“La destra dice «no» anche al «controllo di vicinato»”
“Il no all’urgenza per la mozione contro i fenomeni criminosi a Trieste è l’ultima prova che a chiacchiere Dipiazza non lo batte nessuno e che la destra non vuole contenere gli episodi di violenza. Cosa serve ancora alla Giunta per prendere iniziative? Morti e feriti ci sono stati, danni a persone e cose pure, ma quando il Pd chiede una serie di misure per dare più sicurezza ai cittadini, non c’è nessuna urgenza. Eppure ora l’allineamento dei pianeti è perfetto, dal governo Meloni a Fedriga a Dipiazza hanno in mano tutto dalle guardie cinofile ai lagunari”. Lo dichiara il consigliere comunale Luca Salvati (Pd) rendendo noto che la conferenza dei capigruppo non ha considerato urgente discutere la mozione, sottoscritta da Partito democratico e Punto franco, recante “Promozione di cittadinanza attiva contro i fenomeni criminosi”.
“Oltre a chiedere di portare al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica il tema dell’aumento del personale delle forze dell’ordine e di un maggior coordinamento tra le stesse”, spiega il consigliere dem “proponevamo di “attivare forme di cittadinanza attiva a tutela della sicurezza cittadina come ad esempio il «controllo di vicinato» quale forma organica e strutturata di presidio del territorio comunale, promuovendo in tal senso un protocollo d’intesa con la Prefettura che ne disciplini in maniera rigorosa le funzioni e gli strumenti a disposizione”. “Abbiamo anche chiesto”, aggiunge Salvati “di valutare l’ipotesi di reintrodurre la figura del vigile di quartiere e di promuovere contestualmente un programma di incontri di presentazione del progetto alla cittadinanza, coinvolgendo attivamente le circoscrizioni, le associazioni e gli altri soggetti interessati al tema”.
“In un momento storico in cui i triestini hanno la percezione di una città sempre meno sicura”, per Salvati “ci sono gli strumenti per attivare il cosiddetto «controllo di vicinato», una delle esperienze più innovative nella prevenzione e contrasto del crimine che nulla ha a che fare con le ronde. Ma forse – conclude il consigliere dem – la destra preferisce uno stato d’allarme permanente”.