Il Comune disattende gli impegni: le famiglie del Comprensivo Weiss pagano il prezzo dell’approssimazione

Il Comune disattende gli impegni: le famiglie del Comprensivo Weiss pagano il prezzo dell’approssimazione

I lavori pubblici a Trieste: tra promesse mancate e disagi per le famiglie

Ancora una volta, un cantiere mal pianificato si trasforma in un problema per le famiglie triestine. Questa volta tocca ai genitori degli alunni dell’Istituto Comprensivo Tiziana Weiss, che si trovano a fare i conti con una situazione ben diversa da quella che il Comune aveva loro garantito appena un anno fa. Nessun disagio, nessun trasloco, una riqualificazione ordinata e senza impatti sulla vita quotidiana degli studenti: queste erano le promesse del 2023. Promesse che oggi si rivelano, purtroppo, parole al vento.

Come ha denunciato il consigliere comunale del Partito Democratico Luca Salvati, primo firmatario della richiesta di convocazione della Commissione V, la realtà è un’altra: i ragazzi della scuola media “Stuparich” dovranno trasferirsi al Molo IV, attraversando quotidianamente la città per poter frequentare le lezioni. E tutto questo, senza certezze su un servizio di trasporto adeguato.

Questionari al posto di soluzioni

Invece di affrontare seriamente il problema, l’amministrazione ha pensato bene di proporre un questionario ai genitori, invitandoli a scegliere tra abbonamenti gratuiti per i mezzi pubblici o un servizio di bus dedicato solo per l’andata. Per il ritorno, ognuno si arrangi. Una non-soluzione che ha comprensibilmente fatto infuriare le famiglie.

“Un brutto errore”, ha detto Salvati in Commissione, rilanciando con una proposta concreta: utilizzare la Caserma di via Rossetti, una sede molto più vicina, già discussa in passato, che rappresenterebbe un’alternativa logica ed efficace.

L’emergenza edilizia scolastica e il nodo trasporti

Il caso dell’Istituto Weiss si inserisce in un quadro più ampio di difficoltà e criticità nella gestione degli interventi edilizi scolastici da parte dell’amministrazione comunale. Troppe volte si è assistito a lavori mal pianificati, comunicazioni tardive, disagi evidenti per le famiglie che devono riorganizzare le proprie giornate tra lavoro e scuola. Il Comune, ancora una volta, non ha previsto alcun sostegno concreto alle famiglie coinvolte, scaricando su di loro l’onere di gestire gli effetti di una cattiva programmazione.

La consigliera dem Rosanna Pucci, già attiva sul tema con la denuncia dello stato dei bagni alla scuola Giotti, ha ribadito la necessità di un patto sul servizio di scuolabus che coinvolga in modo strutturato genitori, scuola e amministrazione. È l’unico modo per evitare nuove “storie ad ostacoli” come quella – già emblematica – delle scuole Sauro-Spaccini.

Una città che perde il controllo sui propri cantieri

La vicenda del Weiss è solo l’ultima tappa di una crisi più ampia: il Comune di Trieste mostra ormai gravi difficoltà nella gestione dei lavori pubblici, non solo in termini di tempi ma anche di qualità e capacità di ascolto del territorio. Da Porto Vecchio agli edifici scolastici, passando per le piazze e le strade, si moltiplicano i casi di ritardi, modifiche improvvisate e assenza di dialogo.

Serve una svolta vera, fatta di trasparenza, pianificazione e rispetto per i cittadini, a partire dai più piccoli e dalle loro famiglie. I genitori degli alunni del Weiss non stanno chiedendo favori: pretendono semplicemente che il Comune mantenga la parola data.

Toponomastica, mozione PD per intitolazione strade al femminile

Toponomastica, mozione PD per intitolazione strade al femminile

La toponomastica può farsi parte attiva e responsabile nell’azione di recupero della memoria storica delle donne che hanno agito e prodotto cultura.”

Così Laura Famulari, consigliera Dem e vicepresidente del Consiglio comunale, di cui si è discussa la mozione depositata in occasione della campagna ANCI «8 marzo, tre donne, tre strade – Toponomastica femminile».

