Bilancio comunale 2025: Barbo (PD), pressione fiscale gestita alla rovescia

Bilancio comunale 2025: Barbo (PD), pressione fiscale gestita alla rovescia

Nell’illustrazione generale del bilancio 2025, l’assessore Bertoli ha sottolineato come siano notevolmente cresciute le entrate. Nonostante ciò l’addizionale comunale pagata dai cittadini, portata all’aliquota massima dal primo Dipiazza, non viene abbassata.”

Lo afferma Giovanni Barbo, consigliere dem.

La florida situazione economica del Comune consentirebbe di abbassare la pressione fiscale, che invece rimane al massimo consentito, per finanziare opere di dubbia utilità e urgenza. Viene confermata, per contro, l’agevolazione sull’ILIA per la prima “seconda casa” una riduzione per chi sicuramente non è indigente e non ne avrebbe bisogno.

Due pesi e due misure, un ragionamento fatto alla rovescia come spesso capita di vedere.

Allarme Bilancio: circoscrizionali in rivolta contro la gestione opaca dell’amministrazione

Allarme Bilancio: circoscrizionali in rivolta contro la gestione opaca dell’amministrazione

I consiglieri circoscrizionali dei gruppi di opposizione, tra cui il Partito Democratico, Adesso Trieste, Punto Franco, Slovenska skupnost e il Movimento 5 Stelle, hanno recentemente espresso forti riserve riguardo le modalità di presentazione e discussione del bilancio triennale 2025-2027 dell’Amministrazione comunale.

In un gesto di protesta e rivendicazione per un maggior rispetto verso i loro ruoli e le comunità che rappresentano, i consiglieri hanno scelto di non partecipare all’ultima audizione convocata dall’assessore competente. Questa decisione deriva da una serie di criticità che hanno caratterizzato l’approccio dell’Amministrazione nei confronti del processo consultivo, che sono state segnalate ripetutamente senza ricevere l’attenzione adeguata.

Una delle principali questioni sollevate riguarda la modalità di svolgimento delle audizioni, che vengono realizzate in una singola sessione per tutti i consiglieri circoscrizionali, senza riconoscere le specificità e le esigenze di ciascuna circoscrizione. In passato, invece, era prassi che l’assessore dedicasse una seduta specifica a ciascun distretto, un approccio che garantiva un focus più dettagliato e un dialogo più costruttivo.

Altro punto di contesa è la mancanza di accompagnamento da parte dell’assessore ai Lavori Pubblici durante queste sessioni. La sua presenza è fondamentale per fornire chiarimenti essenziali riguardo le opere pubbliche previste nei piani triennali per ogni circoscrizione. La sua assenza limita significativamente la capacità dei consiglieri di ottenere risposte concrete e immediate a domande critiche.

Una criticità aggiuntiva è l’uso eccessivo della procedura d’urgenza, che riduce drasticamente i tempi a disposizione per l’analisi del bilancio. Invece dei 20 giorni previsti dalla normativa, i consiglieri si trovano a dover esprimere il loro parere in soli 10 giorni. Questo intervallo di tempo risulta inadeguato per un’analisi approfondita di centinaia di pagine di documentazione, specialmente considerando che i documenti vengono spesso inviati poco prima del weekend, limitando ulteriormente il tempo utile per lo studio.

Inoltre, vi è una mancanza di trasparenza riguardo agli interventi specifici previsti per ciascuna circoscrizione, che vengono presentati in modo aggregato e senza dettagli utili per una valutazione informata.

Per affrontare queste problematiche in modo efficace, i consiglieri suggeriscono l’opportunità di coinvolgere l’assessore alle Politiche del Territorio, così da garantire una visione più completa e condivisa degli interventi previsti. Questo potrebbe aiutare a restituire alle circoscrizioni il ruolo e la dignità che meritano, permettendo loro di contribuire attivamente alla definizione dei progetti e al futuro sviluppo della città.

Attraverso questo appello, i consiglieri circoscrizionali di opposizione sperano in una revisione delle modalità di lavoro da parte dell’Amministrazione, affinché possa esserci un vero e proprio dialogo costruttivo, rispettoso e fruttuoso per il benessere di Trieste e dei suoi cittadini.

Poste: Salvati (Pd), ok unanime a mozione per salvare uffici

Poste: Salvati (Pd), ok unanime a mozione per salvare uffici

Spero che questo significativo atto del Consiglio comunale dia impulso e piena legittimazione alla Giunta per agire a 360 gradi ed evitare che Trieste perda presidi essenziali come gli uffici postali. Il taglio delle Poste tocca pesantemente tutto il Friuli Venezia Giulia e Trieste può essere capofila di un movimento che coinvolga la Regione e gli Enti Locali in difesa di un servizio pubblico”.


