Sanità pubblica: PD, la Regione non colpevolizzi i cittadini sulle liste d’attesa

Sanità pubblica: PD, la Regione non colpevolizzi i cittadini sulle liste d’attesa

Siamo lieti che, a quanto esposto ieri dall’Assessore Riccardi e dal Dg di ASUGI, Antonio Poggiana, i tempi di attesa per ricevere una prestazione specialistica stiano diminuendo anche a Trieste, ma non si dia la colpa a cittadini e cittadine se c’è un aumento della richiesta e, soprattutto, non si avalli come “naturale” l’incremento dei fondi destinati esclusivamente alle casse della sanità privata, seppur convenzionata.”

Si esprime così il Forum Salute del PD sulle dichiarazioni della Regione riguardo le liste d’attesa.

Ricordiamo che le visite specialistiche nel sistema pubblico vengono sempre richieste da un medico che evidentemente si trova costretto a richiederne diverse, viste le tempistiche interminabili (giorni, mesi e qualche volta persino anni per le visite di controllo), considerato che ancora troppo spesso le agende sono chiuse, nonostante la norma proibisca questa fattispecie.

Ormai sono sempre più ridotte le possibilità di trovare dei servizi di prossimità che facciano una reale presa in carico della persona, vedi riduzione dei servizi dei Distretti, chiusura di due Consultori, riduzione delle ore di risposta dei Centri per la salute Mentale, ecc.

È evidente che il cittadino in difficoltà socio-sanitaria può rivolgersi solo al proprio Medico di Medicina Generale che da solo, senza una risposta integrata con i servizi del territorio – che questa Giunta ha deciso di ridurre – non può far fronte a tutte le richieste sanitarie e sociali.

Così al cittadino non resta che rivolgersi al pronto soccorso perché rimane l’unico presidio attivo che può rispondere in tempo reale. Oppure si rivolge al privato pagando di tasca propria o, peggio ancora, rinuncia alle cure perché non può permettersi di spendere per una visita privata.

Le dichiarazioni dei vertici regionali e aziendali ci ricordano il proverbio di saggezza popolare citato da Gesualdo Bufalino nell’opera “Tommaso e il fotografo cieco”: è inutile piangere sul latte versato.

Prima si prendano le decisioni giuste, e si eviti di scaricare le responsabilità sui cittadini, come se fossero colpevoli di ammalarsi o di avere bisogno di cura.”

Lo afferma Maria Luisa Paglia, segretaria del PD di Trieste.

La Regione farebbe bene a guardarsi allo specchio e a riflettere sugli errori di una politica che sta smantellando la sanità pubblica pezzo dopo pezzo.”

Progetto Porto Vecchio: Il PD esige trasparenza e coinvolgimento pubblico

Progetto Porto Vecchio: Il PD esige trasparenza e coinvolgimento pubblico

Il Partito Democratico di Trieste ribadisce il proprio impegno nella richiesta di maggiore trasparenza e partecipazione pubblica riguardo al progetto di rigenerazione e riqualificazione dell’area “Trieste – Porto Vecchio”, proposto dalla società Costim S.r.l.

Sin dall’inizio del processo, abbiamo chiesto con forza l’organizzazione di un’assemblea pubblica e l’avvio di un dibattito che coinvolga non solo l’amministrazione comunale, ma anche operatori e professionisti del settore.”

Lo ricorda Maria Luisa Paglia, segretaria del PD di Trieste.

Il PD ritiene fondamentale che un progetto di tale portata venga sottoposto a un confronto pubblico e trasparente, permettendo a esperti di offrire spunti e competenze utili per migliorare la qualità e la sostenibilità dell’intervento.

Purtroppo, la mancata convocazione di un “Dibattito Pubblico”, come previsto dall’art. 40 del D.Lgs 36/2023, ed evidenziato dalle considerazioni degli avvocati Depinguente e Kostoris con la loro richiesta di rivedere la procedura perché si riscontra una grave mancanza da parte dell’amministrazione, è una falla sostanziale nell’iter: tale passaggio è obbligatorio per progetti di questa rilevanza e la sua assenza compromette la legittimità dell’intero processo decisionale.