Riteniamo fondamentale mostrare a cittadine e cittadini il ruolo che le donne hanno avuto nell’evoluzione della storia, delle scienze e delle arti e offrire in tal modo alle giovani generazioni una pluralità di prospettive che permettano di superare gli stereotipi imposti in modo pervasivo nel nostro vissuto quotidiano.

Per questo motivo chiediamo al Sindaco di intitolare le prossime vie, aree verdi, rotonde, sentieri, piste ciclabili etc. a figure femminili, locali o nazionali, al fine di ridurre l’attuale divario nella memoria collettiva.

Durante la Commissione, la consigliera Rosanna Pucci ha portato all’attenzione la figura di Margherita Hack, già oggetto di varie sue mozioni precedenti per la titolazione di una via e la dedica di una statua. Il dott. Sicco presente in Commissione ha informato che la commissione toponomastica ha accolto la richiesta di intitolare una via a Margherita Hack.

Nella mozione, le richieste sono volte a far sì che all’interno delle Commissioni toponomastiche deputate alla selezione dei nomi a cui dare pubblico merito, sia paritaria la componente femminile proveniente dai diversi settori della cultura di genere; che i Comuni siano dotati di un Regolamento toponomastico che suggerisca criteri di equità; che venga favorito un confronto partecipato sulle scelte dei nomi, attivando progetti di ricerca per una cittadinanza attiva e consapevole.

Porto Vecchio, sopralluogo utile ma tardivo: sei mesi di rinvii confermano l’opacità della Giunta

Porto Vecchio, sopralluogo utile ma tardivo: sei mesi di rinvii confermano l’opacità della Giunta

Dopo sei mesi di attesa, finalmente la Commissione consiliare ha effettuato il tanto atteso sopralluogo nell’area di Porto Vecchio, richiesto il 2 ottobre 2024 dalla consigliera Rosanna Pucci del Partito Democratico e sottoscritto da tutte le forze di opposizione. Un ritardo che non può essere liquidato come una mera questione “organizzativa” o meteorologica.

Si tratta di una scelta politica precisa, con cui l’amministrazione Dipiazza ha tentato di svilire il ruolo del Consiglio comunale e indebolire la possibilità di compiere valutazioni consapevoli sulla trasformazione urbanistica più importante per il futuro di Trieste”.

Lo afferma a margine Rosanna Pucci.

Il sopralluogo, seppur tardivo, ha confermato l’utilità dell’iniziativa. La consigliera Pucci ha sottolineato come la visita sul posto abbia permesso di comprendere davvero le destinazioni d’uso degli edifici, la loro dimensione reale e la complessità del sito, cosa che nessuna planimetria avrebbe potuto restituire.

Abbiamo visto da vicino gli edifici vincolati, quelli oggetto del project financing e quelli destinati alla Regione – ha spiegato Pucci –. Solo così è stato possibile rendersi conto della portata della trasformazione e della necessità di monitorarla con la massima attenzione”.

Continua Pucci.

Eppure, questo accesso conoscitivo è stato concesso solo dopo che il Consiglio si era già espresso sulla proposta Costim, approvata a metà ottobre 2024. Una tempistica che lascia pochi dubbi sull’intento dell’amministrazione: limitare l’azione di controllo e informazione dei consiglieri. L’ennesima dimostrazione di un approccio opaco e arrogante da parte della Giunta, che non è nuova a forzature e ritardi nel percorso di confronto istituzionale.

Il sopralluogo è cominciato con un acceso scambio tra la consigliera Pucci e il presidente della Commissione, Cinquepalmi (FdI), proprio sul tema del ritardo. L’assessore Bertoli ha ribadito che le destinazioni d’uso previste dal Piano Regolatore 2021 sono vincolanti e garantite dal partenariato pubblico-privato. Ma questa rassicurazione non cancella il dubbio che il Consiglio sia stato posto, di fatto, davanti a un fatto compiuto.

