“Per il Porto franco internazionale di Trieste abbiamo l'occasione di passare dalle dichiarazioni di principio agli atti concreti. Con l'emendamento depositato al Dl Lavoro si danno al Governo sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge per porre in atto tutte le iniziative occorrenti per presentare alla Commissione europea una comunicazione volta a formalizzare la proposta di modifica del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, finalizzata all'esclusione della zona franca del porto di Trieste dal territorio doganale dell'Unione europea”. Lo afferma la capogruppo Pd nella commissione Politiche europee Tatjana Rojc, rendendo noto l'emendamento all'articolo 36 del Dl Lavoro, con cui si vuol far entrare in legge l'obbligo per il Governo di chiedere alla Commissione europea di dare piena attuazione al principio dell’extradoganalità della zona franca del porto di Trieste.
“C'è stato il fondamentale decreto attuativo per il Porto franco internazionale di Trieste – ricorda la senatrice dem – propiziato da Serracchiani e firmato nel 2017 da Delrio e Padoan, poi l'approvazione al Senato della mia risoluzione e il ddl che ho depositato nelle due ultime legislature, più di recente un ordine del giorno di maggioranza alla Camera: credo sia giunto il momento di porre un punto fermo e auspico che l'accordo sarà trasversale. Questa legge – sottolinea Rojc – è nell'interesse di un porto nazionale, di un territorio europeo per vocazione, di tutto il Paese”.
Nel testo dell'emendamento, articolato in due commi, si precisa che “costituiscono operazioni non imponibili: a) le cessioni di beni destinati a essere collocati in una zona franca o nelle aree dei punti franchi del porto di Trieste; b) le prestazioni di servizi inerenti alle cessioni di beni di cui alla lettera a); c) le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nei luoghi di cui alla lettera a)”. Le disposizioni indicate “entrano in vigore a seguito della procedura legislativa europea di esclusione dei punti franchi del porto di Trieste dal territorio doganale dell'Unione europea”.