima della sconfitta definitiva del virus. La “liberazione” avverrà grazie al vaccino, un traguardo raggiunto attraverso la scienza e la cooperazione tra Paesi, ricercatori, istituzioni. Ancora una volta la pandemia ha ribadito una verità iscritta nei valori democratici: nessuno si salva da solo, siamo tutti interconnessi. La fine della pandemia è come la caduta del Muro di Berlino: la vita che vince. Dobbiamo, come comunità, continuare a sostenere ogni azione volta a garantire l’obiettivo prioritario della tutela della salute pubblica e, al contempo, attrezzarci per essere in grado di accogliere la sfida di una nuova fase di rinascita, energie nuove, ricostruzione. Dobbiamo essere consapevoli della fragilità mostrata dallo Stato, anche nel suo rapporto con le Regioni.

II Circolo Altipiano Est

Il valore aggiunto della condivisione è un insegnamento per tutti. Noi del PD dobbiamo saper alimentare l’ottimismo per il futuro dove vince la vita. La priorità “salute pubblica” va declinata con misure concrete di breve termine e con un piano nazionale di riconversione del sistema sanitario nazionale, a partire dallo stop alla chiusura dei piccoli ospedali del territorio. Lo Stato può essere fragile e va reso più forte.

III Circolo PD Trieste

L’assemblea è concorde

IV Circolo PD Trieste

Dandoci obiettivi nuovi. In stretta interconnessione con il Comando Flotta Unione Europea. Ritrovando solidarietà di stampo neo-keynesiano. Portare a compimento la campagna vaccini. Merito della tecno-scienza finalizzata e condivisa. Non ne usciremo come prima. Dobbiamo evitare che tanti si ritrovino cacciati vicino ai giovani e ai doppifondi. Che pochi, i più uguali degli altri, occupino suite più ampie sui ponti alti più panoramici. Non sarà facile. Perché Nave Italia ha da tempo impianti obsoleti e addetti da riqualificare. Servono ri-cambi nelle varie filiere del comando, anche nuove energie. Soprattutto da chi si trova oggi ai margini. Donne e giovani generazioni.

V Circolo PD Trieste

I servizi pubblici devono essere definiti dal governo centrale, che deve definire i “Livelli di Servizio” e verificarne il rispetto. Agli Enti territoriali il compito di garantirne l’attuazione. Realizzazione del Piano Vaccinale, senza trascurare il dovere di solidarietà con i paesi delle aree più povere del mondo. Conseguire l’immunità di gregge per l’autunno, con protocolli e standard unici per tutte le regioni, prenotazioni on-line, stati di avanzamento, con trasparenza ed accessibilità dei dati. Prioritaria la riforma della medicina territoriale, prevedendo la nascita dei distretti cui affidare la cura domiciliare delle patologie croniche, riducendo le ospedalizzazioni. Obiettivo “Guerra alle Disuguaglianze” in ogni ambito della società per ridurre malessere e conflittualità sociale.

VI Circolo PD Trieste

La pandemia ha evidenziato la necessità di riequilibrare il rapporto Stato-Regioni sulla sanità, a partire dalla ripresa da parte dello Stato delle proprie prerogative di indirizzo, fino a riforme profonde che superino l’attuale frammentazione, causa di sprechi e disuguaglianze. Salute ed economia sono collegati, senza tutela della salute pubblica non c’è ripresa socio economica. Industria bellica italiana: azioni per la riconversione, e divieto di vendere armi a Paesi in conflitto fra loro e non democratici, che non rispettano i diritti civili Va fermato subito il costante incremento delle spese militari e programmata la loro riduzione.

VII Circolo PD Trieste

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Circolo PD Muggia

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Circolo PD Dolina

Valutazione complessiva dei presenti: si tratta di affermazioni di principio, siamo d’accordo

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[lightweight-accordion title=”2. Il nuovo multilateralismo: Italia globale dei diritti e della solidarietà” ]

Nel 2021 è cambiato il mondo. Finita l’era Trump, il cui modello era l’opposto dei nostri valori, con Joe Biden alla Casa Bianca si rilanciano le ragioni del multilateralismo e il primato dei diritti umani. In questo mondo nuovo, l’Italia guida il G20 e ha messo al centro la salute come “bene comune mondiale”. Chiediamo che il G20 faccia un passo ulteriore e valuti la definizione di un indice ufficiale sui costi del non coordinamento a livello internazionale, sul modello di quanto discusso nei decenni scorsi sui costi della non Europa. La mancanza di coordinamento internazionale porta infatti a uno spreco di risorse e alla perdita di vite umane. L’Italia globale che il Partito Democratico vuole, promuove il multilateralismo, i diritti umani e la cooperazione allo sviluppo, guardando anche a quei Paesi che troppo a lungo sono stati esclusi e possono tornare a essere protagonisti. L’Italia globale del multilateralismo e della solidarietà ha bisogno anche dell’importante contributo degli italiani all’estero.

II Circolo Altipiano Est

E’ cambiato il mondo. La salute sia bene comune mondiale. Gli Italiani all’estero siano coinvolti sempre nella vita del Paese! Con il digitale si può!  L’Italia ha interessi prioritari di cooperazione con i Balcani occidentali per promuoverne l’adesione all’UE sbarrando la strada alle interferenze di terzi extra-europei; e con l’Africa e la sua esponenziale crescita demografica.

III Circolo PD Trieste

Il progressivo indebolimento delle organizzazioni multilaterali è manifestamente visibile ad esempio nel caso del G7 e del G20. Il multilateralismo deve essere reinventato con nuovi equilibri su giustizia,  commercio internazionale e lotta globale all’evasione fiscale. Il Covid-19 ha paradossalmente dimostrato la necessità della cooperazione internazionale per affrontare sfide globali

IV Circolo PD Trieste

Joe Biden alla Casa Bianca è il segnale più importante del cambio di rotta in atto. Nel segno della solidarietà e del rispetto dei diritti per evitare nuovi 06/01/2021. Gli USA devono guidare il mondo occidentale alla ricerca del nuovo multilateralismo. Costruttori di ponti e non di muri. Di nuove vie del mare. Senza più paure, sprechi e privilegi. Nave Italia a partire dal ruolo di caposquadra nel prossimo G 20, deve intraprendere con responsabilità la nuova rotta indicata alla flotta mondiale. L’equipaggio deve essere innerbato grazie anche agli Italiani all’estero. Ma anche dei nuovi Italiani. Figli dei migranti che meritano la cittadinanza.

V Circolo PD Trieste

L’esperienza del Covid ha mostrato la necessità di modificare le regole del mercato globale. Va rivista la normativa internazionale in tema di brevetti, a partire dai farmaci salvavita, perché non è né morale né economicamente sostenibile che le“ Big Pharma” generino miliardi di profitti speculando sul diritto alla vita. Questi brevetti devono essere liberalizzati, individuando modalità di compensazione delle spese sostenute per la ricerca. Va ridisegnata la regolamentazione internazionale delle “Big Data ”tutelando  i diritti di libertà e privacy dei clienti e le condizioni di lavoro dei dipendenti .La fiscalità va ridisegnata. Maggiore attenzione alle aree di confine importanti piattaforme di sperimentazione politica, economica e sociale per le sfide dell’Europa del futuro.

VI Circolo PD Trieste

Salute e lavoro sono i principali beni comuni. Dedicare particolare attenzione ai confini del Paese realizzando forme di accoglienza diffusa , collaborazione con il terzo settore. La presenza di comunità di italiani all’estero, rafforzata negli ultimi anni dalle partenze di molti giovani preparati, deve poter diventare una risorsa corrente per la vita democratica del PD. Un rapporto strutturato con i/le cittadini/e all’estero può consentire di costruire forme nuove di condivisione delle esperienze, rendendoci capaci di imparare buone pratiche e far conoscere le nostre. La formazione politica può acquisire da subito, nell’ambito di questo rapporto, una dimensione europea .

VII Circolo PD Trieste

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Circolo PD Muggia

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Circolo PD Dolina

Affermazioni di principio, non si può che essere d’accordo.

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[lightweight-accordion title=”3. Un abbraccio tra giovani e anziani: per un nuovo patto tra generazioni ” ]

Il terribile anno di pandemia, accanto al dolore straziante di tanti anziani morti senza alcun conforto, ha quantomeno lasciato un segno di speranza nelle relazioni. Dalla pandemia è nato un nuovo, più profondo e autentico, rapporto tra giovani e anziani, nel quale gli uni si sono sacrificati per la salute degli altri. Il PD vuole far tesoro di questo spirito per un nuovo patto tra generazioni.

II Circolo Altipiano Est

ll volontariato dei giovani nella pandemia ha testimoniato il valore della nuova generazione. Va riprogettata l’organizzazione sociale a misura dei diritti dei bambini e degli adolescenti per restituire spazi di vita reale alternativi all’ossessione degli i-pad.

III Circolo PD Trieste

L’assemblea è concorde

IV Circolo PD Trieste

Si consuma molto più di quanto si produce. Basta vedere il progressivo peggioramento del debito pubblico. La crescita delle nuove povertà. Bisogna fare le riforme cioè rimettere gli impianti di servizio nave in efficienza. Parliamo delle macchine della formazione, della giustizia, del fisco, dei servizi per la salute. Che vanno innovate e messe in rete. Un nuovo patto tra generazioni. Giovani donne e anziani. Per migliorare e rinsaldare l’intero equipaggio. Per vincere le furbizie, le rendite, le mafie, le corporazioni. Per non subire più lo scandalo dei condoni. Per creare nuovo lavoro e nuovo valore da distribuire con più attenzione nei confronti di chi ha più bisogno.

V Circolo PD Trieste

La base del PD è rappresentata da pensionati, impiegati e insegnanti, con età media superiore ai 50 anni. Il PD non riesce ad attrarre operai e giovani. Debolissima poi è la rappresentanza tra gli imprenditori e i commercianti. Vanno promosse leggi per sostenere impresa e commercio, in particolare giovanile, mediante defiscalizzazioni ed agevolazioni specifiche a tempo. Finanziare lo studio post liceale, con fondi per borse di studio a chi vuole frequentare Università e scuole di specializzazione. Prevedere percorsi di uscita anticipata per i lavoratori che siano disponibili a fare da tutor almeno per un anno a chi subentra. Introdurre una legge sulla non autosufficienza, investendo sulla domiciliarità ed il fondo per l’autonomia

VI Circolo PD Trieste

Un rinnovato patto fra le generazioni può realizzarsi se le istituzioni e la società civile riusciranno a dare effettivo sostegno alle reti di rapporti comunitari fra le persone; è necessario un rapporto di conoscenza e reciproca comprensione. Le esperienze di domiciliarità maturate a Trieste con il progetto Habitat Micro-aree e con la distrettualizzazione sono modelli da seguire. Come pure va ripensata la formula delle case di riposo nelle tipologie e negli spazi, anche attraverso forme innovative di sostegno agli anziani sui rispettivi territori.

