Gruppo PD in Consiglio regionale: misure insufficienti per l’economia locale

In questo inizio di 2020 l’attività del governo regionale targato Fedriga non ha brillato certo per un salto di qualità dal punto di vista dell’azione amministrativa e legislativa.

Sono anzitutto insufficienti le azioni messe in campo a sostegno dell’economia. Lo stesso disegno di legge “SviluppoImpresa” il cui iter è iniziato nelle commissioni e che approderà in aula all’inizio di marzo, non presenta significativi elementi di innovazione. Di buono c’è, se vogliamo, che non butta via tutto il lavoro dei predecessori, riconoscendo implicitamente, almeno sulle politiche economiche, il lavoro positivo svolto nella legislatura precedente, con particolare riguardo alla legge “Rilancia Impresa” predisposta dall’allora vicepresidente e Assessore Bolzonello.

Per il resto, dopo aver annunciato con la grancassa un disegno di legge sulla semplificazione, in aula è arrivata una norma striminzita che istituisce un Comitato per la Semplificazione – omettendo che di fatto un organismo a ciò preposto esiste già, ed è il Comitato di Direzione – e rinvia tutto il resto ad una norma da adottarsi successivamente, anno per anno, il 30 aprile.

Come abbiamo evidenziato nella discussione in aula, altre sono le strade per produrre norme più chiare, semplici ed efficaci: evitare la tendenza, in cui questa maggioranza ricade continuamente, ad approvare “normette” spot su singoli argomenti, buone per accontentare qualcuno, ma che finiscono con l’aumentare la confusione e il groviglio delle leggi esistenti; adottare il sistema dei cosiddetti “testi unici”, ovvero leggi organiche che settore per settore (es: lavoro, urbanistica, ambiente ecc.) comprendano in maniera chiara e aggiornata tutta la legislazione esistente, evitando perciò ai cittadini la pesante difficoltà di muoversi tra aggiornamenti e rimandi a norme precedenti.

Giunta e maggioranza non perdono invece occasione di usare l’aula consiliare per operazioni demagogiche e strumentali, vuoi proponendo mozioni che invitano alla sospensione di Schengen, vuoi usando il Giorno del Ricordo e la tragedia delle foibe e dell’esodo per un tentativo di una riscrittura di parte della storia. Si dovrebbe invece lavorare perché memorie e ricordo migliorino la convivenza civile, in nome della comune responsabilità di evitare che fatti tragici del genere possano ripetersi.

Famulari: il Comune difenda dagli estremisti il Giorno del Ricordo

Famulari: il Comune difenda dagli estremisti il Giorno del Ricordo

“Le Istituzioni e il Comune di Trieste in modo speciale hanno il dovere di difendere il Giorno del Ricordo da estremisti di qualunque estrazione ideologica. Il 10 Febbraio non sia stravolto in occasione di ritrovo per nostalgici del Ventennio”. Lo afferma la segretaria proviciale del Pd di Trieste Laura Famulari, commentando il calendario degli eventi programmati dal Comune di Trieste in occasione del Giorno del Ricordo, tra cui si trovano iniziative dedicate al “fasullo vittimismo sloveno usato contro gli italiani” o ai “terroristi jugoslavi responsabili dell’incendio del Balkan”.
“Dal giorno del Concerto dei tre Presidenti spesso citato dal Sindaco – spiega Famulari – invece di fare passi avanti sembra che torniamo indietro e riprendano corpo i fantasmi del passato. Purtroppo tutto questo non aiuta a rasserenare gli animi e c’è da augurarsi che quest’anno la Foiba di Basovizza sia rispettata come conviene a una tomba e a monumento nazionale e – conclude – non torni a essere usata a sproposito come palcoscenico”.

Allianz trasferisce la sede legale a Milano. Famulari: “Un fulmine a ciel sereno”

Allianz trasferisce la sede legale a Milano. Famulari: “Un fulmine a ciel sereno”

“È un fulmine a ciel sereno che ci strappa dal sogno del ‘momento magico’ di cui continua a parlare Dipiazza, e per questo mi associo alla richiesta di convocare urgentemente un Consiglio comunale straordinario su questo evento”. Così la segretaria provinciale del Pd di Trieste Laura Famulari, commentando la decisione di Allianz SpA di spostare a Milano la sede legale a partire già dal I gennaio 2020..

Per la segretaria dem, “innegabilmente, è un elemento di preoccupazione in più, che si aggiunge alle crisi industriali che punteggiano la città e che qualcuno si ostina a non voler vedere, come se i lavoratori della manifattura fossero ‘invisibili’. Spero che questo fatto induca tutti a una profonda riflessione su come il benessere di Trieste non si misuri solo con le luci e i locali del centro”.

