Sabrina Morena a Muggia: “La Liberazione ci chiama a resistere oggi, per difendere democrazia e diritti”

Sabrina Morena a Muggia: “La Liberazione ci chiama a resistere oggi, per difendere democrazia e diritti”

Alla manifestazione per il 25 aprile a Muggia, Sabrina Morena, vicesegretaria provinciale del Partito Democratico di Trieste e donna di cultura, ha offerto una riflessione intensa e appassionata sul significato profondo della Festa della Liberazione. Partendo dal ricordo del 1945 e arrivando fino alle sfide contemporanee, Morena ha richiamato l’importanza della memoria, della Costituzione e dell’impegno quotidiano per custodire libertà, democrazia e pace. Un discorso che ha unito passato e futuro, invitando tutte e tutti a non dare mai per scontati i diritti conquistati con la Resistenza.

 

Il testo del discorso

È per me un grande onore essere qui a Muggia e tenere questo discorso che spero possa essere all’altezza di voi presenti e della giornata che celebriamo.

Oggi voglio immaginare come le persone nel 25 aprile del ‘45 si ritrovarono nelle piazze d’Italia, come accorsero per riabbracciarsi e ritrovarsi per gioire della libertà ritrovata.  Qui a Muggia e in queste terre la liberazione avvenne più tardi, il 1° maggio e coincise purtroppo con l’inizio della guerra fredda e di nuove tensioni, fu preludio di altre vicende dolorose e drammatiche.

Tuttavia non si può rinunciare a celebrare questa giornata di festa e ricordarne il significato profondo.

Ritorniamo alla fine della seconda guerra mondiale. La violenza e la repressione della dittatura nazi-fascista era finita, gli uomini e le donne potevano uscire dalla clandestinità e ritornare ad abbracciare i loro cari. Chi era in carcere, poteva uscirne, chi era in esilio o al confino poteva ritornare, chi era nei campi di concentramento nazisti era di nuovo una persona libera.

Molti poterono stringere affettuosamente i loro amici e parenti, molti invece non fecero mai ritorno e lasciarono un vuoto doloroso nelle famiglie e fra gli amici e compagni.

 Le vite dei caduti, ricordate nella costellazione dei monumenti sul territorio, rappresentano un monito rispetto alla violenza drammatica del nazi-fascismo, e sono al contempo un esempio di resistenza di fronte all’ oppressione.  Abbiamo sentito pronunciare molte volte queste parole “oppressione e libertà”, ma mai come oggi, in questo mondo in cui le regole vengono sovvertite e i valori e la verità vengono capovolti, queste parole sono più che mai vive e piene di significato. Perché l’oppressione può iniziare senza nemmeno accorgersene, quando puoi essere arrestato per delle critiche a chi governa, quando il diritto a manifestare il proprio dissenso viene ristretto, quando attivisti e giornalisti vengono controllati, quando non contano più le regole della vita democratica, quando il governo del bene pubblico non è più buona amministrazione, ma diventa arbitrio: “Ho vinto le elezioni e qui comando io!” è una frase che abbia sentito risuonare sempre più spesso. Per questo voglio ricordare l’articolo 1 della nostra Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Ovvero chi vince le elezioni, è un amministratore della cosa pubblica e deve agire in nome del popolo, in nome di tutti noi. 

Oggi è un giorno di festa, festa della liberazione, la riconquista di una società in cui si è liberi e uguali. Dalla resistenza è nata la nostra magnifica Costituzione, ancora per molti aspetti inattuata, ma che resta un faro per il presente e per il futuro. Quanto l’avranno sognata nei momenti difficili le madri e i padri della costituzione quando erano nascosti o dovevano tacere e bisbigliavano tra loro i principi che dovevano ispirarla. Come dice Altiero Spinelli nel saggio del 1956 “La costituzione è il programma politico della Resistenza”. Cito “Nella Resistenza combattuta accorsero da ogni ceto e da ogni partito i volontari decisi a combattere contro i tedeschi e i fascisti: senza guardare a distinzioni di classi o di fedi politiche o religiose, sentirono che in quel momento un programma comune di lotta li riuniva contro un comune nemico. Ma quando, quella lotta cruenta fu chiusa con la vittoria, essi si accorsero che non era finito il dovere civile di lavorare insieme.” La nostra Costituzione rappresenta quindi, qui cito di nuovo Spinelli: “questo impegno per l’attuazione leale di quel programma comune, che fu firmato quando gli italiani di tutti i partiti antifascisti si scambiarono la promessa di fare insieme un lungo tratto di strada verso l’avvenire, fino a quando ogni italiano abbia veramente e non soltanto sulla carta “un’esistenza libera e dignitosa”.