VII Circolo PD Trieste

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Circolo PD Muggia

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Circolo PD Dolina

Certo, siamo d’accordo, ma messo così, il punto suona un po’ demagogico: chi mai potrebbe pensare il contrario?

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[lightweight-accordion title=”4. Divari di genere, le donne al centro della nuova agenda democratica” ]

Durante la pandemia le donne hanno pagato il prezzo più alto; in Italia il problema è da allarme rosso. Ci sono stati un intollerabile aumento delle violenze domestiche, una diminuzione delle opportunità di crescita e realizzazione personale e professionale, un peggioramento delle condizioni di lavoro. Sullo sfondo, ancor più che in passato a causa della chiusura delle scuole, la difficoltà di conciliare lavoro, famiglia, vita privata. Su questi temi, e più in generale per le questioni di genere, anche il PD ha un problema; invece devono essere centrali, prioritari, nell’agenda democratica.

II Circolo Altipiano Est

E’ davvero allarme rosso! Va ripreso l’impegno sulla riforma degli orari di vita delle città e non solo per armonizzarli all’impegno di cura delle famiglie. Le norme nazionali di tutela della donna vanno rese obbligatorie nelle normative regionali (es. doppia preferenza di genere nella legge elettorale del Friuli Venezia Giulia negata dal centro-destra regionale).

III Circolo PD Trieste

L’assemblea è concorde

IV Circolo PD Trieste

Le donne hanno pagato di più questa pandemia. Tante si sono trovate senza lavoro, oppure sottoccupate, più sfruttate, ancora vittime di violenza. E dire che proprio le donne, anche quelle con lavoro a distanza, devono continuare a farsi carico ancora di più della situazione dei figli con il DAD e le connessioni wi-fi, degli anziani da assistere, della crescente incertezza della gestione familiare. Ciò non ostante, le donne non desistono. Continuano ad impegnarsi a ricercare soluzioni. Devono essere messe nelle condizioni di diventare protagoniste alla pari. Poter arrivare ai livelli di comando più elevati nelle varie cabine di guida e di regia di Nave Italia.

V Circolo PD Trieste

Parità di genere negli organi del partito e nelle istituzioni, anche attraverso la doppia preferenza di genere per le cariche elettive. La lotta al divario di genere come opportunità per combattere le disuguaglianze, nel rispetto della Costituzione. Essa va perseguita mediante la massima apertura ad alleanze ampie con movimenti ed associazioni delle donne. Chi subisce minacce e violenza deve poter trovare protezione immediata e efficace prima che sia troppo tardi. Le donne devono sapere che c’è una possibilità accessibile  e devono essere sicure che il violento verrà isolato e loro tutelate subito. Congedo parentale del padre allineandolo alla media europea. Posti negli asili nido, abbattendo le rette

VI Circolo PD Trieste

Per contrastare le diseguaglianze di genere è necessario rafforzare la formazione di personale medico e paramedico, assistenti sociali, educatori sia nel campo della rilevazione dei segni di disagio o di violenza sia nell’ambito della promozione della parità di genere. Intervenire utilizzando i finanziamenti europei, nazionali, regionali destinati ad abbattere le diseguaglianze e a garantire un supporto nelle attività di cura e l’equa distribuzione dei compiti di welfare, nonché operare per il mantenimento dei posti di lavoro femminili, anche implementando i permessi di lavoro per i padri e promuovendone la sostanziale e cruciale importanza.

VII Circolo PD Trieste

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Circolo PD Muggia

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Circolo PD Dolina

Punto molto importante, vengono esposti i problemi, ma non vengono indicate soluzioni concrete

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[lightweight-accordion title=”5. Partecipazione e il binomio «anima-cacciavite»: il nostro nuovo approccio ” ]

L’approccio che ci daremo si baserà su due pilastri fondamentali e sarà cruciale considerare questi aspetti per rilanciare il Partito e il nostro modo di fare politica. Il primo, la partecipazione. Apertura deve essere il nostro motto; dobbiamo spalancare le porte del partito a tutta la società. Il secondo pilastro dell’approccio si fonda sull’idea di tenere insieme “anima” e “cacciavite”. Dobbiamo conservare e rivendicare la nostra anima – vale a dire i nostri valori, la nostra identità – facendo leva però sugli strumenti necessari a realizzare le nostre idee, il “cacciavite”. Le due dimensioni – identità e concretezza – sono inscindibili.

II Circolo Altipiano Est

Partecipazione e apertura: ci proviamo sempre … Identità e concretezza: abbiamo fatto progressi negli ultimi anni.

III Circolo PD Trieste

L’assemblea è concorde

IV Circolo PD Trieste

Chi guida il PD dovrà cambiare comportamento. Smetterla di navigare dentro una delle centrali di comando. Mettersi prima di tutto in ascolto, dialogo, partecipazione e coinvolgimento. Girando per i ponti visitando gli spazi vicini ai gavoni e doppi fondi. Contribuire al cambiamento. Dai principi della Costituzione riscoprire la pluralità delle rappresentanze culturali e politiche per alimentare questo NOSTRO partito. Aggregare il campo largo del centrosinistra attorno ad una proposta politica vincente capace di ridare prospettive di mission cioè una nuova rotta possibile a Nave Italia. “Anima e cacciavite”. Principi, valori.  Ma anche in contemporaneità strumenti operativi. Indispensabile mix per costruire nella quotidianità il possibile cambiamento di rotta.

V Circolo PD Trieste

Bisogna rendere il PD più attrattivo, aprendolo di più alla società civile attraverso la promozione di contenuti e iniziative che interessino e coinvolgano chi oggi è lontano. La qualità delle iniziative e delle idee devono essere tali da rappresentare un punto di riferimento per la discussione di problemi e tematiche sia di interesse generale che specifico dei territori. Chi partecipa ai lavori dei circoli deve sapere che il suo contributo arriverà al partito nazionale. Come deve essere chiaro che le scelte importanti del partito nazionali vengano vagliate dal parere vincolante dei circoli. Non vi deve essere asimmetricità di comunicazione come oggi purtroppo avviene.

VI Circolo PD Trieste

Il nostro nuovo approccio deve chiarire in modo del tutto in equivoco che il valore cardine del PD è la lotta alle disuguaglianze, principio che ne orienta azioni e politiche in modo trasversale in tutti i campi.

VII Circolo PD Trieste

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Circolo PD Muggia

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Circolo PD Dolina

ok, va bene

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[lightweight-accordion title=”6. Voto ai sedicenni e Università Democratiche: il PD partito dei giovani ” ]

Dobbiamo essere il Partito dei giovani: deve essere una missione prioritaria. Non è accettabile che siano così pochi quelli che ci votano. Per farlo dobbiamo essere non il Partito che parla dei giovani, ma il Partito che fa parlare i giovani. Possiamo farlo a partire dalla formazione alla politica: lanceremo una Università Democratica per formare la classe dirigente, coinvolgendo tutte le migliori energie intellettuali a disposizione. Perché è giusto che non ci siano politici di professione, ma nemmeno politici improvvisati. Servirà anche altro: bisogna estendere il diritto di voto ai sedicenni per riequilibrare un corpo elettorale che riflette la crisi demografica del paese.

II Circolo Altipiano Est

Una campagna per il voto a 16 anni su social “progressisti” registra commenti per 3/5 favorevoli, ma 2/5 arcignamente contrari o perplessi. Educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado. Sperimentazione solo nelle elezioni amministrative. Ma come fu per le donne nel 1946, il diritto di voto è motivante. In Austria ed in Brasile funziona. Per i giovani servono però misure concrete anche diverse: es. trasporti gratuiti per la partecipazione alle elezioni locali e regionali per gli studenti fuori sede.

III Circolo PD Trieste

Introdurre il diritto di voto ai 16enni per gradi iniziando dall’ammissione al voto nelle elezioni amministrative, per poi estendere l’elettorato attivo anche alle Camere. Da subito portare a 18 anni l’età per il voto al Senato ed equiparare la soglia per l’elettorato passivo a 25 anni per entrambe le assemblee elettive. Riforma Art. 56 e 58 Costituzione. A fronte dell’aumento generalizzato della popolazione anziana, Il diritto di voto ai 16enni serve a rafforzare il ruolo delle nuove generazioni nelle scelte collettive che hanno conseguenze di medio e lungo periodo per le future generazioni.

IV Circolo PD Trieste

I giovani sono il futuro. Dobbiamo operare per garantirglielo.  Serve rispetto. Creare condizioni di curiosità verso il PD. Farli parlare. Concedere loro spazi e strumenti informativi di elaborazione autonoma. Renderli protagonisti. Capacità di lettura delle tematiche. Analisi delle modalità di risoluzione. Competenze differenziate. Interdisciplinarità. Rispetto degli altri. Intercambiabilità di leadership. Metterli in condizione di candidarsi nei consessi elettivi. In parallelo deve essere pensata la realizzazione di un nuovo percorso educativo e formativo nazionale. Dalla scuola all’Università. Costruire tutto questo prima di dare il voto ai sedicenni. Coniugare il ciclo della formazione con quello della responsabilità e del diritto allo svolgimento attivo della cittadinanza.

V Circolo PD Trieste

Bene il voto ai 16enni per renderli più partecipi alla politica (a tale proposito sono state segnalate reazioni positive da parte di ragazzi minorenni al solo annuncio dell’iniziativa).Bene fare formazione alle nuove generazioni di futuri dirigenti

VI Circolo PD Trieste

Il voto ai sedicenni è una misura utile; attenzione ai risvolti negativi della proposta sull’insieme del diritto familiare. Si può iniziare uniformando il diritto di voto ai 18 anni. Va rilanciata l’educazione civica nelle scuole e promossa la partecipazione dei più giovani alla gestione della cosa pubblica. Interessante l’iniziativa dell’Università Democratica, destinata a consolidare le competenze indispensabili per svolgere un’attività politico/amministrativa. Per adeguare la formazione del partito, dotarsi di Fondazioni anche con diramazioni territoriali. Per il futuro serve una politica intesa come servizio al paese e chi fa politica sia preparato.

VII Circolo PD Trieste

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Circolo PD Muggia

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Circolo PD Dolina

Tra la maggioranza degli esponenti del partito c’è contrarietà di dare il diritto di voto ai sedicenni, sia per motivi di maturità sia per motivi di responsabilità – si diventa responsabili anche legalmente compiuti i diciotto anni, con tutto quello che ne consegue; alcuni partecipanti alla discussione affermano però che bisogna pur dare fiducia ai sedicenni, affinché si interessino della cosa pubblica – il punto però andrebbe diviso, poiché le questioni del voto ai sedicenni e della formazione politica vanno affrontate separatamente – si concorda sul fatto che i giovani che entrano in politica debbano essere adeguatamente formati e preparati.

