Perché diciamo no alla privatizzazione del nido di Roiano. La battaglia continua

Perché diciamo no alla privatizzazione del nido di Roiano. La battaglia continua

Nella discussione sulla delibera che propone di dare in concessione ad un soggetto privato il nuovo nido di Roiano, di proprietà pubblica e con ristrutturazione finanziata da fondi pubblici, abbiamo avuto modo di sottolineare con forza insieme agli altri gruppi di opposizione le tante incongruità del documento ma soprattutto la nostra contrarietà all’operazione tout court.

Un’operazione che è il cavallo di Troia per procedere con la privatizzazione e lo smantellamento dei servizi educativi, che da fiore all’occhiello della città passano ad essere, per la destra, una voce di costo come le altre, analogamente a quanto accade in Regione con la sanità. Ci opporremo a questo disegno con tutte le forze e con tutti gli strumenti a nostra disposizione.

Abbiamo sentito il Sindaco parlare di ottimizzazione delle risorse quando l’educazione è, invece, un investimento sul futuro delle nuove generazioni. Non abbiamo sentito una parola da Fratelli d’Italia, che è l’anima nera dietro questa proposta di concessione del servizio dall’alto e non ha nemmeno il coraggio di difenderla in aula.

Alle 3.15, dopo otto ore di discussione, quando eravamo appena all’inizio degli emendamenti, sotto l’occhio vigile e l’orecchio attento delle sigle sindacali e degli educatori precari presenti in aula, il centrodestra ha gettato la spugna chiedendo di interrompere.

Continueremo, anche in questi giorni, a chiedere di dare retta alle nostre osservazioni e anche alla voce critica della consigliera Brandi, che da ex assessora ha sottolineato come la proposta di dare in concessione ad un privato il nido di Roiano sia inaccettabile.

Lo facciamo per il bene della città, che dovrebbe essere la bussola dell’amministrazione di qualsiasi colore politico. Per il centrodestra di Trieste, invece, evidentemente non è così.