Sul piano tecnico, le problematiche non mancano. Se da un lato l’Ingegnere Bernetti ha spiegato la funzione futura di ogni edificio, dall’altro sono emerse criticità concrete. In particolare, il cantiere del viale monumentale – una delle opere chiave del piano di rigenerazione– è afflitto da infiltrazioni d’acqua marina. Per fronteggiarle sono previste trincee profonde e pompe ausiliarie, soluzioni tecniche che lasciano intendere una fragilità di base nella progettazione del sito e un rischio elevato di ritardi.

Non è la prima volta che l’amministrazione Dipiazza inciampa nella gestione dei lavori pubblici. La storia recente della città è costellata di inaugurazioni rinviate, cantieri aperti a rilento, progetti annunciati e mai decollati.

Ecco perché il Partito Democratico continua a denunciare, con fermezza, la mancanza di trasparenza e pianificazione su Porto Vecchio. Non si tratta solo di una questione procedurale: è una visione di città che si gioca, un’idea di sviluppo che dovrebbe appartenere a tutti e non essere calata dall’alto sotto dettatura di singoli interessi.

Trieste ha davanti a sé un’opportunità storica. Ma se vogliamo che Porto Vecchio diventi davvero la leva per lo sviluppo sostenibile e inclusivo della città, bisogna restituire piena dignità al confronto democratico e al ruolo del Consiglio comunale. Per questo, il PD continuerà a vigilare, a proporre, a informare i cittadini.

Scuole Sauro-Spaccini: rischio mancato rientro e perdita fondi PNRR?

Scuole Sauro-Spaccini: rischio mancato rientro e perdita fondi PNRR?

Sono due tra i molteplici quesiti rivolti alla Giunta Dipiazza dalla consigliera comunale Rosanna Pucci, riguardo alla situazione stagnante che sta caratterizzando ormai da troppo tempo l’intervento di ristrutturazione del complesso scolastico Sauro-Spaccini-Dante di via Tigor n.3, via Colonna n.1 e via Madonna del mare n.11.

Tutta la comunità scolastica è preoccupata: genitori, insegnanti, educatori si chiedono se questi ritardi nei lavori inficeranno nel rientro, previsto per l’anno scolastico 2026-27, dei bambini nelle loro scuole originarie a San Vito. E condivido con loro una certa apprensione, dopo aver letto gli atti relativi alla perizia suppletiva e di variante, risalenti allo scorso ottobre, da cui emerge una serie di nuovi interventi da apportare.” 

Lo afferma la consigliera comunale dem, Rosanna Pucci, che ha dato seguito formale depositando un’interrogazione comunale. 

Il ritardo dei lavori

Fino a ottobre 2024, lo scavo per la formazione delle strutture di fondazione non era stato ancora iniziato, e la situazione richiedeva, inoltre, interventi migliorativi per la resistenza e la funzionalità delle murature portanti, una diversa modalità di scavo archeologico richiesto dalla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio, saggi stratigrafici, la rimozione di pavimenti in vinile-amianto, il trasporto di elementi lapidei ecc..

Un elenco di interventi che, di fatto, ha aumentato i costi di circa 450 mila euro, ma soprattutto ha spostato i termini di ultimazione lavori al 19 ottobre 2025, ben tre mesi dopo quelli previsti.

Ma se dalla perizia di ottobre scorso, i lavori si sono fermati ulteriormente, ad oggi sono sospesi, è logico pensare che la loro conclusione slitterà conseguentemente, ed è altrettanto lecito nutrire dei dubbi rispetto alla data di rientro degli alunni a scuola e dei termini imposti per i fondi PNRR.

E proprio per avere delle risposte certe da parte dell’amministrazione comunale, è stata predisposta un’interrogazione a prima firma Pucci su questa questione infinita.

Nell’eventualità, non augurata che i lavori continueranno per anni, invito la Giunta comunale a trovare per tempo un edificio scuola-contenitore a San Vito, ad esempio la (scuola “De Amicis” di via Combi, perché gli alunni, i genitori e gli insegnanti hanno il diritto di sapere con certezza i prossimi sviluppi che riguarderanno la loro scuola, anche per poter programmare con serenità la loro vita”.