Una o nessuno: la nostra firma per l’ambiente

Una o nessuno: la nostra firma per l’ambiente

L’emergenza climatica è la grande sfida della nostra epoca. La riduzione del surriscaldamento globale e la transizione ecologica dell’economia rappresentano una battaglia giusta e difficilissima, che richiede a tutti i livelli determinazione e coraggio.

Il Partito Democratico vuole essere protagonista nell’affrontare la sfida, ponendo questi temi al centro dell’agenda politica per un Green New Deal anche in Italia.

Per questo ha promosso in ogni territorio una raccolta firme – “Una o nessuno” – per chiedere al governo che dichiari lo “Stato di emergenza climatica e ambientale” e che assuma tutte le iniziative necessarie per una riconversione ecologica della nostra economia.

I moduli per la sottoscrizione della petizione sono disponibili in sede provinciale, in via della Geppa. Chiunque vuole sostenere l’iniziativa è invitato a recarsi in sede per sottoscriverla. Termine: lunedì 23 settembre.

Serracchiani: no al raddoppio della centrale slovena

Serracchiani: no al raddoppio della centrale slovena

“Le dichiarazioni del premier Sarec suscitano stupore e preoccupazione: abbiamo da anni e più volte ribadito la contrarietà all’aumento della capacità della centrale nucleare di Krsko, auspicando una progressiva dismissione dell’impianto. Le posizioni del centrosinistra, sia dall’opposizione sia al governo della Regione Fvg, hanno sempre messo al primo posto la sicurezza. Nonostante le passate posizioni nucleariste del centrodestra regionale, confido che il clima sia cambiato e che il presidente Fedriga vorrà farsi portavoce di un sentimento diffuso e radicato nella nostra popolazione, che percepisce Krsko come un rischio immanente”. Lo afferma la deputata del Pd Debora Serracchiani, commentando le dichiarazioni del Primo Ministro della Repubblica di Slovenia Marjan Sarec in merito alla costruzione di un nuovo reattore nucleare oltre a quello già esistente di  Krsko.
“L’talia è uscita dall’opzione nucleare e la Regione con il centrosinistra – ricorda Serracchiani – è stata spontaneamente concorde. Spero che su scelte strategiche come questa ci sarà continuità”.
“Purtroppo l’assenza di un Governo nella pienezza dei poteri – indica l’esponente dem – inficia i passi della Regione per sensibilizzare le Autorità centrali dello Stato e chiedere un’interlocuzione ad hoc con la Slovenia. Ma esistono canali praticabili anche dalla Regione, a partire dal Comitato congiunto Fvg-Slovenia. Ricordo che su quel tavolo la Slovenia ha sostenuto le sue ragioni anche in materia di energia e di ripercussioni ambientali”.
Crollo piscina Acquamarina: Famulari, serve progettualità

Crollo piscina Acquamarina: Famulari, serve progettualità

“Tirato il doveroso sospiro di sollievo perché un possibile dramma non si è verificato, adesso bisogna capire con precisione quanto è accaduto, se e a chi vanno attribuite responsabilità. Soprattutto però il compito del Comune è quello di riattivare nei tempi più brevi un servizio di cui la cittadinanza fruisce da quasi vent’anni: è chiaro che il futuro della piscina terapeutica va progettato inserendolo un quadro di riferimento complessivo”. Lo afferma la segretaria provinciale del Pd di Trieste Laura Famulari, a proposito del recente crollo del tetto della piscina comunale ‘Acquamarina’, sulle Rive cittadine.

“Prima di annunciare che anche questa struttura finirà in Porto Vecchio, quasi fosse il magazzino dove finiscono tutte le idee di Dipiazza – aggiunge Famulari – sarebbe meglio fare un punto progettuale. Anche perché un altro parcheggio sulle rive non lo auspichiamo davvero”.

Regione: bocciato l’emendamento Russo per salvare la Pallamano Trieste

Regione: bocciato l’emendamento Russo per salvare la Pallamano Trieste

Ha votato compattamente la maggioranza di centrodestra della Regione FVG, compresi il presidente Fedriga e l’assessore triestino Roberti, contro l’emendamento presentato dal consigliere Pd Russo per alleviare la difficile situazione in cui versa la società Pallamano Trieste. “Bastavano 50.000 euro – denuncia Russo – ovvero appena lo 0,0001% del bilancio regionale per sostenere la gloriosa società triestina ed evitare che il suo cinquantesimo anniversario sia anche l’ultimo”. Una boccata d’ossigeno per la stagione 2019-2020: questo proponeva l’emendamento al ddl n. 54 “Disposizioni multisettoriali per esigenze urgenti del territorio regionale”, che la maggioranza ha respinto, di fatto senza proporre alcuna misura alternativa.

