Migranti: Grim, la Lega comanda e il confine è un colabrodo

Migranti: Grim, la Lega comanda e il confine è un colabrodo

“Da quando la Lega comanda a Roma, in regione e a Trieste il confine è sempre più un colabrodo. Non avrei mai creduto di trovarmi a condividere almeno in parte il giudizio di Piero Camber”. Lo afferma la consigliera comunale del Pd Antonella Grim, commentando il transito di un centinaio di migranti a Trieste, provenienti dal confine con la Slovenia.
“Riscontriamo che tutti i roboanti annunci – continua Grim – su schieramenti di polizia, truppe, forestali e pattuglie miste non hanno fermato la rotta balcanica, anzi. Hanno però dato almeno un risultato: l’assessore Roberti, che proclamava la diminuzione dei flussi, sta cominciando a riconoscere che questo è ‘un fenomeno di portata epocale’. Spero che la Lega smetterà di proporre soluzioni trionfalistiche o facce feroci, perché – conclude – la realtà non si governa con il cattivismo a prescindere”.
Regeni: Pd Fvg, grave striscione rimosso da sede Regione 

Regeni: Pd Fvg, grave striscione rimosso da sede Regione 

  Lo striscione per Giulio Regeni affisso all’esterno delle sedi istituzionali della Regione era la dimostrazione del mantenimento di un impegno: aderire alla campagna di Amensty International Italia finalizzata alla ricerca della verità sulla morte del giovane ricercatore”.

Lo scrivono in una nota congiunta i segretari provinciali del Pd di Udine e Trieste, Roberto Pascolat e Laura Famulari, assieme a Monica Paviotti, della segreteria regionale del partito.

Un impegno che – spiegano gli esponenti dem – proprio perché basato sulla tutela dei diritti umani, è privo di connotazioni politiche essendo finalizzato a tenere alta l’attenzione sull’omicidio del nostro corregionale. Un impegno assunto da molti Comuni e dalla Regione nel 2016 e che non può essere considerato ‘a tempo’. Dunque fuori luogo, strumentali e di cattivo gusto i tentativi del presidente Fedriga di far apparire quello striscione come un segno di parte, solo al fine di giustificare una decisione evidentemente già presa. Proprio in questi giorni – precisano – ci troviamo in un altro momento critico nei rapporti tra l’Italia e l’Egitto, e decisamente non appare opportuno che le istituzioni manifestino ripensamenti. Per questi motivi, inerenti ai diritti umani ma anche con riguardo alla difesa della dignità del Paese, giudichiamo la rimozione dello striscione come fatto molto grave e riprovevole. Del pari – concludono Famulari, Pascolat e Paviotti – appaiono del tutto inopportune le parole utilizzate dal presidente della Regione in cui Giulio Regeni è nato e cresciuto”.

Regeni: Serracchiani, Fedriga atteggiamento deludente

Regeni: Serracchiani, Fedriga atteggiamento deludente

L’atteggiamento di Fedriga sinceramente delude, nei toni e nel merito. È vero che il caso di Giulio Regeni non dovrebbe essere usato per schermaglie politiche, e la presenza dello striscione sul balcone della presidenza della Regione aveva un significato istituzionale non di parte. Ora, con la sua stizzita risposta che fa seguito a un silenzio incomprensibile, Fedriga induce a ritenere che la decisione di togliere lo striscione era già stata presa. Davvero incomprensibile perché proprio in queste ore l’atteggiamento del Governo egiziano dovrebbe convincere a essere il più espliciti e uniti nell’affermare le richieste dell’Italia. Segnali in senso opposto sono preoccupanti, anche rispetto alla compattezza del Governo verso l’Egitto, considerando il ruolo politico di Fedriga. 
 
Lo afferma la deputata del Pd Debora Serracchiani, commentando la dichiarazione del presidente della Regione Massimiliano Fedriga, il quale ha annunciato che lo striscione per Giulio Regeni “non verrà più esposto né a Trieste né in altre sedi di Regione Friuli Venezia Giulia.
 
