Troppo caldo nelle scuole e si studia con le finestre aperte.
Così commentano i consiglieri comunali triestini Giovanni Barbo, Valentina Repini e Fabiana Martini del Partito, i quali hanno presentato un’interrogazione sul tema del risparmio energetico
in realtà riguarda tutti gli edifici pubblici e che è di strettissima attualità, vista l’emergenza climatica e ambientale.
Così I consiglieri commentano la situazione climatica attuale :
Siamo all’assurdo, se gli insegnanti sono costretti a tenere aperte le finestre per abbassare la temperatura nelle aule dove studiano i ragazzi.
Per questo, nell’interrogazione si chiede chiaramente
.. come l’Amministrazione comunale intenda evitare disagi, spreco di risorse pubbliche e inquinamento da riscaldamento incontrollato. Oltre a dissipare energia e denaro, bisogna pensare anche alla salute: con temperature sui 20 gradi, riscaldare gli ambienti non fa bene né agli adulti né ai bambini.
Inoltre I consiglieri del gruppo chiedono anche che
le scuole siano provviste di termostato di regolazione della temperatura dell’ambiente e se sui radiatori siano installate le valvole termostatiche. Servono dispositivi che permettano al riscaldamento di spegnersi o accendersi quando la temperatura raggiunge i gradi desiderati. Proprio perché il problema riguarda tutti gli edifici pubblici chiediamo se vi è stata mantenuta la riduzione di un grado centigrado prevista dal Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) del 2014, che prevedeva una serie di azioni per ridurre l’emissione di CO2 del 20% entro il 2020