Conclude la consigliera Pucci.

La risposta controversa dell’assessore Lodi

Rispondendo all’interrogazione l’assessore Lodi respinge le critiche ritenendo che non sussistano situazioni stagnanti ma normali contrattempi tipici dei lavori svolti su immobili vincolati. In questo caso lo stop si è reso necessario per riadattare le opere strutturali ai reperti archeologici rinvenuti sotto la palestra.

Non sfugge però che l’assessore abbia fissato il termine dei lavori in tempo utile per l’anno scolastico 2026-2027, spostandolo di dodici mesi rispetto alle sue recenti dichiarazioni, pericolosamente a cavallo del limite tassativo imposto dalla rendicontazione dei progetti sostenuti dal PNRR, cioè il 30 giugno 2026.  

Non sfugge neppure che i lavori siano fermi da ben quattro mesi e che l’assessore nulla abbia chiarito in merito ai costi che, con il prolungarsi del cantiere, saranno inevitabilmente destinati a salire.

Certo che anche l’intervento sulla Sauro-Spaccini si va ad aggiungere al lungo elenco di appalti mal gestiti dall’assessorato ai lavori pubblici, come la galleria Foraggi, l’ex caserma di Roiano, il ponte sulle rive, il tram di Opicina per fare degli esempi.

Scuole Dardi, Miela Reina e Julia: disagi continui e infrastrutture inadeguate

Scuole Dardi, Miela Reina e Julia: disagi continui e infrastrutture inadeguate

Nelle scuole di Trieste, la situazione è diventata insostenibile a causa delle numerose e ripetute problematiche infrastrutturali. La consigliera comunale del Partito Democratico, Rosanna Pucci, mette in luce una gestione comunale che procede in emergenza, incapace di pianificare a lungo termine e pronta solamente a fornire promesse mai mantenute.

L’Istituto Comprensivo, che include le scuole Dardi, Miela Reina e Julia, sta crescendo in numero di studenti e necessita urgentemente di spazi adeguati. Un problema significativo è la turnazione della mensa che coinvolge 350 bambini e 31 adulti, tra insegnanti ed educatori, costretti a turni estenuanti con l’ultimo che inizia alle 13:40, decisamente tardi per i bambini impegnati in lezione dalle 8 del mattino.

Rosanna Pucci ha preso posizione, proponendo una soluzione pratica: l’adibizione di un secondo locale della scuola per la preparazione dei pasti, per alleviare la pressione sul piccolo cucinotto attualmente in uso, con l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa per i pasti.

La consigliera ha inoltre depositato una mozione per affrontare non solo la questione della mensa, ma anche per l’installazione di una rete di protezione sul soffitto della palestra della scuola media “Divisione Julia”. Tale misura è necessaria per prevenire danni causati dai palloni, che attualmente impediscono lo svolgimento di attività sportive con la palla.

Un altro punto critico è la riqualificazione del giardino interno alla scuola Dardi, una richiesta avanzata anni fa e che aveva visto il sindaco Dipiazza e l’assessore Lodi promettere interventi durante un sopralluogo nel giugno 2022. A distanza di più di due anni, questi lavori non sono ancora iniziati.

Di fronte a questo scenario di promesse non mantenute e ritardi inaccettabili, la Consigliera Pucci ha annunciato che solleverà un’interrogazione per ottenere risposte concrete sui motivi di questi ritardi e per spingere l’amministrazione comunale ad agire in modo responsabile e tempestivo per risolvere queste criticità che influenzano negativamente la quotidianità e l’apprendimento dei nostri bambini.

