UE: Čok, affermare l’importanza dei processi di integrazione europea per una città come Trieste

UE: Čok, affermare l’importanza dei processi di integrazione europea per una città come Trieste

Negli ultimi mesi, a seguito dell’evoluzione degli scenari internazionali, è ripreso un grande dibattito sul ruolo dell’Unione Europea, dibattito che si è tradotto in Italia soprattutto nella grande manifestazione a Roma del 15 marzo scorso. 

In tale occasione avevo presentato una mozione urgente per affermare l’importanza dei processi di integrazione europea per una città come Trieste e l’importanza quindi che la nostra città, a partire dal Comune, fosse partecipe a questi processi.”

Lo sottolinea Štefan Čok, consigliere comunale PD.

Benché alla mozione sia stata negata l’urgenza essa resta ancora attuale ed è per questo che dopo essere stata licenziata per l’aula dalla I commissione, sarà portata al dibattito del Consiglio comunale: se tanti comuni e sindaci italiani, di opposti schieramenti, hanno preso posizione sul tema negli ultimi mesi la nostra città non può, per il suo stesso interesse e per il suo ruolo nazionale e internazionale, essere da meno.

Accolgo la disponibilità espressa dall’amministrazione a poter dialogare sul tema in consiglio comunale, confidando che ciò porti a una chiara presa di posizione del Consiglio Comunale sul tema.”

Conclude Čok.

Salute mentale: Salvati, condivisa attenzione per psicologo gratuito

Salute mentale: Salvati, condivisa attenzione per psicologo gratuito

Positivo il confronto in commissione sul ‘progetto psicologo gratuito’ su cui si sono espressi con attenzione e interesse anche diversi esponenti della maggioranza che hanno condiviso il rilievo sociale del tema”.

Il consigliere comunale Luca Salvati (Pd), rende noto quanto emerso dal primo esame in commissione consiliare della mozione a sua prima firma recante “Attivazione psicologo gratuito”.

Sono purtroppo in aumento i casi di persone che necessitano di un supporto psicologico immediato ma si trovano in situazioni economiche che non consentono di rivolgersi a un professionista privato.

Il Comune può fare la sua parte per attivare un progetto che dia la possibilità di accedere a tutte e a tutti ai servizi di sostegno psicologico e di cura della salute mentale, come avviene da anni in diverse regioni d’Italia.

La mozione prevede che il sindaco e l’assessore competente si impegnino a riunire e coordinare un tavolo con l’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia, Asugi e i Consultori Familiari, per valutare la fattibilità e modi di attuazione del progetto.

Nel contesto di scelte obbligate generato dalle difficoltà in cui si trova il sistema sanitario regionale c’è chi si trova costretto a selezionare le visite mediche più urgenti da quelle meno urgenti ancorché necessarie. Ma la cura della salute mentale non è meno importante e sentita dalla popolazione rispetto a quella fisica, prova ne sia che i disturbi mentali rappresentano una delle principali fonti di sofferenza e invalidità in tutto il mondo”.

Conclude Salvati.

Il Comune disattende gli impegni: le famiglie del Comprensivo Weiss pagano il prezzo dell’approssimazione

Il Comune disattende gli impegni: le famiglie del Comprensivo Weiss pagano il prezzo dell’approssimazione

I lavori pubblici a Trieste: tra promesse mancate e disagi per le famiglie

Ancora una volta, un cantiere mal pianificato si trasforma in un problema per le famiglie triestine. Questa volta tocca ai genitori degli alunni dell’Istituto Comprensivo Tiziana Weiss, che si trovano a fare i conti con una situazione ben diversa da quella che il Comune aveva loro garantito appena un anno fa. Nessun disagio, nessun trasloco, una riqualificazione ordinata e senza impatti sulla vita quotidiana degli studenti: queste erano le promesse del 2023. Promesse che oggi si rivelano, purtroppo, parole al vento.

Come ha denunciato il consigliere comunale del Partito Democratico Luca Salvati, primo firmatario della richiesta di convocazione della Commissione V, la realtà è un’altra: i ragazzi della scuola media “Stuparich” dovranno trasferirsi al Molo IV, attraversando quotidianamente la città per poter frequentare le lezioni. E tutto questo, senza certezze su un servizio di trasporto adeguato.