Il PD concorda con la protesta dei consiglieri comunali di opposizione che hanno denunciato una mancanza di tempo per un’analisi adeguata della documentazione (300 documenti, più di 10 mila pagine) prima del Consiglio Comunale che oggi lunedì 7 ottobre è chiamato a votare una delibera che deciderà il futuro della città.

Un iter su cui permangono seri dubbi procedimentali oltre che sui contenuti, per una partita che Trieste non può permettersi di perdere e che la Giunta sta invece giocando con superficialità, lontana anni luce dal respiro e dalle potenzialità che la nostra città meriterebbe e su cui potrebbe rilanciarsi. Il modello di “una Montecarlo 2”, evocato da Dipiazza, non può che preoccupare e spingere il PD e le altre forze di opposizione a lottare con tutti gli strumenti a disposizione perché si vada su un’altra strada.

Il nostro impegno è garantire che la città possa esprimere il proprio punto di vista su un intervento che avrà un impatto duraturo sul tessuto urbano ed economico di Trieste.

L’amministrazione deve ascoltare le esigenze della comunità, rispettare le norme vigenti e garantire un iter aperto e condiviso. Non è accettabile che decisioni di tale importanza siano prese senza un adeguato coinvolgimento delle parti sociali, degli attori economici, delle categorie, delle professioni, dei cittadini e senza un dibattito trasparente e inclusivo.

Già la società civile si era mossa con la raccolta firme organizzata dall’imprenditore Federico Pacorini per richiedere, appunto, trasparenza e confronto. La petizione è ancora aperta e si può firmare online a questo link https://form.jotform.com/242554719320354

Perseveriamo nella nostra battaglia per il bene della città chiedendo che venga garantita la massima partecipazione e che ogni fase del processo sia rispettosa delle norme e delle esigenze della collettività.”

Chiusura via Kobler: Pucci (PD), venti famiglie prigioniere

Chiusura via Kobler: Pucci (PD), venti famiglie prigioniere

Dopo la chiusura di via Kobler, per via del crollo del muro di cinta della scuola Primaria “Sergio Laghi”, una ventina di famiglie sono rimaste isolate. Non possono muoversi con i loro veicoli, fermi in garage o davanti alle case, solo a piedi per altre vie, che prevedono scalinate.”

Lo dichiara la consigliera dem Rosanna Pucci.

Sabato mattina, con un gruppo di residenti, abbiamo fatto tutto il percorso alternativo, lungo più di 500 metri, che va da strada di Fiume fino alle abitazioni di via Kobler, connotato da saliscendi e scalinate. Un tragitto che mette a dura prova chiunque abbia un po’ di spesa o qualche borsa da portare, ancor di più se la persona è anziana. Inoltre, va sottolineata la presenza di barriere architettoniche che tolgono la possibilità ai disabili in carrozzina di spostarsi. Infine, non c’è più un passaggio per far arrivare autoambulanze o altri mezzi di soccorso, una situazione che al più presto deve essere risolta in maniera definitiva. 

Così Rosanna Pucci, che dopo la chiusura della strada di via Kobler e il peggioramento del muro della scuola Laghi, ha dato seguito formale alle segnalazioni e ai rilievi del sopralluogo, depositando una interrogazione e una mozione comunali, in cui si chiede urgentemente la riapertura della strada di via Kobler, la messa in sicurezza e il ripristino del muro di cinta della scuola e i tempi entro i quali le operazioni saranno svolte, sperando che siano minimi.

Ripeto ancora una volta che tutta questa situazione poteva essere evitata se l’amministrazione si fosse mossa per tempo. A novembre del 2023 fu avvisata delle cattive condizioni del muro, quest’anno a fine luglio, ho inviato la segnalazione del primo crollo del muro ed anche una mozione, poi ne sono seguite altre, fino alla chiusura totale di via Kobler.