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[lightweight-accordion title=”7. Insegnare, il mestiere più bello del mondo” ]

Scuola e università devono essere priorità. Dobbiamo promuovere gli investimenti nella modernizzazione dei nostri sistemi educativi, puntando sul ruolo della tecnologia, sulle
competenze matematiche e sull’interdisciplinarietà. Le tre grandi sfide globali di questa epoca – pandemia, cambiamenti climatici, protezione dei dati – richiedono una classe dirigente con competenze trasversali, materie scientifiche e sociali insieme. Dobbiamo lavorare perché il mestiere di insegnante, che è il più bello del mondo, torni ad essere anche una aspirazione, un sogno al quale un giovane possa davvero aspirare.

II Circolo Altipiano Est

Priorità al sistema educativo e rivalutazione del ruolo degli insegnanti, bene. Va garantito davvero l’insegnamento della storia contemporanea e dell’educazione civica (inclusa la sua dimensione europea) nelle scuole di ogni ordine e grado. Va salvaguardata la conoscenza dei capolavori dell’umanità (letteratura, architettura, civiltà antiche)..

III Circolo PD Trieste

L’Italia deve raddoppiare gli investimenti in ricerca e sviluppo tecnologico, portandosi ai livelli europei (Germania, Francia), ovvero al 3% del PIL e farlo per almeno un decennio. Il successo tedesco e anglo-svedese nel produrre vaccini contro il Covid ha radici negli investimenti in R&D. L’Italia deve raggiungere livelli europei anche nel numero di laureati, aumentando borse di studio, di dottorato ed assumendo più ricercatori.

IV Circolo PD Trieste

Il mestiere più bello è imparare. Serve la riforma del sistema di formazione dalla scuola all’Università adeguandola agli altri paesi UE. Obbligo per tutti fino a 18 anni con il diploma di matura. Il ciclo dei livelli di laurea deve cambiare nei programmi, negli obiettivi e attese. I laureati di primo livello devono essere già messi nelle condizioni di svolgere ruoli di responsabilità nel mondo del lavoro. Quelli del secondo livello con un di più di formazione interdisciplinare finalizzata a responsabilità di tipo manageriale. Quelli del phd con esperienze tali da poter entrare da subito nelle istituzioni votate all’insegnamento e alla ricerca. Sperando finalmente di riuscire a porre fine all’esodo continuo dei nostri migranti 4.0

V Circolo PD Trieste

Lavorare per recuperare il prestigio sociale degli insegnanti, indispensabile perché essi ritrovino energia ed entusiasmo nello svolgere il proprio lavoro e si possano attrarre al mestiere di insegnanti i giovani di maggiore talento. Il risultato conseguito attraverso: chiari percorsi per arrivare alla docenza, retribuzioni più alte, corsi di aggiornamento obbligatori estesi a pedagogia e psicologia dello sviluppo. AD ed Internet non sono nemici, ma strumenti che integrati con la didattica in presenza, possono consentire di sviluppare nuove modalità di formazione più efficienti ed efficaci. Combattere la dispersione e l’abbandono scolastico, pensare scuole aperte come luoghi di incontro della comunità, integrazione delle famiglie, luoghi di formazione permanente. La Scuola educhi contro l’abbandono.

VI Circolo PD Trieste

Le scuole vanno messe in sicurezza, dotate di tecnologie, laboratori e palestre; da diminuire il numero di alunni per classe e gli spazi verdi cittadini devono essere adeguatamente attrezzati per lezioni all’area aperta. Deve diventare centrale l’impegno a contrastare abbandoni e dispersione scolastica. I docenti devono riacquistare il loro ruolo centrale nella formazione dei futuri adulti. Gli insegnanti devono godere di maggiore considerazione, essere pagati di più, valutati e selezionati. Il mestiere di insegnante non deve essere un ripiego. Va stimolata la formazione permanente e continua, anche per le generazioni più mature.

VII Circolo PD Trieste

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Circolo PD Muggia

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Circolo PD Dolina

Temi presentati condivisibili, ma emergono delle perplessità: come si possono mettere insieme pandemia, cambiamenti climatici e protezione dei dati?

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[lightweight-accordion title=”8. Non siamo il partito del potere ” ]

Dopo la sconfitta del 2018 siamo andati all’opposizione e ci ha fatto bene. Poi siamo tornati al governo per scongiurare il pericolo dei populismi antieuropei: abbiamo dovuto farci carico di un problema di governabilità. È bene che MoVimento 5 Stelle e Lega abbiano abbandonato le posizioni del 2018: M5S è diventato fino in fondo europeista, mentre ora la Lega va messa alla prova con il governo Draghi. Queste svolte sono una buona notizia perché ci consentono di fare la nostra politica senza dover essere ogni volta i salvatori del sistema, la protezione civile della politica. Non possiamo, né dobbiamo essere il Partito del potere. Non dobbiamo avere paura di stare all’opposizione. Al governo dobbiamo andare vincendo le elezioni, con la forza delle nostre idee e della nostra identità.

II Circolo Altipiano Est

Entusiasmo! Ma non possiamo rinunciare alla consapevolezza della nostra funzione nazionale.

III Circolo PD Trieste

Nell’ultimo decennio il PD ha fatto politiche di destra (Jobs Act, tagli a sanità e pensioni) venendo scavalcato a sinistra dal MoVimento 5 Stelle (Reddito di Cittadinanza, proposta di Patrimoniale sulle Grandi Fortune). Ora deve proporre politiche realmente di sinistra: salario minimo (ma anche salario massimo), migliori politiche di avviamento al lavoro, lavori socialmente utili, miglioramento del Reddito di
Cittadinanza, «eredità universale», tassazione dei grandi patrimoni finanziari, tassazione delle multi-nazionali.

IV Circolo PD Trieste

Siamo distanti dai bisogni delle persone di questo tormentato nostro Paese e dal popolo del PD e dai tanti che hanno abbandonato il PD. Perché non siamo stati capaci di dimostrare un soprassalto di rispetto nei confronti di chi sta alla base della delega in democrazia. Così che anche da noi sono sopravanzate proposte di tipo sovran-populista. Ostilità nei confronti dei migranti. Così, le elezioni del marzo 2018 hanno scandito la vittoria dei M5S e della Lega di Salvini. Dobbiamo ritrovare la capacità di dimostrarci di nuovo partito di servizio. Di responsabilità. Di aggregazione di consenso e di proposta.

V Circolo PD Trieste

Il Pd non deve stare al governo per forza, ma deve invece avere un’identità e un’azione conseguente coerente che lo identifichi e quindi lo renda attraente per chi vi si sente rappresentato.

VI Circolo PD Trieste

Le positive collocazioni europeiste di Lega e 5S non vanno date per acquisite: vanno invece costantemente messe alla prova dei comportamenti e delle politiche attuate. Quanto a non passare per il  «partito del potere» significa anche svolgere un ruolo distinto dalle istituzioni da parte del partito essendo in grado poi di comunicarlo all’elettorato e coinvolgerlo nelle scelte più importanti. Qualche dubbio sull’alleanza con Italia Viva.

VII Circolo PD Trieste

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Circolo PD Muggia

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Circolo PD Dolina

Perplessità sul fatto che la sconfitta del 2018 ci abbia fatto bene e sul giudizio verso il M5S

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[lightweight-accordion title=”9. Un nuovo centrosinistra ” ]

La nostra ambizione è essere il perno di un nuovo centrosinistra, aperto al dialogo e al lavoro su coalizioni e alleanze. È con le coalizioni che abbiamo vinto, nel 1996 e nel 2006. Parleremo con tutti i possibili interlocutori che nella politica e nella società condividono i nostri valori. E questo nuovo centrosinistra andrà al confronto con il MoVimento 5 Stelle. Non sappiamo ancora come sarà il Movimento guidato da Giuseppe Conte. Ne avremo grande rispetto. Dobbiamo avere tanto filo da tessere, essere forti e uniti, ma sempre con una logica espansiva. È un percorso difficile e molto ambizioso. Dobbiamo essere progressisti nei valori, riformisti nel metodo, radicali nei comportamenti. Così possiamo essere alternativi alla destra di Meloni e Salvini, nei valori, nelle proposte, nello stile.

II Circolo Altipiano Est

Valorizzare la discontinuità dell’impostazione attuale: costruiamo la coalizione di centro-sinistra per verificare l’alleanza possibile con M5S. I media appiattiscono la visibilità di questo nuovo approccio.
Dobbiamo praticare davvero in ogni sede la bella formula “progressisti nei valori, riformisti nel metodo, radicali nei comportamenti” ovvero nella messa in campo delle nostre posizioni.

III Circolo PD Trieste

Il PD negli ultimi 10 anni ha attuato politiche a favore dei grandi gruppi industriali attaccando spesso il sindacato. Tale politica va ribaltata: facendo proposte condivise con i sindacati, le organizzazioni datoriali delle cooperative e delle PMI, il mondo del volontariato. Il PD deve riappropriarsi la bandiera di Partito dell’onestà e dell’efficienza amministrativa.

IV Circolo PD Trieste

Servirà ri-partire da un nuovo centrosinistra fortemente europeista all’interno del PSE. Aggregare un consenso superiore allo schieramento antagonista di centrodestra anche con il M5S appena definiranno la loro “vision”. Vincere le diseguaglianze creando più lavoro sostenendo le imprese e tutelando i lavoratori. Crescita sostenibile. Inclusività. Dunque, contenuti di programma progressisti. Avendo come metodo di lavoro il cambiamento attraverso le riforme. Esprimendo modalità di comportamento trasparente e fermo nella radicalità di esempio. Iniziare un lungo percorso che ci consenta di ritornare al Governo da vincenti le future elezioni del 2023.

V Circolo PD Trieste

Bisogna dialogare con tutti ma avere al tempo stesso una serie di valori non negoziabili: equità, giustizia sociale, lotta alle disuguaglianze, solidarietà ed europeismo. Fuori dal Parlamento, le porte del Pd devono essere aperte a tutte le realtà non partitiche che operano sui territori e con cui condividiamo valori e pratiche: società civile, gruppi civici, associazioni e terzo settore.

VI Circolo PD Trieste

È necessario allargare il perimetro del centro sinistra, non guardando solo ai partiti ma anche ai diversi soggetti presenti in modo attivo nelle comunità locali: associazioni, comitati, ecc. Una nuova centralità nella costruzione delle alleanze va individuata nella difesa del lavoro e dei diritti sociali. I cambiamenti intervenuti nell’economia e nel mondo del lavoro richiedono una riforma dello Statuto dei lavoratori. Mentre va evidenziato il nostro ruolo radicalmente alternativo alle diverse destre, va evidenziato che il buon governo si fonda anche sulla capacità di confronto e di mediazione.

VII Circolo PD Trieste

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Circolo PD Muggia

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Circolo PD Dolina

Si tolga la menzione al M5S e a Conte – d’accordo sull’evitare ripicche e sorvolare sugli abbondanti insulti che sono state lanciate addosso dal Movimento al nostro partito e a livello personale a molti suoi esponenti fino a pochi mesi fa, ma evitiamo almeno di coccolarli. A che pro?