Questionari al posto di soluzioni

Invece di affrontare seriamente il problema, l’amministrazione ha pensato bene di proporre un questionario ai genitori, invitandoli a scegliere tra abbonamenti gratuiti per i mezzi pubblici o un servizio di bus dedicato solo per l’andata. Per il ritorno, ognuno si arrangi. Una non-soluzione che ha comprensibilmente fatto infuriare le famiglie.

“Un brutto errore”, ha detto Salvati in Commissione, rilanciando con una proposta concreta: utilizzare la Caserma di via Rossetti, una sede molto più vicina, già discussa in passato, che rappresenterebbe un’alternativa logica ed efficace.

L’emergenza edilizia scolastica e il nodo trasporti

Il caso dell’Istituto Weiss si inserisce in un quadro più ampio di difficoltà e criticità nella gestione degli interventi edilizi scolastici da parte dell’amministrazione comunale. Troppe volte si è assistito a lavori mal pianificati, comunicazioni tardive, disagi evidenti per le famiglie che devono riorganizzare le proprie giornate tra lavoro e scuola. Il Comune, ancora una volta, non ha previsto alcun sostegno concreto alle famiglie coinvolte, scaricando su di loro l’onere di gestire gli effetti di una cattiva programmazione.

La consigliera dem Rosanna Pucci, già attiva sul tema con la denuncia dello stato dei bagni alla scuola Giotti, ha ribadito la necessità di un patto sul servizio di scuolabus che coinvolga in modo strutturato genitori, scuola e amministrazione. È l’unico modo per evitare nuove “storie ad ostacoli” come quella – già emblematica – delle scuole Sauro-Spaccini.

Una città che perde il controllo sui propri cantieri

La vicenda del Weiss è solo l’ultima tappa di una crisi più ampia: il Comune di Trieste mostra ormai gravi difficoltà nella gestione dei lavori pubblici, non solo in termini di tempi ma anche di qualità e capacità di ascolto del territorio. Da Porto Vecchio agli edifici scolastici, passando per le piazze e le strade, si moltiplicano i casi di ritardi, modifiche improvvisate e assenza di dialogo.

Serve una svolta vera, fatta di trasparenza, pianificazione e rispetto per i cittadini, a partire dai più piccoli e dalle loro famiglie. I genitori degli alunni del Weiss non stanno chiedendo favori: pretendono semplicemente che il Comune mantenga la parola data.

Toponomastica, mozione PD per intitolazione strade al femminile

Toponomastica, mozione PD per intitolazione strade al femminile

La toponomastica può farsi parte attiva e responsabile nell’azione di recupero della memoria storica delle donne che hanno agito e prodotto cultura.”

Così Laura Famulari, consigliera Dem e vicepresidente del Consiglio comunale, di cui si è discussa la mozione depositata in occasione della campagna ANCI «8 marzo, tre donne, tre strade – Toponomastica femminile».

Riteniamo fondamentale mostrare a cittadine e cittadini il ruolo che le donne hanno avuto nell’evoluzione della storia, delle scienze e delle arti e offrire in tal modo alle giovani generazioni una pluralità di prospettive che permettano di superare gli stereotipi imposti in modo pervasivo nel nostro vissuto quotidiano.

Per questo motivo chiediamo al Sindaco di intitolare le prossime vie, aree verdi, rotonde, sentieri, piste ciclabili etc. a figure femminili, locali o nazionali, al fine di ridurre l’attuale divario nella memoria collettiva.

Durante la Commissione, la consigliera Rosanna Pucci ha portato all’attenzione la figura di Margherita Hack, già oggetto di varie sue mozioni precedenti per la titolazione di una via e la dedica di una statua. Il dott. Sicco presente in Commissione ha informato che la commissione toponomastica ha accolto la richiesta di intitolare una via a Margherita Hack.

Nella mozione, le richieste sono volte a far sì che all’interno delle Commissioni toponomastiche deputate alla selezione dei nomi a cui dare pubblico merito, sia paritaria la componente femminile proveniente dai diversi settori della cultura di genere; che i Comuni siano dotati di un Regolamento toponomastico che suggerisca criteri di equità; che venga favorito un confronto partecipato sulle scelte dei nomi, attivando progetti di ricerca per una cittadinanza attiva e consapevole.

Porto Vecchio, sopralluogo utile ma tardivo: sei mesi di rinvii confermano l’opacità della Giunta

Porto Vecchio, sopralluogo utile ma tardivo: sei mesi di rinvii confermano l’opacità della Giunta

Dopo sei mesi di attesa, finalmente la Commissione consiliare ha effettuato il tanto atteso sopralluogo nell’area di Porto Vecchio, richiesto il 2 ottobre 2024 dalla consigliera Rosanna Pucci del Partito Democratico e sottoscritto da tutte le forze di opposizione. Un ritardo che non può essere liquidato come una mera questione “organizzativa” o meteorologica.