Crediamo che la popolazione sia stanca dei disagi e molto preoccupata, perché non sta vedendo la soluzione a questo problema annoso. Auspichiamo vivamente che il Comune intervenga presto, perché la gente non merita questo trattamento, va rispettata.

Migranti all’addiaccio: Trieste umiliata da ordinanze disumane

Migranti all’addiaccio: Trieste umiliata da ordinanze disumane

È inaccettabile e vergognoso che l’amministrazione comunale di Trieste non sia stata in grado di mettere in atto in tempo un piano freddo per migranti e senzatetto, costringendo intere famiglie, inclusi bambini, a trascorrere le notti per strada, esposti alla pioggia, alla bora e al freddo gelido. E non è pensabile che debba iniziare a pensarci appena a gennaio. Questa negligenza non è solo una dimostrazione lampante di incapacità organizzativa, ma evidenzia una disumanità e una crudeltà che marchiano tristemente la nostra città di fronte al mondo intero.”
Durissime le parole di Maria Luisa Paglia, segretaria del PD di Trieste, in merito alle condizioni dei migranti in piazza Libertà, soprattutto in questi giorni di meteo avverso.

Come se non bastasse l’incapacità dimostrata da questa giunta nel garantire un piano efficace per offrire rifugio a chi ne ha più bisogno, il sindaco, anziché affrontare seriamente la crisi umanitaria in corso, sceglie di concentrarsi su provvedimenti di facciata, come un’ordinanza che vieta l’uso di bevande in vetro e lattine dalle 21. Un gesto che sembra più una distrazione che una soluzione concreta ai veri problemi della città.

È ora di dare priorità alle persone e non alle misure superficiali.

Trieste si sta distinguendo non per solidarietà, ma per politiche di repressione verso chi non ha nulla, di fronte allo sguardo attonito di cittadini e volontari che assistono impotenti a questo scempio. La cittadinanza è stanca di un’amministrazione che invece di tutelare i diritti umani, continua a sfoggiare una disumanità insopportabile.

Basta con le politiche dell’abbandono e della repressione. La città di Trieste non può accettare di essere associata a simili atti di ingiustizia e mancanza di umanità.

Giornata Internazionale per il Diritto all’Aborto Libero e Sicuro: Donne Dem e PD Trieste in difesa dei diritti delle donne

Giornata Internazionale per il Diritto all’Aborto Libero e Sicuro: Donne Dem e PD Trieste in difesa dei diritti delle donne

In occasione della Giornata Internazionale per il Diritto all’Aborto Libero e Sicuro, la Portavoce delle Donne Democratiche Monica Hrovatin e la Segretaria del Partito Democratico di Trieste, Maria Luisa Paglia, hanno partecipato alla manifestazione in Largo Barriera, riaffermando con forza la necessità di difendere un diritto fondamentale come quello all’interruzione di gravidanza, sancito dalla Legge 194.

Essere presenti oggi non è solo una testimonianza di solidarietà verso tutte le donne che vedono minacciato il loro diritto di scelta  ma un atto necessario per denunciare i tentativi di arretramento in tema di diritti riproduttivi, anche nella nostra città.”

Lo ha dichiarato la Portavoce delle Donne Democratiche. 

A Trieste, infatti, si assiste a un preoccupante passo indietro nella tutela dei diritti delle donne: la recente chiusura di due consultori è una grave violazione della legge, che prevede la presenza di un consultorio ogni 20.000 abitanti. Questa decisione non solo limita l’accesso ai servizi fondamentali per la salute sessuale e riproduttiva, ma costituisce un attacco diretto al diritto delle donne di ricevere assistenza qualificata e sicura.

Per la Segretaria del PD Trieste:

La nostra partecipazione a questa manifestazione vuole essere anche un segnale di allarme per Trieste dove il taglio ai consultori pubblici rappresenta una battuta d’arresto inaccettabile. Non possiamo tollerare che i diritti delle donne vengano messi a rischio da politiche che ignorano le necessità del territorio e delle cittadine.”

