Migranti: Serracchiani, folle idea sospendere Schengen in Fvg

Migranti: Serracchiani, folle idea sospendere Schengen in Fvg

“L’incapacità totale di Fedriga e del suo Governo di gestire situazioni difficili si rivela da idee folli come questa. Senza considerare che non ricorrono assolutamente le condizioni, rialzare il confine tra Italia e Slovenia significa creare problemi alla popolazione, al commercio, ai traffici transfrontalieri e ai flussi turistici, senza fermare i migranti. Sarebbe un balzo nel passato: al passaporto al valico di Fernetti”. Lo afferma Debora Serracchiani, deputata Pd, commentando l’ipotesi formulata dal presidente del Fvg Massimiliano Fedriga di “richiedere al Governo la sospensione di Schengen”.
“La realtà – spiega Serracchiani – è che il Governo non ha ‘potenziato’ proprio niente, come confermano gli stessi sindacati di Polizia, che il Governo non ha voluto vedere il problema che stava arrivando e non ha provveduto in anticipo. E le condizioni per la sospensione di Schengen non ci sono affatto, perché la sicurezza del Paese non è certo minacciata da queste persone indebolite dopo mesi di viaggio”.
Per la parlamentare dem “invece di chiedere la Cortina di ferro, Fedriga chieda al Governo notizie dei famosi Cpr che deve fare in Fvg dopo aver smantellato l’accoglienza, chieda dove sono i rimpatri per cui spende i soldi della Regione, chieda un rapido e continuo deflusso verso altre Regioni, chieda che la diplomazia italiana si rimetta in moto sui Balcani, ormai dimenticati da Roma con le conseguenze che vediamo”.
Migranti: danni a economia Fvg da sospensione Schengen

Migranti: danni a economia Fvg da sospensione Schengen

Bizzarro questo Fedriga che rivendica la diminuzione delle presenze dei migranti e al contempo minaccia la chiusura dei confini: il presidente leghista è in palese difficoltà e reagisce come sa, cioè fa la faccia feroce. Speriamo si sia reso conto di averla sparata troppo grossa”.

Lo afferma Caterina Conti, della direzione nazionale del Pd, replicando al presidente Fvg Massimiliano Fedriga, il quale a proposito della sospensione del trattato di Schengen ha detto che “se non c’è un impegno da parte di tutti paesi non abbiamo alternative”. Per l’esponente Dem

sfuggono a Fedriga le conseguenze economiche della chiusura del confine, anche temporanea, a cominciare dalle ripercussioni negative sul porto e i suoi traffici, che portano benessere alla città e alla Regione. Senza contare poi i problemi quotidiani per i nostri cittadini abituati ormai a muoversi liberamente, i danni al commercio e ai traffici transfrontalieri, l’intasamento dei flussi turistici con file chilometriche. Tutto questo va evitato. Per il bene di Trieste, il sindaco Dipiazza spieghi bene a Fedriga come stanno le cose e – conclude – lo faccia ragionare.

Regione: bocciato l’emendamento Russo per salvare la Pallamano Trieste

Regione: bocciato l’emendamento Russo per salvare la Pallamano Trieste

Ha votato compattamente la maggioranza di centrodestra della Regione FVG, compresi il presidente Fedriga e l’assessore triestino Roberti, contro l’emendamento presentato dal consigliere Pd Russo per alleviare la difficile situazione in cui versa la società Pallamano Trieste. “Bastavano 50.000 euro – denuncia Russo – ovvero appena lo 0,0001% del bilancio regionale per sostenere la gloriosa società triestina ed evitare che il suo cinquantesimo anniversario sia anche l’ultimo”. Una boccata d’ossigeno per la stagione 2019-2020: questo proponeva l’emendamento al ddl n. 54 “Disposizioni multisettoriali per esigenze urgenti del territorio regionale”, che la maggioranza ha respinto, di fatto senza proporre alcuna misura alternativa.

Il rammarico del consigliere Russo è ora per il mancato gioco di squadra che si augurava potesse realizzarsi da parte di tutta la politica triestina, a prescindere dalle appartenenze e dalle bandiere. L’investimento, del resto, non era cospicuo e avrebbe contribuito a salvare “non solo una squadra che si fa onore sui campi di tutta Italia, ma soprattutto il lavoro straordinario che la società svolge da tanti anni con tanti giovani del vivaio e delle scuole triestine”.