Il consigliere comunale Luca Salvati (Pd) accoglie “con soddisfazione” l’approvazione all’unanimità di una sua mozione intesa a fermare il “continuo e progressivo prosciugamento della presenza degli uffici postali sul territorio”, nonché a preservare la qualità del servizio.

Nel merito, la mozione approvata dà mandato al sindaco di “coinvolgere tutti i livelli istituzionali, a cominciare dal rappresentante del Governo italiano che occupa il ruolo di sottosegretario al Mef, soggetto detentore delle quote di maggioranza di Poste Italiane, e che al contempo siede nella Giunta comunale, senza dimenticare la Giunta Regionale, i parlamentari del territorio a prescindere da qualunque appartenenza politica, o comunque ogni soggetto in grado di interporre azioni positive intese a salvare gli uffici postali in discussione”.


Per Salvati “se vogliamo ottenere qualche risultato occorre un lavoro di lobbying trasversale che vada oltre la stessa città di Trieste e riaffermi la centralità degli uffici postali. La privatizzazione di società comunque controllate dallo Stato non può andare a danno dei cittadini, soprattutto nelle fasce più deboli come gli anziani e nelle zone più disagiate come le aree interne e montane”.

 

Exploit case vacanza a Trieste: Paglia (Pd), la città non diventi un luna park turistico

Exploit case vacanza a Trieste: Paglia (Pd), la città non diventi un luna park turistico

Colpiscono i numeri in crescita vertiginosa di case vacanze in città, con una conversione a ritmi giornalieri di immobili residenziali in bed&breakfast e alloggi ad affitto breve.

Una situazione che porta sicuro compiacimento al sindaco e alla sua giunta, focalizzati su portare turisti a Trieste senza alcuna visione costruttiva se non quella di accumulare introiti, a partire dalle imposte di soggiorno fino a tutto l’indotto.


La situazione è in realtà preoccupante. Per chi ha bisogno di una casa residenziale a Trieste la ricerca è diventata impossibile, tra la scarsa offerta e i prezzi esorbitanti. E questo atteggiamento di apertura totale al turismo, a qualsiasi costo, comporta grosse difficoltà a chi si trova a Trieste non per turismo, ma per vivere.”

Lo fa notare Maria Luisa Paglia, segretaria del Pd di Trieste.

Siamo a conoscenza che intere palazzine in centro stanno per essere lasciate dagli attuali locatari, sfrattati perché, dagli appartamenti attualmente abitati dalle loro famiglie, verranno ricavate unità di metratura più ridotta, finalizzate ad affitti a breve termine.

Non si può permettere che tutto sia finalizzato alla rendita, senza nessuna visione per la città.  Occorre attenzione a non trasformare la città in una realtà in cui, chi ci lavora o studia, vede aprirsi una voragine tra chi può permettersi quel poco che resta e chi, con grandi sacrifici, dovrà trovare soluzioni diverse”

Conclude Paglia.

Accoglienza migranti a Trieste, presentato esposto per violazione diritti

Accoglienza migranti a Trieste, presentato esposto per violazione diritti

Durante l’incontro organizzato da AMeC dal titolo “Attendendo un sussulto di dignità”, che si è tenuto il 23 novembre, abbiamo appreso con grande attenzione dell’azione intrapresa dall’Associazione Avvocato di Strada odv, nella persona del suo presidente Antonio Mumolo. L’associazione ha presentato un esposto presso la Procura della Repubblica per accertare eventuali violazioni di legge e reati relativi alla mancata accoglienza dei richiedenti asilo a Trieste, con particolare attenzione ai minori.

Come Partito Democratico di Trieste riteniamo che la tutela dei diritti umani e il rispetto delle leggi debbano essere al centro dell’azione di ogni amministrazione. Siamo e continueremo a essere vigili su questa vicenda, come abbiamo fatto finora, affinché la gestione dell’accoglienza avvenga nel pieno rispetto della legalità e della dignità delle persone.

Lo afferma Maria Luisa Paglia, segretaria del Pd Trieste.

Vogliamo ricordare a chi ci governa che è pagato dai cittadini per risolvere i problemi, non per crearli. La strumentalizzazione delle situazioni di vulnerabilità per ottenere consenso politico è un atto di irresponsabilità gravissima, che calpesta i principi di solidarietà e dignità umana sanciti dalla nostra Costituzione e dalla coscienza collettiva della nostra comunità.

