Sgombero di Porto Vecchio: Paglia (Pd), gestione o propaganda?

Sgombero di Porto Vecchio: Paglia (Pd), gestione o propaganda?

Con lo sgombero di Porto Vecchio dai migranti che vi avevano trovato rifugio, sembra volersi inscenare uno “show mediatico”, piuttosto che affrontare in modo strutturale e umano una questione tanto complessa quanto urgente.

Ci chiediamo: è davvero diverso lo sgombero di Porto Vecchio da quello di un alloggio, di un albergo, o di un’abitazione abusivamente occupata? O si tratta solo di un’operazione una tantum, volta più a suscitare clamore che a trovare soluzioni concrete?”

Queste le domande che si pone Maria Luisa Paglia, segretaria del Pd di Trieste.

Questo intervento, infatti, rivela inefficienza e incapacità di pianificazione. I trasferimenti annunciati con grande enfasi e senza alcun confronto con le associazioni che quotidianamente si occupano delle persone senza dimora si limiteranno a spostare il problema altrove, senza alcuna risposta di lungo periodo.

Da stanotte altri arriveranno, riempiendo di nuovo quegli stessi spazi o trovandone di nuovi in città. A meno che l’Amministrazione non intenda presidiare ogni angolo dove uomini, donne e bambini possano cercare riparo e la questione si ripresenterà, lasciando tutti nel medesimo stato di abbandono.

È questo il futuro che vogliamo? Una città che risponde ai bisogni umani con clamore mediatico, senza mai cercare soluzioni integrate? 

Chiediamo invece di pensare davvero a queste persone e alla sicurezza di tutti i cittadini, lavorando per offrire percorsi regolari e sostenibili di accoglienza; prevenire fenomeni come il taglieggiamento e i ricatti, che emergono in un contesto di abbandono totale; collaborare con chi opera ogni giorno sul campo per garantire risposte umane e dignitose.


Trieste ha bisogno di visione, non di propaganda. La sicurezza di tutti passa attraverso l’inclusione, il dialogo e la capacità di pianificare.”

Invettive di Dipiazza in Consiglio comunale: il sindaco rifletta sui propri toni e chieda scusa alla città

Invettive di Dipiazza in Consiglio comunale: il sindaco rifletta sui propri toni e chieda scusa alla città

La Segretaria del Partito Democratico esprime con fermezza la sua preoccupazione per i toni e i modi adottati dal sindaco nei confronti di Francesco Russo, dei consiglieri del PD e dell’intera opposizione in Consiglio Comunale.

Riteniamo che atteggiamenti autoritari, verbalmente molto violenti e poco rispettosi delle istituzioni, siano incompatibili con il ruolo di chi è chiamato ad amministrare la nostra comunità” 


La discussione è degenerata nel corso di un dibattito legato alla nota vicenda nelle operazioni di voto sulla delibera del progetto Costim, quando il Presidente del Consiglio Comunale, Panteca, ha più volte votato al posto del Sindaco Dipiazza.

Questo episodio evidenzia una gestione confusa e poco rispettosa delle regole democratiche. Tali azioni, avvenute in un contesto di evidente mancanza di lucidità, non possono essere giustificate né sottovalutate poiché palesemente illegali. Chi rappresenta le istituzioni ha il dovere di mantenere compostezza, rispetto delle regole e chiarezza, anche nei momenti di maggiore pressione.

Comprendiamo la fatica e il logoramento che il ruolo di sindaco comporta, ma chi guida una città deve saper mantenere equilibrio verso tutte le parti politiche, garantendo il dialogo democratico. Essere il massimo rappresentante istituzionale richiede l’assoluto rispetto delle regole e la capacità di ascoltare e accogliere le critiche, nell’interesse dell’intera comunità. Invitiamo quindi il sindaco a riflettere sul proprio atteggiamento e a scusarsi con la città e con i consiglieri dell’opposizione, riaffermando il suo impegno al servizio dei cittadini e al rispetto della pluralità di voci che rappresentano il cuore della nostra democrazia.”