Migranti: Grim, la Lega comanda e il confine è un colabrodo

Migranti: Grim, la Lega comanda e il confine è un colabrodo

“Da quando la Lega comanda a Roma, in regione e a Trieste il confine è sempre più un colabrodo. Non avrei mai creduto di trovarmi a condividere almeno in parte il giudizio di Piero Camber”. Lo afferma la consigliera comunale del Pd Antonella Grim, commentando il transito di un centinaio di migranti a Trieste, provenienti dal confine con la Slovenia.
“Riscontriamo che tutti i roboanti annunci – continua Grim – su schieramenti di polizia, truppe, forestali e pattuglie miste non hanno fermato la rotta balcanica, anzi. Hanno però dato almeno un risultato: l’assessore Roberti, che proclamava la diminuzione dei flussi, sta cominciando a riconoscere che questo è ‘un fenomeno di portata epocale’. Spero che la Lega smetterà di proporre soluzioni trionfalistiche o facce feroci, perché – conclude – la realtà non si governa con il cattivismo a prescindere”.
Regeni: Pd Fvg, grave striscione rimosso da sede Regione 

Regeni: Pd Fvg, grave striscione rimosso da sede Regione 

  Lo striscione per Giulio Regeni affisso all’esterno delle sedi istituzionali della Regione era la dimostrazione del mantenimento di un impegno: aderire alla campagna di Amensty International Italia finalizzata alla ricerca della verità sulla morte del giovane ricercatore”.

Lo scrivono in una nota congiunta i segretari provinciali del Pd di Udine e Trieste, Roberto Pascolat e Laura Famulari, assieme a Monica Paviotti, della segreteria regionale del partito.

Un impegno che – spiegano gli esponenti dem – proprio perché basato sulla tutela dei diritti umani, è privo di connotazioni politiche essendo finalizzato a tenere alta l’attenzione sull’omicidio del nostro corregionale. Un impegno assunto da molti Comuni e dalla Regione nel 2016 e che non può essere considerato ‘a tempo’. Dunque fuori luogo, strumentali e di cattivo gusto i tentativi del presidente Fedriga di far apparire quello striscione come un segno di parte, solo al fine di giustificare una decisione evidentemente già presa. Proprio in questi giorni – precisano – ci troviamo in un altro momento critico nei rapporti tra l’Italia e l’Egitto, e decisamente non appare opportuno che le istituzioni manifestino ripensamenti. Per questi motivi, inerenti ai diritti umani ma anche con riguardo alla difesa della dignità del Paese, giudichiamo la rimozione dello striscione come fatto molto grave e riprovevole. Del pari – concludono Famulari, Pascolat e Paviotti – appaiono del tutto inopportune le parole utilizzate dal presidente della Regione in cui Giulio Regeni è nato e cresciuto”.

Regeni: Serracchiani, Fedriga atteggiamento deludente

Regeni: Serracchiani, Fedriga atteggiamento deludente

L’atteggiamento di Fedriga sinceramente delude, nei toni e nel merito. È vero che il caso di Giulio Regeni non dovrebbe essere usato per schermaglie politiche, e la presenza dello striscione sul balcone della presidenza della Regione aveva un significato istituzionale non di parte. Ora, con la sua stizzita risposta che fa seguito a un silenzio incomprensibile, Fedriga induce a ritenere che la decisione di togliere lo striscione era già stata presa. Davvero incomprensibile perché proprio in queste ore l’atteggiamento del Governo egiziano dovrebbe convincere a essere il più espliciti e uniti nell’affermare le richieste dell’Italia. Segnali in senso opposto sono preoccupanti, anche rispetto alla compattezza del Governo verso l’Egitto, considerando il ruolo politico di Fedriga. 
 
Lo afferma la deputata del Pd Debora Serracchiani, commentando la dichiarazione del presidente della Regione Massimiliano Fedriga, il quale ha annunciato che lo striscione per Giulio Regeni “non verrà più esposto né a Trieste né in altre sedi di Regione Friuli Venezia Giulia.
 
Ho personalmente appeso lo striscione – ricorda Serracchiani – che ammonisce a ricordare la tragica scomparsa di Giulio Regeni e chiede verità e giustizia, a nome della comunità del Friuli Venezia Giulia. Credo di aver interpretato un sentimento diffuso nella nostra popolazione, e avevo apprezzato – conclude – il fatto che lo striscione fosse rimasto appeso anche con il cambio di Amministrazione. 
Chiusura del Centro diurno: propaganda irresponsabile sulla pelle dei più deboli