Il rammarico del consigliere Russo è ora per il mancato gioco di squadra che si augurava potesse realizzarsi da parte di tutta la politica triestina, a prescindere dalle appartenenze e dalle bandiere. L’investimento, del resto, non era cospicuo e avrebbe contribuito a salvare “non solo una squadra che si fa onore sui campi di tutta Italia, ma soprattutto il lavoro straordinario che la società svolge da tanti anni con tanti giovani del vivaio e delle scuole triestine”.

Migranti: Grim, la Lega comanda e il confine è un colabrodo

Migranti: Grim, la Lega comanda e il confine è un colabrodo

“Da quando la Lega comanda a Roma, in regione e a Trieste il confine è sempre più un colabrodo. Non avrei mai creduto di trovarmi a condividere almeno in parte il giudizio di Piero Camber”. Lo afferma la consigliera comunale del Pd Antonella Grim, commentando il transito di un centinaio di migranti a Trieste, provenienti dal confine con la Slovenia.
“Riscontriamo che tutti i roboanti annunci – continua Grim – su schieramenti di polizia, truppe, forestali e pattuglie miste non hanno fermato la rotta balcanica, anzi. Hanno però dato almeno un risultato: l’assessore Roberti, che proclamava la diminuzione dei flussi, sta cominciando a riconoscere che questo è ‘un fenomeno di portata epocale’. Spero che la Lega smetterà di proporre soluzioni trionfalistiche o facce feroci, perché – conclude – la realtà non si governa con il cattivismo a prescindere”.
Chiusura del Centro diurno: propaganda irresponsabile sulla pelle dei più deboli

Chiusura del Centro diurno: propaganda irresponsabile sulla pelle dei più deboli

Molta propaganda irresponsabile e il solito “benaltrismo”: questo ci appare oggi la scelta dell’amministrazione di chiudere il Centro diurno di via Udine. 
Per fare qualcosa “per i giovani” non è certo necessario smantellare una struttura molto importante della nostra città, luogo di approdo temporaneo e ristoro che offre da anni una doccia, un caffè, qualche ora al caldo d’inverno a tanti fragili e senza dimora, italiani, comunitari ed extracomunitari. 
“Indebolire la rete della solidarietà – fa notare la segretaria Pd Famulari – non risolve certo il problema, anzi rende più insicura la città, nelle cui vie inevitabilmente si riverserà chi oggi bussa alla porta di via Udine.”
Il consigliere regionale Russo lancia un appello: confidiamo che l’assessore Grilli, di cui conosciamo la sensibilità per le esigenze dei più deboli, non si pieghi alle scelte propagandistiche della Lega e intervenga a evitare che venga vanificato l’enorme lavoro dei tanti operatori e dei volontari della Comunità di San Martino al Campo.
Museo del Mare in Porto Vecchio: progressi e interrogativi aperti

Museo del Mare in Porto Vecchio: progressi e interrogativi aperti

Il futuro del Museo del Mare in Porto Vecchio è stato oggetto di discussione in commissione la scorsa settimana: si tratta di un tema di grande rilevanza per l’assetto dell’offerta culturale della città, sul quale un’interrogazione presentata dal nostro consigliere Giovanni Barbo nell’agosto 2018 è ancora in attesa di risposta.

Nel frattempo, il progetto è andato avanti: il Comune è in attesa di un certificato prevenzione incendi che consenta di aumentare la capacità ricettiva del Magazzino 26 (attualmente limitata a 300 persone) e intende spostare lì entro primavera 2020 il contenuto dell’attuale Museo del Mare e quello del Magazzino 18. Tra gli elementi positivi emersi in commissione, vi è la notizia che il Museo della Bora e il Museo dell’Antartide andranno a far parte del nuovo Museo del Mare, così come la disponibilità da parte dell’amministrazione a ragionare sull’intitolazione del nuovo museo a Ressel.

Lascia invece estremamente perplessi il fatto che non ci sia ancora un’ipotesi o un modello di gestione: con che personale il Comune intende far funzionare il Museo? Con quali collaborazioni scientifiche, dall’Università agli enti di ricerca? I rappresentanti Pd in commissione hanno anche chiesto che venga ripreso il dialogo con Italia Marittima per il passaggio al Comune di quella consistente parte dell’archivio del Lloyd Triestino che ancora giace nei loro archivi.

È invece decaduta la suggestiva ipotesi di utilizzo a fini anche espositivi del bacino 0, attiguo ai magazzini 24 e 25. Si tratta, in un certo senso, di dettagli, ma considerato che il polo museale dovrebbe diventare uno dei grandi attrattori della città, l’intero gruppo del Partito Democratico intende approfondire ogni aspetto del progetto, continuando a chiedere chiarimenti e a proporre idee.