Sauro-Spaccini: la IV Circoscrizione approva la mozione PD per il servizio di scuolabus

Sauro-Spaccini: la IV Circoscrizione approva la mozione PD per il servizio di scuolabus

Nel corso della seduta del Consiglio di circoscrizione di ieri sera, alla presenza anche di alcuni rappresentanti del Comitato Genitori della scuola Sauro, è stata approvata una mozione del PD, presentata dal capogruppo Luca Bressan, che chiede il ripristino della corsa di ritorno del giovedì, al momento cancellata per scarso utilizzo.

Dalle stesse parole di Giacomo Bracali, rappresentante il comitato Sauro abbiamo appreso come ci sia stata una mancanza di comunicazione preventiva con l’amministrazione per quanto riguarda la volontà di sopprimere questa corsa. La scelta, infatti è stata comunicata via lettera alla dirigente scolastica con un preavviso di 15 giorni sulla sua effettività.”

La mozione mira proprio a costruire un dialogo prolifico con l’amministrazione: richiede che ci sia un incontro tecnico tra l’assessore competente, il comitato e la scuola per un confronto non solo sui numeri, ma anche sui criteri di calcolo dell’utilizzo del bus.

Non ci sono motivi economici che giustifichino la cancellazione della corsa del giovedì visto che l’ultimo assestamento di bilancio ha previsto un aumento di 72.000 euro destinato proprio ai servizi di scuolabus: la mozione chiede all’amministrazione di chiarire come saranno utilizzati questi fondi.”


Era importante portare una mozione sull’argomento in consiglio permettendo a quest’ultimo di dibattere ed esprimersi su un tema di chiara urgenza per i genitori e i bambini delle scuole. Confidiamo in un’inversione di rotta da parte del Comune e che il prezioso servizio di scuolabus rimanga garantito per tutta la settimana.”

Questo il pensiero di Marco Rossetti Cosulich, presidente della Circoscrizione.

Anche il dato politico che emerge dalla seduta di ieri sera è importante se il centro sinistra ha votato compatto a favore, il centrodestra si è astenuto. Tale risultato mi fa essere fiducioso che l’amministrazione torni sui suoi passi, ripristinando la corsa del giovedì e mostrando come, in tema di educazione e futuro dei nostri figli, non ci si possa limitare solo a mere motivazioni di natura economica, come già avvenuto per l’asilo di Roiano.

 

Come PD raccogliamo e sosteniamo la voce dei genitori della Scuola Sauro che da mesi chiedono risposte e una soluzione adeguata all’amministrazione comunale.

La situazione, nata con lo spostamento temporaneo della scuola per lavori necessari, avrebbe dovuto assicurare la continuità di un servizio scolastico sicuro e accessibile. Tuttavia, la gestione del servizio di trasporto scolastico verso la sede temporanea di San Giacomo è diventata una fonte di problemi per le famiglie e per l’intera comunità scolastica.

Non è stata trovata una sede scolastica provvisoria sufficientemente vicina, e per questo è stato previsto un servizio di scuolabus per gli studenti. Ma il servizio è stato vincolato a un “patto capestro”: clausole che ne prevedono la cancellazione se non viene raggiunto il 60% di occupazione del mezzo. Per questo è stata soppressa la corsa del giovedì con disagio per le famiglie che devono costantemente chiedere permessi sul lavoro. Il servizio è stato inoltre interrotto per percentuali di assenza irrilevanti e fisiologiche per il contesto scolastico e per la stagione invernale. Questo atteggiamento punitivo non solo mette in difficoltà le famiglie, ma va a colpire direttamente un diritto costituzionale come quello all’istruzione.

Fino a qualche tempo fa, i genitori potevano giustificare le assenze dei bambini tramite email agli uffici comunali. Quest’anno, la possibilità di giustificazione è stata rimossa, e se un bambino è costretto a stare a casa per malattia, questo viene trattato come un’assenza reiterata, rischiando di compromettere l’accesso al servizio. Questo approccio, improntato ad aridi calcoli puramente contabili, ignora del tutto le esigenze reali delle famiglie, che oggi chiedono soltanto di essere ascoltate.