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[lightweight-accordion title=”10. Il governo Draghi ” ]

Il Governo di Draghi è il nostro governo. Noi siamo il motore dell’esecutivo. Riascoltiamo il discorso della fiducia a Draghi: è la Lega, semmai, che deve spiegare perché lo appoggia, non certo noi. Next Generation EU deve essere il nostro successo. Dobbiamo impegnarci con determinazione in questo sostegno all’operato dell’esecutivo, ma allo stesso tempo preparare il “dopo”, perché poi ci saranno le elezioni.

II Circolo Altipiano Est

E’ il nostro governo e NGEU, che è stato conquistato da uomini del PD, deve essere il nostro successo!

III Circolo PD Trieste

L’assemblea è concorde.

IV Circolo PD Trieste

Il Draghettore per ristabilire la salute con la campagna dei vaccini per far ripartite le attività produttive e di conseguenza i consumi. Anche con il Next Generation EU Plan, d’intesa con il commissario di bordo, il Presidente Mattarella. In raccordo con le autorità EU. Non è che sia stato sancito il fallimento della politica e della sua attuale classe dirigente. Senz’altro, il momento che viviamo è talmente difficile e complesso da richiedere un concorso di competenza e autorevolezza straordinario. I partiti devono ritrovare dignità di ruoli. Capacità di attrazione. Per prepararsi ad assumere di nuovo il ruolo che a loro attribuisce la Costituzione.

V Circolo PD Trieste

Noi facciamo parte integrante del governo Draghi e ci riconosciamo nel progetto che ha portato alla sua costituzione. L’azione del Pd in questo contesto deve essere improntata alla lealtà, ma anche alla determinazione nell’incidere con le nostre proposte e i nostri valori sull’agenda del governo. 

VI Circolo PD Trieste

Se il Governo Draghi deve essere il nostro Governo, è indispensabile evidenziare il nostro ruolo di protagonista che svolgiamo, anche attraverso il potenziamento e l’uso dei mezzi di comunicazione (radio) e quelli più moderni.

VII Circolo PD Trieste

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Circolo PD Muggia

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Circolo PD Dolina

Va bene, ma non si parla di sistema elettorale

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[lightweight-accordion title=”11. Per una società più inclusiva: Ius soli, sostenibilità, protezione dei vulnerabili ” ]

L’Italia deve fronteggiare tre grandi debiti: ambientale, pubblico, demografico. Next Generation EU è lo strumento per farlo. La sostenibilità ambientale è una scelta radicale, assoluta, che cambia il nostro modello di sviluppo, di comportamento e produzione, spingendoci verso l’innovazione. Il debito pubblico è emblema di uno Stato che non funziona e che non cresce: abbiamo bisogno di una pubblica amministrazione moderna per diventare più efficienti e competitivi, rilanciare la crescita e dunque avere un debito pubblico sostenibile. Dobbiamo infine lavorare sulla natalità, mettere al centro il lavoro e combattere l’ingiustizia sociale, che è causata anche da uno squilibrio fiscale. Vogliamo una società più giusta che concede la cittadinanza a chi è già italiano ma gode di minori diritti: vogliamo lo Ius soli. Vogliamo una società più inclusiva che tuteli i più vulnerabili, i disabili, le persone non autosufficienti.

II Circolo Altipiano Est

Qui c’è il programma del nuovo PD. C’è tutto e va bene. Per cambiare modello di sviluppo, partire dalla mobilità sostenibile e superare l’(in)civiltà dell’automobile. La parola d’ordine dello “ius soli” va declinata come “ius culturae” evitando che diventi calamita di maggiori arrivi. Nella società inclusiva va garantito e promosso il ruolo attivo e la piena partecipazione delle minoranze nazionali alla vita pubblica e ad ogni diritto di cittadinanza, cosa non pienamente acquisita per la minoranza slovena in Italia.

III Circolo PD Trieste

Oggi ci sono 858mila ragazzi con passaporto straniero che studiano nelle scuole italiane e oltre un milione di minorenni senza cittadinanza italiana iscritti nelle anagrafi comunali: dobbiamo riconoscere persone come queste meritevoli di ricevere la cittadinanza perché già inserite a pieno titolo nella nostra comunità.

IV Circolo PD Trieste

A partire dalla sede EU stiamo comprendendo che servono comportamenti su basi solidaristiche e conseguenti misure d’intervento a difesa del tessuto comunitario con una vision sovranazionale. società più inclusiva, dignità della persona, diritto di cittadinanza, tutela dei più vulnerabili. Diritto al lavoro. L’uso intelligente e finalizzato della tecno-scienza. Centralità della promozione dell’ambiente per un New Green Deal di sviluppo sostenibile, di superamento delle disuguaglianze, di garanzia dei diritti e a difesa dell’ambiente. Capace di indicare risanamento e rilancio innovativo e competitivo dell’economia. Così da provare a creare più valore, limitare le ataviche distorsioni ed ingiustizie sociali che appesantiscono e ingraciliscono l’intera nostra comunità.

V Circolo PD Trieste

Una legge che dia cittadinanza a chi nasce straniero, ma per vissuto/studi diventa italiano a tutti gli effetti è indifferibile. Una misura di civiltà e opportunità: favorisce l’integrazione, contrasta il calo demografico. Parimenti, promuoviamo un’adeguata pianificazione dei permessi di soggiorno per lavoro, accompagnata da politiche attive di integrazione. Le famiglie arcobaleno aspettano da troppo tempo un nostro segno. Il non riconoscimento di un genitore ha per i loro figli conseguenze burocratiche, emotive e sociali enormi. Consultiamo gli iscritti (referendum), se ci danno mandato esprimiamoci per il matrimonio egualitario, anche se oggi in parlamento la proposta non ha i numeri.

VI Circolo PD Trieste

Lo Ius Soli è una nostra battaglia identitaria che va spiegata molto bene e integrata nelle politiche contro le disuguaglianze e per i diritti sociali, lavorativi, sanitari e previdenziali, in una dimensione europea. Gli stranieri non sono solo un peso ma una risorsa, sono il 9% del PIL italiano e pagano le tasse. Il modo di risanare i miliardi del debito pubblico è senza dubbio la lotta all’EVASIONE FISCALE! (130 miliardi all’anno); una parte della comunità usufruisce e non partecipa alle spese della comunità! La riforma dell’amministrazione pubblica deve andare verso una gestione che elimini gli SPRECHI!

VII Circolo PD Trieste

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Circolo PD Dolina

In questo punto si affrontano troppi argomenti tutti insieme, il testo sembra un “minestrone”

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[lightweight-accordion title=”12. Next Generation EU per ripartire ” ]

La crescita del Paese è un tema centrale, ma quella del Sud lo è ancora di più. Una giustizia efficiente è altrettanto cruciale per promuovere competitività e attrattività, ma anche per la lotta alle mafie, che deve esser condotta col massimo impegno. In questa fase di ripartenza, dobbiamo guardare al futuro, promuovere l’internazionalizzazione delle imprese e soprattutto valorizzare le PMI. Nel partito ci sarà un rappresentante speciale sulle PMI per metterle al centro della nostra azione, anche perché la sostenibilità si declina meglio grazie alla prossimità su cui esse si fondano. È poi fondamentale un’armonizzazione europea per combattere i paradisi fiscali e l’introduzione di una Tech Tax. A livello italiano, saremo vigili applicatori del principio costituzionale di progressività e premieremo la fedeltà fiscale. Il nostro futuro passa dal turismo, tra i più colpiti dalla pandemia, ma anche dalla cultura e dallo sport, con le prossime Olimpiadi invernali.

II Circolo Altipiano Est

Molto bene l’attenzione alle PMI, ma va esplicitata anche nei confronti delle identità professionali più specifiche come gli artigiani e le Partite IVA delle mille professionalità interstiziali, in particolare del turismo, della cultura e dello sport.

III Circolo PD Trieste

Per crescere serve maggior competitività del sistema paese. Necessario il riassetto della struttura amministrativa, dall’apparato ministeriale e a quello delle Regioni. Favorire la de-burocratizzazione del rapporto tra cittadini, imprese e PA, informatizzando le relazioni tra governanti e governati. Il PD deve diventare la forza che promuove la semplificazione e una Funzione Pubblica non ostile. La Tech Tax serve anche a
contrastare la posizione monopolista dei grandi operatori sovranazionali dell’economia immateriale capaci di imporre i prezzi agli attori nazionali e tradizionali. Dobbiamo garantire alle imprese local di competere in un quadro global abbassando i costi di ingresso sui mercati di e-commerce.

IV Circolo PD Trieste

Partendo dal nostro potenziale-siamo il 2° Paese della EU in fatto di capacità di stare sui mercati industriali-dobbiamo rinnovare tutta la classe dirigente privata e pubblica obbligandola ad una formazione di tipo manageriale. In prospettiva, sarà di fondamentale importanza fare sistema. Dappertutto, in reciproca connessione con il mondo della formazione, della ricerca e dell’innovazione. Del sistema delle banche e della finanza. Con il supporto indispensabile delle reti e dei Big Data. Rilanciare i settori che più soffrono le conseguenze della pandemia: turismo, commercio, ristorazione, cultura e spettacolo, fisco, sanità, formazione, giustizia ed infrastrutture. Ecco il senso del Next Generation EU per ripartire.

V Circolo PD Trieste

Il PNRR è un’occasione imperdibile per il rilancio del Paese. Obiettivi del Piano devono essere la transizione ecologica e digitale, il taglio della burocrazia, la riforma della giustizia, gli investimenti in innovazione e modernizzazione, il supporto all’internazionalizzazione delle nostre imprese, l’incentivazione a chi crea lavoro e investe al Sud e sulle donne. Misura urgente in questo contesto è la riforma del Codice degli appalti. Il Pd deve essere portavoce di proposte coraggiose per una riforma fiscale realmente progressiva.

VI Circolo PD Trieste

È importante la battaglia per un sistema di tassazione europeo, che parta dal contrasto ai paradisi fiscali. I principi: concreta attuazione della fiscalità progressiva e valorizzazione e utilizzazione degli immobili pubblici in stato di abbandono, che vanno recuperati a fini pubblici. La lotta alle mafie va rafforzata da interventi utili a restituire effettivamente alle comunità i beni confiscati. Va chiesto un contributo di solidarietà alle pensioni più elevate, aumentate quelle minime e progettato un sistema di contribuzione efficace per le giovani generazioni. Va individuato un rappresentante per le politiche giovanili.

VII Circolo PD Trieste

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Circolo PD Dolina

Un punto finalmente più pragmatico, ma anche qui vengono affrontati troppi argomenti alla volta.

