Ovovia: Russo (Pd), imbarazzo Giunta regionale su ipotesi di finanziamenti

Ovovia: Russo (Pd), imbarazzo Giunta regionale su ipotesi di finanziamenti

Appare in tutta la sua evidenza il grande imbarazzo della Giunta regionale che, neppure davanti a una domanda diretta e chiara sull’ipotesi di un finanziamento della Regione destinato a coprire i finanziamenti persi del Pnrr, riesce ad affermare, senza ambiguità, che non spenderà i soldi dei cittadini del Friuli Venezia Giulia per un’opera inutile e dannosa come l’ovovia».

È incomprensibile il motivo per cui la Giunta Fedriga non prenda le distanze da Dipiazza e non ponga fine a una vicenda che vede la piena opposizione della popolazione, come dimostrato anche dalla manifestazione di cittadini che ha raggiunto dimensioni a Trieste non viste da anni. È altrettanto assurdo che nessuno si scusi per aver perso il più grande finanziamento Pnrr per il Comune di Trieste e il secondo più rilevante per l’intera Regione.

Attualmente, il centrodestra si affida alla vaga e incerta rassicurazione da parte del ministero che “è stata avviata un’istruttoria diretta all’emanazione di un decreto”, una supercazzola che serve a mascherare una promessa vana.

Sarebbe auspicabile, almeno da parte della Giunta regionale, una dichiarazione chiara ai cittadini di Trieste, che in maggioranza hanno dimostrato di opporsi a quest’opera. Inoltre ci si aspetterebbero delle scuse, ma è improbabile che arriveranno.

Scuolabus Sauro: Pucci (PD), il Comune assicuri il servizio

Scuolabus Sauro: Pucci (PD), il Comune assicuri il servizio

Togliere definitivamente al giovedì, a partire dal 4 novembre, la corsa delle 13:35 dello scuolabus Sauro-Spaccini significa che la giunta Dipiazza vuole privare gli alunni di un servizio prioritario per favorire la loro formazione. Perché – ricordiamocelo bene – proprio questa amministrazione non ha trovato una sede scolastica contenitore nelle vicinanze di via Tigor, dove è ubicato il plesso scolastico in oggetto, attualmente in ristrutturazione, e ha deciso in emergenza, perché non pianifica bene, di spostare le attività scolastiche alla scuola “ex Timeus”, in via dell’Istria a San Giacomo.”

Lo dichiara Rosanna Pucci, consigliera comunale dem.

Il problema della distanza per portare gli alunni a scuola da una parte all’altra della città lo ha creato la giunta Dipiazza – continua Pucci – e ora, approfittando delle condizioni capestro che ha fatto nel suo interesse e non per quello delle famiglie degli alunni, revoca un servizio di diritto allo studio. Fin da subito dissi che mettere delle condizioni capestro, fosse la premessa per la futura soppressione del servizio, la volontà del Comune era già espressa in nuce in quelle condizioni, solo gli ingenui non lo capiscono. E ora, alla luce della revoca del servizio della corsa delle 13:35 dello scuolabus Spaccini-Sauro di ogni giovedì, ho depositato una mozione comunale, nella quale chiedo la garanzia del servizio scuolabus per tutte le giornate di scuola per l’intero anno scolastico e per tutta la durata del trasferimento a San Giacomo”.

La consigliera comunale Rosanna Pucci ha dato così seguito formale alla notizia della soppressione al giovedì dello scuolabus Sauro-Spaccini.

Va puntualizzato che il trasporto degli alunni con lo scuolabus evita il congestionamento del traffico in via dell’Istria, nei pressi della rotonda. Una condizione che si verifica, purtroppo, nelle giornate di sciopero quando le famiglie portano gli alunni con le proprie auto. Inoltre pochi giorni fa una ragazza che andava a prendere la sorellina a scuola, è stata investita in via dell’Istria da un’auto guidata da un genitore di un altro bambino, quindi, meno mezzi di trasporto circolano in quella zona, dove famiglie ed alunni si muovono, meglio è per la loro sicurezza.

