“Va raccolto l'appello del Garante nazionale delle persone detenute, facendo entrare nel dibattito elettorale l’enorme questione sommersa del mondo carcerario. Il livello di civiltà e l’attuazione dello Stato di diritto si misura dalle condizioni degli ultimi, e tra questi vi sono i carcerati. Sono persone che pagano alla società la pena per i loro delitti con la finalità della riabilitazione e del reinserimento, non della vendetta tribale. Invece i 57 suicidi in carcere nei primi otto mesi dell’anno sono l’indicatore di una situazione drammatica, peggiorata con la pandemia. Dunque tra gli obiettivi che ci poniamo ci sono investimenti in più personale di custodia ed educatori, più istruzione e formazione dei detenuti, la riduzione del sovraffollamento, snellimento dei tempi della giustizia”. Lo dichiara la segretaria del Pd provinciale di Trieste e candidata alla Camera Caterina Conti, dopo che il Il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale ha lanciato un appello a tutti i partiti politici e ai loro leader, denunciando che “il carcere è assente perché porta pochi voti”.