Ho personalmente appeso lo striscione – ricorda Serracchiani – che ammonisce a ricordare la tragica scomparsa di Giulio Regeni e chiede verità e giustizia, a nome della comunità del Friuli Venezia Giulia. Credo di aver interpretato un sentimento diffuso nella nostra popolazione, e avevo apprezzato – conclude – il fatto che lo striscione fosse rimasto appeso anche con il cambio di Amministrazione. 
Chiusura del Centro diurno: propaganda irresponsabile sulla pelle dei più deboli

Chiusura del Centro diurno: propaganda irresponsabile sulla pelle dei più deboli

Molta propaganda irresponsabile e il solito “benaltrismo”: questo ci appare oggi la scelta dell’amministrazione di chiudere il Centro diurno di via Udine. 
Per fare qualcosa “per i giovani” non è certo necessario smantellare una struttura molto importante della nostra città, luogo di approdo temporaneo e ristoro che offre da anni una doccia, un caffè, qualche ora al caldo d’inverno a tanti fragili e senza dimora, italiani, comunitari ed extracomunitari. 
“Indebolire la rete della solidarietà – fa notare la segretaria Pd Famulari – non risolve certo il problema, anzi rende più insicura la città, nelle cui vie inevitabilmente si riverserà chi oggi bussa alla porta di via Udine.”
Il consigliere regionale Russo lancia un appello: confidiamo che l’assessore Grilli, di cui conosciamo la sensibilità per le esigenze dei più deboli, non si pieghi alle scelte propagandistiche della Lega e intervenga a evitare che venga vanificato l’enorme lavoro dei tanti operatori e dei volontari della Comunità di San Martino al Campo.
Quote rosa: Serracchiani, Fedriga usa Statuto per calpestare diritti

Quote rosa: Serracchiani, Fedriga usa Statuto per calpestare diritti

Fedriga ha fatto una forzatura distorcendo l’uso degli spazi di autonomia di cui il Friuli Venezia Giulia gode in materia di Enti locali  e gli stessi principi costituzionali che impongono la rimozione di tutti gli ostacoli che impediscono la piena partecipazione dei due generi alla vita delle istituzioni: l’ormai famigerato ‘emendamento Fontanini’ apre un varco alla discriminazione e si mette addirittura in conflitto con le indicazioni del Viminale che già nel 2016 si era espresso chiarendo che l’equilibrio di genere nelle Giunte comunali deve essere rispettato. Purtroppo oggi la Lega usa lo Statuto speciale per calpestare i diritti delle donne”.

Lo afferma la deputata del Pd Debora Serracchiani, commentando l’emendamento, presentato dalla giunta Fedriga alla legge Omnibus bis, con cui si permette di derogare agli obblighi della rappresentanza negli esecutivi comunali.

C’è un grave problema di insensibilità ai diritti delle donne –aggiunge Serracchiani- che nella Lega scorre sotterraneo e che si manifesta non appena si presenta l’occasione. In questo caso, poi, abbiamo la saldatura tra maschilismo e interesse di parte. Le norme si piegano alle necessità di un sindaco compagno di partito”.

Minoranze: Rojc, Giunta Fvg lede diritti comunità slovena

Minoranze: Rojc, Giunta Fvg lede diritti comunità slovena

Spero ancora tempo per cambiamento di rotta
 
“Stiamo creando un pericoloso precedente che lede gravemente la dignità della comunità slovena e i suoi diritti acquisiti. La giunta regionale del Friuli Venezia Giulia porta al voto del Consiglio regionale un emendamento che non rispetta la legislazione vigente e che è stato elaborato senza alcun ascolto e coinvolgimento della comunità slovena. Spero vi sia ancora il tempo per un cambiamento di rotta”.
 
Lo afferma la senatrice Tatjana Rojc, rappresentante della minoranza slovena nel gruppo del Pd, a proposito di un emendamento alle Norme regionali per la tutela della minoranza linguistica slovena del Fvg, presentato dalla Giunta guidata da Massimiliano Fedriga, che prevede l’introduzione delle “varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale”, e canali di finanziamento appositi.
 