Trieste italiana: Famulari (PD), la vocazione speciale della città è ricchezza per tutto il Paese

Trieste italiana: Famulari (PD), la vocazione speciale della città è ricchezza per tutto il Paese

Presente a rappresentare il Gruppo del Partito democratico in Consiglio Comunale al concerto in occasione del 70° anniversario del ritorno di Trieste all’Italia, Laura Famulari, consigliera dem e vicepresidente del Consiglio comunale, dichiara:

Nei travagliati anni che precedettero l’evento, Trieste non ha mai perso, con la ferma volontà di essere italiana, il segno distintivo di essere e rimanere Porta d’Oriente e luogo franco di genti e culture. Oggi questo carattere e questa vocazione speciale sono una ricchezza per tutta la Regione e per il Paese.”

Aggressione consigliere Metz: Di Febo (PD), solidarietà e condanna dell’atto

Aggressione consigliere Metz: Di Febo (PD), solidarietà e condanna dell’atto

In qualità di capogruppo del Partito Democratico nella VI Circoscrizione, desidero esprimere, a nome del gruppo consiliare e di tutta la nostra comunità, una ferma e sentita condanna per l’episodio di violenza subito dal consigliere di Fratelli d’Italia, Francesco Metz.”

Queste le parole di Sandra Di Febo, dopo l’aggressione ai danni del consigliere FdI. 

Atti di violenza come questo sono inaccettabili e rappresentano una ferita non solo per la persona colpita, ma anche per il principio di rispetto e confronto civile che deve caratterizzare sia l’attività politica che la vita sociale del nostro territorio.

Confidiamo che le autorità competenti conducano rapidamente le indagini necessarie per fare piena luce su questo episodio e auspichiamo che, qualora emergano responsabilità, i colpevoli siano individuati e assicurati alla giustizia.”
 
Di Febo conclude rinnovando la nostra solidarietà al consigliere coinvolto e ribadiamo il nostro impegno per fare in modo che episodi di violenza come questo non trovino mai spazio nella nostra comunità.

Celebrazioni Trieste italiana, PD scrive a Prefetto: si ponga attenzione a eventi di stampo filonazista

Celebrazioni Trieste italiana, PD scrive a Prefetto: si ponga attenzione a eventi di stampo filonazista

In occasione dei 70 anni del ritorno della città all’Italia, sono previsti per il 26 ottobre a Trieste un concerto e un corteo, rispettivamente all’Ippodromo e in piazza Sant’Antonio.

I due eventi, che parlano di redenzione italiana, destano molta preoccupazione tra le fila del PD di Trieste, in particolare il corteo, che si svolge in luogo pubblico.

Riteniamo inaccettabile che eventi del genere, con contenuti che possono configurarsi come apologia del fascismo e del nazismo, trovino spazio nella nostra città. Siamo altresì preoccupati per le possibili reazioni e tensioni che potrebbero scaturire da queste manifestazioni, mettendo a rischio la sicurezza pubblica.”

Questo il pensiero condiviso dalla segreteria del PD di Trieste, da Giovanni Barbo e tutto il gruppo comunale PD e dai consiglieri regionali del PD Trieste, Francesco Russo e Roberto Cosolini.

A tal proposito, è stata inviata una richiesta al Prefetto e al Questore, affinché venga valutata attentamente l’opportunità di autorizzare il corteo e, nel caso in cui sia confermato, che venga predisposta una sorveglianza adeguata per garantire la sicurezza di tutte le cittadine e i cittadini e una vigilanza finalizzata anche ad accertare eventuali reati di apologia del nazismo o fascismo.

Turismo: Bressan (PD), il Comune lo regoli o il centro si spopola

Turismo: Bressan (PD), il Comune lo regoli o il centro si spopola

Domenica 13 ottobre si è conclusa la “Coppa d’Autunno “Barcolana”, una manifestazione sicuramente caratterizzante per Trieste. Senza nulla togliere al successo dell’evento e alla sua importanza anche in termini di ricadute economiche, si può constatare come la sua natura sia mutata negli anni e sia lecito interrogarsi su quale riscontro economico ottenuto possa risarcire i sacrifici dei residenti del centro città.

L’amministrazione comunale cominci a svolgere la sua funzione regolatrice altrimenti Trieste rischia di essere danneggiata dagli effetti deteriori del turismo incontrollato mordi e fuggi, tra cui l’insediamento quasi esclusivo in centro di attività “ricreative” dedicate praticamente ai soli turisti, con l’effetto di scalzarne altre più strategiche e di spopolare il centro storico da attività tradizionali e conseguentemente da parte dei residenti. La qualità della vita in centro è determinante per trattenere i residenti. Questo fenomeno è apparso anche in occasione dell’ultima Barcolana da poco conclusasi, ma caratterizza il quotidiano imbarco e sbarco di migliaia di crocieristi con le note conseguenze”.

