“Il ministro non ci ha soddisfatto nella risposta, non ci ha chiarito se la collaborazione che l’Egitto intende dare all’Italia riguarda anche il procedimento giudiziario e in particolare se intende fornirci gli indirizzi degli imputati egiziani cui inviare gli atti. E non ci ha detto cosa intende fare il Governo italiano rispetto agli strumenti messi a disposizione dalla Convenzione internazionale contro la tortura. Non va bene, vogliamo che questo Governo si impegni di più e che lo faccia presto. E che non si dimentichi di Patrick Zaki, che è ancora ingiustamente trattenuto in Egitto”. Così la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, commentando la risposta alla domanda che, assieme alla collega dem Lia Quartapelle, aveva posto durante il question time al ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, sulle iniziative in merito ai casi Regeni e Zaki, anche alla luce del recente incontro con il Presidente egiziano al-Sisi.
La parlamentare dem aveva chiesto “quali sono le rassicurazioni che Tajani dice di aver ricevuto dalla presidenza egiziana e se intende il governo italiano utilizzare gli strumenti messi a disposizione dalla Convenzione internazionale contro la tortura sottoscritta anche dall’Egitto”.