Disabili: Pd Trieste, in ritardo assegni Fondo autonomia possibile

Disabili: Pd Trieste, in ritardo assegni Fondo autonomia possibile

Si moltiplicano le segnalazioni di ritardi nei pagamenti degli assegni del Fondo per l’Autonomia Possibile (FAP) alle famiglie fragili con componenti in condizione di gravissima disabilità. Due mesi senza ricevere le somme relative a sussidi fondamentali in situazioni di gravità non sono gestibili da tutte le famiglie, soprattutto da quelle con maggiore fragilità economica.
Il FAP infatti va a coprire parte dei costi relativi ad uno specifico progetto creato sulle necessità del beneficiario e i costi del progetto continuano a pesare anche in questi mesi di mancato finanziamento”.
L’allarme è rilanciato dal Pd di Trieste, che sta ricevendo segnalazioni di cittadini, attraverso l’Osservatorio permanente Salute e welfare del partito provinciale, riguardo ritardi nelle erogazioni del Fondo per l’autonomia possibile (FAP), un intervento economico rivolto a persone che, per la loro condizione di non autosufficienza, non possono provvedere alla cura della propria persona e mantenere una normale vita di relazione senza l’aiuto determinante di altri.
La segretaria provinciale Maria Luisa Paglia assicura che “saranno attivati anche i consiglieri comunali dem in modo da coinvolgere e sensibilizzare il Comune nel suo complesso su questo problema estremamente concreto”.
“Le famiglie – riferisce il coordinatore del Forum Flavio Paoletti – ci dicono che il ritardo è dovuto al fatto che gli enti responsabili aggiorneranno le pratiche alla nuova normativa entro il mese di marzo per poi rendere il servizio nuovamente operativo da aprile, quando verranno erogati anche i valori retroattivi. A un occhio esterno due mesi possono sembrare pochi ma non è così: le famiglie devono pagare e arrangiarsi per due mesi a causa di problemi organizzativi della macchina regionale e comunale”.
“I valori percepiti dai beneficiari dovrebbero mantenersi stabili o saranno rivisti al rialzo ma – precisa Paoletti – il vero problema è che la platea di beneficiari del fondo gravi gravissimi e FAP, è costituita spesso da famiglie fragili con un familiare affetto da una grave o gravissima disabilità che non possono interrompere i servizi di assistenza, in attesa di ricevere i fondi che sembra arriveranno appena tra due mesi”.
Consultori familiari, Maria Luisa Paglia, rappresentanti dem in prima linea

Consultori familiari, Maria Luisa Paglia, rappresentanti dem in prima linea

Allarmante sentire l’assessore alla Salute che ora teorizza la ‘razionalizzazione’ dopo averla già messa in atto chiudendo servizi pubblici e dirottando le risorse al privato. Riccardi lo abbiamo visto all’opera con le cesoie in mano a Trieste.

E’ anche per ribadire il nostro No a questo smantellamento della sanità pubblica che il Partito democratico sarà presente all’incontro in difesa Consultori familiari, pronti a contribuire ad un’azione comune. La nostra mobilitazione coinvolge tutti i rappresentanti istituzionali del Pd, consiglieri comunali e regionali fino al Parlamento se necessario. Siamo in prima linea”.
La segretaria del Pd provinciale di Trieste Maria Luisa Paglia, con il Forum Salute del partito, interviene sulla situazione dei servizi sanitari territoriali nel capoluogo giuliano, alla vigilia dell’incontro promosso dai comitati contro lo smantellamento dei consultori familiari.
“Sono importanti i centri di eccellenza che richiamano anche i pazienti da altre regioni eppure – rileva Paglia – proprio in questi giorni a Trieste è stato sospeso a data da destinarsi il Centro disforia di genere della Clinica Urologica. Gli ospedali per funzionare hanno bisogno di professionisti e tecnologie adeguate e di processi e protocolli operativi funzionali creati dai professionisti stessi e non calati dall’alto come accette”.