Come Partito Democratico chiediamo all’amministrazione comunale di intervenire con urgenza e di garantire la continuità e l’accessibilità del trasporto scolastico per i bambini della Scuola Sauro, senza penalizzazioni e clausole vessatorie. Il diritto all’istruzione non può essere subordinato a calcoli su percentuali di riempimento dei mezzi, e la programmazione degli appalti pubblici dovrebbe sempre considerare le esigenze reali delle famiglie, soprattutto quando si parla di un servizio che impatta quotidianamente la vita e il lavoro di molti cittadini.”

Lo dichiara la segretaria provinciale del PD Maria Luisa Paglia

Non possiamo accettare che si dia priorità a progetti estetici di decorazione natalizia mentre servizi fondamentali come quello scolastico vengono trascurati. La famiglia, tanto invocata nelle dichiarazioni ufficiali, deve davvero essere messa al centro delle scelte politiche, e questo significa offrire un supporto concreto e costante ai genitori e ai loro figli.

 

Rosanna Pucci (PD) richiama il Comune alle proprie responsabilità: mozione urgente, interpellanza e richiesta di una riunione di commissione dedicata

Il PD tramite la consigliera Rosanna Pucci, ha predisposto una mozione urgente, una interpellanza e la richiesta di una Commissione del Consiglio comunale dedicata alla questione della sospensione della corsa dello scuolabus Sauro-Spaccini da San Giacomo a piazza Venezia.

Lo rende noto la consigliera comunale dem Rosanna Pucci che dà seguito formale al necessario approfondimento per capire le ragioni per le quali è stato sospeso il servizio dello scuolabus al pomeriggio del giovedì e per dare una svolta risolutiva al problema. 

Permangono molte perplessità riguardo all’implementazione delle condizioni capestro decise dal Comune e sulla disponibilità di mezzi della Trieste Trasporti, in quanto, da parte di questa azienda partecipata, non è pervenuto finora un report completo che risulta infatti mancante sul punto relativo alla richiesta di fornire dati su qualsiasi mezzo di trasporto in loro possesso, descritto per tipologia e capienza massima passeggeri. Ad esempio: pullmino da 24 posti, minibus da 14-19 posti e così via. Bastava dichiarare di non averne, proprio per escludere ogni tipo di dubbio sulla loro massima collaborazione, ma così ad oggi non si può dire.”

Facciamo nuovamente presente che la scuola già ad agosto aveva informato il Comune che, per esigenze dovute ad una obbligata riprogrammazione delle attività didattiche, ci sarebbe stata una riduzione significativa di bambini nella corsa pomeridiana. Ma sembra che il Comune, su questo punto, faccia orecchie da mercante e non si comporti da buon padre di famiglia, capace di accogliere le richieste dei propri cittadini per un disservizio causato dalla stessa giunta Dipiazza, trasferendo di fatto la scuola a San Giacomo, lontano dal proprio territorio di competenza.

Donna Vita Libertà. Un grido di resistenza universale!

Donna Vita Libertà. Un grido di resistenza universale!

15 Novembre ore 18:00 20:00

Un’occasione per confrontarci sulla condizione femminile, le conquiste da proteggere e le sfide che ci attendono.

intervengono:

  • G.O.A.P. Centro Antiviolenza Trieste
  • Maria Vanto, già dirigente di Consultorio familiare e attivista del Comitato per i Consultori familiari
  • Monica Hrovatin, portavoce delle Donne Democratiche di Trieste e sindaca di Sgonico
  • Maria Luisa Paglia, segretaria provinciale PD
  • Shady Alizadeh, avvocata e attivista del Movimento Donna Vita Libertà
Corso Italia 13 (I piano)
Trieste, 34132 Italia
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Migranti: servono soluzioni, non sgomberi. La Giunta comunale si assuma le sue responsabilità

Migranti: servono soluzioni, non sgomberi. La Giunta comunale si assuma le sue responsabilità

La recente dichiarazione del sindaco Dipiazza sugli sgomberi dei migranti che trovano riparo presso il Porto Vecchio rappresenta una risposta inaccettabile e del tutto insufficiente. Chiunque può ordinare sgomberi, ma il compito di un sindaco è trovare soluzioni concrete e dignitose per affrontare i problemi della propria comunità, specialmente quando si parla di vite umane e, in molti casi, di famiglie con bambini.