Lo stesso Spinelli nel carcere di Ventotene immaginava l’Europa unita. Un’ utopia in cui paesi storicamente in lotta tra loro si univano e costruivano insieme un futuro di pace e prosperità. Quel sogno si è veramente attuato, grazie al quale abbiamo vissuto 80 anni di pace. Certo non è stato e non è facile tenere uniti 27 paesi l’uno diverso dall’ altro per storia, lingua, cultura e tradizioni.

Ma nonostante la lentezza dei processi democratici e il difficile equilibrio da mantenere, finora noi Europei ce l’abbiamo fatta. Ora le sfide si sono moltiplicate per i venti di guerra che soffiano da ogni parte, il disegno di pace è messo in discussione dal “attivismo muscolare” americano, dai conflitti a livello commerciale, dai sovranismi e dai nazionalismi. Credo che in questo momento storico siamo chiamati a resistere, ad andare controcorrente, ad andare nella direzione dell’unità fra i popoli, quelli Europei puntando a un’unione politica europea con una difesa comune; e concordia con tutti gli altri popoli difendendo e rafforzando gli organismi internazionali come le Nazioni Unite.

Non dobbiamo dare per scontata né la democrazia né la libertà. La Costituzione nei suoi principi fondamentali ci parla di libertà: libertà di pensiero, di parola, di associazione, di manifestazione, di parlare la propria lingua, di professare la propria religione. Parla di uguaglianza nella vita sociale e di fronte alla legge. Parla di diritto alla salute e all’ istruzione per tutte e tutti. Di diritto all’ asilo per lo straniero che va accolto quando viene da un paese dove non siano garantiti i diritti della nostra Costituzione! Parla di diritto ad associarci in sindacati e diritto alla partecipazione alla vita pubblica. Quanto si dà per scontato tutto ciò e sbadigliamo annoiati quando siamo chiamati ad andare a votare!

Quando rinunciamo al voto, non pensiamo che stiamo rinunciando a un nostro diritto, quello di scegliere i nostri rappresentanti, delegati a governare per un certo tempo, in quel preciso momento storico, seguendo un determinato programma. Quando si lascia un vuoto democratico, questo può essere riempito da chi si vuole appropriare della cosa pubblica, traendone profitto, calpestando le istituzioni democratiche e cedendo a tentazioni autoritarie.

Noi popoli della terra non dobbiamo permettere che vinca il cinismo, la disumanità e l’avidità. Potremo impedirlo solo se avremo a cuore le persone, i beni comuni, la Costituzione, la nostra Europa, la pace e la libertà, partecipando alla vita pubblica e lottando per difendere i valori democratici.

Concludo con le parole di Altiero Spinelli: “La grande novità della Resistenza fu questa: che ogni partigiano andò in montagna per una sua libera scelta, per rivendicare contro la tirannia la sua dignità di persona. Anche oggi, nella lotta politica, il conseguimento della pari dignità sociale di ogni persona, è il programma minimo che la Resistenza ha affidato alla Costituzione.”

Non sia solo un sogno una biblioteca adeguata a una città del ventunesimo secolo

Non sia solo un sogno una biblioteca adeguata a una città del ventunesimo secolo

Un pubblico coinvolto e interessato ha preso parte questa sera all’evento organizzato dal Forum cultura del PD, coordinato da Sabrina Morena, “Ci vediamo in biblioteca?”

L’iniziativa è nata per affrontare il tema della Biblioteca e della sua missione che non sia solo luogo di conservazione della conoscenza, ma anche luogo della condivisione e della socialità. 

