
“Perfettamente allineato alla condotta del suo assessore Riccardi, anche il direttore generale dell’Asugi si nega al dialogo con il Consiglio comunale di Trieste. Da un dirigente tecnico ci aspettiamo maggiore rispetto verso le istituzioni e le migliaia di cittadini che hanno firmato per modificare l’atto aziendale: proprio il documento che avrebbe dovuto illustrare, rispondendo alle legittime domande e preoccupazioni di cittadini e operatori”. La vicepresidente del Consiglio comunale Laura Famulari (Pd) commenta così il rifiuto da parte del direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi) Antonio Poggiana di presentarsi nella terza Commissione consiliare a illustrare l’atto aziendale.
“Un brutto copione che si ripete – spiega l’esponente dem – dopo che atti formali a mia prima firma e condivisi da tutta l’opposizione chiedevano la convocazione in consiglio comunale di Riccardi e dei vertici di Asugi per riferire sulle ipotesi di assetto organizzativo della sanità a Trieste. La risposta è stato il classico ‘niet’, o meglio la disponibilità a riferire in Consiglio solo dopo fatto l’atto aziendale. E’ incomprensibile – conclude Famulari – la copertura data dalla maggioranza a questo autentico boicottaggio”.
“Il Pd condivide pienamente la battaglia per la buona sanità pubblicatriestina e vuole portarla avanti a tutti i livelli istituzionali in cui è presente con suoi rappresentanti. Il partito si mobilita anche a livello territoriale con i Circoli e nei Consigli circoscrizionali, dove organizzeremo iniziative e assemblee pubbliche nei diversi rioni”. Lo ha annunciato oggi la segretaria del Pd provinciale di Trieste Caterina Conti, intervenendo all’assemblea pubblica organizzata al Teatro Miela dal Coordinamento per la difesa della sanità pubblica, indetta con altri soggetti per chiedere in primo luogo la modifica dell’atto aziendale Asugi.
“L’atto aziendale è l’apice del malgoverno della sanità – ha chiarito la segretaria dem – su cui il centrodestra ha messo le mani, indebolendo il pubblico e le sue eccellenze professionali e territoriali. La gestione della pandemia, con i drammi nelle case di riposo, i ritardi e le contraddizioni nella campagna vaccinale, fino allo scampato scandalo della nave-lazzaretto, ha dimostrato l’inadeguatezza della direzione aziendale e dell’amministrazione regionale”.
“Nel silenzio dei vertici comunali – ha aggiunto Conti – la Giunta Fedriga ha fatto scelte che hanno comportato nei fatti un depauperamento già in essere dei servizi territoriali, con una sempre crescente delega al privato, dai tamponi alle visite specialistiche estrumentali, per giungere ad appaltareperfino il centro vaccinale”.