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[lightweight-accordion title=”13. L’economia della condivisione e il rafforzamento dei corpi intermedi” ]

Vogliamo un’economia della condivisione, può essere una rivoluzione. Dobbiamo pensare a una nuova modalità per far convivere all’interno di un’azienda il lavoratore, il manager, l’azionista. Chiediamo che le azioni dell’impresa possano essere distribuite ai dipendenti gratuitamente e in condizioni di favore. Il terzo settore deve avere maggiore dignità. Dobbiamo rilanciare il dialogo con i corpi intermedi, i sindacati, i rappresentanti delle imprese.

II Circolo Altipiano Est

Bene lanciare obiettivi nuovi, ma senza dimenticare che le classi esistono! Va qui rilanciato l’obiettivo del salario minimo europeo. Il ruolo del Terzo Settore merita una maggiore considerazione. Il ruolo dei corpi intermedi va valorizzato in una logica che ne eviti la corporativizzazione.

III Circolo PD Trieste

Il nostro sistema produttivo è caratterizzato da tante PMI a conduzione familiare dove non è agevole applicare il modello di cogestione tedesco. È possibile dare corso all’art. 49 della Costituzione individuando forme innovative di partecipazione cominciando dalle imprese pubbliche e di quelle private che hanno avuto bisogno di sostegno pubblico. Nella reciproca autonomia riteniamo opportuno invitare le OO.SS. ad una riflessione sulla loro missione. Servono elementi di originalità nelle forme di rappresentanza dei lavoratori, non è possibile che tutto il lavoro autonomo di seconda generazione, le partite IVA, il precariato di varia forma, non abbiano rappresentanza e potere contrattuale.

IV Circolo PD Trieste

Rifarsi al concetto di Stakeholder, cioè la platea dei controinteressati all’impresa: dipendenti, fornitori, clienti, partner. Il successo d’impresa passerà sempre più attraverso il concorso e la co-responsabilizzazione di tutte le figure aziendali partecipando al partenariato delle azioni dell’impresa. Si capisce perché anche qui, dovrebbe essere possibile implementare gli attuali meccanismi di incentivazione industriale. Certamente un ruolo di novità dovrebbe essere svolto dalle rappresentanze delle imprese e quelle dei lavoratori. Metodologie tra l’altro estensibili sia al comparto pubblico che al terziario. Anche al cosiddetto terzo settore, quello del volontariato.

V Circolo PD Trieste

La pandemia ha approfondito il divario economico e sociale: serve più che mai una nuova cultura della condivisione e del dialogo fra corpi sociali. Condividiamo l’idea di promuovere la presenza dei rappresentanti dei lavoratori nei cda e nell’azionariato d’impresa.

VI Circolo PD Trieste

Per il rafforzamento dei corpi intermedi, non basta il dialogo, ci vuole una riforma dei corpi intermedi per restituire loro adeguata rappresentanza. Si ritiene che la distribuzione di azioni ai dipendenti sia un modello superato. Si guardi a diverse modalità di condivisione delle decisioni aziendali con i lavoratori come sperimentato in altri paesi europei con i comitati sorveglianza.

VII Circolo PD Trieste

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Circolo PD Dolina

Utopia, lasciamo che ciascuno faccia il proprio mestiere ma in realtà qui si parla, anche se non viene spiegato in modo chiaro, della compartecipazione agli utili dell’azienda da parte dei dipendenti, la stessa proposta è stata fatta da Hillary Clinton nella campagna elettorale del 2016, è una questione importante che va affrontata e non liquidata in modo affrettato

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[lightweight-accordion title=”14. Rapporto con i territori: il partito della prossimità ” ]

Dobbiamo essere il partito della prossimità: il territorio sarà il nostro campo da gioco e su questo punto dobbiamo sfidare la Lega. Tra le principali sfide, i territori della montagna, in particolare le zone colpite dal sisma del Centro Italia, e tutto il mondo dell’agricoltura. Il PD avrà un responsabile speciale delle politiche di prossimità con una missione trasversale. La prossimità si realizzerà anche attraverso la centralità del lavoro con sindaci e amministratori locali.

II Circolo Altipiano Est

Benissimo, ma abbiamo bisogno di affinare e potenziare la nostra capacità di presenza fra la gente in strada. Gli amministratori locali e tutti gli eletti vanno impegnati ad una partecipazione più diretta alla vita di partito.

III Circolo PD Trieste

L’Italia è luogo ideale per consolidare modelli innovativi di organizzazione sociale e sviluppo sostenibile, in grado di assicurare alle periferie la produzione e l’accumulo di ricchezza. Aree rurali, montane e periferie urbane possono diventare motore di sviluppo e di affermazione di una nuova cultura del decentramento. Il PD deve ritrovare la capacità di guidare di tali processi. Dobbiamo recuperare il rapporto con gli ultimi e tutti i lavoratori come valore fondante della sinistra e uscire dallo stereotipo del partito ZTL. Sindaci amministratori locali ma anche rapporto con associazioni territoriali, volontariato etc. saranno i motori

IV Circolo PD Trieste

Dobbiamo ritrovare la capacità di dimostrarci di nuovo partito di servizio. Di prossimità. Di aggregazione di consenso e di proposta. Che sa mettersi in ascolto e coinvolgere. Soprattutto i giovani e le donne. Abbiamo già di fronte una sfida importante. Le elezioni amministrative di autunno. Non solo nelle grandi città. Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Trieste. Anche nei piccoli centri. Anche nei territori della montagna. Alcuni esempi sono le Microaree attive nell’azienda sanitaria di Trieste. I vertici del Partito devono saper coinvolgere la base attraverso i Circoli occhi ed orecchie del territorio.

V Circolo PD Trieste

Solo un Pd radicato nei territori può dare risposte credibili e concrete ai cittadini. Dobbiamo far funzionare meglio la “cinghia di trasmissione” che veicola richieste, esigenze e buone pratiche dal basso verso l’alto. I nostri amministratori locali, la nostra base con le sue competenze, le tante esperienze della società civile e del mondo associativo vanno valorizzate di più.

VI Circolo PD Trieste

Va riconquistata la periferia intesa come distanza dai centri decisionali. Il responsabile delle politiche di prossimità va individuato a livello nazionale e periferico, per sollecitare l’attivazione di relazioni e di politiche del partito sui territori. Il ruolo delle Circoscrizioni deve essere rafforzato anche tramite una parziale autonomia amministrativa. Valorizzare ogni esperienza come quella triestina delle microaree che realizzi concretamente sostegno alle reti sociali. Per le aree di confine, politiche di prossimità significa valorizzare il ruolo delle minoranze etnico linguistiche che devono avere un adeguato riconoscimento da parte delle politiche e delle rappresentanze nazionali ed europee.

VII Circolo PD Trieste

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Siamo d’accordo

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[lightweight-accordion title=”15. Le tre sfide europee ” ]

Il futuro dell’Europa passa attraverso tre snodi decisivi per il nostro paese. Primo, Next Generation EU, l’esatto opposto del modello dell’austerity del passato. Oggi l’UE ha messo al
centro solidarietà e sostenibilità, le chiavi per trasformare l’Italia e l’Europa. Il nostro obiettivo è far sì che questo strumento sia resto strutturale nell’UE, non solo un’iniziativa straordinaria, congiunturale. Secondo: un nuovo Patto di Stabilità, basato su sostenibilità verde e sociale. Terzo, l’Europa sociale, dove far coesistere apertura e protezione. Vogliamo un nuovo contratto sociale, dove nessuno resta indietro. Il piano SURE della Commissione Europea dello scorso anno rappresenta un passo significativo per l’Europa sociale e il Summit di Porto a maggio offrirà l’occasione per dare nuovo impeto al pilastro sociale europeo.

II Circolo Altipiano Est

Il pilastro sociale europeo c’è già nei Trattati, bisogna metterlo pienamente in opera!

III Circolo PD Trieste

La difesa del diritto alla privacy: un tema centrale. In Europa abbiamo una legislazione avanzata a tutela del diritto alla riservatezza, diritto sotto continuo attacco da parte dei grandi attori del capitalismo estrattivo, capaci di ricavare valore dalle tracce, anche involontarie, che lasciamo in rete. Dobbiamo essere intransigenti e porre delle regole non eludibili e tecnicamente non aggirabili. La questione attiene anche alla libertà di impresa e alla protezione della cultura europea da una forzosa colonizzazione, con il rischio che passi l’idea che sia legittimo sfruttare economicamente quanto non sia esplicitamente vietato, anche quando ciò è eticamente censurabile.

IV Circolo PD Trieste

Uscita positiva e solidale dalle conseguenze economiche e sociali della pandemia: il piano Next Generation Eu. La seconda conseguente alla visione di indirizzare economia e crescita nell’ottica della salvaguardia delle sorti del pianeta e del benessere delle comunità: il piano della sostenibilità New Green Deal. La terza riconducibile al più importante degli impegni da sempre assunti dopo quello alla base dell’EU, l’apertura delle frontiere per il transito delle persone e delle merci. Parliamo del compimento del Patto sociale. Quello dei diritti della persona. La Conferenza sul futuro dell’Europa.  Con il Summit di Porto del 7-8 maggio pv.

V Circolo PD Trieste

Le priorità per Next Generation EU, transizione ecologica, trasformazione digitale, sostenibilità ambientale e inclusione sociale. Un grande investimento che crei occupazione di qualità, rimettendo al centro della politica del Pd i diritti dei lavoratori, analizzando le forme di lavoro alternative, per individuare le regole che, nel rispetto delle esigenze di flessibilità ed innovazione dei sistemi produttivi, garantiscano la tutela dei diritti. Pensare all’introduzione di un “salario minimo europeo”. Il nuovo Patto sociale per un’idea di futuro che abbia a cuore il rispetto dell’ambiente, la tutela della salute, la velocità della tecnologia e le opportunità offerte dal digitale. L’Europa sociale rimetta al centro le politiche per la persona per ridurre le diseguaglianze e le disparità.

VI Circolo PD Trieste

Costituzione di gruppi di lavoro che devono specializzarsi nella redazione di progetti sui finanziamenti NEXT GENERATION UE e che mettano a disposizione tutti gli aggiornamenti su Piano SURE, Summit di Porto, Patto di stabilità. In questo contesto vanno realizzate scelte che rientrano nelle priorità del clima e dell’ambiente sui territori con adeguati ripensamenti sulle modalità dei trasporti pubblici, degli impianti industriali, del verde, anche attraverso la valorizzazione di percorsi nelle grandi città adatti a mezzi alternativi all’uso individuale delle automobili.

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Siamo d’accordo

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[lightweight-accordion title=”16. La Conferenza sul Futuro dell’Europa per una nuova Unione ” ]

La Conferenza sul futuro dell’Europa sarà un esercizio partecipativo inedito, con gruppi di cittadini europei e nazionali che discuteranno in merito alle priorità politiche dell’UE. È una grande occasione per permettere all’Europa di riflettere su sé stessa e di costruirsi nuova, coinvolgendo i cittadini. Noi vogliamo essere protagonisti con le nostre idee e con i nostri parlamentari europei per creare, insieme ai partiti partner, una grandissima mobilitazione per rilanciare la democrazia europea. L’Europa dei diritti è il nostro tratto distintivo. Ed è questo il motivo per cui noi vogliamo che Patrick Zaki diventi cittadino europeo e cittadino italiano. I diritti devono essere i diritti di tutti, all’interno dell’UE. Allora è una buona notizia che il Parlamento Europeo abbia approvato una risoluzione che dichiara l’Unione una LGBTQI Freedom Zone. Allo stesso modo, ci dovremo battere per un patto migratorio, migliore e più efficace rispetto all’attuale.