“Abbiamo domandato al Comune quale sia il progetto di biblioteca che sta alla base della riqualificazione, se corrisponda alle necessità della popolazione, profondamente mutate in questi decenni, come profondamente mutata è la nostra società.”

Lo dichiara Maria Luisa Paglia, segretaria del PD e moderatrice dell’incontro.

Temiamo che i finanziamenti non siano sufficienti a terminare i lavori di riqualificazione della Hortis e di restauro di palazzo Biserini e così si protrarranno all’infinito, come accade per molte opere pubbliche che la Giunta Di Piazza non riesce a portare a termine. Le risposte dell’Assessore De Blasio sono state vaghe e poco convincenti.

All’incontro hanno partecipato: Maria Stella Rasetti, dirigente del Servizio Cultura e Tradizioni, Turismo e Informatica del Comune di Pistoia; Diego Marani, scrittore, ex funzionario europeo incaricato della diplomazia culturale dell’UE e già Direttore dell’istituto Italiano di Cultura di Parigi; Bianca Cuderi, già dirigente delle Biblioteche del Comune di Trieste

 

 

 

Dimissioni anticipate del direttore del Teatro Rossetti: sia fatta chiarezza

Dimissioni anticipate del direttore del Teatro Rossetti: sia fatta chiarezza

Assistiamo con preoccupazione a quanto in questi giorni sta avvenendo all’interno della principale istituzione teatrale di prosa della Regione.”

Lo afferma Sabrina Morena, coordinatrice del Forum cultura del Pd di Trieste.

La scelta improvvisa del Direttore, Paolo Valerio, avviene mentre vi è un Consiglio di Amministrazione in regime di prorogatio. Che un direttore molto prima della scadenza del contratto abbandoni una istituzione prestigiosa per assumere un altro incarico, e che questo avvenga in un periodo molto positivo per il teatro, con incassi e presenze in forte aumento, temiamo sia sintomo di una situazione fortemente conflittuale tra le figure poste alla guida del teatro stesso che, poiché si parla di una istituzione pubblica, è urgente sia portata alla conoscenza della cittadinanza.

È evidente che il teatro si trovi in una situazione di stallo dirigenziale e che la prima azione da mettere in campo per superarlo passa per il nuovo Consiglio di Amministrazione.

Auspichiamo che i membri del nuovo Consiglio siano scelti con le competenze necessarie e non per meri equilibri di partito”.

Conclude Morena.

Il futuro del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia “Il Rossetti” è in gioco e le istituzioni devono garantire il buon funzionamento di un ente di tale importanza per la vita della comunità cittadina e regionale.

Musei a orario ridotto? La decisione contraddittoria che interroga il futuro di Trieste

Musei a orario ridotto? La decisione contraddittoria che interroga il futuro di Trieste

In una recente dichiarazione, l’assessore ha sollevato più dubbi che risposte riguardo la decisione della giunta di ridurre gli orari di apertura dei musei della città.

Se il futuro di Trieste è orientato verso il turismo, come affermato ripetutamente dal sindaco e dalla sua amministrazione, sembra paradossale che si voglia limitare l’accesso ai principali attrattori culturali, essenziali sia per i turisti che per i cittadini”.

Lo dichiara Sabrina Morena, vicesegretaria del PD di Trieste e coordinatrice del Forum Cultura.

L’assessore Rossi ha evidenziato la necessità per l’intera giunta di prendere piena consapevolezza del ruolo del turismo, sottolineando l’importanza di un bilancio coerente e di interventi urbanistici e viabilistici adeguati, in modo che i benefici del turismo non si traducano in disagi per i residenti.

Una delle questioni più critiche riguarda la gara d’appalto che ha portato alla riduzione degli orari di apertura, influenzando anche gli orari di lavoro degli operatori museali. Questo solleva interrogativi non solo sull’efficacia della gestione municipale del patrimonio culturale, ma anche sulle condizioni lavorative del personale impiegato.

Nonostante le migliorie salariali degli ultimi anni, la precarietà rimane una costante preoccupante per questi lavoratori, una condizione che merita maggiore stabilità e chiarezza. Se si riduce l’orario di lavoro, non vorremmo che si riducessero anche le paghe”.

Aggiunge Sabrina Morena.