Questo il ragionamento di Luca Bressan, capogruppo PD in IV Circoscrizione 

Sono le osservazioni dell’interrogazione proposta dal capogruppo Luca Bressan e sottoscritta dai colleghi del PD Andrea Abrami e Alberto Fileti, i quali chiedono all’Amministrazione di sapere “quali siano gli incassi diretti derivanti ad esempio dall’occupazione del suolo pubblico e se essa sia diversamente tassata a seconda del pregio dell’area. E quali siano le spese direttamente sostenute dal Comune, come i costi di pulizia e per l’ordine pubblico”.

Inoltre, abbiamo chiesto – specifica lo stesso Bressan – le motivazioni sottostanti la scelta di spostare i concerti da piazza dell’Unità. Alla base di tale decisione, infatti non può esserci la volontà di salvaguardare la pavimentazione della piazza: il suo utilizzo è molto frequente ed anche in occasione di questa Barcolana ha visto la posa di svariate strutture mobili (anche ben robuste) e di stand.

Un passaggio del testo è dedicato alla musica diffusa all’esterno nell’arco degli ultimi tre giorni della manifestazione. Il fenomeno ha interessato molte zone del centro, da via San Spiridione a piazza Barbacan, da via Trento a via Torino etc, con emissioni sonore a volume alto che si sono protratte a lungo, sollevando le lamentele dei residenti.

 

Ora Basta! Grande corteo No Ovovia

Ora Basta! Grande corteo No Ovovia

25 Ottobre ore 17:30 19:00

Grande corteo No Ovovia

Partenza da Piazza Oberdan, Trieste
Arrivo in piazza Unità ore 19

Il progetto ovovia non ha ottenuto i fondi PNRR, ma la battaglia non è ancora finita. È il momento di farci sentire!
Venerdì 25 ottobre diremo il nostro grande NO!

Non possiamo più restare in silenzio dopo la sfrontatezza con cui l’amministrazione si è ostinata a voler portare avanti questo progetto illegittimo, impattante, inutile, insostenibile e insicuro. La perdita dei fondi PNRR deve essere la pietra tombale sulla follia dell’ovovia. Con decine di migliaia di firme raccolte più volte contro il progetto, con tutti i ricordi al TAR ancora pendenti, con tutti gli ostacoli amministrativi insormontabili, non è possibile intestardirsi e cercare altri fondi.

È arrivato il momento di alzare la voce. Quando noi del Comitato abbiamo lanciato una chiamata alla città, la risposta è sempre stata generosa e numerosa oltre ogni aspettativa. Oggi ti chiediamo di nuovo di scendere in strada con noi, di far sentire forte e chiara la nostra voce: NON SULLE NOSTRE TESTE, NON DALLE NOSTRE TASCHE!
Unisciti a noi venerdì 25 e convinci tutti i tuoi contatti a venire! È un gesto importante per il futuro della nostra città! Porta con te amici, familiari e chiunque voglia unirsi a questa battaglia!

🗣️ Facciamo sentire il nostro dissenso! Non mancare

Piazza Oberdan 1
Trieste, TS Italia
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Crisi di leadership e politica di tagli: il PD denuncia la gestione della Sanità della Giunta regionale

Crisi di leadership e politica di tagli: il PD denuncia la gestione della Sanità della Giunta regionale

Si discute da giorni, e con la prospettiva di un dibattito che si protrarrà per mesi, dell’assestamento di bilancio per coprire i deficit economici generati dalle Aziende Sanitarie Regionali, nonché le nuove nomine dei Direttori Generali.

Il Forum Salute e Welfare, in accordo con il Gruppo Consiliare PD, ha sottolineato che una parte significativa della crisi che sta colpendo la sanità regionale è imputabile a scelte di appartenenza o vicinanza politica, piuttosto che alla competenza dei vertici aziendali. La mancanza di una leadership stabile è evidente anche nel continuo ricambio dei Direttori tra le diverse Aziende Sanitarie o all’interno delle stesse.

