“Dallo studio di Cgil e Fisac emerge la dimensione del disastro economico che potrebbe riversarsi sulla città e sulla regione dalla chiusura dello stabilimento Wartsila di Trieste. Dovrebbe essere sufficiente a smuovere l’attenzione del sindaco Dipiazza, che pare fissata sulle lucette natalizie, sulle fiere e su opere mitologiche come l’ovovia. Pare impossibile che questo sindaco e l’amministrazione di destra non reagiscano e non siano quotidianamente impegnati a evitare la perdita dell’ultima industria di peso internazionale del nostro territorio. Non basta partecipare alla manifestazione cittadina a sostegno di Wartsila per scrollarsi di dosso ogni responsabilità: il sindaco ha già scritto al nuovo ministro dello Sviluppo economico che si è preoccupato dei cinesi nel porto di Amburgo?”. Così Roberto Decarli della segreteria del Pd provinciale di Trieste, dopo che è stato reso noto uno studio che quantifica in circa 100 milioni il Pil generato annualmente a Trieste da Wartsila Italia, che verrebbe meno in caso di chiusura.