“La legge dice chiaramente – spiega Rojc – che in Friuli Venezia Giulia per la lingua slovena si prevede solo la definizione dello ‘sloveno’ e non sono previste parlate locali o varianti linguistiche. Non è possibile introdurre nella legislazione diverse denominazioni delle lingue perché – conclude – questo è esclusiva competenza dello Stato, come è stato chiarito dalla Corte costituzionale”.
Trieste: Grim, per Lega e FdI fiducia a Lobianco è in dubbio

Trieste: Grim, per Lega e FdI fiducia a Lobianco è in dubbio

Maggioranza in bilico su possibili stabilizzazioni precari educazione
 
Sono in gioco posti di lavoro e vite di famiglie, e il centrodestra non riesce a mettersi d’accordo prima di andare in aula: una maggioranza irresponsabili
e rischia di far saltare le possibili stabilizzazioni del personale ausiliario dell’area educazione, solo per beghe interne. Ormai il clima nel centrodestra cittadino è talmente degenerato che i consiglieri Giacomelli e Bertoli sono arrivati al punto di mettere in dubbio la fiducia verso l’assessore Lobianco”. 
 
Lo afferma la consigliera comunale del Pd Antonella Grim, commentando quanto avvenuto durante la seduta del Consiglio comunale di Trieste tenutasi ieri sera.
 
Il gruppo del Pd ha chiesto invano la convocazione di una commissione – ha aggiunto Grim – per tentare di approfondire la questione e raggiungere una posizione condivisa nell’interesse dei lavoratori. Purtroppo giunta maggioranza sono chiuse nelle loro logiche di potere ed è impossibile provare a dare una mano anche sulle cose concrete”.
Trieste: Serracchiani, appello a istituzioni per sviluppo. Cosolini: quota di industria serve a Trieste

Trieste: Serracchiani, appello a istituzioni per sviluppo. Cosolini: quota di industria serve a Trieste

Lanciamo un appello forte alle istituzioni di Trieste e del Friuli Venezia Giulia: bisogna cercare di capire cosa serve per il futuro, essere pronti a guardare negli occhi una crisi che arriva”.
 
Lo ha detto la deputata del Pd Debora Serracchiani oggi a Trieste, nel corso di un incontro pubblico dedicato all’industria e allo sviluppo del capoluogo giuliano, assieme al consigliere regionale Dem Roberto Cosolini.
 
Lo sviluppo del porto è fondamentale per la città e questo sviluppo è frutto di quello che abbiamo fatto negli anni passati ma – ha indicato la parlamentare – se tutto questo c’è, dobbiamo sapere che possiamo perderlo perché anche gli altri si muovono. Quello che abbiamo dobbiamo proteggerlo per il futuro. Ad esempio, se vogliamo puntare sulla crocieristica – ha precisato – serve una stazione marittima adeguata, perché quando arrivano le navi non possiamo chiudere un pezzo di città, con disagio di cittadini e turisti. Il Porto Vecchio è sicuramente una risorsa fondamentale ma dei 50 milioni che abbiamo portato noi, ben pochi sono stati utilizzati. Non è possibile che le istituzioni  non si occupino dell’aeroporto, che con il porto è in stretta connessione”.
 

Per Serracchiani 
 
Regione e Comune devono mettersi al tavolo con il Mit e ragionare sull’implementazione infrastrutturale, a cominciare dalle risorse per la tratta ferroviaria Trieste-Venezia, che non sono state spese se non in minima parte. Nel dl crescita ci saranno norme che riguarderanno le aree industriali e Trieste deve capire se e come intervenire nella scrittura di quell’articolo. È un’occasione e va sfruttata, ma ci chiediamo su che tavolo i rappresentanti delle nostre istituzioni si siedono e discutono. Quel tavolo non c’è, e noi lo chiediamo.  Non ci sono aree sviluppate – ha detto Cosolini – che non hanno una significativa quota di attività industriale. Questo vale anche per Trieste, dove pure c’è un’importante differenziazione, dalle assicurazioni alla portualità”. 
 