Pur riconoscendo che i trasferimenti settimanali di richiedenti asilo, due alla settimana per circa 30 persone per volta, abbiano portato qualche lieve miglioramento, la situazione resta drammatica. Rimangono 80-90 persone abbandonate a loro stesse per strada, senza accesso a ripari adeguati, né ai servizi minimi essenziali.

È gravissimo che la giunta comunale non abbia dato seguito agli interventi promessi sull’Ostello: i lavori alle fognature non sono mai iniziati, e le famose casette annunciate dalla Prefettura restano una promessa disattesa. Le parole non bastano, servono azioni. A che punto sono le ricerche per i moduli abitativi? Dove sono i bagni chimici necessari?” chiede Paglia “Il possesso dell’Ostello, a queste condizioni, si dimostra solo una presa di facciata, mentre continua a mancare una vera pianificazione che risponda al bisogno reale della città.

Lo dichiara Maria Luisa Paglia, segretaria del Pd di Trieste. 

Il paradosso risulta evidente: mentre le persone continuano a soffrire in strada, l’amministrazione pare orientata a spendere circa 200 mila euro per rinnovare le decorazioni natalizie in Piazza Unità. Dedicarne una minima parte per garantire un riparo sicuro e dignitoso a degli esseri umani, per lo più transitanti minori e famiglie con bambini piccoli, avrebbe dato un significato molto più autentico e coerente con il messaggio del Natale che Trieste vuole trasmettere.

“Questa amministrazione – continua la segretaria – “che sbandiera simboli culturali e religiosi per un giorno, ne disattende completamente i valori per tutto il resto dell’anno. Una cultura che ignora il rispetto e la solidarietà verso i più deboli non appartiene a Trieste.”

Il PD di Trieste ribadisce la sua richiesta al sindaco e alla giunta comunale: agite subito e in modo concreto per affrontare l’emergenza umanitaria che si consuma ogni giorno nella nostra città. Trieste merita di più.

L’assessore Bertoli irride la comunità slovena, impari la storia di Trieste e chieda scusa

L’assessore Bertoli irride la comunità slovena, impari la storia di Trieste e chieda scusa

Durante la presentazione della Variazione n.12 al Bilancio di previsione 2024-2026 del Comune di Trieste, si è verificato un episodio che ha sollevato preoccupazioni riguardo al rispetto delle minoranze linguistiche nella nostra città.

I consiglieri circoscrizionali, riuniti nell’Aula consiliare, hanno assistito a uno scambio che ha destato sconcerto. Il consigliere Matia Premolin, vicepresidente della Circoscrizione II Altipiano Est, ha chiesto se durante la seduta fosse garantita la traduzione simultanea dallo sloveno all’italiano. Questa richiesta mirava a permettere interventi in lingua slovena, come previsto nelle circoscrizioni I e II, dove la presenza della comunità slovena è storicamente significativa.

L’assessore Everest Bertoli ha risposto in modo inatteso, replicando in albanese. Questo gesto è stato percepito come irrispettoso nei confronti della comunità slovena e della storia multiculturale di Trieste. Non si tratta di mettere in discussione la lingua albanese, ma di sottolineare l’importanza di riconoscere e rispettare le minoranze linguistiche che fanno parte integrante dell’identità cittadina.

L’articolo 1 dello Statuto del Comune di Trieste afferma chiaramente: “Trieste, Comune della Repubblica Italiana e capoluogo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con particolari caratteristiche riguardo alla portualità marittima, la posizione geografica, il passato storico, la convivenza tra la comunità italiana e le altre etnie storicamente presenti sul territorio, in particolare quella slovena…”.