Si tratta di una scelta politica precisa, con cui l’amministrazione Dipiazza ha tentato di svilire il ruolo del Consiglio comunale e indebolire la possibilità di compiere valutazioni consapevoli sulla trasformazione urbanistica più importante per il futuro di Trieste”.

Lo afferma a margine Rosanna Pucci.

Il sopralluogo, seppur tardivo, ha confermato l’utilità dell’iniziativa. La consigliera Pucci ha sottolineato come la visita sul posto abbia permesso di comprendere davvero le destinazioni d’uso degli edifici, la loro dimensione reale e la complessità del sito, cosa che nessuna planimetria avrebbe potuto restituire.

Abbiamo visto da vicino gli edifici vincolati, quelli oggetto del project financing e quelli destinati alla Regione – ha spiegato Pucci –. Solo così è stato possibile rendersi conto della portata della trasformazione e della necessità di monitorarla con la massima attenzione”.

Continua Pucci.

Eppure, questo accesso conoscitivo è stato concesso solo dopo che il Consiglio si era già espresso sulla proposta Costim, approvata a metà ottobre 2024. Una tempistica che lascia pochi dubbi sull’intento dell’amministrazione: limitare l’azione di controllo e informazione dei consiglieri. L’ennesima dimostrazione di un approccio opaco e arrogante da parte della Giunta, che non è nuova a forzature e ritardi nel percorso di confronto istituzionale.

Il sopralluogo è cominciato con un acceso scambio tra la consigliera Pucci e il presidente della Commissione, Cinquepalmi (FdI), proprio sul tema del ritardo. L’assessore Bertoli ha ribadito che le destinazioni d’uso previste dal Piano Regolatore 2021 sono vincolanti e garantite dal partenariato pubblico-privato. Ma questa rassicurazione non cancella il dubbio che il Consiglio sia stato posto, di fatto, davanti a un fatto compiuto.

Sul piano tecnico, le problematiche non mancano. Se da un lato l’Ingegnere Bernetti ha spiegato la funzione futura di ogni edificio, dall’altro sono emerse criticità concrete. In particolare, il cantiere del viale monumentale – una delle opere chiave del piano di rigenerazione– è afflitto da infiltrazioni d’acqua marina. Per fronteggiarle sono previste trincee profonde e pompe ausiliarie, soluzioni tecniche che lasciano intendere una fragilità di base nella progettazione del sito e un rischio elevato di ritardi.

Non è la prima volta che l’amministrazione Dipiazza inciampa nella gestione dei lavori pubblici. La storia recente della città è costellata di inaugurazioni rinviate, cantieri aperti a rilento, progetti annunciati e mai decollati.

Ecco perché il Partito Democratico continua a denunciare, con fermezza, la mancanza di trasparenza e pianificazione su Porto Vecchio. Non si tratta solo di una questione procedurale: è una visione di città che si gioca, un’idea di sviluppo che dovrebbe appartenere a tutti e non essere calata dall’alto sotto dettatura di singoli interessi.

Trieste ha davanti a sé un’opportunità storica. Ma se vogliamo che Porto Vecchio diventi davvero la leva per lo sviluppo sostenibile e inclusivo della città, bisogna restituire piena dignità al confronto democratico e al ruolo del Consiglio comunale. Per questo, il PD continuerà a vigilare, a proporre, a informare i cittadini.

Sicurezza stradale: la Giunta deve stare più attenta ai pedoni e con le parole

Sicurezza stradale: la Giunta deve stare più attenta ai pedoni e con le parole

Esprimiamo solidarietà ai familiari della signora Rogelja dopo la pessima uscita del Sindaco. Che ha chiesto scusa, è vero, ma nei fatti pare purtroppo continuare a dare la priorità agli automobilisti rispetto alla sicurezza dei pedoni. Nonostante la preoccupante frequenza con cui apprendiamo di incidenti anche mortali: la battuta infelice è arrivata, infatti, in concomitanza con il rilancio della folle idea delle quattro corsie a Barcola.”

Lo dichiara Maria Luisa Paglia, segretaria del PD di Trieste.

Invitiamo quindi Dipiazza, oltre a stare più attento con le parole, a lavorare con la sua Giunta per la mobilità sostenibile e per la sicurezza sulla strada. Più attraversamenti protetti, quindi, anziché assecondare il fatto che gli automobilisti corrono.