I musei, per la loro intrinseca vocazione, dovrebbero essere centri di aggregazione e formazione permanente, aperti a lungo al pubblico. Tuttavia, questa riduzione oraria sembra fare il contrario, limitando l’accesso alla cultura e, di conseguenza, la lotta contro l’ignoranza e la solitudine, nonché la promozione della coesione sociale.

Questo approccio contraddittorio solleva seri dubbi sulle reali priorità e sulla visione futura dell’amministrazione cittadina. La giunta si trova quindi di fronte a un bivio cruciale: continuare su questa strada di restrizioni o rivedere la propria strategia per valorizzare pienamente i musei come risorse vitali per il benessere culturale, sociale ed economico di Trieste? La risposta a questa domanda sarà determinante per definire il futuro della città.

Commissione Pari Opportunità, Morena: troppo esigua la voce in bilancio 

Commissione Pari Opportunità, Morena: troppo esigua la voce in bilancio 

Hanno espresso voto contrario le commissarie di parità Sabrina Morena e Sara Gattesco all’approvazione del bilancio ieri in Commissione Pari Opportunità del Comune di Trieste.

A fronte di 876 milioni di bilancio, soltanto 38.000 sono destinati alle pari opportunità e poco alle iniziative contro la violenza sulle donne. È una decisione che non tiene conto delle urgenze evidenziate dall’attualità, da cui deriva una necessità immediata di intervento a tanti livelli”. 

Lo fa notare Sabrina Morena, Pd.

Morena ha inoltre sottolineato la mancanza di volontà della giunta Di Piazza rispetto alla stesura del Bilancio di Genere, dal quale si vedrebbero in modo approfondito le azioni positive o le mancate azioni in favore della parità di genere. La maggioranza ha purtroppo bocciato la proposta delle opposizioni perché si stilasse un bilancio di genere, rinunciando a uno strumento di trasparenza serio ed efficace. 

“Una cifra davvero irrisoria quella stanziata se si pensa a quanto destinato al progetto insostenibile dell’ovovia” che è anche la ragione del voto contrario: Morena ha bocciato in commissione tutta l’operazione del porto Vecchio che vede una tassa di concessione di 200.000 dopo il terzo anno per 50 anni che dovrà pagare l’impresa vincitrice.

Davanti a un’operazione immobiliare di ampia portata ci sembra anche questa una previsione di entrata nelle casse comunali molto esigua. Quindi se la coperta è corta, come dice l’Assessore Bertoli, lo è perché non si vogliono prevedere delle entrate più sostanziose da chi fa affari nella nostra città.” 

Così conclude Morena.

Presentazione del libro «Sono schizofrenica e amo la mia follia», incontro con l’autrice Elena Cerkvenič

Presentazione del libro «Sono schizofrenica e amo la mia follia», incontro con l’autrice Elena Cerkvenič

29 Novembre 2024 ore 18:00 20:00

Sono schizofrenica e amo la mia follia

L’incontro bilingue è promosso dalla Componente slovena del PD, la Società Culturale Slovena – Tabor, la Biblioteca Pinko Tomažic e Compagni in collaborazione con la libreria Librarna.

La senatrice Tatjana Rojc e Sabrina Morena dialogheranno con l’autrice, una donna eccezionale e una grande operatrice culturale che da anni si impegna per diffondere la conoscenza della lingua e della cultura slovena tra il pubblico italiano, nonché per promuovere l’uguaglianza di genere.

Il libro è un toccante e coraggioso memoir in cui l’autrice descrive la sua malattia, che è sopraggiunta inaspettatamente nella sua vita e l’ha cambiata radicalmente.

L’evento sarà l’occasione per ricordare l’eccezionale figura di Franco Basaglia, uno dei protagonisti della cosiddetta “Rivoluzione Psichiatrica”, che è iniziata a Gorizia nel 1961 e si è sviluppata a Trieste.

Il libro Sono schizofrenica e amo la mia follia, pubblicato quest’estate dalla casa editrice milanese Meltemi, potrà essere acquistato durante l’evento grazie alla collaborazione della libreria Librarna.

 

 

Via del Ricreatorio 1
Trieste, TS 34151 Italy
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