Il Partito Democratico e le Donne Democratiche continueranno a battersi per la piena applicazione della Legge 194 e per garantire che ogni donna possa esercitare il proprio diritto alla salute e alla libertà di scelta, in tutta Italia e, in particolare, a Trieste, dove i diritti delle donne sono sotto attacco.

International Safe Abortion Day, PD e Donne Democratiche di Trieste aderiscono alla manifestazione 

International Safe Abortion Day, PD e Donne Democratiche di Trieste aderiscono alla manifestazione 

In occasione dell’International Safe Abortion Day, che si celebra il 28 settembre, la segretaria del Partito Democratico Maria Luisa Paglia e la portavoce delle Donne Democratiche Monica Hrovatin aderiscono convintamente alla manifestazione organizzata da Non Una Di Meno (NUDM) e dalla Rete Nazionale dei Consultori e delle Consultorie.


La mobilitazione, che si terrà sabato 28 settembre 2024 alle ore 11 in Largo Barriera, si unisce a una serie di iniziative contemporanee in diverse città italiane per riaffermare il diritto fondamentale all’accesso sicuro, gratuito e universale all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG).

In un momento in cui i diritti delle donne vengono spesso messi in discussione, è essenziale ribadire con forza che il diritto di decidere sui propri corpi e sulla propria sessualità è un principio irrinunciabile. L’aborto sicuro è una pratica medica essenziale che deve essere garantita senza ostacoli e con piena accessibilità a tutte, in conformità con la legge e nel rispetto della dignità e della libertà individuale.”

Lo afferma Monica Hrovatin.

La segretaria del PD di Trieste e la portavoce delle Donne Democratiche partecipano a questa mobilitazione, schierandosi al fianco di tutte le donne e delle organizzazioni impegnate a difendere il diritto di scelta e l’autodeterminazione.

Scendiamo in piazza per far sentire la nostra voce a favore di un diritto che deve essere protetto e rispettato. La lotta per l’aborto sicuro è una lotta per l’uguaglianza, la libertà e la giustizia sociale.”

Crollo muro scuola Laghi, Pucci (PD): segnalazione inascoltata

Crollo muro scuola Laghi, Pucci (PD): segnalazione inascoltata

In via Kobler, il muro di cinta laterale del sedime della scuola primaria “Sergio Laghi” dell’Istituto Comprensivo “Tiziana Weiss” è crollato definitivamente, si tratta di un manufatto che appartiene ai resti della Chiesa di Santa Maria Maddalena demolita nel 1850, il cui abside è ancora riconoscibile e fa da confine al giardino della scuola.

Il cedimento strutturale della parete interessa e condiziona l’accesso della scuola che è situato proprio all’angolo con Strada di Fiume 155. Via Kobler è attualmente percorribile solo su una carreggiata. 

Una situazione di pericolo che poteva essere evitata poiché, già a fine luglio, avevo inoltrato ai dirigenti degli uffici competenti una segnalazione al riguardo, corredata da puntuali fotografie, gentilmente inviatemi da una cittadina scrupolosa e attiva nel portare all’attenzione un problema serio, che preoccupava da tempo i residenti di Campanelle. Per ragioni di sicurezza, a salvaguardia dell’incolumità degli alunni e delle alunne della scuola e di tutte le persone che frequentano la zona, e per porre fine al disagio dei residenti, ho depositato una mozione in cui si chiede un intervento risolutivo immediato”.

Lo rende noto la consigliera comunale Rosanna Pucci (Pd), che ha dato seguito formale alle segnalazioni ricevute relative alle condizioni precarie e in peggioramento del muro di cinta della scuola.

Va rilevata l’urgenza dei lavori perché proprio su via Kobler si affaccia il cancello di uscita della scuola elementare, attraversato quotidianamente da bambini e dalle loro famiglie. Non si può mettere a rischio la sicurezza delle persone, occorre che il Comune, pur con il vincolo delle belle arti, che crea qualche ritardo, dia subito il via alla ricostruzione del muro!”.