II Circolo Altipiano Est

Bene il Segretario nel vertice PSE del 25 marzo, serve impegno coerente di tutto il PSE. Sbrigarsi a dare la cittadinanza a Patrick Zaki! Il nuovo patto sulla gestione dei migranti deve garantire il rispetto dei diritti del migrante prima del respingimento.

III Circolo PD Trieste

L’assemblea è concorde.

IV Circolo PD Trieste

Il PD sostiene la formazione permanente, parità di genere, sostegno attivo al lavoro, salari paritari ed adeguati, dialogo sociale, valorizzazione delle rappresentanze dei lavoratori, sicurezza nell’ambiente di lavoro, servizi per la maternità e l’infanzia, sostegno ai lavoratori che perdono l’impiego. Il superamento del collo di bottiglia delle decisioni da prendere all’unanimità. Delegare maggiori responsabilità all’Unione da parte degli stati membri: sanità e difesa in primis. Assunzione di responsabilità in fatto di politica dell’accoglienza nei confronti dei migranti. Per svolgere in prospettiva ruoli sintonici di indirizzo di un possibile dialogo multilaterale per la guida del pianeta nel prossimo futuro: G 20.

V Circolo PD Trieste

La costruzione della nuova UE sia il frutto di una larga partecipazione democratica di cittadini e cittadine per pervenire ad una visione di valori condivisi che abbia come base la tutela dei diritti umani, mettendo in rilievo quelli attualmente dimenticati del diritto al soccorso nei confronti di chi scappa da guerre e persecuzioni, con una regolamentazione chiara, senza scaricabarile tra i vari stati membri e dei corridoi umanitari costanti. 

VI Circolo PD Trieste

La lotta per i diritti di tutti deve essere alla base della urgente riscrittura del patto migratorio. Non vanno dimenticate le TENDOPOLI nelle quali vivono in condizioni miserevoli migliaia di raccoglitori africani. Studiare i punti di debolezza del coordinamento con i paesi confinanti, in relazione agli ingressi di persone straniere non autorizzate e ai respingimenti. Valutare i report della Polizia di frontiera e delle Forze dell’ordine che, in coordinamento con le associazioni che se ne occupano, prendono per primi in carico queste persone ed elaborare un piano di accoglienza e di tutela della salute, loro e dei cittadini.

VII Circolo PD Trieste

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Circolo PD Muggia

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Circolo PD Dolina

Siamo d’accordo

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[lightweight-accordion title=”17. La democrazia malata” ]

Sette governi in dieci anni, con sei primi ministri: siamo una democrazia malata. Per contribuire a curarla quattro saranno gli ambiti di intervento. Primo, la riforma dei regolamenti parlamentari, per combattere il trasformismo e limitare il più possibile i cambi di casacca, pur senza mettere in discussione l’assenza del vincolo di mandato prevista dalla Costituzione. Secondo, l’introduzione della sfiducia costruttiva come strumento per garantire la stabilità del nostro sistema politico. Terzo, una nuova legge elettorale che permetta ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti, superando le liste bloccate. Quarto, un’iniziativa forte per applicare l’art. 49 della Costituzione sui partiti.

II Circolo Altipiano Est

Grande apprezzamento per tutte le quattro proposte: in particolare il superamento delle liste bloccate. Mantenere una quota di maggioritario. Non accantonare il doppio turno!

III Circolo PD Trieste

Il rapporto fra dato elettorale e dato parlamentare si ottiene attraverso disposizioni scoraggianti operazioni di scomposizione-ricomposizione del quadro successive al voto agendo sui regolamenti parlamentari: ridimensionamento del gruppo misto vietando gli ingressi (non le uscite) a legislatura in corso. Porre il finanziamento delle funzioni parlamentari in capo ai gruppi di prima affiliazione, rendere tali risorse non trasferibili in caso di abbandono o espulsione dal gruppo. Escludere i parlamentari che cambiano gruppo dalla partecipazione ai lavori delle commissioni parlamentari. Analoghi regolamenti per le Assemblee regionali. Cambiare la legge elettorale verso un sistema proporzionale con preferenze e premio di maggioranza

IV Circolo PD Trieste

Questa Italia è una democrazia malata. Lo capiamo da come stiamo mettendo a fuoco lo stato del Paese con le presenti riflessioni. Non solo negli ambiti dei corpi sociali. Soprattutto a partire dalle rappresentanze parlamentari. I partiti. O quel che ne resta. Anche, e lo sappiamo, il PD. Mancanza di rispetto di norme di legge. Superamento di fatto delle stesse. Necessità di riforme. Inderogabili. Anche di funzionamento delle Istituzioni e dei Partiti.  Certo da non cambiare soltanto per avvantaggiare chi comanda al momento. Vedi come è stata manipolata la legge elettorale nelle recenti legislature.

V Circolo PD Trieste

Lavorare affinché ci siano, non solo partecipazione di cittadini e cittadine alla scelta dei propri rappresentanti ma anche per le decisioni importanti del partito, motivo per cui molti si sono allontanati convinti che la loro adesione/tesseramento non conti nulla. Restituire dignità alle sedi di rappresentanza democratica dei partiti, persa attraverso l’eccesso di correntismi e scelte predeterminate dall’alto.

VI Circolo PD Trieste

La situazione economica del partito locale va condivisa con gli iscritti, e il bilancio deve essere trasparente. I candidati devono presentare il proprio curriculum, non può andare bene chiunque a qualunque costo: il candidato deve esprimere le motivazioni per cui pensa di poter svolgere l’incarico che gli verrà affidato e non può trovarsi in situazione di conflitto di interessi. Chi cambia idea dopo essere stato eletto si deve dimettere, no al gruppo misto. Rispetto alla nuova legge elettorale bisognerà valutare attentamente gli effetti che questa potrà avere nella nuova composizione dei collegi elettorali.

VII Circolo PD Trieste

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Circolo PD Muggia

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Circolo PD Dolina

E’ un punto contraddittorio, parlare di cambio di casacca e di non vincolo di mandato è un ossimoro, proporre piuttosto la non rieleggibilità di chi cambia casacca, inoltre non si fa cenno alla revisione del Titolo V e alla riforma elettorale

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[lightweight-accordion title=”18. Il rapporto tra noi: non maschere, ma volti” ]

Il rapporto tra noi deve essere tra volti, non tra maschere. Verificheremo nei gruppi parlamentari queste parole, le proposte e i temi. Saranno verifiche chiare basate sul rispetto della parola, ma dopo servirà coerenza. Perché l’identità è per metà quello che siamo e per metà l’immagine che di noi ci restituiscono gli altri. E l’immagine che abbiamo dato di noi è quella di una Torre di Babele. Non va bene. Dobbiamo avere un senso del limite, del decoro e del rispetto.

II Circolo Altipiano Est

Servono subito nuove regole (nuovo statuto). Rilanciare il tema del finanziamento pubblico della politica.

III Circolo PD Trieste

La coerenza come ruolo centrale nel PD ma anche come fulcro nei rapporti interpersonali tra iscritti, eletti e chi ha ruoli al nostro interno. Oltre quindi il rispetto della sola parola ma negli atti e nell’immagine solo come conseguenza e non fine. Dobbiamo essere comunità non condominio.

IV Circolo PD Trieste

Non parliamo della maschera della tragedia greca che esprime l’identità del protagonista. Parliamo della degenerazione dei personaggi della Commedia dell’Arte. La trasgressione pro-tempore concessa alle maschere del carnevale veneziano. Che diventa normalità.  Emblematica quella di Arlecchino. Servo dei due Padroni. Ma prima viene se stesso. Come nel PD dei capibastone e accoliti. Prima di tutto al servizio della propria vision di potere. Regole ben note e rispettate. Salvo drammi. Certo che non va bene. Proviamo a dare l’avvio al vero atteso PD.

V Circolo PD Trieste

Ridare importanza ai valori tra i militanti del partito, esigere comportamenti etici e coerenti come presupposto per rappresentanze politiche ed istituzionali.

VI Circolo PD Trieste

La collaborazione tra candidati e iscritti, in senso verticale e orizzontale, deve essere una priorità: le motivazioni e le idee si condividono dal principio, le scelte politiche quotidiane devono essere compiute anche su sollecitazione della base e supportate dai rappresentanti istituzionali di grado più elevato o da persone che nel partito hanno maggiori competenze in merito.

VII Circolo PD Trieste

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Circolo PD Muggia

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Circolo PD Dolina

Siamo d’accordo, ma il testo è poco chiaro ed è un doppione del punto 20

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[lightweight-accordion title=”19. Il digitale: trasversale a economia, società e politica” ]

Abbiamo bisogno di un nuovo modello di partito, a partire dal ruolo della rete. La transizione digitale è al cuore di Next Generation EU. La pandemia ha evidenziato il ruolo fondamentale del digitale nel permettere la partecipazione delle persone alla società, all’economia e anche alla politica. Bisogna garantire che queste nuove forme di partecipazione non si traducano in forme irreversibili di concentrazione economica nelle mani di pochi, affrontando nel modo corretto la dialettica libertà-potere. Sarà altrettanto necessario promuovere una cittadinanza digitale a livello europeo, mettendo al centro la persona, un modello alternativo per competere con Stati Uniti e Cina.

II Circolo Altipiano Est

La partecipazione virtuale ha consentito di mantenere l’attività di partito ed in molti casi di allargare le attività e la partecipazione.

III Circolo PD Trieste

Il 60% degli italiani non ha accesso alla banda larga (1 GB), naviga male o non naviga per nulla. L’accesso alla Rete non è un consumo voluttuario, la rete a banda larga deve diventare bene pubblico, come la fornitura dell’acqua. Laddove non arrivano i privati, perché non è redditizio, deve intervenire direttamente lo Stato incentivando la posa della fibra ottica. L’accesso alla rete a costi sostenibili deve diventare un diritto universale indisponibile, perché da essa dipende a caduta l’esercizio e la praticabilità di molti altri diritti (educazione, lavoro, salute, espressione, associazione).

IV Circolo PD Trieste

PD funzionante con modalità di democrazia partecipata del tipo bottom-up. Anche per la scelta delle leadership. Certamente andranno diffusi ed applicati i più efficaci ed innovativi strumenti di diffusione di informazioni, dati, supporto di modalità operative ed elaborazione. Anche sovra-statali. Evitare che il digitale diventati uno strumento di potere di pochi. Addirittura, veicolo di creazione di disuguaglianze. Quindi della competenza e della capacità di creare impresa. Anche qui, pur in ritardo, devono esistere modalità di ispirare il cambiamento. A partire dal come si indirizzeranno a casa nostra le applicazioni operative del New generation EU.