Aggiunge Giovanni Barbo, consigliere e capogruppo PD in Comune:

Maggiori controlli: sarebbe utile, in questo senso, sapere quante sono le sanzioni dinamiche (guida con il cellulare, sorpasso, eccesso di velocità) comminate negli ultimi anni. Efficienza nei lavori pubblici che si ripercuotono sulla viabilità: da anni gli autoarticolati attraversano il centro cittadino a causa del ritardo dell’intervento di consolidamento dei ponti sul Canale di Ponterosso. Elementi diversi  accomunati però dalla scarsa considerazione per i pedoni dimostrata da questa Giunta.

Batiscafo Trieste al De Henriquez: Repini interroga il Comune su tempi e costi

Batiscafo Trieste al De Henriquez: Repini interroga il Comune su tempi e costi

La consigliera del Partito Democratico Valentina Repini ha presentato un’interrogazione al Sindaco e all’Assessore alla Cultura del Comune di Trieste per fare chiarezza sui costi e i finanziamenti legati alla realizzazione di una copia in scala 1:1 del batiscafo Trieste, storico mezzo protagonista della straordinaria impresa scientifica del 1953.

L’iniziativa, che si propone di arricchire l’offerta del Museo Diego De Henriquez, nasce dalla volontà di valorizzare la componente di innovazione e ricerca legata alla figura di Auguste Piccard e Diego De Henriquez, spostando il focus del museo verso un messaggio di pace e progresso tecnologico.

La consigliera Repini chiede di conoscere l’ammontare dei costi previsti per la costruzione della copia, incluse spese di materiali, manodopera e installazione, nonché le fonti di finanziamento individuate, tra contributi pubblici, privati ed europei. Inoltre, sollecita l’Amministrazione a valutare il coinvolgimento di enti di ricerca, università e aziende del settore nautico per possibili collaborazioni e sponsorizzazioni.

Un altro tema cruciale riguarda i tempi di realizzazione e l’integrazione del batiscafo nella narrazione museale, affinché il Museo Diego De Henriquez possa rafforzare il proprio ruolo come Museo della Pace. La consigliera sottolinea, inoltre, la necessità di migliorare la segnaletica e la comunicazione per facilitare l’accesso al museo, spesso poco conosciuto per la sua posizione decentrata.

Infine, Repini chiede se sia prevista una campagna di comunicazione e promozione per valorizzare il museo, attirando un pubblico più ampio e rafforzando il legame della città con la sua storia scientifica e tecnologica.

Trieste ha una nuova opportunità per rendere omaggio alla sua tradizione di ricerca e innovazione e questa iniziativa potrebbe trasformarsi in un importante volano culturale e turistico. È fondamentale che il progetto sia trasparente, ben strutturato e supportato da tutte le competenze necessarie, affinché il Museo possa esprimere appieno il suo ruolo di promotore di pace, un valore ancor più cruciale alla luce dei tragici scenari di guerra attuali.”

Ora si attende la risposta dell’Amministrazione, che dovrà chiarire le strategie e i passi concreti per portare avanti questa iniziativa.

Riqualificazione di piazza del Perugino, mozione della consigliera dem Valentina Repini

Riqualificazione di piazza del Perugino, mozione della consigliera dem Valentina Repini

La consigliera comunale del Partito Democratico Valentina Repini ha presentato una mozione per la riqualificazione di Piazza del Perugino, un’area che nel corso degli anni ha subito un progressivo degrado e che necessita di un intervento strutturale per restituirle vivibilità e funzione sociale.
Nella sua mozione, la consigliera Repini ha evidenziato come le periferie siano spesso caratterizzate da fenomeni di marginalità, insicurezza e carenza di servizi adeguati. La rigenerazione urbana rappresenta uno strumento chiave per contrastare questi problemi, attraverso interventi mirati che migliorino la qualità della vita dei residenti.

Piazza del Perugino un tempo era un luogo di aggregazione e vitalità, ma oggi si presenta come un’ampia distesa di cemento, priva di verde e di spazi adeguati perla socialità. È fondamentale restituire ai cittadini un luogo vivibile, accogliente e sicuro”.

Lo ha dichiarato la consigliera Repini.

