“Il sindaco Dipiazza e la Giunta intervengano presso gli Enti preposti affinché vengano riviste le decisioni sul dimezzamento dei consultori familiari sul territorio triestino che, passando dagli attuali 4 a 2, indebolirebbe una realtà fondamentale per i cittadini del nostro territorio”. Lo chiede una mozione del gruppo Pd discussa oggi nella Terza commissione del Consiglio comunale di Trieste.
La consigliera Laura Famulari, illustrando la mozione, ha ricordato che “la normativa nazionale ribadisce la necessità di una presenza capillare delle strutture, fissando lo standard a 1 consultorio ogni 20 mila abitanti”, e ha citato una recente ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità da cui emergono “le grandi potenzialità per la salute pubblica di questi servizi sono oggi riconosciute anche nel contesto internazionale”. Riguardo la diffusione delle sedi, Famulari ha evidenziato che “il Friuli Venezia Giulia risulta essere la quarta con il rapporto più alto tra sede di consultorio e ampiezza della popolazione (1 ogni 47mila abitanti). A Trieste in area urbana Asugi doveva raddoppiare le sedi non accorparle”.
Il capogruppo Giovanni Barbo aveva denunciato che “vi sarebbe il disegno di smembrare le attività dei consultori familiari, separandole anche fisicamente e con ciò non garantendo più la presenza delle équipe multiprofessionali nella stessa sede”.