Coro e orchestra del Teatro Verdi: Dipiazza si attivi per rafforzare gli organici

Coro e orchestra del Teatro Verdi: Dipiazza si attivi per rafforzare gli organici

Il Teatro Verdi è uno dei più rappresentativi emblemi della cultura della città di Trieste. La sua produzione artistica deve essere di alto livello e, dunque, anche i suoi artisti devono esserlo. Pertanto, alla luce della decisione presa dalla Direzione del teatro, che prevede di affiancare al Coro stabile un coro amatoriale, quello del Friuli Venezia Giulia, nell’opera in programma per marzo ‘Der fliegende Holländer’ di Wagner, ho ritenuto doveroso invitare il sindaco Dipiazza, che è il Presidente della Fondazione del Teatro Verdi, ad attivarsi con la Direzione del teatro per risolvere la questione, che desta molte preoccupazioni, sia tra i coristi che tra i sindacati”.

 

Lo dichiara la consigliera comunale Rosanna Pucci, che ha dato seguito formale, depositando una mozione comunale nella quale si chiede, oltre alla risoluzione della questione suddetta, anche l’implementazione di un piano di assunzioni per rafforzare gli organici del Coro e dell’Orchestra e la costituzione di una graduatoria di coristi idonei.

Va evidenziato che gli organici del Teatro Verdi sono attualmente numericamente inferiori a quelli previsti dal Ministero della Cultura, 40 su 58 per il coro e 58 su 84 per l’orchestra. Va da sé che se gli organici fossero completi non ci sarebbe il bisogno di attingere personale da altre parti.

Il Teatro Verdi non è solo una prestigiosa istituzione culturale di Trieste, ma è anche un simbolo dell’anima storica e identitaria della città dove si fondono il melodramma romantico e verista, espressione della grande tradizione italiana e gli echi della Gesamtkunstwerk, l’opera d’arte totale di area tedesca e mitteleuropea.

Questa sintesi unica rende il Teatro Verdi un luogo fondamentale per la città, non solo per l’intrattenimento artistico, ma anche per il mantenimento e la valorizzazione della memoria storica e culturale di Trieste. Un luogo esclusivo e fecondo nel panorama italiano dei teatri d’opera.

La gestione della cultura “alta”, tuttavia, sembra essere trattata con superficialità dall’attuale amministrazione comunale e dal sindaco Dipiazza, che, in quanto Presidente della Fondazione Teatro Verdi, ha precise responsabilità nella tutela e nella promozione di questa eccellenza cittadina.

La scelta di affiancare al Coro stabile un coro amatoriale è solo l’ultima di una serie di decisioni che sembrano indicare una scarsa attenzione e un approccio poco lungimirante verso il futuro del Teatro.

In un momento in cui altre città italiane investono per rendere i loro teatri più competitivi e attrattivi, Trieste rischia di restare indietro. Questo è un rischio che Trieste non può permettersi di correre.

La cultura è una risorsa strategica e un motore di crescita economica, oltre che un valore identitario. Non garantire al Teatro Verdi gli strumenti adeguati per mantenere standard di eccellenza equivale a penalizzare l’intera comunità triestina.

Il sindaco Dipiazza deve assumersi le sue responsabilità e attivarsi immediatamente per invertire questa rotta.

L’impegno del PD per la sicurezza della scuola San Giusto: l’amianto c’è e sarà rimosso

L’impegno del PD per la sicurezza della scuola San Giusto: l’amianto c’è e sarà rimosso

Il recente successo ottenuto in IV Commissione consiliare che ha preso in carico il problema della questione dell’amianto alla Scuola San Giusto segna un importante passo avanti nella lotta per la sicurezza nelle nostre scuole.

La Consigliera Rosanna Pucci ha giocato un ruolo chiave nell’indirizzare l’attenzione su questa urgente problematica, facendosi portavoce delle ampie preoccupazioni dopo il crollo degli intonaci all’interno dell’edificio scolastico.

Questo caso ha rivelato non solo la presenza di amianto —fino ad ora taciuta dalla Giunta comunale— ma anche la gravità della negligenza da parte dell’amministrazione, che ha omesso di comunicare i rischi alla comunità.

L’amianto, noto per i suoi effetti nocivi sulla salute, è stato rinvenuto nella colla dei pavimenti di due aule del plesso scolastico, un dettaglio che ha intensificato l’urgenza di un intervento.