 

Le origini della chiesa sono incerte, nel tempo vi furono ampliamenti e riedificazioni, si suppone che nella zona vi furono luoghi di culto già in epoca precristiana. Nel XIV secolo la zona prese il nome di Santa Maria Maddalena, traslato poi a definire l’intero rione della Maddalena. Sconsacrata nel 1785 e demolita nel XIX secolo, i resti della chiesa costituiscono un segno della memoria che andrebbe preservato, anche a beneficio del decoro del rione di Campanelle.

La trascuratezza dell’amministrazione Comunale ha dunque determinato un doppio danno: un vulnus alla sicurezza degli scolari e un deterioramento del patrimonio storico.

Ovovia: cambiare progetto con fondi PNRR. Interrogazioni parlamentari

Ovovia: cambiare progetto con fondi PNRR. Interrogazioni parlamentari

Le parlamentari del Partito Democratico, Debora Serracchiani e Tatjana Rojc, hanno fatto appello al Ministero delle Infrastrutture per promuovere un significativo cambiamento nella gestione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) assegnati a Trieste.


Il MIT dovrebbe tempestivamente “suggerire” al Comune di abbandonare il progetto della cabinovia, per orientarsi verso soluzioni di mobilità sostenibile più coerenti e fruibili, ecologiche, sostenibili. Sarebbe così possibile tentare di recuperare i 48 milioni di Euro di finanziamento stanziati per la cabinovia ma non assegnabili.


In un’interrogazione parlamentare congiunta, presentata sia alla Camera che al Senato, le parlamentari hanno chiesto ai Ministri delle Infrastrutture, dell’Ambiente e della Cultura di intervenire per prevenire l’uso di risorse statali ulteriori in un progetto che ha già mostrato limiti sostanziali, tra cui la non conformità ai criteri di biodiversità europei e le numerose restrizioni imposte dalla soprintendenza.


Serracchiani e Rojc evidenziano come la decisione del governo e dell’amministrazione comunale di proseguire con la cabinovia Trieste-Porto Vecchio-Carso non solo ignori le preoccupazioni della cittadinanza ma rischi anche di trasformarsi in un fallimento costoso e inutile. Attraverso le loro interrogazioni, sollecitano una riflessione profonda e un cambio di direzione che ponga fine all’ostinazione attuale e apra la strada a iniziative più adatte e sostenibili.


Questo momento critico richiede una risposta attenta e innovativa che sappia valorizzare i fondi disponibili in modo responsabile, evitando sprechi e concentrando gli sforzi su progetti che garantiscano benefici reali e duraturi per la comunità di Trieste.


Le possibilità non mancano: c’è la proposta del Comitato No Ovovia per una linea di tram moderna ed ecologica tra Park Bovedo e Largo Irneri, oppure il prolungamento del tram di Opicina verso Barcola con la messa in servizio, accanto alle vetture storiche, di convogli moderni, ancora c’è la possibilità di accelerare la conversione elettrica degli autobus della città. Le opportunità sono molteplici ma è necessaria la volontà politica di esplorarle.

Gualmini: Dipiazza la smetta di incaponirsi su un progetto dannoso per la città

Gualmini: Dipiazza la smetta di incaponirsi su un progetto dannoso per la città

La giunta Dipiazza ha buttato via la possibilità di accedere ai fondi PNRR, un grave danno per la città di Trieste.

Ho seguito con attenzione, fin dall’inizio, le varie fasi relative al progetto Ovovia che riguarda la città di Trieste. Rimango allibita dal comportamento dell’amministrazione comunale triestina che ha taciuto il No all’opera arrivato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che chiude alla possibilità dell’utilizzo di fondi PNRR per questo intervento.”


Lo dichiara Elisabetta Gualmini, parlamentare europea del Partito Democratico.