L’episodio sembra contraddire lo spirito di inclusione e rispetto sancito dallo Statuto comunale. È fondamentale che i rappresentanti istituzionali mostrino sensibilità verso la storia e l’identità multiculturale di Trieste. Chiediamo all’assessore Bertoli di riflettere sul suo comportamento e di porgere le sue scuse alla comunità slovena e a tutta la cittadinanza.

Inoltre, sollecitiamo l’Amministrazione comunale a garantire, in tutte le sedute istituzionali in cui è previsto, il servizio di traduzione simultanea dallo sloveno all’italiano. Solo attraverso il rispetto e la valorizzazione delle diverse identità culturali potremo continuare a costruire una città aperta e inclusiva.

Il Partito Democratico rimane impegnato nel promuovere il dialogo interculturale e nel difendere i diritti della Comunità slovena, convinto che la diversità sia una straordinaria ricchezza da tutelare per il bene di tutta la città.

Scarica il comunicato firmato congiuntamente dai capigruppo dei Consigli delle Circoscrizioni I, II, III, IV, V, VI e VII del Comune di Trieste del campo progressista (Lista Russo, Slovenska Skupnost, Partito Democratico, Adesso Trieste e Movimento 5 Stelle)

Trieste-Varese: Salvati (Pd), Giunta contenga vandali con Questura

Trieste-Varese: Salvati (Pd), Giunta contenga vandali con Questura

L’assessore con delega alla sicurezza e il sindaco chiedano chiarimenti alla Questura di Trieste sugli scontri avvenuti dopo la partita Trieste – Varese, sui metodi posti in atto per contenere gli atti vandalici che si sono verificati, ma soprattutto la strategia che sarà posta in atto in occasione delle prossime partite, soprattutto quelle calde come i derby con Treviso e Venezia”. 

Lo chiede il consigliere comunale di Trieste Luca Salvati (Pd) che ha depositato un’interrogazione in merito agli scontri che si sono verificati nel capoluogo giuliano a margine della partita di pallacanestro Trieste-Varese, provocando alcuni feriti.

Salvati chiede anche di sapere se al tavolo provinciale di sicurezza e ordine pubblico siano state portate richieste di rinforzi di personale di forze dell’ordine e quali risposte si siano ottenute” e domanda inoltre spiegazioni sull’intervento della Polizia Locale “considerato il blocco del traffico causato dalle azioni violente poste in essere dalla tifoseria ospite.

È sorprendente che sia avvenuto tutto ciò, anche perché durante tutto l’incontro la ventina di ultrà del Varese uniti ad un manipolo di rinforzi da Udine non faceva nulla per nascondere le intenzioni bellicose nei confronti dei triestini, con insulti e minacce continui.

Targa commemorativa: PD, la Giunta falsifica la storia, celebrando allo stesso modo antifascisti e fascisti

Targa commemorativa: PD, la Giunta falsifica la storia, celebrando allo stesso modo antifascisti e fascisti

Esprimiamo la nostra più profonda indignazione per l’iniziativa di un’Associazione, evidentemente supportata dalla Giunta comunale, di installare una targa in cui, per il 4 novembre, si commemorano indistintamente le medaglie d’oro di triestini, istriani, fiumani e dalmati, mescolando nomi di chi ha combattuto per la libertà e contro il fascismo con figure tristemente legate a regimi oppressivi e ideologie antisemite.

Associando, in una stessa targa, figure eroiche come la partigiana Rita Rosani a individui come Nicolò Giani, promotore di idee razziste e fasciste, questa amministrazione offende la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per contrastare violenza e dittatura.

La Giunta dovrebbe smetterla di giocare con la storia e le memorie, senza alcun confronto con la città e con scelte che, guarda caso, finiscono sempre per riabilitare figure di un ventennio che tanto ha fatto male alla nostra città.