Siamo grati ad associazioni come Avvocato di Strada odv, che con coraggio e determinazione lavorano per difendere i diritti dei più fragili, richiamandoci tutti a un dovere di umanità.”.

Biblioteca Hortis: Pd, vigilanza alta su lavori in corso e garanzie sul servizio 

Biblioteca Hortis: Pd, vigilanza alta su lavori in corso e garanzie sul servizio 

La commissione tenutasi venerdì mattina, su richiesta del primo firmatario dem Luca Salvati, avente a oggetto l’illustrazione della situazione della Biblioteca Civica Attilio Hortis e del sistema bibliotecario cittadino nasce soprattutto a seguito dai lavori di ristrutturazione che riguarderanno la Biblioteca. L’esigenza è quindi avere rassicurazioni relativamente alla consultazione del materiale durante il periodo di chiusura, nonché apprendere la destinazione temporanea dell’Emeroteca.

Il consigliere Pd Štefan Čok ha sottolineato che la necessità di affrontare il sistema bibliotecario come un sistema complesso, rivolto sì all’educazione, ma anche alla ricerca, grazie al grande patrimonio di conoscenza custodito (per esempio i periodici storici, per i quali bisogna continuare nell’opera di digitalizzazione) e alla lettura anche nella sua dimensione di socialità.

Particolarmente importante il tema delle sedi: sono passati 16 anni dalla chiusura di quella storica di piazza Hortis e ancora oggi non ci sono notizie certe sulla riapertura. Nel 2004 il Comune aveva deciso di destinare l’intero edificio di piazza Hortis alla Biblioteca, procedendo con la ristrutturazione del palazzo a lotti, per permettere nel frattempo il funzionamento della storica Istituzione. Nel dicembre 2005 era stata inaugurata l’Emeroteca al piano terra, unico spazio del palazzo riaperto al pubblico.

Diversi i quesiti che abbiamo posto, fra cui se il finanziamento regionale, pari a quello richiesto nel 2004 per il progetto di riqualificazione della Hortis e di restauro di palazzo Biserini sarà sufficiente a finire i lavori e a riconsegnare alla città una sua istituzione storica e con quale tempistica.

Considerate le rassicurazioni date non solo all’opposizione, ma a tutta la città quest’oggi da parte dell’assessore De Blasio e degli uffici comunali, il nostro auspicio è che i finanziamenti siano sufficienti a terminare i lavori (cosa che abbiamo visto assai di rado per molte opere pubbliche avviate dalla Giunta Di Piazza), che questi si concludano nei tempi previsti e non ci sia alcuna interruzione di servizio o disservizi. In quanto opposizione, vigileremo che il tutto si svolga nella migliore maniera possibile.”

Lo affermano i consiglieri comunali Salvati e Čok

Crisi comparto industriale, il PD incontra i sindacati e i lavoratori di Flex, Tirso e Wärtsilä

Crisi comparto industriale, il PD incontra i sindacati e i lavoratori di Flex, Tirso e Wärtsilä

Si è tenuta venerdì, 22 novembre, un’importante iniziativa sulla situazione del comparto industriale giuliano, organizzata dal Forum lavoro e sviluppo economico del PD di Trieste, finalizzata in particolare ad ascoltare le proposte e le richieste avanzate direttamente da componenti delle RSU di FLEX, TIRSO e WÄRTSILÄ.

L’iniziativa, organizzata in collaborazione con le segreterie provinciali di CGIL, CISL e UIL e i sindacati di categoria, è sorta perché, come ha ricordato la  segretaria provinciale Maria Luisa Paglia, “Trieste non può permettersi di perdere altre imprese industriali”.

Da sempre il PD è impegnato a sostenere una presenza della manifattura a Trieste, come garanzia di un modello di sviluppo equilibrato. Oggi, mentre la città e le pubbliche amministrazioni sembrano essere indifferenti, nel nostro territorio alcune aziende industriali si trovano ad affrontare una situazione di crisi con crescente preoccupazione sul futuro dei loro dipendenti.” 

Lo afferma Roberto Zingirian, responsabile del Forum.

Le crisi industriali in atto hanno un impatto non indifferente sulla comunità triestina in quanto coinvolge circa 700 famiglie, considerando pure le aziende dell’indotto, spesso non tenuto sufficientemente in considerazione.