Uno scempio ambientale impedito grazie al lavoro del Comitato No Ovovia, sempre attento con interventi di natura tecnica e scientifica precisi e dettagliati e grazie alla petizione promossa dal consigliere regionale Francesco Russo e dal prezioso lavoro delle forze di centrosinistra, guidate dal Partito Democratico cittadino, che hanno acceso l’attenzione dell’opinione pubblica.

Dal canto mio, in quanto rappresentante del territorio, mi sono messa sempre a disposizione del Comitato e dei cittadini, con interrogazioni alla Commissione europea, utili a portare all’attenzione dell’Ue un argomento così rilevante, con particolare riferimento all’utilizzo dei fondi PNRR. Come previsto, questi fondi non possono essere utilizzati, ed è una prima rilevante vittoria.”


Sono preoccupata dalla testardaggine del Sindaco Dipiazza, e della sua giunta, che, nonostante questo No, prosegue contro tutti e tutto nell’idea della cabinovia, chiedendo un intervento economico nazionale per affrontare i 62 milioni di Euro di spesa previsti per l’opera, che si badi bene prima o poi avranno ricadute pesante sulle tasche dei cittadini per il mantenimento dell’opera.


Pensare che si possa andare avanti nonostante le prescrizioni di carattere ambientale, come espresso dal Ministero, è una operazione politica miope e strumentale che non fa bene ai cittadini di Trieste.


Il Sindaco e la sua giunta avevano gli strumenti per pensare a progetti decisamente più utili al territorio sfruttando la possibilità dei fondi PNRR, non buttandola via come tristemente accaduto.

Sanità: PD in piazza, le istituzioni ignorano i lavoratori

Sanità: PD in piazza, le istituzioni ignorano i lavoratori

Con convinzione, a tutela di tutte le lavoratrici e dei lavoratori, nonché della garanzia del diritto alla salute, il PD provinciale, attraverso Manuela Mandler, componente della segreteria e coordinatrice dei forum, ha partecipato oggi al presidio sotto la sede della Giunta regionale per la giornata di sciopero nazionale (indetto da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl) di tutte le lavoratrici e i lavoratori a cui si applicano i contratti Aiop-Aris Sanità privata (scaduto da 6 anni) e Aiop-Aris Rsa (scaduto da 12 anni).

Il motivo dell’agitazione e del conseguente sciopero è stato causato dal mancato rinnovo dei contratti, con conseguente perdita economica di chi lavora in queste strutture sanitarie e socio-sanitarie.

Per il nuovo contratto chiediamo la rivalutazione delle retribuzioni, così pesantemente colpite in questi anni da una perdita di potere di acquisto, esito di un’inflazione galoppante, che nell’ultimo triennio ha superato il 16%.” 

Lo afferma il coordinatore del Forum Salute e Welfare del PD provinciale Flavio Paoletti, 

“Inoltre,” continua Paoletti “considerato che queste strutture garantiscono la cura e l’assistenza previo accreditamento della Regione, di fatto svolgendo le attività di servizio pubblico per contro del Servizio Sanitario Regionale, non è più tollerabile che ci sia una differenza salariale tra pubblico e privato, quindi, lo stipendio non può essere inferiore a quanto previsto per la Sanità Pubblica.”

È inaccettabile che, nonostante la mobilitazione e l’urgente necessità di risposte, nessuno in Giunta abbia trovato il tempo o la volontà di ascoltare i lavoratori.”

Commenta Maria Luisa Paglia, segretaria del PD provinciale.

“Coloro che operano quotidianamente nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie, garantendo servizi essenziali per la comunità, sono stati ignorati nel loro diritto di essere ascoltati e di vedere riconosciuto un contratto scaduto da anni. Questa mancanza di dialogo dimostra non solo una grave insensibilità da parte delle istituzioni, ma anche una totale mancanza di rispetto verso chi si impegna ogni giorno per la salute e il benessere dei cittadini. I lavoratori meritano di più: risposte, riconoscimento e dignità.”