Questa decisione non è una celebrazione della memoria, ma un affronto alla verità storica e ai valori democratici che la Resistenza ha consegnato al nostro Paese.”

Lo dichiara Maria Luisa Paglia, segretaria del PD Trieste.

Equiparare in questo modo vittime e carnefici non solo è una falsificazione della storia, ma dimostra l’incapacità della giunta di rispettare il significato profondo della lotta antifascista, su cui si fonda la nostra Repubblica.

Come Partito Democratico di Trieste, ci opponiamo fermamente a questa iniziativa che tenta di riscrivere la storia in favore di una pericolosa ambiguità.

Stadio Rocco: Salvati (Pd), priorità campo praticabile e spiegazioni

Stadio Rocco: Salvati (Pd), priorità campo praticabile e spiegazioni

Ora la priorità è mettersi sotto seriamente e ripristinare una decente praticabilità per il campo del Rocco. Ma questo non esime il Comune dal fornire spiegazioni assai convincenti per quello che è accaduto, su cosa si sta facendo per rimediare e quali garanzie saranno fornite per evitare il ripetersi di questa oggettiva vergogna.” 

Lo dichiara il consigliere comunale Luca Salvati (Pd), annunciando una sua interrogazione dopo che sono state evidenziate le condizioni del manto erboso dello stadio Rocco. 

Ci auguriamo che l’assessore con delega agli impianti sportivi fornisca dettagliate risposte all’interrogazione che ho depositato in Consiglio comunale, non tanto perché lo chiede l’opposizione, ma perché tifosi e sportivi, senza colore di parte, hanno diritto di conoscere la sorte della casa della Triestina. 

Ne abbiamo viste di tutti i colori, sopra e intorno al campo del Rocco, incluso un cambio di deleghe che non pare abbia prodotto alcuna svolta. Posto che siamo appena nella prima fase del girone d’andata del campionato, sarebbe opportuno evitare di gettare altre milionate dei contribuenti per ottenere questi risultati.

Fine vita: Cosolini (Pd), serve una legge ma la destra continua a ignorarlo

Fine vita: Cosolini (Pd), serve una legge ma la destra continua a ignorarlo

La necessità di riconoscere il suicidio medicalmente assistito, così come garantito dalla sentenza della Corte Costituzionale, è un passo necessario che però il centrodestra continuare a ignorare. Dopo vari tentativi ci è stato detto che doveva essere il Parlamento a occuparsene, ma la maggioranza oggi ha dimostrato di essere alquanto smemorata visto che nemmeno il voto alle camere, uno strumento previsto dal nostro Statuto, ora va bene».

Lo afferma il consigliere regionale Roberto Cosolini (Pd), cofirmatario, insieme al consigliere Enrico Bullian (Patto per l’Autonomia/Civica Fvg) del documento che chiedeva al Consiglio regionale di approvare il voto alle Camere e al Governo (sottoscritto da tutti i gruppi di opposizione) per invitare a legiferare a livello nazionale sulla possibilità di ciascuna cittadina e ciascun cittadino di scegliere e ottenere con tempi certi e procedure lineari un “fine vita” dignitoso, a partire da quanto stabilito dalla sentenza della Corte costituzionale 242 del 2019 sul suicidio medicalmente assistito per le persone con patologie irreversibili e in condizioni di sofferenza intollerabili.

Abbiamo usato uno strumento previsto dallo statuto di autonomia, il cosiddetto voto alle camere, che è uno stimolo al Parlamento a legiferare, senza mettere sul tavolo quale dovrebbe essere il punto di conclusione. Ma il centrodestra (a esclusione del consigliere Novelli) non ha voluto votato nemmeno questo.

Evidentemente la destra non vuole affrontare un tema che però è sentito da milioni di cittadini, ovvero che serve una legge che disciplini la tematica del fine vita. Lo ha detto la Corte costituzionale, lo hanno detto tantissimi cittadini che hanno firmato, lo dice la maggioranza dell’opinione pubblica, ma è evidente che il centrodestra non vuol sentire.