Nel corso dell’incontro, i rappresentanti delle RSU di TIRSO, WARTSILA e FLEX hanno evidenziato le specifiche problematiche delle rispettive aziende, le trattative tra privati in corso, gli incontri e i tavoli aperti a livello regionale e a Roma. Si tratta di aziende facenti parte di settori strategici, dove scelte imprenditoriali sbagliate o, meglio, “sciagurate”, come definite dai lavoratori, hanno portato a operazioni di delocalizzazione di attività produttive e know-how impoverendo e svuotando le aziende locali. In particolare, una folta rappresentanza di lavoratori della FLEX ha evidenziato la difficile situazione di stallo in cui si trova lo stabilimento, dove i lavoratori sono in contratto di solidarietà e le linee produttive ferme e la preoccupazione per la paventata cessione dello stabilimento a un fondo di investimento estero. 

Similarmente i lavoratori della TIRSO, prevalentemente donne, in cassa integrazione, attendono l’esito delle trattative per la vendita e la riconversione dello stabilimento nel settore alimentare. 

Per la WARTSILA, al contrario, dopo la positiva acquisizione dello stabilimento produttivo da parte della INNOWAY, si manifestano i primi problemi legati al mancato rispetto degli accordi nei confronti dei lavoratori tecnici rimasti dipendenti della WARTSILA con la denuncia di un numero, ancorché limitato, di nuovi esuberi.

Alle forze politiche, con le diverse responsabilità di governo e di opposizione, è stato chiesto di agire a sostegno e difesa di queste storiche aziende del comparto industriale locale e a garanzia del rispetto degli accordi presi.  

Per Francesco Russo, intervenuto a conclusione della discussione per evidenziare le criticità emerse e i possibili scenari che si aprono per il comparto manifatturiero.

I lavoratori coinvolti in queste crisi vanno tutelati sul piano politico. Oggi manca una politica industriale regionale”.

La riunione del Forum Lavoro non è stata finalizzata quindi a manifestare solo la solidarietà del PD ai lavoratori, ma soprattutto a impedire che le crisi in atto vengano dimenticate in una città che si riempie di alberi e lucette per il periodo natalizio, dando voce diretta ai lavoratori al fine di individuare insieme le possibili soluzioni e le iniziative da intraprendere. Su questo il PD c’è e ci sarà.

Pineta di Cattinara: non è strumentalizzazione, ma attenzione a bambini e cittadini tutti

Pineta di Cattinara: non è strumentalizzazione, ma attenzione a bambini e cittadini tutti

Il dibattito sulla gestione dello spazio verde a Cattinara si intensifica. Riccardo Riccardi, Assessore regionale alla Salute, si è trovato al centro delle critiche dopo aver espresso polemicamente disappunto per la partecipazione dei bambini durante le proteste contro la distruzione della pineta. Gli alunni delle scuole locali, che avevano pianificato una lezione all’aria aperta per la Giornata nazionale degli alberi, si sono ritrovati invece a testimoniare l’inizio dei lavori e l’area transennata.

Dispiace che, nel commentare quanto sta avvenendo a Cattinara, dove il destino della pineta sembra segnato malgrado le accorate e continue proteste della popolazione locale, l’assessore regionale alla sanità Riccardi non trovi di meglio che parlare di strumentalizzazione politica che coinvolge i bambini.”

Così Štefan Čok, consigliere comunale Pd sulla vicenda della Pineta di Cattinara.

I bambini sono coinvolti loro malgrado, poiché andranno a perdere un polmone verde che era per loro importante. E l’unica cosa a esser strumentalizzata, purtroppo, è la pazienza dei cittadini di una zona che nel corso dei decenni ha vissuto la presenza di interventi molto impattanti, realizzatisi, e interventi compensativi solo a parole.” 

Gli fa eco il collega consigliere Luca Salvati.

Non ci rassegniamo che alla popolazione venga chiesto di dover scegliere fra la sanità (in merito alla quale peraltro molto ci sarebbe da dire in questa Regione) e attenzione verso l’ambiente.”

Conclude la dem Valentina Repini. 

Il caso di Cattinara solleva questioni più ampie su come le decisioni urbane influenzino direttamente la qualità della vita dei residenti e l’importanza di includere le comunità locali nelle decisioni che impattano il loro ambiente diretto. La salvaguardia degli spazi verdi rimane un punto cruciale per garantire non solo la salute ambientale, ma anche quella sociale e psicologica delle future generazioni.

