Ci sono 1500 posti di lavoro a rischio, ogni giorno chiude un negozio, il calo demografico è costante, i nostri giovani se ne vanno, le strade sono sempre più sporche e Dipiazza continua a dipingere Trieste come la città del ‘momento straordinario’. Lui misura il successo sui cantieri, non sulla creazione stabile di ricchezza e di posti di lavoro, sull’opportunità di metter su una famiglia e progettare il futuro. Trieste non può continuare a essere la città in cui ci sono 64,6 individui a carico, ogni 100 che lavorano, perché questo significa la condanna sicura alla decadenza. Dipiazza si ricandida a gestire la decadenza.
Lo afferma la segretaria del Pd provinciale di Trieste Laura Famulari, commentando le dichiarazioni del sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, nell’intervista di fine anno pubblicata oggi dal quotidiano Il Piccolo.
E ribadisco – continua l’esponente dem – che Dipiazza sta ancora vivendo di rendita con i progetti lasciati dal centrosinistra perché, anche se finge di non sapere, il patto di stabilità bloccava la spesa ma non la progettazione e noi abbiamo guardato al futuro. Senza ricordare il piano regolatore e il piano del traffico, i progetti che lui stesso cita li ha trovati pronti: Esof si fa grazie alla sdemanializzazione del Porto vecchio, e così il magazzino 26 e il 18. Quella di via Rossetti è operazione avviata dalla nostra amministrazione con Cdp, e poi ci sono la caserma di Roiano, piazza Libertà, la rotonda di via Caboto, la rotonda di piazza Volontari Giuliani, la caserma ex-Chiarle la scuola San Giovanni), la pavimentazione delle sponde di Ponterosso, il primo piano di Palazzo Biserini….
Per Famulari
sul punto politico, Dipiazza farebbe meglio a guardare in casa del centrodestra, dove è notorio che gli appetiti non mancano. Stia sicuro che il Pd non gli farà alcuno sconto.