Chiusura del Centro diurno: propaganda irresponsabile sulla pelle dei più deboli

Molta propaganda irresponsabile e il solito “benaltrismo”: questo ci appare oggi la scelta dell’amministrazione di chiudere il Centro diurno di via Udine. 
Per fare qualcosa “per i giovani” non è certo necessario smantellare una struttura molto importante della nostra città, luogo di approdo temporaneo e ristoro che offre da anni una doccia, un caffè, qualche ora al caldo d’inverno a tanti fragili e senza dimora, italiani, comunitari ed extracomunitari. 
“Indebolire la rete della solidarietà – fa notare la segretaria Pd Famulari – non risolve certo il problema, anzi rende più insicura la città, nelle cui vie inevitabilmente si riverserà chi oggi bussa alla porta di via Udine.”
Il consigliere regionale Russo lancia un appello: confidiamo che l’assessore Grilli, di cui conosciamo la sensibilità per le esigenze dei più deboli, non si pieghi alle scelte propagandistiche della Lega e intervenga a evitare che venga vanificato l’enorme lavoro dei tanti operatori e dei volontari della Comunità di San Martino al Campo.
Quote rosa: Serracchiani, Fedriga usa Statuto per calpestare diritti

Quote rosa: Serracchiani, Fedriga usa Statuto per calpestare diritti

Fedriga ha fatto una forzatura distorcendo l’uso degli spazi di autonomia di cui il Friuli Venezia Giulia gode in materia di Enti locali  e gli stessi principi costituzionali che impongono la rimozione di tutti gli ostacoli che impediscono la piena partecipazione dei due generi alla vita delle istituzioni: l’ormai famigerato ’emendamento Fontanini’ apre un varco alla discriminazione e si mette addirittura in conflitto con le indicazioni del Viminale che già nel 2016 si era espresso chiarendo che l’equilibrio di genere nelle Giunte comunali deve essere rispettato. Purtroppo oggi la Lega usa lo Statuto speciale per calpestare i diritti delle donne”.

Lo afferma la deputata del Pd Debora Serracchiani, commentando l’emendamento, presentato dalla giunta Fedriga alla legge Omnibus bis, con cui si permette di derogare agli obblighi della rappresentanza negli esecutivi comunali.

C’è un grave problema di insensibilità ai diritti delle donne –aggiunge Serracchiani- che nella Lega scorre sotterraneo e che si manifesta non appena si presenta l’occasione. In questo caso, poi, abbiamo la saldatura tra maschilismo e interesse di parte. Le norme si piegano alle necessità di un sindaco compagno di partito”.

Minoranze: Rojc, Giunta Fvg lede diritti comunità slovena

Minoranze: Rojc, Giunta Fvg lede diritti comunità slovena

Spero ancora tempo per cambiamento di rotta
 
“Stiamo creando un pericoloso precedente che lede gravemente la dignità della comunità slovena e i suoi diritti acquisiti. La giunta regionale del Friuli Venezia Giulia porta al voto del Consiglio regionale un emendamento che non rispetta la legislazione vigente e che è stato elaborato senza alcun ascolto e coinvolgimento della comunità slovena. Spero vi sia ancora il tempo per un cambiamento di rotta”.
 
Lo afferma la senatrice Tatjana Rojc, rappresentante della minoranza slovena nel gruppo del Pd, a proposito di un emendamento alle Norme regionali per la tutela della minoranza linguistica slovena del Fvg, presentato dalla Giunta guidata da Massimiliano Fedriga, che prevede l’introduzione delle “varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale”, e canali di finanziamento appositi.
 
“La legge dice chiaramente – spiega Rojc – che in Friuli Venezia Giulia per la lingua slovena si prevede solo la definizione dello ‘sloveno’ e non sono previste parlate locali o varianti linguistiche. Non è possibile introdurre nella legislazione diverse denominazioni delle lingue perché – conclude – questo è esclusiva competenza dello Stato, come è stato chiarito dalla Corte costituzionale”.
Trieste: Grim, per Lega e FdI fiducia a Lobianco è in dubbio

Trieste: Grim, per Lega e FdI fiducia a Lobianco è in dubbio

Maggioranza in bilico su possibili stabilizzazioni precari educazione
 
Sono in gioco posti di lavoro e vite di famiglie, e il centrodestra non riesce a mettersi d’accordo prima di andare in aula: una maggioranza irresponsabili
e rischia di far saltare le possibili stabilizzazioni del personale ausiliario dell’area educazione, solo per beghe interne. Ormai il clima nel centrodestra cittadino è talmente degenerato che i consiglieri Giacomelli e Bertoli sono arrivati al punto di mettere in dubbio la fiducia verso l’assessore Lobianco”. 
 
Lo afferma la consigliera comunale del Pd Antonella Grim, commentando quanto avvenuto durante la seduta del Consiglio comunale di Trieste tenutasi ieri sera.
 
Il gruppo del Pd ha chiesto invano la convocazione di una commissione – ha aggiunto Grim – per tentare di approfondire la questione e raggiungere una posizione condivisa nell’interesse dei lavoratori. Purtroppo giunta maggioranza sono chiuse nelle loro logiche di potere ed è impossibile provare a dare una mano anche sulle cose concrete”.