Riferendosi alla chiusura della Ferriera annunciata dal sindaco Dipiazza, Cosolini ha rilevato che
 
ormai ai cento giorni non credono più neppure i lampioni. C’è una latitanza complessiva di chi governa ora – ha aggiunto il consigliere Dem – che non consente di affrontare i punti di crisi perché si preferisce non rovinare un quadro venduto come idilliaco. Abbiamo la necessità di guardare al 2021, alle elezioni comunali con lo spirito di combattere l’immobilismo”.
 
Trieste: Serracchiani, piattaforma logistica interessa a investitori

Trieste: Serracchiani, piattaforma logistica interessa a investitori

Gennaio 2020 è una data che attendiamo con grandi aspettative, e per allora confidiamo che saranno chiariti e definiti anche gli interessi degli investitori stranieri sulla piattaforma logistica di Trieste”. Lo ha affermato la deputata Debora Serracchiani, al termine di un sopralluogo effettuato nel capoluogo giuliano, sul cantiere di Piattaforma Logistica Trieste (PTL) dove ICOP Spa costruzioni opera assieme a Parisi Group componendo assieme a Interporto di Bologna e Cosmo Ambiente la cordata che ha vinto la gara d’appalto.

Per Serracchiani “la piattaforma logistica di Trieste è senza dubbio l’infrastruttura che darà il decisivo colpo d’acceleratore allo sviluppo del porto, perché le sue potenzialità potranno finalmente cominciare a essere sfruttate con una piastra che integra banchine, aree di transito e ferrovia. Tra pochi mesi la capacità di movimentare milioni di Teu sarà a disposizione degli operatori internazionali”.

“E’ un’opera all’avanguardia – ha aggiunto la parlamentare – anche per le modalità di realizzazione che ha visto l’applicazione del Building Information Modeling (BIM), e in generale con l’avvicinamento a una cultura e una pratica della digitalizzazione nel cantiere. E sicuramente il digitale non potrà che essere protagonista anche nella gestione a regime della piattaforma, come accade nei porti del Nord Europa”.

 

Nelle foto Debora Serracchiani accanto a Vittorio Petrucco, con Francesco Parisi e Piero Petrucco

Museo del Mare in Porto Vecchio: progressi e interrogativi aperti

Museo del Mare in Porto Vecchio: progressi e interrogativi aperti

Il futuro del Museo del Mare in Porto Vecchio è stato oggetto di discussione in commissione la scorsa settimana: si tratta di un tema di grande rilevanza per l’assetto dell’offerta culturale della città, sul quale un’interrogazione presentata dal nostro consigliere Giovanni Barbo nell’agosto 2018 è ancora in attesa di risposta.

Nel frattempo, il progetto è andato avanti: il Comune è in attesa di un certificato prevenzione incendi che consenta di aumentare la capacità ricettiva del Magazzino 26 (attualmente limitata a 300 persone) e intende spostare lì entro primavera 2020 il contenuto dell’attuale Museo del Mare e quello del Magazzino 18. Tra gli elementi positivi emersi in commissione, vi è la notizia che il Museo della Bora e il Museo dell’Antartide andranno a far parte del nuovo Museo del Mare, così come la disponibilità da parte dell’amministrazione a ragionare sull’intitolazione del nuovo museo a Ressel.

Lascia invece estremamente perplessi il fatto che non ci sia ancora un’ipotesi o un modello di gestione: con che personale il Comune intende far funzionare il Museo? Con quali collaborazioni scientifiche, dall’Università agli enti di ricerca? I rappresentanti Pd in commissione hanno anche chiesto che venga ripreso il dialogo con Italia Marittima per il passaggio al Comune di quella consistente parte dell’archivio del Lloyd Triestino che ancora giace nei loro archivi.

È invece decaduta la suggestiva ipotesi di utilizzo a fini anche espositivi del bacino 0, attiguo ai magazzini 24 e 25. Si tratta, in un certo senso, di dettagli, ma considerato che il polo museale dovrebbe diventare uno dei grandi attrattori della città, l’intero gruppo del Partito Democratico intende approfondire ogni aspetto del progetto, continuando a chiedere chiarimenti e a proporre idee.