V Circolo PD Trieste

La società ante Covid non esisterà più e le nuove esperienze  che hanno permesso attività lavorative e di istruzione attraverso il digitale dovranno essere l’occasione per il cambiamento. Un cambiamento che ci porti verso un’economia circolare e sostenibile, che consideri la digitalizzazione un diritto per tutti, per una società egualitaria che dia la possibilità di una politica più partecipata e vicina ai cittadini, contrastando le concentrazioni di potere digitale e le gestioni opache di pochi privati attraverso anche soluzioni open. 

VI Circolo PD Trieste

Abbiamo bisogno di un nuovo modello di partito, che offra e riconosca dentro di sé il ruolo fondamentale oggi svolto dalla rete. La Cittadinanza digitale potrà essere promossa quando riusciremo a ridurre la distanza attuale fra generazioni in termini di informatizzazione e il suo uso. le grandi opportunità offerte dall’innovazione non diventino dannose e controproducenti per l’occupazione e le classi sociali più fragili e lontane dall’uso di questi mezzi e strumenti.

VII Circolo PD Trieste

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Circolo PD Muggia

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Circolo PD Dolina

Siamo d’accordo

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[lightweight-accordion title=”20. Che partito: leaderistico, orizzontale o democratico? ” ]

Una questione che dobbiamo affrontare è che tipo di soggetto politico vogliamo diventare nei prossimi anni. Il PD non può essere però il partito delle correnti, dobbiamo cercare di superare insieme questa problematica. Oggi si oppongono due modelli di partito: quello leaderistico, dove conta solo la volontà del capo e quello totalmente orizzontale. Il nostro deve essere un modello democratico, capace di sfruttare le grandi opportunità offerte dall’innovazione digitale.

II Circolo Altipiano Est

Spezzare il potere delle correnti prima di tutto ignorandole, come ha fatto il Segretario nella designazione dei nuovi vertici del PD! Vivo apprezzamento. Sono intollerabili simboli di corrente come fatto invece da Base Riformista per l’elezione della nuova capogruppo al Senato.

III Circolo PD Trieste

È fondamentale restituire potere agli iscritti che devono poter eleggere il Segretario nazionale a suffragio universale diretto, senza primarie. Le primarie devono essere utilizzate, senza deroghe, per la scelta dei candidati per i ruoli amministrativi più rilevanti (Sindaco, Presidente di Regione, Parlamentare, Premier). Modifica Art. 5, comma 1 statuto: il Segretario non è automaticamente candidato all’incarico di Presidente del Consiglio. Dotare il PD di una piattaforma collaborativa di partecipazione politica, strumento da affiancare ai circoli nell’organizzazione di consultazioni degli iscritti sui temi rilevanti (top-down) e consentire a iscritti e circoli di avanzare proposte, promuovere iniziative secondo approccio bottom-up.

IV Circolo PD Trieste

Dobbiamo costruire il senso di appartenenza partendo dai valori e principi fondanti e non dalla ricerca del potere il più delle volte per soddisfare i bisogni di auto-realizzazione per alimentare la propria autostima. Vogliamo il partito di servizio, aperto e plurale. In dialogo costante al proprio interno e verso l’esterno. Ove vengono rispettate le norme di comportamento e le scelte maturate nei vari consessi. Capace di creare consenso e aggregazione del centrosinistra anche grazie a riconosciute capacità di leadership. Coinvolgere e stimolare i giovani e le donne. Vivendo da protagonisti il futuro dell’Italia in Europa.

V Circolo PD Trieste

Proporre un partito basato su scambi di proposte e di contenuti sfruttando al massimo i nuovi strumenti di comunicazione digitali. Uno schema democratico dove raggiunta con una maggioranza una linea di tutti, i membri del partito democraticamente la seguono lealmente. Eliminare uno degli aspetti in cui il correntismo ha dato le prove peggiori, la corsa ai posti di potere, alle cariche pubbliche e di partito: il divieto del cumulo delle cariche deve diventare un cavallo di battaglia del Pd, anche per prevenire conflitti di interessi.

VI Circolo PD Trieste

Serve un piano concreto per sostenere, redistribuendo le risorse disponibili, le organizzazioni provinciali per l’apertura di nuovi circoli. Valorizzare il ricorso al parere degli iscritti su scelte importanti; assicurarsi che l’innovazione digitale non si trasformi in una emarginazione dei meno esperti. Pensare ad un Congresso a tesi. Il PD deve avere un "dinamismo verticale" un continuo saliscendi tra i circoli, e i vertici: oggi si può fare con i mezzi tecnologici, un partito dinamico che discute , analogamente alla DAD oggi inventiamo la PAD, la Politica a Distanza

VII Circolo PD Trieste

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[lightweight-accordion title=”21. Come organizzare le Agorà Democratiche? ” ]

Per ricostruire un partito più aperto, inclusivo e partecipato, nella seconda metà dell’anno lanceremo le Agorà Democratiche, uno strumento nuovo per aprire davvero le porte del partito, radicarlo sui territori, valorizzare il contributo e le sollecitazioni della società civile. Vi chiediamo idee, spunti e sollecitazioni su come organizzarle.

II Circolo Altipiano Est

Serve un ulteriore sforzo di identificazione ed incontro con le organizzazioni della società civile sul territorio di ogni Circolo e la creazione di occasioni audaci di dialogo con i cittadini, che a determinate condizioni hanno anche molta voglia di parlare con noi. 

III Circolo PD Trieste

Ricostruire il partito e un centro sinistra ampio come «rete di reti diverse» tramite organizzatori di comunità in grado di aprire le porte dei circoli a quanto c’è nella società civile, coinvolgendo i tanti che fanno politica senza una tessera in tasca. Animare le Agorà anche attraverso una piattaforma collaborativa, renderle stabili prevedendo forme di adesione leggera (associazione, community), investirle della funzione di platea elettorale di ogni elezione primaria (stabilizzando il rapporto occasionale con l’elettorato delle primarie).  Fare delle Agorà il luogo dell’elaborazione comune e della collaborazione con altre forze del centro sinistra e il Movimento 5 stelle.

IV Circolo PD Trieste

Piazza centrale della polis greca, dove si svolgeva la vita politica e commerciale della città. Partiamo da questa definizione per costruire la “filiera del partito”. Istituire l’assemblea dei segretari di Circolo regionale quali pubblico influente delle decisioni da prendere negli organismi regionali e nazionali. I Circoli vogliono partecipare attivamente alle decisioni e non subirle. I politici eletti devono avere rapporti diretti con il proprio territorio per essere portatori di interessi delle persone e per portare nelle sedi delle decisioni proposte reali e condivise.

V Circolo PD Trieste

Lavorare per temi, con gruppi di lavoro aperti che elaborino sintesi con moderatori terzi. Condividere i prodotti per raccogliere pareri e poi votarli. L’attuale consultazione, intesa dichiaratamente a coinvolgere gli iscritti, ha registrato una partecipazione limitata, malgrado gli sforzi compiuti per garantire al maggior numero di militanti la possibilità di accesso all’assemblea. Esiste una platea di democratici, progressisti e riformisti ampia, al di fuori del PD che manifesta passione per la sinistra e disagio per le sue attuali difficoltà. E’ un’area che va coinvolta nelle prossime iniziative, con spirito aperto ai suggerimenti e a critiche anche ingenerose, ma che possono contribuire ad allargare la nostra piattaforma politica e il nostro consenso

VI Circolo PD Trieste

La partecipazione è un risultato che si ottiene solo se chi partecipa viene ascoltato. Le proposte dei Circoli dovranno essere lette dal vertice, che dovrà dare riscontro. I Circoli devono essere collegati agli eletti. Le Agorà Democratiche devono essere gruppi organizzati per l’approfondimento, finalizzati a proposte concrete con risultati attesi. Devono lavorare a tema. Precondizione imprescindibile per diventare il partito dell’essere e del fare è una riorganizzazione interna delle strutture e dei ruoli; la spinta deve partire dal nazionale con una direttiva cornice di indirizzo entro cui ogni territorialità dovrà trovare i propri equilibri.

VII Circolo PD Trieste

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Circolo PD Muggia

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Vengono ripetuti in modo un po’ ridondante i concetti espressi nel punto 14, non ci sono indicazioni concrete su come procedere

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Porto Vecchio: se vince il centro-sinistra forze sociali, economiche e cittadini coinvolti nelle scelte

Porto Vecchio: se vince il centro-sinistra forze sociali, economiche e cittadini coinvolti nelle scelte

Intervento di Laura Famulari, segretaria provinciale PD di Trieste, pubblicato sul quotidiano Il Piccolo il 2 aprile 2021

Il Porto Vecchio è la sfida su cui Trieste si gioca il futuro. Per questo, quando nel 2019 il Pd ha votato la delibera di indirizzo all’accordo di programma, abbiamo chiesto all’Amministrazione Dipiazza di avere coraggio. Sempre per questo, dopo ben due anni, abbiamo dovuto esprimere un voto negativo.

Porto Vecchio è un’occasione unica e irripetibile che non va sprecata per moltissimi motivi, ma soprattutto perché può essere la leva per invertire il drammatico calo demografico e attrarre i giovani che hanno abbandonato la città per la mancanza di opportunità di lavoro qualificato.

La Giunta Dipiazza sembra non averlo capito, e secondo noi ha sbagliato nel metodo e nel merito.

A cominciare dalla scelta di uno strumento – l’accordo di programma – che sacrifica la partecipazione dei cittadini, singoli o associati anche in gruppi di interesse, e sottrae alla cittadinanza la possibilità di contribuire a scegliere la direzione da prendere. È poi mancata la preparazione della discussione nei consigli circoscrizionali e in Consiglio comunale, segnando l’ennesima mancanza di rispetto per la funzione e le competenze di questi organi.

Guardando le carte, abbiamo visto che ci sono difformità rispetto agli indirizzi che parlavano di quota ridotta e complementare di residenzialità a fronte di una quota che ora può arrivare al 70% (circa dieci magazzini per mille abitanti). Il centrodestra si prende la responsabilità di una scelta simile in una Trieste che si sta desertificando: siamo sotto i 200 mila abitanti e abbiamo 10 mila alloggi sfitti.

Non solo mettono le mani in questo modo su Porto Vecchio, ma lo fanno senza nemmeno una valutazione dell’impatto sul resto della città. In particolare, se in quest’area si prospettano “trasferimenti” di funzioni oggi insediate nel centro cittadino, bisognerebbe stimare e gestire il contraccolpo anche attraverso il dialogo e la partecipazione di coloro che saranno investiti dalle conseguenze di queste dislocazioni.