Ancora nessuno riesce a comprendere perché, con tanto spazio non piantumato a disposizione, sia stato deciso di costruire un parcheggio sotterraneo proprio nell’area occupata dal bosco di conifere, unica area verde presente nel comprensorio.

La pineta è composta da circa 400 alberi sani e maturi, e la sua eliminazione ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alle conseguenze ambientali che questo comporterebbe. L’importanza ecologica di questa pineta non è trascurabile, dato che gli alberi presenti assorbono circa 170 tonnellate di CO2 all’anno.

Sgombero di Porto Vecchio: Paglia (Pd), gestione o propaganda?

Sgombero di Porto Vecchio: Paglia (Pd), gestione o propaganda?

Con lo sgombero di Porto Vecchio dai migranti che vi avevano trovato rifugio, sembra volersi inscenare uno “show mediatico”, piuttosto che affrontare in modo strutturale e umano una questione tanto complessa quanto urgente.

Ci chiediamo: è davvero diverso lo sgombero di Porto Vecchio da quello di un alloggio, di un albergo, o di un’abitazione abusivamente occupata? O si tratta solo di un’operazione una tantum, volta più a suscitare clamore che a trovare soluzioni concrete?”

Queste le domande che si pone Maria Luisa Paglia, segretaria del Pd di Trieste.

Questo intervento, infatti, rivela inefficienza e incapacità di pianificazione. I trasferimenti annunciati con grande enfasi e senza alcun confronto con le associazioni che quotidianamente si occupano delle persone senza dimora si limiteranno a spostare il problema altrove, senza alcuna risposta di lungo periodo.

Da stanotte altri arriveranno, riempiendo di nuovo quegli stessi spazi o trovandone di nuovi in città. A meno che l’Amministrazione non intenda presidiare ogni angolo dove uomini, donne e bambini possano cercare riparo e la questione si ripresenterà, lasciando tutti nel medesimo stato di abbandono.

È questo il futuro che vogliamo? Una città che risponde ai bisogni umani con clamore mediatico, senza mai cercare soluzioni integrate? 

Chiediamo invece di pensare davvero a queste persone e alla sicurezza di tutti i cittadini, lavorando per offrire percorsi regolari e sostenibili di accoglienza; prevenire fenomeni come il taglieggiamento e i ricatti, che emergono in un contesto di abbandono totale; collaborare con chi opera ogni giorno sul campo per garantire risposte umane e dignitose.


Trieste ha bisogno di visione, non di propaganda. La sicurezza di tutti passa attraverso l’inclusione, il dialogo e la capacità di pianificare.”

Invettive di Dipiazza in Consiglio comunale: il sindaco rifletta sui propri toni e chieda scusa alla città

Invettive di Dipiazza in Consiglio comunale: il sindaco rifletta sui propri toni e chieda scusa alla città

La Segretaria del Partito Democratico esprime con fermezza la sua preoccupazione per i toni e i modi adottati dal sindaco nei confronti di Francesco Russo, dei consiglieri del PD e dell’intera opposizione in Consiglio Comunale.

Riteniamo che atteggiamenti autoritari, verbalmente molto violenti e poco rispettosi delle istituzioni, siano incompatibili con il ruolo di chi è chiamato ad amministrare la nostra comunità” 


La discussione è degenerata nel corso di un dibattito legato alla nota vicenda nelle operazioni di voto sulla delibera del progetto Costim, quando il Presidente del Consiglio Comunale, Panteca, ha più volte votato al posto del Sindaco Dipiazza.

Questo episodio evidenzia una gestione confusa e poco rispettosa delle regole democratiche. Tali azioni, avvenute in un contesto di evidente mancanza di lucidità, non possono essere giustificate né sottovalutate poiché palesemente illegali. Chi rappresenta le istituzioni ha il dovere di mantenere compostezza, rispetto delle regole e chiarezza, anche nei momenti di maggiore pressione.

Comprendiamo la fatica e il logoramento che il ruolo di sindaco comporta, ma chi guida una città deve saper mantenere equilibrio verso tutte le parti politiche, garantendo il dialogo democratico. Essere il massimo rappresentante istituzionale richiede l’assoluto rispetto delle regole e la capacità di ascoltare e accogliere le critiche, nell’interesse dell’intera comunità. Invitiamo quindi il sindaco a riflettere sul proprio atteggiamento e a scusarsi con la città e con i consiglieri dell’opposizione, riaffermando il suo impegno al servizio dei cittadini e al rispetto della pluralità di voci che rappresentano il cuore della nostra democrazia.”