25 Aprile, scontro Fedriga-ANPI: il Partito Democratico al fianco della presidente Rizzetto

25 Aprile, scontro Fedriga-ANPI: il Partito Democratico al fianco della presidente Rizzetto

Durante le celebrazioni dello scorso 25 aprile alla Risiera di San Sabba, la presidente dell’ANPI di Padova Floriana Rizzetto, nel corso del suo intervento, sembra aver irritato il presidente della Regione Fedriga nel passaggio: “Anche le complesse vicende del confine orientale continuano a essere strumentalizzate per portare acqua alla propria parte politica spesso con autentiche manipolazioni di quanto è stato”.
Messaggio che è stato probabilmente travisato e che condividiamo come Partito Democratico perché si proietta verso la costruzione di un’Europa unita, senza più confini o filo spinato, senza respingimenti per coloro che scappano da guerre e persecuzioni, in cerca di un loro 25 aprile di speranza e democrazia.
Dichiara la segretaria del PD provinciale, Maria Luisa Paglia.
La presidente dell’ANPI ha definito “complesse” le vicende del confine orientale e che non meritano riduzionismo da parte di nessuno. A chi, da rappresentante delle istituzioni, parla di riduzionismo, replichiamo che dire che sui conflitti del passato ci sono forze politiche che speculano non è riduzionismo – tranne per chi, da esponente politico, si sente tirato in causa, evidentemente.
Continua Paglia: “La Resistenza non è solo un importante fatto storico, ma costituisce memoria vivente, attiva ed educante, in quanto da questo movimento di persone e idee hanno preso forma quelle Istituzioni che garantiscono oggi la convivenza dei cittadini in libertà anche con la coesistenza di opinioni diverse.”
Il modello migliore come riferimento può essere lo spirito dell’incontro tra i due Presidenti, non da ultimo ribadito in occasione del conferimento della laurea honoris causa a entrambi da parte dell’Università di Trieste, dove è stata ribadita la necessità di costruire un percorso sulla base degli elementi che ci uniscono e non che ci dividono, per continuare a costruire un cammino di pace per le nostre terre. Ed è questa la responsabilità maggiore a cui siamo chiamati oggi, con il voto alle europee, continuare a garantire anche questa libertà.