Ferriera: «Soggetti istituzionali hanno responsabilità precise»; Serracchiani e Famulari: no a giochi sulla testa dei lavoratori

Ferriera: «Soggetti istituzionali hanno responsabilità precise»; Serracchiani e Famulari: no a giochi sulla testa dei lavoratori

Si stanno facendo giochi inaccettabili sulla testa dei lavoratori della Ferriera, che sono sempre gli ultimi a essere coinvolti quando si decide il loro destino”.
Lo denunciano la deputata dem Debora Serracchiani e la segretaria provinciale del Pd di Trieste Laura Famulari.
 
Qui ci sono delle responsabilità precise – spiega Serracchiani – con soggetti istituzionali ben identificati ai quali spetta l’obbligo della trasparenza e della tutela del lavoro. Pare invece che tra pezzi del Governo e della Giunta regionale ci sia una specie di accordo a non intralciare troppo il percorso di disimpegno di Arvedi, che verosimilmente porterà alla perdita di posti di lavoro. Sul futuro dell’area che sarà dismessa – aggiunge la parlamentare – non si sa nulla di veramente sicuro, piani industriali degni di questo nome non si sono visti, il nuovo accordo di programma che doveva esser fatto entro la fine dell’anno, (con “un crono-programma stringente e condiviso che porti alla sigla del nuovo Accordo di programma”, diceva Patuanelli) è ancora pieno di buchi, dall’accordo sindacale, ai finanziamenti pubblici a un quadro non vago del futuro sviluppo logistico, inclusivo delle aree di proprietà che Arvedi potrebbe cedere”.
 
Per la segretaria dem
non si deve dimenticare che questo imbizzarrimento della situazione è totale responsabilità della Giunta Fedriga, che con atti politici sconsiderati ha causato un ‘effetto domino’ che non riesce a controllare. La voglia di chiudere a tutti i costi per portare a casa una medaglia politica senza sapere che fare dopo, è il segno di una amministrazione che non guarda oltre il suo naso, pensando solo all’oggi. L’oggi però è fatto di una serie di crisi industriali su Trieste che fanno paura e che – conclude Famulari – ci fanno pensare con grandissima preoccupazione al 2020, quando sapremo ad esempio che accadrà alla Wartsila”.