La mozione presentata dalla Consigliera Pucci ha re-indirizzato i lavori che fanno parte di un ampio progetto di ristrutturazione, già appaltato per un valore di 300 mila Euro; lavori che ora, oltre al rifacimento dei solai, assicureranno anche la rimozione dell’amianto, garantendo la sicurezza e la funzionalità degli spazi didattici per il futuro.

Il Partito Democratico si è impegnato a monitorare da vicino il progresso dei lavori, per assicurare che vengano completati tempestivamente e che gli studenti possano tornare quanto prima in un ambiente sicuro e adeguatamente equipaggiato.

La reattività del Partito Democratico in questa vicenda evidenzia l’importanza di una politica che risponde con rapidità alle emergenze e che lavora incessantemente per la trasparenza e la sicurezza.

Questo risultato dimostra l’importanza di una politica attenta e proattiva. Continueremo a lavorare per la sicurezza dei nostri bambini e per la trasparenza nelle decisioni che influenzano la nostra comunità.”

Ha commentato la Consigliera Pucci.

Il caso della Scuola San Giusto serve come promemoria del ruolo importante che la politica può giocare nel migliorare direttamente le condizioni di vita delle persone, specialmente in ambienti sensibili come le scuole. L’azione decisa e informata del PD di Trieste rappresenta un modello di impegno civico e responsabilità.

Scuolabus Sauro-Spaccini, soluzione a portata di mano ma l’assessore de Blasio la snobba

Scuolabus Sauro-Spaccini, soluzione a portata di mano ma l’assessore de Blasio la snobba

Il servizio scuolabus per le scuole “Sauro-Spaccini”, cruciale per le famiglie colpite dalla ristrutturazione scolastica, torna al centro del dibattito politico.

In una recente sessione della Quinta commissione, presieduta da Manuela Declich (Lega), la consigliera comunale del PD Rosanna Pucci ha portato all’attenzione pubblica l’urgenza di ripristinare un servizio scuolabus adeguato. La ristrutturazione della sede di via Tigor ha forzato gli alunni a spostarsi lontano, a San Giacomo, rendendo il trasporto un servizio non più optional ma essenziale. Nonostante ciò, l’assessore all’istruzione ha impostato barriere quasi insormontabili, come la frequenza minima del 60% per mantenere attivo il servizio, una politica che ha causato la cancellazione delle corse delle 13:35, i giovedì di del mese di novembre.

L’approccio dell’amministrazione, descritto dall’assessore all’educazione Maurizio de Blasio, punta sulla sostenibilità finanziaria del servizio, ma sembra trascurare le reali esigenze delle famiglie.

Di fronte a questa rigidità, Pucci ha presentato una soluzione chiara e fattibile: l’utilizzo di un minibus da 20 posti per il trasporto dei 13 bambini, già nel parco mezzi di Trieste Trasporti, con un costo gestibile di meno di 5000 Euro all’anno, coperto anche dai fondi della Fondazione Crt che ha elargito 30 mila euro per sostenere il servizio.

Questa proposta garantirebbe la ripresa della corsa eliminata, ma l’assessore De Blasio non ha accolto l’iniziativa, continuando a penalizzare ingiustamente studenti e famiglie. L’ostinazione dell’amministrazione di destra nel limitare un servizio fondamentale come lo scuolabus riflette una gestione che privilegia la burocrazia a scapito del benessere dei suoi cittadini più giovani e delle loro famiglie.

Lo ha dichiarato la Consigliera comunale del PD Rosanna Pucci. 

La battaglia della consigliera Pucci e di tutto il PD per un cambiamento è emblematica dell’importanza del ruolo dell’opposizione nel vigilare e sfidare le politiche comunali per garantire che nessun bambino venga lasciato indietro. La comunità deve sostenere queste iniziative e spingere per politiche più inclusive e attente alle reali necessità dei cittadini.

È tempo di far sentire la nostra voce e assicurare che l’educazione e il benessere dei nostri bambini siano sempre al primo posto nelle agende politiche.