Nel caso specifico di ASUGI (Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina), dal 2019 a oggi, si sono avvicendati tre Direttori Sanitari, cinque Direttori Sociosanitari e due Direttori Amministrativi. I contratti dei Direttori prevedono una durata dai tre ai cinque anni, ma a parte il Direttore Generale, tutti gli altri sono stati sostituiti. Questo turnover solleva interrogativi: nuove opportunità o mancanza di visione comune?

Il continuo cambio di vertici, spesso provenienti da altre regioni e dunque bisognosi di un periodo di “formazione e conoscenza” delle specificità del Servizio Sanitario Regionale (SSR), ha rallentato o addirittura invertito processi organizzativi già avviati, generando confusione tra gli operatori e ricadute negative sui servizi offerti ai cittadini.

Un clima di incertezza, unito a carichi di lavoro elevati e a disparità salariali all’interno della stessa Azienda (tra area giuliana e isontina), ha spinto molti professionisti, in particolare infermieri e medici, ad abbandonare il sistema sanitario. Queste figure, di cui il sistema è già gravemente carente, sono fondamentali per ridurre le liste d’attesa, sviluppare la sanità territoriale e raggiungere gli obiettivi stabiliti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

A conferma di questo scenario, proprio oggi è stata resa nota la richiesta di uscita di 12 infermieri dalla SORES (Sala Operativa Regionale Emergenza Sanitaria) di Palmanova, tra dimissioni e domande di mobilità volontaria.

Nonostante i numerosi emendamenti presentati dal Partito Democratico per contrastare la fuga dei professionisti dal sistema sanitario pubblico, la Giunta regionale ha proseguito con i tagli ai servizi, adottando una gestione di tipo “militare”, calando decisioni dall’alto, spesso contro il parere non solo dei dipendenti, ma soprattutto dei cittadini. È emblematica la vicenda delle 10.000 firme raccolte contro i tagli ai servizi regionali, ignorate dal Presidente Fedriga, che ha rifiutato persino di incontrare i promotori della raccolta.

Questa Giunta ha ora l’opportunità di adottare scelte manageriali che valorizzino le competenze, piuttosto che basarsi su altri criteri.”

Lo sottolinea il Consigliere regionale Roberto Cosolini.

Come PD di Trieste non possiamo che condividere e rafforzare questo giudizio. L’arroganza con cui la Giunta regionale sta portando avanti una politica di tagli indiscriminati alla sanità pubblica è inaccettabile. Non solo sono stati ignorati i numerosi emendamenti mirati a salvaguardare la qualità dei servizi e il benessere dei professionisti, ma è stato anche rifiutato ogni dialogo con chi, come i cittadini e gli operatori del settore, vive quotidianamente le conseguenze di queste scelte. La vicenda delle 10.000 firme è solo l’ultimo esempio di una gestione autoritaria che ignora completamente il dissenso e la partecipazione democratica. Continueremo a lottare per una sanità pubblica efficiente e accessibile, al fianco dei cittadini e contro una Giunta sorda alle richieste del territorio.”

Lo afferma Maria Luisa Paglia, segretaria del PD di Trieste.

Approvazione delibera Porto Vecchio: un atto ostile verso la comunità

Approvazione delibera Porto Vecchio: un atto ostile verso la comunità

Il via libera al project financing di Costim, avvenuto esclusivamente con i voti della maggioranza, rappresenta un chiaro esempio di atteggiamento manicheo che privilegia gli interessi privati a scapito del bene comune, incarnando una concezione proprietaria e privatistica delle risorse pubbliche, una degenerazione della prassi democratica che il Partito Democratico non può tacitamente accettare».

Lo afferma la Segretaria provinciale del PD Maria Luisa Paglia.

Sin dalle fasi preliminari, è stata evidente la mancanza di un’autentica volontà di condividere il progetto con la popolazione, ignorando deliberatamente il contributo di esperti, categorie, parti sociali, portatori di interesse e semplici cittadini di Trieste che avrebbero potuto offrire competenze essenziali per l’efficacia e la sostenibilità del progetto.