Gli obiettivi della mozione riguardano l’avvio di un progetto di riqualificazione per trasformare Piazza del Perugino in uno spazio verde e attrezzato, migliorandone accessibilità, sicurezza e vivibilità coinvolgendo la Quinta Circoscrizione e la cittadinanza nella fase di progettazione, garantendo così un percorso partecipativo e condiviso.

Si chiede inoltre di promuovere la sostenibilità ambientale attraverso la piantumazione di alberi, l’inserimento di aree verdi e la creazione di spazi per il raffrescamento naturale e di riorganizzare gli spazi per favorire la socialità, dotando la piazza di arredi urbani adeguati, aree gioco per bambini, spazi per eventi culturali e percorsi accessibili per persone con disabilità.

La riqualificazione andrebbe inoltre integrata con misure di sicurezza urbana, come un’illuminazione adeguata e la sorveglianza degli spazi da parte delle forze dell’ordine. 

I residenti attendono da anni un intervento che possa restituire dignità e funzionalità a questa piazza. La riqualificazione di Piazza del Perugino non è solo un atto dovuto, ma un’opportunità per migliorare il decoro urbano e la qualità della vita di tutto il quartiere”.

Ha concluso Repini.

La mozione è sostenuta dei consiglieri comunali dem Štefan Čok, Francesco Russo e Luca Salvati che condividono la necessità di un intervento tempestivo per restituire alla cittadinanza uno spazio pubblico decoroso e fruibile. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di un approccio integrato e partecipativo nella rigenerazione urbana, auspicando un rapido avvio del processo di riqualificazione.

Sicurezza: Salvati (PD), Sindaco Trieste vive un in mondo parallelo

Sicurezza: Salvati (PD), Sindaco Trieste vive un in mondo parallelo

“Sembra che il sindaco Dipiazza e l’assessora alla sicurezza De Gavardo vivano in una realtà parallela colorata di rosa e senza violenza. La nostra richiesta di reintrodurre la figura del vigile di quartiere risale a più di un anno fa, si sono uniti anche membri della maggioranza ma è tutto ancora fermo. Con quanto accade ogni giorno non si può aspettare ancora”.

Il consigliere comunale Luca Salvati (PD) sollecita la Giunta Dipiazza dopo gli ultimi episodi di violenza di strada, vandalismo microcriminalità avvenuti a Trieste.

Il sindaco si decida finalmente ad andare in prefettura faccia arrivare al Viminale la richiesta precisa di adeguare all’organico il personale delle forze dell’ordine sul territorio e magari spieghi che lo spiegamento sul confine è una vignetta ridicola. E torniamo a chiedere che l’assessore comunale alla Sicurezza chieda all’assessore regionale Roberti di dare una mano vera alla sua città non solo annunci, proclami.

Purtroppo il sindaco ha lasciato le redini dell’amministrazione per le dichiarazioni roboanti, non fa sintesi della città e non risponde al disagio dei triestini. Un lavoro che non fanno nemmeno alcuni componenti della Giunta comunale, che amano le conferenze stampa ma poi non incidono.

La questione della sicurezza è sempre più urgente, i cittadini parlano preoccupati dei casi di crimini di strada, furti, risse, che avvengono ogni giorno ma l’assessore delegato si compiace di esporre al pubblico l’organigramma della sua area”.

Conclude Salvati.

Area ex fiera, marciapiedi dissestati e promesse non mantenute: i cittadini chiedono risposte celeri

Area ex fiera, marciapiedi dissestati e promesse non mantenute: i cittadini chiedono risposte celeri

Alcuni cittadini hanno segnalato al Comune lo stato di degrado dei marciapiedi intorno alle loro abitazioni, ricevendo in risposta che «la situazione è nota», ma non si interviene perché le opere rientrano nei lavori di urbanizzazione a scomputo della ex Fiera. Purtroppo, i lavori non sono interventi eseguibili in regia diretta.

“Secondo le dichiarazioni del Sindaco Di Piazza, i lavori di riqualificazione dell’ex Fiera sarebbero dovuti partire già nell’ultima settimana di febbraio. Tuttavia, ad oggi nulla si è mosso, e i cittadini si chiedono se sia accettabile continuare a subire ritardi e promesse non mantenute. I residenti chiedono tempistiche certe ed affidabili: è dal 2017 che assistono a dichiarazioni e rinvii, ma la situazione resta invariata. Non possono più accettare questa presa in giro.”

Lo ricorda Laura Famulari, consigliera comunale PD. 

L’auspicio è che il Comune prenda finalmente provvedimenti concreti, mettendo fine a una situazione di degrado che si protrae da troppo tempo.