Fedriga ha annunciato il trasferimento degli uffici regionali. Si tratta di una scelta discutibile dal punto di vista urbanistico in quanto comporterà la desertificazione, anche commerciale, delle zone dove attualmente quelle sedi si trovano. Questi impatti negativi non sono stati presi in considerazione né sono state valutate nuove ipotesi di destinazione degli immobili che rimarrebbero vuoti. Lo stesso recupero di quegli immobili rappresenterà un onere rilevante per la Regione, che potrebbe avere altre priorità di investimento.

A fronte di questa ipertrofia residenziale, c’è il nulla sull’innovazione, sull’industria leggera, nessun progetto sul green new deal, come esigono le richieste dell’Europa e le finalità del Recovery Fund. Soprattutto nulla per i giovani, per l’alta formazione, per la ricerca, per l’innovazione sociale, per attrarre nuovi abitanti.

Vogliamo parlare dei fondi appena stanziati dalla Regione per gli interventi? Stupisce che il Comune di Trieste li abbia ricevuti “in prestito” e quindi da restituire a carico dei triestini. In altri casi, ad esempio al comune di Monfalcone è andato un contributo a fondo perduto per la probabile realizzazione di un altro parco del mare.

Avevamo pensato al Porto Vecchio come a un’area alla portata di tutti in cui muoversi in modo sostenibile, e invece viene accantonato l’uso dell’infrastruttura ferroviaria che permette un collegamento a basso impatto ambientale e sostenibile economicamente. Al posto delle rotaie la giunta Dipiazza vuole l’ovovia, che dovrebbe nascere con fondi statali ancora da assegnare e senza un piano economico che ne sostenga i costi in futuro. Per tacere del connesso previsto aumento dei parcheggi.

A seguito di quanto previsto dalla Variante inoltre, gli immobili di proprietà del Comune non potranno che essere venduti al miglior offerente, aprendo la strada a processi non governati e di incerta capacità di sviluppo. La funzione del Consorzio Ursus, sotto questo profilo diventa chiara: “l’ambasciatore” che dovrebbe guidarlo farà sostanzialmente da agente immobiliare, andando alla ricerca di operatori ai quali proporre l’area come opportunità di investimento. Il punto è che in quell’area non basta creare dei contenitori, spostare uffici o costruire abitazioni d’élite.

Serviva un comitato strategico, che coinvolgesse le competenze che ci sono in questa città e fuori da essa, e che guardano con interesse a Porto Vecchio. Non si può pensare di poter fare tutto da soli. Per noi una società a maggioranza pubblica serviva, ma doveva avere la porta aperta alle grandi eccellenze delle città, quelle capaci di dialogare con il mondo e di apportare competenze. Abbiamo anche proposto di associare un grande soggetto pubblico che garantisca relazioni e finanziamenti. Ci ritroviamo un consorzio interamente pubblico con una dotazione iniziale di 300 mila euro e con una struttura debole in partenza, dato che le risorse umane saranno quelle degli enti pubblici soci che fanno fatica a gestire l’ordinario. Potrà questo soggetto guidare un’operazione straordinaria che reinventa ex novo un quinto della città?

Noi non ci rassegniamo a questa decadenza in cui tutto si quieta e si sopisce, per questo ci candidiamo a guidare la rinascita di Trieste.

 

Stagione sciistica: Pd Trieste, chiedere pacchetti feriali a PromoTurismoFvg

Stagione sciistica: Pd Trieste, chiedere pacchetti feriali a PromoTurismoFvg

Il Comune di Trieste dovrebbe chiedere a PromoTurismo Fvg e all’assessore regionale competente di mettere in campo una serie di azioni per favorire la presenza di sciatori regionali sugli impianti durante i giorni feriali. Si permetterebbe di evitare concentrazioni nel weekend a vantaggio della sicurezza e si aiuterebbero molte famiglie oggi in difficoltà per le ridotte capacità di spesa. La passione dei triestini per gli sport invernali è nota, come la loro propensione per località come il Tarvisiano o Sappada. Perciò il Pd presenterà una mozione urgente in Consiglio comunale e nelle Circoscrizioni per proporre soluzioni a favore dell’economia e del sociale”.
Lo afferma la segretaria del Pd provinciale di Trieste Laura Famulari, in una nota congiunta con il capogruppo dem nella sesta Circoscrizione, Luca Salvati.
 
Da qualche giorno il Comitato tecnico-scientifico ha dato il via libera all’attività sciistica dal 15 febbraio nelle Regioni in zona gialla e – spiegano gli esponenti dem – nella nostra regione vi sono rinomate località sciistiche, nelle quali l’affluenza è solitamente scarsa durante i giorni feriali. Alcune di queste azioni potrebbero consistere in promozioni al pernottamento, in convenzioni con i CUS della Regione, le federazioni sportive, le associazioni o altri soggetti da individuare”.
Famulari: sulla piattaforma logistica Dipiazza non ha toccato palla

Famulari: sulla piattaforma logistica Dipiazza non ha toccato palla

È stato sindaco vent’anni durante i quali Dipiazza è diventato sempre più fastidioso con questo modo di appropriarsi di tutto quanto accade di positivo a Trieste, su cui non ha toccato palla come la piattaforma logistica. E al contrario resta muto e immobile sulle tante magagne della nostra città. Quando non tace il sindaco si esibisce in annunci ‘risolutori’ di problemi che aveva lasciato fermi dal tempo del suo primo mandato. Gli risparmiamo ora un elenco che va dall’area dell’ex Polstrada di Roiano al tram di Opicina alla piscina terapeutica, alla crisi dell’industria e del commercio a Trieste. E sulla Ferriera, verso cui abbiamo avuto un approccio diverso dal suo, abbia l’onestà di riconoscere che non l’ha chiusa lui e nulla ha fatto per chiuderla, o dobbiamo ricordargli i ‘cento giorni’?”

Lo afferma la segretaria provinciale del Pd di Trieste Laura Famulari, replicando al sindaco Roberto Dipiazza il quale, in relazione alla firma dell’accordo tra Hhla e Piattaforma logistica Trieste, ha rivendicato la coincidenza temporale con la chiusura della Ferriera, per cui ha detto di aver sostenuto “venti anni di attacchi”.

 

Orgogliosi di aver creduto in «regista» D’Agostino

Orgogliosi di aver creduto in «regista» D’Agostino

La realizzazione della piattaforma e l’alleanza tra i porti di Trieste e Amburgo sono eventi che superano le immediata implicazioni logistiche ed economiche, che sono già grandissime: oggi si apre un rapporto strategico per l’Europa. Qui dimostriamo di avere l’intelligenza e la volontà per fare sistema e competere con le nostre infrastrutture e professionalità migliori, a nord e a sud del continente. La Germania è storicamente un partner commerciale e politico di primo livello soprattutto per quest’area del Paese, che conferma di avere potenzialità attrattive su cui si deve continuare a puntare, proseguendo ad esempio sulla strada tracciata con la partecipazione della Regione alla Fiera Transport Logistic. A Zeno D’Agostino va riconosciuto il merito di essere regista del rilancio e del consolidamento del porto di Trieste sulla scena globale: siamo orgogliosi di aver creduto nelle sue qualità e abbiamo fiducia che continuerà bene anche in questo periodo difficile.

Lo ha affermato oggi a Trieste la presidente della commissione Lavoro della Camera, Debora Serracchiani, partecipando alla cerimonia della firma dell’accordo che segna l’ingresso dei tedeschi della Hhla di Amburgo nella gestione della Piattaforma logistica.

 

Dopo quarant’anni di lotte, risanato l’inquinamento elettromagnetico dell’abitato di Conconello

Dopo quarant’anni di lotte, risanato l’inquinamento elettromagnetico dell’abitato di Conconello

Permane un problema paesaggistico: le vecchie antenne vanno abbattute e smaltite

Dopo oltre 40 anni di lotte per lo spostamento delle antenne presenti nell’abitato di Conconello, superando una serie infinita di ostacoli che sembravano insuperabili (la necessità del VIA, valutazione di impatto ambientale; il fatto che il monte Belvedere fosse un SIC, sito di interesse comunitario, solo per nominare alcuni degli impedimenti burocratici) e grazie al lavoro degli assessori comunali Laureni e Marchigiani, dell’assessore regionale Vito, componenti della precedente giunta comunale, si è raggiunta un’intesa che ha permesso finalmente di risanare l’inquinamento elettromagnetico dell’abitato che le numerose misurazioni dell’ARPA avevano più volte documentato superare i limiti imposti dalla legge di 6volt/m.

Il protocollo di intesa sottoscritto nel 2015 tra Regione FVG, Comune di Trieste e le Società Monte Belvedere G.P. Nord Est e Radio Punto Zero ha portato alla costruzione di due nuovi tralicci sul Monte Belvedere. Ad oggi 14 emittenti di radiodiffusione sonora sono già state trasferite mentre 4 emittenti di radiodiffusione televisiva hanno cessato la loro attività.

L’ARPA FVG continua a monitorare la situazione e le ultime rilevazioni confermano livelli di campo elettromagnetico inferiori a 6V/m, ritenuti il limite sotto il quale deve rimanere l’inquinamento elettromagnetico.

Il processo di delocalizzazione delle emittenti di radiodiffusione sonora e televisiva ancora presenti nell’abitato di Conconello sul traliccio di proprietà della società Gestione Postazioni Nord Est in via Bellavista, 29,  come previsto dal Protocollo d’Intesa sottoscritto da Regione FVG, Comune di Trieste e le Società Radio Punto Zero e Monte Barbaria – G.P. Nord Est, continua nel rispetto della procedura prevista dall’art. 8 della L. R. 3/2011 e s.m.i. che prevede in rilascio dell’Autorizzazione Unica comprensiva dei pareri, nulla osta, atti di assenso degli Enti preposti.

A maggio 2020 n. 3 emittenti televisive ed a luglio 2020 n. 9 emittenti radio hanno fatto istanza di delocalizzazione rispettivamente su traliccio Ei Towers in zona TV e su traliccio Monte Barbaria – G.P. Nord Est in zona radio sul Monte Belvedere.

 

Per tutte le emittenti è stata avviata ed indetta la Conferenza di Servizi decisoria ai sensi dell’art. 14, comma 2, della L. 241/1990 e s.m.i..

Una battaglia lunghissima che i cittadini di Conconello, con grande senso civico, hanno portato avanti nel corso degli anni per difendere la qualità della vita nel borgo, gravemente danneggiata dalla presenza delle antenne.

Per ora la battaglia per liberare il piccolo borgo dall’inquinamento elettromagnetico appare finalmente vinta, mentre rimane ancora il problema dello smaltimento dei tralicci ancora presenti nel centro del borgo che deturpano il paesaggio. Su questo tema il nostro comitato continuerà a vigilare, ben sapendo che la battaglia sarà ancora lunga.

Il Terzo Circolo del PD di Trieste condivide e sostiene in ogni sede la battaglia del Comitato dei Cittadini di Conconello.