Nonostante l’aperta disponibilità delle opposizioni a collaborare con proposte innovative, abbiamo assistito a una sistematica esclusione: un muro di gomma eretto attorno a decisioni opache prese in ambienti riservati, dove quasi tutti gli emendamenti proposti sono stati arbitrariamente dichiarati inammissibili oppure militarmente respinti. È inconcepibile che un progetto con un impatto così profondo e duraturo sulla nostra comunità sia stato dibattuto in modo così meschino, con documentazione essenziale celata agli occhi del pubblico e degli stessi consiglieri, negando di fatto ogni forma di dialogo aperto e costruttivo.

Il modo in cui è stata gestita l’intera procedura rivela un chiaro disegno: accelerare il processo per evitare un reale esame critico che avrebbe potuto produrre miglioramenti sostanziali. Questa fretta incauta mina la credibilità dell’Istituzione, con i consiglieri costretti a una maratona contro il tempo per analizzare documenti complessi in poche ore, un tempo ridicolmente insufficiente per un’adeguata valutazione.

La serata conclusiva della votazione si è trasformata in un teatro dell’assurdo, con un presidente del consiglio comunale che, ormai privo di ogni legittimità, ha ulteriormente compromesso la qualità della procedura con una condotta che rasenta la violazione dei più elementari principi di equità e legalità. Ciò che doveva essere un processo di crescita e rinnovamento per Trieste si è degradato a una mera esibizione di potere unilaterale, un atto ostile verso la comunità che configura un vero e proprio furto di futuro.

La modalità di ‘project financing’ proposta, chiaramente scritta sotto dettatura della Costim, solleva serie preoccupazioni perché può rendere Porto Vecchio un campo fertile per la speculazione immobiliare, trascurando l’opportunità di investire in attività produttive all’avanguardia e in un futuro sostenibile per i nostri giovani, privando Trieste la principale chance per un rinnovamento epocale.

Il Partito Democratico di Trieste rimarrà in prima linea nella lotta per assicurare che ogni voce possa essere ascoltata, che ogni progetto rifletta le reali necessità della comunità e non le ambizioni micragnose di una confraternita di politici conservatori. Siamo qui per difendere una Trieste coraggiosa, intraprendente e democratica, impegnandoci a ricostruire la fiducia nelle nostre Istituzioni, messe a dura prova da chi avrebbe dovuto proteggerle e invece le ha infangate».

Porto Vecchio, caso Panteca: PD, la democrazia non può essere soffocata da abusi di potere 

Porto Vecchio, caso Panteca: PD, la democrazia non può essere soffocata da abusi di potere 

Il Partito Democratico di Trieste condanna con fermezza l’episodio gravissimo avvenuto durante la seduta del Consiglio Comunale del 9 ottobre. Il Presidente del Consiglio Comunale, Francesco Di Paola Panteca, come rilevato dalla registrazione della seduta e dalle opposizioni durante la conferenza stampa, violando ogni principio di correttezza istituzionale, votava al posto del Sindaco, un atto che rappresenta un abuso senza precedenti.

Proprio chi dovrebbe garantire l’imparzialità e il rispetto delle regole democratiche, ha tradito la fiducia che i cittadini ripongono nelle istituzioni.”

Durissima la segretaria del Pd di Trieste, Maria Luisa Paglia. 

Questo comportamento arriva a coronamento di una gestione autoritaria del dibattito sul project financing di Porto Vecchio, già macchiato dalla decisione del Presidente di dichiarare inammissibili 129 emendamenti presentati dall’opposizione, sottraendo così al confronto democratico questioni cruciali per il futuro della città.

Il Partito Democratico si unisce alle forze di opposizione nel chiedere con forza un passo indietro di Panteca, che ha dimostrato di non essere in grado di ricoprire il ruolo di Presidente che deve essere garante super partes del Consiglio Comunale. 

Il futuro di Trieste, e in particolare di un progetto così importante come la riqualificazione di Porto Vecchio, non può essere deciso a porte chiuse, attraverso sotterfugi e abusi di potere. La nostra città merita una classe politica che rispetti le regole democratiche e che operi per il bene collettivo, non per gli interessi di pochi.

Chiediamo quindi con forza trasparenza, partecipazione e rispetto per le istituzioni democratiche – conclude la segretaria “Trieste non può essere governata con il pugno di ferro e l’arroganza. Il Partito Democratico continuerà a battersi affinché le voci dei cittadini e delle forze di opposizione siano ascoltate e rispettate.”